Oggi, 3 novembre, è il 文化の日 , Bunka no hi, ovvero il Giorno della Cultura. Si tratta d’una festività nazionale giapponese (ovviamente, altrimenti non starei a parlarvene, no?) che si celebra ogni anno in questa data dal 1948. Il giorno del 3 novembre è stato scelto perché corrisponde con l’annuncio della Costituzione giapponese post-bellica (3/11/1946), ma il 3 novembre era già stato festa nazionale in quanto compleanno dell’Imperatore Meiji, che restò in carica (dal 1868 al 1912, quando morì). Non per niente dunque si tende ad associare la data del 3 novembre anche a questa ricorrenza. L’era Meiji, infatti, fu per il Giappone un periodo di grandi cambiamenti, radicali e repentini, e segnò l’avvento del Progresso, con la P maiuscola, che gettò le basi per una trasformazione radicale del paese da stato diviso e rurale a potenza mondiale.

Obiettivo dichiarato del Giorno della Cultura è quello di “far progredire la Cultura e portare ad amare la Libertà e la Pace”. Così, in questo giorno, ogni anno dal 1937, l’Imperatore assegna una delle più alte onorificenze conferite dalla Famiglia Imperiale, l’Ordine della Cultura, a chi abbia saputo far progredire in modo significativo la Scienza, le Arti o la Cultura (un’onorificenza conferita peraltro anche a stranieri).

In questa data, inoltre, si tengono festeggiamenti un po’ in tutto il Giappone, dalle ricostruzioni storiche agli eventi organizzati da emittenti come l’NHK (che ad esempio organizza una tre giorni con programmi appositamente pensati per l’occasione). Ma non è tutto qui! Perché il bunka no hi chiama automaticamente i festeggiamenti, ben noti a chi guarda anime, delle scuole di tutto il Giappone… i 文化祭 bunkasai! Piccola nota linguistica, il terzo kanji è lo stesso di “matsuri“… ma forse avete già sentito il termine (-_^)

Come nell’immagine precedente, anche in quella qui sopra potete leggere (abbastanza) chiaramente la scritta 秋葉文化祭 , poiché riguarda l’Akiba-bunkasai, ovvero i festeggiamenti per il Giorno della Cultura tenuti ad Akihabara (quartiere di Tokyo noto anche come Akiba, appunto).

Finora abbiamo parlato del 3 novembre, ma in realtà la data del bunkasai varia, anche se le attività sono sempre le stesse, da scuola a scuola, di anno in anno, a seconda del calendario scolastico, visto che alla fine, più che una solenne cerimonia, è un “open day” come se ne vedono anche nelle nostre scuole (solo molto più bello! ^_^).

Quello qui sopra è un invito ad un bunkasai scolastico. Come vedete scritto non si svolge il 3 novembre, ma dal 23 al 25 (per inciso il 23/11 è un’altra festa giapponese, come suggerisce il kanji 祝 nell’immagine; nel caso particolare si tratta della Festa del Lavoro).
In genere vengono invitati ai bunkasai delle scuole i genitori e i parenti degli alunni, perché vedano le attività svolte dai figli durante l’anno o attività particolari preparate appositamente per l’evento. Ad ogni modo può anche capitare che la scuola risulti aperta al pubblico per l’occasione.
I bunkasai svolti nelle scuole spesso prendono nome dalla scuola che li ospita (come nell’immagine qui sotto), o comunque se ne parla in termini di “gakuensai” o con altri nomi, a seconda dell’istituto scolastico. Le attività svolte nelle scuole sono delle più varie.

Si cucina, ovviamente… curry, in questo caso! Ma anche attività teatrali!
…e concerti ovviamente… con incluso cosplay di Haruhi!
E… ehm… altre cose più strane, come le attività di questo club di appassionati di treni e ferrovie ^__^
O ancora più strane… come le attività di questo maid-cafè… con tanto di crossdressing!^^; Alla prossima! (^__^)/°”

6 thoughts on “Festività – Bunkasai

  1. l’avevo già sentito dire AKIBA e mi aveva confuso le idee… quindi è esattamente equivalente ad akihabara si scrive anche nello stesso modo o visto che c’è una sillaba in più o ha o ba si scrivono in hiragana?

  2. Akihabara si scrive in kanji 秋葉原
    Akiba si scrive tutto in katakana di solito, perché è un’abbreviazione アキバ
    Un ‘abbreviazione non è la parola completa, col suo bel significato, è come se fosse “solo un suono” quindi spesso (direi sempre) le abbreviazioni si scrivono in katakana o al più in kana. E’ raro trovare il kanji con il furigana che dà la pronuncia abbreviata…. ma può capitare.
    Se parte della parola resta in kanji e la parte abbreviata diventa katakana, ciò succede perché avevo in effetti una parola composta… ora però non mi viene un esempio.
    Per carità, poi ognuno può fare quel che gli pare, io ti dico come si fa “di solito”.

    (^_^)/°”

  3. beh in effetti rikaichan non me lo da ma vedendo 秋葉文化祭 pensavo che 秋葉 (giustamente aki + ha+nigori = akiba) stesse anche per akihabara… per questo ti avevo fatto la domanda notando la mancanza di un “ha”… però hai ragione è più logico se l’abbreviazione è in kana…

    e quindi è solo un’abbreviazione… io avevo pensato di tutto prima che fossero 2 luoghi diversi poi che magari akiba fosse più facile da leggere in italiano oppure che uno dei due fosse sbagliato… mah!

    grazie di tutto (un piccolo ps per fare prima che sono già qui: in effetti quello che avevo capito dai corsi era proprio che yo fosse come un punto esclamativo o rafforzativo, ma sia nello scritto che negli anime sento sempre sia un sacco di yo che di ne… e leggendo il tuo ultimo messaggio sugli usi di “To” penso proprio che ci vorrebbero lezioni avanzate di particelle… anche se il mio problema attuale sono le congiunzioni… ma aspetto di sistemare gli appunti per una domanda più precisa!
    おやすみ

  4. Nel caso di Akibabunkasai, vai a creare una parola composta… siccome il mazegaki (misto kanji e kana) non piace e tutti cmq sanno per cosa sta in effetti 秋葉 = 秋葉原 , chi ha deciso il nome ha deciso di scriverlo così.
    So che quando si è agli inizi uno cerca sempre regole precise, ma spesso non ce ne sono e l’uso dei kanji in particolare è il più delle volte una questione di scelta stilistica con delle regole di consuetudine che vengono puntualmente infrante.

Fatti sentire!

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