Certamente avrete sentito parlare del fatto che i giapponesi si tolgono le scarpe appena entrati in casa, anche se sono ospiti (anche il cappotto per la verità, ma questa ve la racconto un’altra volta^.^). Detta così a qualcuno potrà sembrare perfino banale. In realtà è una questione più complessa, con implicazioni storico-sociali e… be’, forse c’è dell’altro, regole di cui probabilmente non avete mai sentito dire nulla prima d’ora, perché meno “famose” ^_^

Prima però, soffermiamoci su questa prima regola. Tanto per cominciare non è cosa di poco conto. Ci sono ben due parole per descrivere “l’entrare in un posto senza togliersi le scarpe” ( 土足 , dosoku), ovvero con i piedi sporchi ( 泥足 , doroashi).
Quando un popolo trova una parola semplice e breve per descrivere un concetto complesso, significa che “a quel concetto ci tiene molto”. A riprova di ciò c’è il fatto che tra le foto della seconda guerra mondiale (qui a destra avete un disegno) più significative per i giapponesi… ovvero tra le foto che meglio hanno “stigmatizzato” la vergogna, prima ancora che la sofferenza, inflitta al popolo giapponese dalla sconfitta nella IIª guerra mondiale… Tra le foto più riprodotte, dicevo, ce n’è una che sembra “mal si accompagni” a quelle cui subito tutti penseremmo, ovvero alle foto di Hiroshima e Nagasaki. E’ la foto di alcuni soldati americani con gli stivali infangati che calpestano il tatami.
Quel che di più simile al tatami abbiamo qui in Italia è il vimini… Immaginate dei pannelli grandi un po’ meno d’una porta, fatti con del vimini (un po’ più fine del nostro), e messi in terra. Questi pannelli fanno anche da unità di misura standard per l’area di una stanza, quindi potreste trovarvi ad affittare una camera da 6 tatami, ad esempio. Nelle case giapponesi tradizionali i corridoi hanno il pavimento in legno (tipo parquet), ma le stanze principali (quindi non bagno e cucina) hanno in terra il tatami. Lo vedete nelle due immagini postate fin qui. Notate la seconda. Un bambino guarda l’uomo della Militar Police americana, ma gli altri due guardano le sue scarpe sul tatami. Che il disegno sia fatto da un bambino o da un adulto, non importa: dice comunque moltissimo della mentalità giapponese in proposito. Pestare il tatami, un tappeto, il parquet… qualunque spazio della casa, senza essersi tolti le scarpe è un’offesa molto grave. Assurdo? Vi ricordate che i giapponesi tradizionalmente dormono su futon? Si tratta d’appoggiare a terra…mmm… degli spessi “materassini” con sopra delle coperte. Se per terra fosse sporco, non piacerebbe nemmeno a voi, giusto?

Come potete vedere nell’immagine a inizio articolo, in Giappone non si calpesta il tatami nemmeno con le ciabatte: sul tatami si va con le calze o a piedi scalzi. D’altronde, come detto, sul tatami si stende il futon ( 布団 ), si appoggiano i cuscini per sedersi ( 座布団 zabuton), ci si siede, ci si sdraia… Lo tocca la coperta del コタツ (kotatsu, tavolino con sotto una stufetta e sopra una coperta)… insomma, non va sporcato, per questioni pratiche, ma anche formali, di rispetto e educazione.

Oggigiorno è raro trovare il tatami, ma… questo non “risolve” nulla. Ovunque entriate in Giappone, se doveste trovare una piccola zona oltre la porta, seguita da un gradino (specie se poi ci fosse un pavimento in legno), con tutta probabilità dovrete togliervi le scarpe. Questa “zona della casa”, l’ingresso, si chiama 玄関 , genkan. Praticamente in ogni casa giapponese qui dovrete togliervi le scarpe, ma… non solo! Certi ristoranti, ryokan (in alcuni ristoranti e ryokan trovate perfino stanze col tatami) e alberghi vari (in quelli in stile occidentale toglierete le scarpe appena entrati in camera), molti templi; le occasioni non mancheranno di certo… pensate che ho visto una coppia in aereo, due anziani coniugi… appena si sono seduti si sono tolti le scarpe e messi delle ciabattine! Le ciabattine da aereo! Non sapevo se ridere o togliere il cappello.
Nella prima immagine qui sotto potete vedere che gli ospiti (genitori e parenti) di un festival scolastico hanno lasciato le scarpe all’ingresso (mentre gli studenti sono soliti lasciarle nelle apposite scarpiere… che vedete nell’immagine subito sotto, alle spalle delle studentesse).

