A) Consonanti all’inglese, vocali italiane; la “u” spesso muta, la “i” un po’ meno

Le espressioni viste nel post precedente (わたしです/ぼくです) si pronunciano:

watasci des. / boku des.

Le trascrizioni di certe consonanti come SH, vista qui, o CH sono assai facili da pronunciare se conoscete un minimo d’inglese… Cercando esempi noti a tutti gli italiani, credo, ho pensato di proporvi questi:

  • SH si legge come in shampoo,
  • CH si legge come in chat,
  • TS si trova in つ , lo TSU di tsunami.

Attenzione poi al fatto che il simbolo dell’hiragana ち si trascrive CHI, ma si legge “ci”, mentre ぎ , trascritto GI, si legge “ghi” (per il suono dolce c’è JI, che come potete intuire si legge “gi”). La W (di wa e wo) si legge come in Hawaii, ma non se seguita da “o” (“wo” si legge solo “o”). Per il resto nessuna consonante vi stupirà troppo…

Consonanti lette in modo lievemente diverso sono la F, che va letta senza appoggiare i denti superiori al labbro inferiore e buttando fuori l’aria, come con le H. Poi abbiamo la famosa R giapponese (detta monovibrante) che è una cosa a metà strada tra R e L (e D, dicono alcuni, specie se segue la N). Infine possiamo dire che la S è sempre sorda (come la S di “superiore”, ben diversa da quella di “rasoio”), mentre la Z è sempre sonora (come in “azzurro” o “lazo”, non come in “razzolare” o “fazzoletto”, dove è sorda… se non siete calabresi, credo che in certe zone al sud la pronuncia vari^^).

Le vocali, come detto, sono lette come in italiano. Ma  delle piccole accortezze sono necessarie:

  • E e O sono chiuse,
  • la U e la I tra due consonanti sorde (K, S, SH, T, CH, TS, H, F e P) o dopo una fricativa (H, S e Z) sono semi-mute. Si sentono poco o per niente a seconda della parole… e man mano che imparerete e sentirete nuovi vocaboli, imparerete a pronunciarle. (Vd. oltre per un approfondimento)
  • la U a fine parola (preceduta dalle consonanti elencate) non si sente, a prescindere da cosa la segua (です (desu) → des- e ですが (desu ga) → des-ga, anche se G non è tra le consonanti elencate, essendo sonora). Con desu e masu la u sparisce del tutto, ma con le altri consonanti elencate, a parte la S, risulta solo smorzata, proprio come al punto precedente (iku non si legge ik-). Con consonanti non comprese nell’elenco fatto, la U si sente (maru non si legge mar-), anche se non è mai la “nostra U”, è sempre più lieve… salvo che nei casi in cui la sia accentata o lunga (e le vocali lunghe sono quasi sempre accentate): con vocale accentate e/o lunghe anche la U e la i sono chiaramente pronunciate.
  • Per la i vale il discorso fatto per la u, ma non scompare del tutto se è alla fine… “ashi” non si legge mai “ash-“: la i può essere leggera (se non è accentata* o lunga), ma c’è. *(Ad esempio “watashi” ha l’accento sulla “i”; idem per hiiro, dall’inglese “hero”, che avendo una i lunga ci obbliga a pronunciarla e accentarla).
    Tuttavia praticamente scompare tra consonanti sorde… ma anche qui, a seconda dei casi: in ashita non si sente affatto, per contro, in altre parole sarà più udibile.

Detto così sembra un delirio!

Vero. Ma se avete studiato l’hiragana noterete che le consonanti sorde citate sono quelle che hanno una possibile “controparte sonora”, ovvero quelle per cui si può scrivere lo stesso kana, ma con i trattini del nigori che ne cambiano la pronuncia. KA か –> が GA …dal che ricordo facilmente che K è sorda e quindi una U compresa tra un K e, p.e., una TS sarà “smorzata”, come avviene in “kutsu”, scarpa/e. Non posso certo leggere “kts”, la U sarà presente, ma sarà “debole”, strozzata. In “shukudai”, compiti a casa, non leggerò granché la prima U (ma leggerò la seconda, perché seguita da una D).