In molti posti entrare con le scarpe, come si legge nei cartello qui sotto e nell’immagine a seguire, non è “semplicemente” 禁止 kinshi, cioè proibito, bensì 厳禁 genkin, ovvero rigorosamente proibito.Il fatto che si vedano simili cartelli dovrebbe di per sé rendere l’idea: è una regola da osservare con molta attenzione.
Invece ho visto ragazzi stranieri, nel ryokan dove sono stato, che provavano a entrare e salire subito le scale in legno del ryokan senza togliersi le scarpe (nonostante di mezzo vedessero almeno altre 20 paia di scarpe, che saltavano ignorandole bellamente). Oppure scendevano le scale, per poi uscire a fumare, ma nel farlo tenevano le “ciabattine da parquet” (chiamiamole così), invece di rimettersi le scarpe, e poi volevano tornar su, verso le stanze in tatami, tranquillamente, senza riflettere un secondo su quel che facevano, senza pensare che se le usi per uscire poi ti riporti dentro sassolini e sporcizia… ma anche se non fosse – se è un’offesa per loro – perché non fare un minimo d’attenzione?

Ho un altro aneddoto che spero renda l’idea della gravità della cosa. Brevemente… Una volta in Giappone ci fu un ladro che svaligiò una casa. Fece un po’ troppo rumore e i vicini chiamarono la polizia che arrivò subito e lo prese con tutta la refurtiva mentre… mentre si rimetteva le scarpe all’ingresso. Morale: “Posso anche essere un ladro, ma non entro in casa d’altri senza togliermi le scarpe”.
Se ciò ancora non rendesse a sufficienza l’idea, possiamo vedere un’altra espressione. Spesso “dosoku de” sta per “dosoku de (fuminijitte)”, 土足で踏みにじって (metter piede -su qualcosa- senza togliersi le scarpe). E’ un’espressione che in senso figurato vuol rendere l’idea di arrecare a qualcuno un grave insulto, commettendo qualcosa di proibito, infrangendo un taboo. Ad esempio potrete leggere “l’esercito nemico dosoku de è entrato nella città di…”; è una frase carica di risentimento. Insomma, prendetemi sul serio quando dico di fare attenzione a togliervi le scarpe “quando è richiesto”.

Prima di riassumere le regole da rispettare vediamo altre regole shoes-related ^_^ Se non c’è scarpiera, come in certi posti (templi, alberghi…), tolte le scarpe mettete le ciabattine che vi danno, ma fatelo SUL parquet (o quel che l’è, non scendete dal gradino con le ciabattine). Sarà solo forma, teoria, come volete, ma fate così. Dopodiché vi accovacciate e unite le scarpe accostandone i tacchi verso il gradino dell’ingresso, quindi seguite la padrona di casa che vi farà strada. Questo non è un vero obbligo (un componente della famiglia, magari non lo fa), ma è segno di buona educazione ed eviterete che la padrona di casa si senta in obbligo di farlo al posto vostro. Inoltre, e qui azzardo perché non sono sicuro di ricordare bene, lasciare le scarpe con le punte in avanti è il tipico modo in cui le lasciano i suicidi (sì, chi si suicida, buttandosi da un ponte o da un palazzo, in genere lo fa togliendosi le scarpe).
Ad ogni modo, eccovi un’immagine dell’ingresso (genkan) d’una casa: la porta è in basso a destra, mentre, in alto, dove si vede il gradino, inizia il pavimento della casa… Come vedete i tacchi sono tutti verso lo scalino d’accesso alla casa.

Ultima regola… i giapponesi e le ciabattine da bagno ^_^
Esistono delle ciabattine specifiche per il bagno. Non dovete usarne altre nel bagno, né usare quelle da bagno in casa. Un tempo i bagni non erano altro che latrine, perlopiù in comune con altre persone, quindi usare in casa delle calzature usate per andare in bagno era più che fuori discussione. Questa… mmm… Tradizione? Fobia? Disgusto? Razzismo calzaturiero?! (°_°) Be’ chiamatelo come vi pare, ma si è conservato fino ad oggi. Le toilettes giapponesi sono pulitissime, perfino quelle pubbliche, in genere sono perfino tecnologiche e iperconfertevoli… insomma, per nulla sporche, ma le tradizioni, si sa, sono dure a morire, soprattutto in Giappone. Così ancora oggi ci si cambia ciabatte per andare in bagno e, per la cronaca, esiste una stanza separata (di norma) apposta per il water, rigorosamente separata dalla stanza in cui trovate la vasca da bagno (rito semi-sacro per i giapponesi^^).