Poi una cosa è la teoria, un’altra la pratica. Si deve ascoltare molto… non è che in hissho (segretaria) non leggo la i (hssho?!): questi “smorzamenti” di I e U sono “agevolazioni” (per un giapponese, ovvio) nella pronuncia delle parole, non devono rendere impossibile leggerla^^ In particolare certe combinazioni sono “favorite”: è assai raro sentire una I se segue SH e dopo ha una consonante sorda. P.e. しつれい, scortesia, si legge sh-tsuree, ma nel suo sinonimo, しっけい , letto sh(i)kkee, la “i” è già più udibile. In “ashita” (domani) la “i” scompare e lo stesso dicasi per “deshita” (è stato). Queste parole, poi, che si leggono àshta e deshtà, mi ricordano di dirvi che gli accenti sono un altro grosso tema che si può affrontare solo grazie a molto ascolto: la teoria è inutilmente complicata e sui vocabolari non trovate segni grafici a indicare gli accenti. Perché わたし watashi, se è da solo, va letto “watashì“, ma se è seguito da qualcosa, p.e. ho “watashi desu”, diventa “watàsh(i) des-“…? Dovrete tenervi il dubbio e colmarlo ascoltando il più possibile (corsi, video su youtube – ma eviterei le canzoni – , programmi tv, anime o drama… quello che volete, ma ascoltate, ascoltate, ascoltate).

B) しれい   vs  しけい

Si nota che il secondo è più piccolo, sì? Ricordate come ho trascritto queste parole? Esatto, shitsurei e shikkei. Uno “tsu piccolo” serve a raddoppiare la consonante che segue! P.e. provate a leggere qui: ちょっとまって , まいった , しっとしちゃった …poi selezionate le lettere bianche qui di seguito: chotto matte , maitta, shitto shichatta …per scoprire se avete letto bene. ^_^

Con la prossima lezione riprendiamo la grammatica “per frasi” e cerchiamo di capire perché shitsurei si legge sh-tsuree.

Come sempre, se ci sono domande, commenti, critiche, deliri da ubriachi… qualsiasi cosa, sarei felice se condivideste tutto qui di seguito, tra i commenti ^_^

45 thoughts on “2. Pronunce e “tsu piccolo”

  1. Per prima cosa ringrazio e faccio i complimenti (di nuovo) al sito e al suo autore, perché è veramente un bell’aiuto per chi vuole studiare (da) Giapponese. Dopodiché a proposito della pronuncia, dati i grossi passi avanti fatti dalla lettura automatica negli ultimi tempi, volevo sapere quanto sia affidabile al momento la lettura automatica del giapponese (per esempio di Google, o di app tipo Duolingo). Il lettore Google dell’italiano e dell’inglese per esempio mi sembrano più che accettabili, ma chiaramente non sono in grado di giudicare quello di lingue a cui mi sono appena affacciata.
    Se tali lettori automatici fossero affidabili, ovviamente sarebbero di enorme aiuto per imparare la pronuncia, non avendo io un vero giapponese sottomano! 🙂
    [In effetti ho la statua di un giapponese proprio sotto casa, ma tende a restare muto! :D]

    1. Per il mio libro Kana ho linkato tutta una serie di vocaboli pronunciati da native speaker
      Trovi il link in questa pagina
      https://studiaregiapponese.com/libri/kana/

      Questo per segnalarti le parole chiave mentre studi i kana.

      Per il resto puoi usare il sito da cui ho preso le parole che appunto usa nativespeaker e non voci computerizzate
      https://it.forvo.com/search/%E4%B8%81%E5%AF%A7/

      Puoi cercare le parole in kanji, kana …e a volte anche in roomaji. Le parole non presenti puoi richiederle …e penso anche intere frasi.
      C’è comunque anche un sito che offre la pronuncia di frasi da parte di native-speakers
      https://rhinospike.com/

      Buono studio! ^_^

  2. Articoli utilissimi e che spiegano nel dettaglio tantissime finezze. Grazie mille.
    Vorrei solo darti un suggerimento tecnico per migliorare la fruizione degli articoli. Sarebbe il massimo se modificassi i CSS in modo da segnare con colore diverso i link già visitati.
    Io ad esempio ho intenzione di procedere con ordine e leggere tutto il contenuto del sito, articolo per articolo, e sarebbe molto di aiuto avere un colpo d’occhio sui link già visitati.
    Grazie per l’ottimo lavoro!

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