Riassumendo le regole dei giapponesi su scarpe e ciabatte.

  1. Togliersi le scarpe e mettere le ciabattine (anche se siete ospiti) ovunque sia presente un genkan (occhio, c’è un piccolo gradino)
  2. Non buttatele a cavolo: tacchi uniti a toccare il gradino
  3. Con le ciabattine non scendete dal gradino
  4. Se entrate in una stanza col tatami, lasciate le ciabatte all’ingresso, prima della porta scorrevole, fuori in corridoio
  5. Se andate in bagno lasciate fuori dal bagno le ciabattine da casa e usate le ciabattine da bagno (e viceversa quando ne uscite)
  6. Ricordate che si tratta di regole pratiche e/o formali, ma per la buona educazione ciò vale sempre e ovunque. Andare in un paese e non cercare di osservarne le buone maniere e rispettare la sensibilità dei suoi abitanti è un comportamento inqualificabile

Un’ultima immagine per cercare di spiegarvi quanto ci tengano…

Un famima (da “Family Mart”), cioè un negozio della famosa catena di konbini (o combini che dir si voglia). Gli impiegati* lo stavano semplicemente preparando per l’apertura (si vedono i lavori ancora in corso all’interno), eppure le scarpe sono state lasciate all’esterno. Spero sia un’ulteriore riprova dell’importanza di non mancare di rispetto a nessuno infrangendo questo “tabù” della società giapponese.

*Il discorso non vale per persone qualunque (clienti) che entrano in un negozio o in uno di questi “piccoli supermarket”. Per maggior precisazioni, vedi questo mio commento.

Post lunghissimo, mi spiace, ma spero che l’abbiate trovato interessante, o ci abbiate trovato almeno qualche dritta utile per il vostro (ve lo auguro) prossimo viaggio… Se volete sapere altro su tradizioni giapponesi di cui avete sentito parlare, chiedetelo nei commenti e cercherò di rispondervi e/o di farne un bel post (^__^)/°”

35 thoughts on “I Giapponesi e le scarpe…

  1. Mi piace conoscere le usanze degli altri paesi e questa del Giappone ,in particolare, mi trova molto d’accordo; da un’idea di rispetto e di pulizia allo stesso tempo.
    A casa mia faccio lo stesso ma non mi sento di imporlo agli ospiti, penso che storcerebbero sicuramente il naso.

    Buona domenica

  2. Sono decisamente d’accordo con te, sai? E’ uno dei motivi per cui ho fatto quest’articolo in effetti… Però è vero, imporlo agli altri è praticamente impossibile, se mai il nostro tabù è l’opposto! “Non ci si toglie le scarpe a casa d’altri”. Peraltro poi si creano pure dei paradossi “divertenti”…
    Cercando immagini per l’articolo ho letto di giapponesi scandalizzati perché degli occidentali in treno avevano appoggiato i piedi sul sedile davanti (sul bracciolo o comunque non direttamente le scarpe)… cosa da non fare, ma dal nostro punta di vista l’aspetto grave non è certo “non si sono tolti le scarpe prima di farlo!” XD …e in effetti ho visto molti giapponesi togliersi le scarpe in treno e, spesso, poggiare i piedi sul sedile di fronte, come fosse normalissimo.
    E’ incredibile come le cose che consideriamo gravi siano così agli antipodi^^

  3. Post davvero molto interessante Kaze, complimenti!
    Questa del togliersi le scarpe è proprio una bella usanza, sapere anche che ha un significato così profondo per loro, da la misura di quanto sia importante per questo popolo il concetto di bene comune e rispetto per il prossimo.
    Anche io evito di usare le scarpe in casa, è qualcosa che non sopporto, quando poi vedo persone che girano per casa con le scarpe ai piedi, dopo che sono rientrati da una “passeggiata sotto la pioggia” mi si rizzano i capelli! XD
    Ovviamente per delicatezza non dico neanche io agli ospiti di togliersele, principalmente perchè non capirebbero XD
    Poi il tuo aneddoto sui ragazzi stranieri nel ryokan, fa pensare a quanto “noi occidentali” a volte sappiamo essere veramente rudi e insensibili.
    Con questo non voglio idolatrare il popolo giapponese e/o il Giappone, anche perchè ogni popolo ha le sue pecche e i nostri amici giapponesi non sono di certo esenti dai difetti no?! 😉 Però è sicuro che, dal punto di vista del concetto di “rispetto del bene comune”, noi abbiamo veramente tanto da imparare e tanta strada da fare.
    Il comportamento di questi ragazzi poi è ingiustificabile, anche perchè quando si viaggia, in teoria, ci si dovrebbe sempre informare prima di partire almeno sulle usanze principali del popolo con cui dovremo interagire e, sull’etichetta da rispettare nel paese del quale saremo ospiti, anche se per un breve periodo. Da questo punto di vista secondo me non si può assolutamente essere ignoranti, non portare attenzione alle usanze del popolo che ci ospita trovo che sia un grande mancanza di rispetto e forse anche un po’ un insulto alla loro cultura…

  4. Che dire se non che sono d’accordo con tutto, dall’inizio alla fine… su T U T T O, parola per parola… Ho fatto quest’articolo tra i primi, se non come primo tra gli articoli che parlavano di cultura giapponese proprio perché speravo che sapendo queste cose più persone avrebbero provato a comportarsi correttamente… speriamo^^

    1. E hai fatto bene a farlo! XD
      Sono cose importanti che vale la pena sapere e poi è importante anche perchè, se non si prova a capire o almeno a conoscere un minimo la cultura del popolo di cui ci si appresta a studiare la lingua, non si può neanche capire e studiare al meglio la lingua stessa, continua così, perchè hai fatto e stai facendo davvero un bel lavoro!

  5. Caro Niinii, questa cosa delle scarpe la trovavo semplicemente splendida quando la vedevo dal di fuori!! Per un italiano o comunque un occidentale che non è abituato, tante volte diventa un problema!! ^^’
    Quando entri in casa e devi metterti delle ciabatte che si sono messi in chissà quanti, dopo una luuunga passeggiata estiva, senza calzini e con i piedi particolarmente sporchi, l’idea di metterli nelle ciabatte di qualcun altro, non mi allettava molto ^^’
    Inoltre, la signora che mi ha ospitata, non voleva nemmeno che andassi scalza! Con le ciabatte, sennò si arrabbiava!
    Quando poi, devi andare al bagno (e magari ti stai facendo la pipì sotto) e devi correre al bagno, ti sei appena cambiata le ciabatte all’entrata, corri alla porta del bagno e devi cambiarle di nuovo!! O_O Un incubo!
    Sono andata in un Izakaya una volta che ci ha fatto togliere le scarpe all’entrata. Il pavimento di legno e molto pulito, però anche lì, al bagno c’erano le ciabatte di tutti!!! Di gente che aveva bevuto e forse ci sarà finito qualcosa sopra….^^’
    Una volta mi sono fermata in una università dove facevano Kendo. All’entrata c’erano gli armadietti per le scarpe, ma non ti dico che puzza!!
    Vai in un centro commerciale, o in un negozio, e vuoi provare una maglia o una qualsiasi cosa, per entrare nei camerini devi toglierti le scarpe! (forse non dappertutto, ma dove sono stata io, 3 su 2 era così)
    Insomma, io li amo e li rispetto, ma devo dire che ho fatto taaanta fatica dopo un po’!

  6. >> Inoltre, la signora che mi ha ospitata, non voleva nemmeno che andassi scalza! Con le ciabatte, sennò si arrabbiava!
    In realtà è molto semplice… Tu hai quell’idea sui piedi altrui, che sporchi sporcavano le ciabatte… la signora aveva la stessa idea dei tuoi piedi (oltre, in realtà, ad un fatto culturale che ritiene del tutto vergognoso fare diversamente… come noi riteniamo vergognoso tirar sul con il naso per nessuno reale motivo logico e identicamente i giapponesi ritengono vergognoso soffiarsi il naso in pubblico) e non voleva le sporcassi il parquet.
    Piccola nota… andare in giro senza calzini in Giappone è qualcosa da evitare.
    Per le ragazze italiane spesso è normale, ma in Giappone è malvisto…. e girare con i calzini (le calze o quei calzini-cortissimi-come-cavolo-si-chiamano) ha i suoi vantaggi quando devi metterti ciabatte altrui, no? ^_^

    p.s. se facevano kendou, cosa ti aspettavi…?^^ Anche d’estate praticano con quel pesante hakama addosso, armatura, guanti, asciugamo in testa ed elmo… non ho mcai capito come possano allenarsi in agosto durante l’estate giapponese, masochismo puro^^

  7. Che bell’articolo!! grazie!!
    Conoscevo questa usanza, ma non nei particolari….
    Fin da bambina, a casa mia, ci siam sempre tolti le scarpe appena entrati;
    all’ingresso avevamo un tappeto dove lasciarle e poco più avanti, nel corridoio, una scarpiera….Se le ciabatte non erano sul tappeto (perchè mia nonna le riponeva per non lasciarle sulla porta quando venivano ospiti) o andavi scalzo fino alla scarpiera, oppure chiamavi qualcuno che ti portasse le ciabatte…..(perchè il pavimento era di piastrelle e d’inverno era piuttosto freddo per camminarci sopra scalzi!!)
    Se le scarpe erano sporche o bagnate di pioggia, le lasciavamo all’ingresso, per poi riporle in seguito, pulite, nella scarpiera…..
    Nelle camere avevamo il parquet: assolutamente vietato entrare con le scarpe!! Avevamo delle pattine su cui camminare per non rovinarlo….
    Se andavamo i giardino, avevamo le ‘ciabatte per fuori’, ossia un altro paio che poi lasciavamo sotto gli scalini di ingresso all’abitazione….
    Per entrare nell’orto, un altro paio di ciabatte (o meglio: gli zoccoli)!!
    Ricordo che erano grandi per me…. e allora mi ci infilavo dentro con le mie ciabattine, rischiando poi di cadere ad ogni passo!!
    Ovvio che, da bambini, queste regole ti sembrano fin quasi assurde……ma quand’ho scoperto che i giapponesi hanno quest’usanza ancor più ‘restrittiva’ (passatemi il termine) mi è venuto quasi da sorridere…..
    Mia nonna ci ‘imponeva’ quest’usanza più che altro per non sporcare i pavimenti di casa….
    Ma a tutt’oggi, che vivo per conto mio, il tappeto appena entrati in casa ce l’ho…..e per quanto mi riguarda, salvo in casi particolari, la prima cosa che faccio entrando è togliermi le scarpe!!
    Ovviamente non mi permetto di imporre questa regola delle scarpe agli ospiti, e non lo faceva mia nonna………….
    Così come, entrando in casa altrui, non mi metto a chiedere un paio di ciabatte o levarmi le scarpe (anche se le pulisco ben-bene sul tappeto d’ingresso, suscitando spesso ilarità o stupore, quasi fossi una maniaca!!)….
    Non credo che qui in Italia risulti strana la cosa……Casomai il contrario =)
    Se mi levassi le scarpe entrando in casa di qualcuno, qui mi darebbero della maleducata!!
    ….Ma quello che non sapevo è che questa usanza giapponese venisse rispettata anche per i supermarket, negozi, etc…..Credevo si limitasse alle case, palestre, scuole e qualche altro edificio particolare =)
    grazie ancora!!

  8. La gente continua a fraintendere…. forse è colpa dell’immagine?
    Quel particolare negozio era una situazione del tutto a parte. Di norma NON ci si toglie le scarpe in supermercati o negozi. Lì si trattava di alcuni impiegati che entravano nel negozio in fase di ristrutturazione, non era un esercizio aperto al pubblico.

    Gli unici posti “commerciali” dove ti togli le scarpe sono gli alberghi tradizionali (ryokan) o anche meno tradizionali (p.e. i capsule hotel), ma non quelli da uomini d’affari, ecc. tipicamente in stile occidentale. Anche i ristoranti tradizionali, che hanno una sorta di sopralzo in legno su cui si trovano dei bassi tavolini o che hanno delle stanze in tatami, richiedono di togliersi le scarpe… nel caso del tatami, ci si deve togliere anche le ciabatte.

    I posti pubblici dove ci si toglie le scarpe all’ingresso, invece, sono essenzialmente posti tipo scuole e templi e basta, direi.

      1. Non è che ci sia da scusarsi, mi preoccupavo per te, semmai, non volevo che andassi in Giappone e ti togliessi le scarpe prima di entrare in un konbini come quello dell’immagine, sarebbe stata una figuraccia ^___^
        (^_^)/°”

  9. So che arrivo in ritardo rispetto alla pubblicazione dell’articolo ma mi sono accostata a questo blog da poco, quindi portate pazienza se i miei commenti giungono con mesi di ritardo ^^
    Bellissimo articolo! Davvero esaustivo ed interessante! Condivido il tuo punto di vista e quello degli abitanti del Sol Levante. Anche io, se potessi, obbligherei i parenti ed amici o chiunque entri in casa mia ad infilarsi delle ciabatte invece di imbrattarmi il pavimento con le scarpe sporche, soprattutto quando il tempo versa al peggio. o_O’ Trovo irritante dover passare di nuovo lo straccio (quando mi va bene).
    Ho amici che hanno il parquet persino in salotto e mi sento tremendamente in difetto nonchè in imbarazzo quando mi tocca camminare con le scarpe (spesso coi tacchi), tant’è che ora mi premunisco di calzini (xò antiscivolo) e chiedo di togliere le sarpe 😛 Sono maniacale forse ma mi fa sentire più a mio agio ^^

    Ho una domanda che esula un pò dal discorso, sebbene abbia sempre a che vedere con le scarpe…
    Non che che avresti un idea del motivo per cui in Giappone sia le donne che gli uomini portano spesso scarpe di un numero o due più grande del loro?
    Non posso dire sia antiestetico in assoluto, almeno per gli uomini visto che quasi sempre, avendo le scarpe stringate, si nota meno. Diciamo che lo si nota solo se ci fai volutamente caso. Ma sulle donne ammetto che si nota molto di più, spesso si vede che fanno una fatica tremenda per tenersele ai piedi quando camminano. Mi è capitato persino di vedere una “cenerentola” alla stazione di Hibiya che, salendo le scale, si è lasciata una scarpetta due gradini più giù del suo piede…
    Quando ho portato una mia amica a fare shopping (in Italia) ha comprato le scarpe del suo numero, e facendole la stessa domanda che ho posto poco fa non ha saputo rispondere. Visto che viene in Italia ogni spesso dice che le compra prevalentemente qui…

    Avete suggerimenti o delucidazioni in merito?! Questa domanda mi tormenta da un pò.

    1. Francamente mi cogli alla sprovvista: non ho sentito nulla in merito… Se mi permetti una battuta, “sono un uomo, non guardo che scarpe porta la gente”. Scherzi a parte invece, non so darti una risposta, ma posso fare un’ipotesi (per quanto anch’essa un po’ scherzosa)… valida solo per le donne però. In Oriente avere “piedi piccoli” è una caratteristica che esprime bellezza, quindi tendere a perdere una scarpa…
      Ok, convince poco anche me, lasciamo stare… temo tu debba continuare a domandare a giapponesi d’origine, ma – è il mio umile consiglio – senza troppe speranze, perché a volte l’unica, deludente, spiegazione è “è solo un caso”.

  10. ipotesi banalissima sulle scarpe di un numero più grandi: semplicemente sono più facili da togliere! E visto che i giapponesi lo fanno abbastanza spesso, stando al presente articolo, mi sembra una possiiblità da tenere in considerazione. Ho notato che alle donne orientali in generale sembra che le scarpe servano solo per camminare per strada: appena si siedono spesso se le tolgono anche se non è “obbligatorio”…

  11. Mi sembra una buona ipotesi… certo, è anche vero che i vari posti dove ci si toglie le scarpe non vengono visitati spesso nella vita quotidiana di una persona qualsiasi (il tempio, la scuola, un albergo, casa d’altri…) ma è pur vero che dipende da persona a persona e non penso proprio che le “scarpe larghe” siano una regola generale sempre valida, quindi alla fine può darsi, per le poche persone in questione, che sia così.

    1. Tutte ipotesi plausibili in effetti. Ma ve ne propongo un altra detta direttamente da una ragazza Giapponese, amica mia, alla quale mi sono finalmente decisa di porre questa domanda. (Non sembra ma non è sempre facile porre le domande in mariera che sembrino del tutto svincolate da giudizi, sarcasmo ecc.. Siamo amiche da anni ma quando indago sul suo mondo per curiosità e/o passione a volte mi sento in difetto. Ho quasi timore che possa pensare che la vedo come l’alieno sotto analisi… paturnie femminili lo ammetto ma io ci devo convivere :P)
      Dunque, tornano all’ipotesi giapponese: si presuppone che le scarpe vengano spesso comprate online invece che in negozio dato che in Giappone le scarpe costano tanto. Di conseguenza può andarti bene di acquistare il numero che ti calza alla perfezione così come trovarti a fare la cenerentola della metro. Per quanto riguarda i maschietti invece ipotizza che le scarpe di un certo tipo vengano espressamente create così perché, nella moda maschile, in Giappone, è di moda la scarpa con la punta . Un pò come da noi anni fà nella moda femminile, quando quasi inciampavi nelle tue stesse scarpe dal tanto che la punta sembrava quella delle scarpe di Aladdin ^^

      1. mi pare molto plausibile: se c’è una cosa che andrebbe provata e riprovata prima dell’acquisto sono le scarpe, non voglio pensare ai risultati di comprarle online… se girano con scarpe fuori misura diventa poi normale che se le tolgano appena possibile, per il fastidio se sono strette o soprappensiero se sono larghe…

        1. Concordo. Ma visto le cifre dei prodotti in giappone, soprattutto quelli di importazione, non mi stupirei più di tanto se le comprassero online. Una volta ho provato a fare dei confronti: i prodotti d’importazione spessissimo costano il doppio del prezzo originale se non di più, dipende dall’articolo.

        2. infatti un tutt’altro settore (libri e DVD) io i prodotti esteri li compro sempre online, se mi metto nelle mani degli importatori finisco sul lastrico…

  12. Ciao!! Bellissimo post!! …sono un pò in ritardo ma avrei una domanda. Sai nulla sul lascire le ciabatte in Hotel o ostello che sia sotto il letto alla fine del viaggio?? Lavoro a Londra e in questo mese mi è capitato diverse volte di trovare dopo il check-out ciapatte o pantofole ben riposte abbandonate in camera. Ed erano tutte donne giapponesi !!

    1. Non so nula di particolare, ma hanno un concetto delle “pantofole usa e getta” che non ci aspetteremmo. Ad esempio anche in aereo molti si tolgono le scarpe e mettono delle pantofole nuove prese da un sacchetto, con l’aria molto “usa e getta”… l’ho visto fare più volte. Forse è lo stesso concetto?

  13. Ciao! 😀
    Ho sempre apprezzato molto il fatto di togliersi le scarpe quando si entra in casa, anche perchè
    si evita di sporcare il povero pavimento che magari si è appena lavato T.T
    Mi chiedevo riguardo alle ciabattine per il bagno…
    Ma in tutte le case tutte le persone indossano delle apposite ciabattine per andare in bagno? O.O
    Arigato 😀

    1. Dipende anche dalla grandezza e dal tipo di bagno… nel bagno di casa mia è semplicemente impossibile perché è un buco, foderato in plastica in modo che l’acqua scorra via sotto il pavimento di plastica… No, non mi chiedere che cavolo sto dicendo, mi rendo conto che è un filo assurdo, ma non so come altro spiegarlo…

  14. L’ha ribloggato su Aikido Club La Speziae ha commentato:
    Un articolo molto interessante che dovrebbe far riflettere sul rispetto e l’attenzione riposta in Giappone fin nei minimi gesti.
    Praticare Aikido vuol dire accostarsi alla cultura e tradizione giapponese, perché, allora, non cercare di capire cosa c’è dietro?
    Studiare(da)Giapponese propone un articolo simpatico ed interessantissimo su uno dei più importanti dogmi giapponesi legato alle buone maniere, buona lettura cari aikidoki!

  15. davvero un bel articolo, lungo ma interessantissimo, fa pensare ai “buoni” costumi della popolazione giapponese rispetto … bhe ai nostri.
    complimenti per il bellissimo blog, senza i tuoi articoli non so davvero come farei.

  16. più leggo questi fantastici articoli, più mi convinco della bellezza del Giappone. A giorno d’oggi è fantastico pensare che in una società dominata dalla tecnologia e dal processo di globalizzazione resistano ancora queste splendide tradizioni. Regole che agli occhi degli occidentali possono sembrare irrilevanti, di poco conto, ma che rispecchiano pienamente la cultura della società giapponese. Un Paese sviluppato sotto tutti i punti di vista dal quale possiamo trarre molto, sia in ambito culturale che sociale (considerando, ahimè, le precarie condizioni in cui versa l’attuale società italiana, nella quale riversano odio, gelosia e disprezzo). Tanti complimenti per questi fantastici post e già che ci sono: buone feste a lei, Kazeatari, e a tutto il suo staff!!! 😜😉

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