Alla fine del 2011, la vigilia del Natale dell’anno in cui compio 30 anni, mi pare giusto farmi un piccolo regalo, guardandomi allo stesso tempo indietro, dicendo “Saraba seishun” (Addio giovinezza) grazie a questa splendida canzone delle Chatmonchy. Se ve lo foste perso, c’è un altro loro singolo di grande successo, che ho postato tempo fa… sto parlando, ovviamente, di Koko dake no hanashi (Detto tra noi), sigla OP dell’anime Kuragehime, piccola perla nel panorama dell’animazione degli ultimi anni.

8 thoughts on “JPop ♥ Chatmonchy ☆ Saraba seishun

  1. Lo so che mi odierai per questo, ma la voce della cantante sembra quella di una liceale che ha messo su un complesso per il festival culturale della scuola, ma che non ha mai cantato in vita sua. Gomen!

  2. A parte che è un live e non si sente bene come in qualità CD, forse, in parte, è l’effetto voluto… visto che parla di un “addio alla gioventù” alle soglie del diploma…. un tema che in genere sa toccare bene il cuore dei giapponesi (c’è più d’una canzone sull’addio alla scuola e ai giorni spensierati da studente). Poi ci sarebbe da dire che all’epoca erano effettivamente tutte e 3 appena uscite dalle superiori (20 anni)…
    Peraltro la canzone è di poco successiva al loro debutto (è del 2007)… non so quanto avesse cantato in vita sua la cantante, ma aveva iniziato a suonare da appena 3 anni… su wiki si dice infatti che la cantante ha iniziato con la chitarra nel 2004, mentre il debutto x la Sony è del 2005.
    Già per questo io le farei i complimenti…
    Senza considerare il fatto che a me piace molto il particolare modo in cui usa la voce… e che può benissimo essere solo una tua impressione – viceversa – che non sappia cantare… è solo un modo di cantare molto diverso da ciò cui sei abituato… a mio parere.

    Ad ogni modo la canzone è stata, anzi È apprezzatissima… colonna sonora d’un film, è tutt’ora molto famosa… e difesa con le unghie e con i denti dalla Sony, la loro etichetta, tanto che su youtube l’unico brano effettivamente disponibile è questo vecchissimo live.

    Comunque, come ho detto, questo pezzo era per me ^___^

    1. Come sopra detto: gomen!
      l’impressione che ho ricevuto è stata quella, poi ora che tu dici queste cose di cui non ero a conoscenza, posso rivalutare il tutto, resta il fatto che i miei gusti sono totalmente diversi dai tuoi, oramai tu da anni ascolti questo tipo di musica, io solo da sei mesi scarsi, tu solo questo genere io tantissimi altri più questo. non posso di sicuro apprezzarla nello stesso modo in cui l’apprezzi tu, comunque grazie, perchè imparo sempre qualcosa di nuovo e questo può solo che farmi bene.

  3. Auguri!!! Anche per me è stato il Natale dei miei 30 anni 🙂
    Volevo ancora ringraziarti per i consigli sui libri di giapponese da usare per lo studio, per il compleanno ho messo in wishlist “Il giapponese a fumetti” che è giunto puntuale 😀 Felicità! ^__^
    Sto usando alcune applicazioni per Android che trovo molto utili, se può essere utile per i tuoi post fammi sapere che te le indico.
    Ah, mi sono resa conto di non averti menzionato in un mio post dei giorni scorsi sul giapponese. Non è cattiveria, ma solo sbadataggine. Farò ammenda! 🙂

    Buone feste!!

    Nega
    (http://lebizzarreavventuredinega.blogspot.com)

    1. Ciao Nega! 😀
      Per la verità ti seguo, quindi avevo letto il tuo post (quello sulle conversazioni in treno) e volevo pure rispondere, ma come sempre, blogspot mi impedisce di postare, non so perché… forse odia firefox, odia me… non so. Le ho provate tutte, abilitando cookies d’ogni genere, dando ogni permesso, ma niente… sui blog di blogspot riesco a commentare una volta sì e dieci no… boh…
      Niente, volevo commentare solo per dirti di quel tizio in treno. Niente giapponese e niente inglese… e insegna all’università?!? Nemmeno se fa il lettore di italiano: sparava solo balle.
      Non solo, a prescindere, sbaglia tutto.
      La cucina giapponese e quella italiana sono le migliori al mondo, ma allo stesso così diverse che non sono paragonabili. Ciascuna è grandiosa a modo suo.

      Lo stesso vale per italiano e giapponese.
      Sono lingue meravigliose, ma non le si può mettere sullo stesso piano. Con il giapponese puoi fare poesia, che non è poesia come noi la conosciamo e concepiamo, cionondimeno è Poesia.
      Anche stilisticamente, se la prosa, non solo la poesia, italiana ha un suo ritmo splendido, così il giapponese può vantare una scrittura cui non possiamo ambire… l’uso dei kanji infatti apre possibilità infinite. La scrittura stessa grazie ai kanji è arte e con la scrittura creo sfumature che in italiano rendo con la voce.
      Un banale artificio linguistico sta nello scrivere “kurenai” (scarlatto) in kanji, ma imporre col furigana la lettura “akai” (rosso), così solo chi legge (e quindi vede il kanji di kurenai) può apprezzare le sfumature cercate dallo scrittore, non chi ascolta (che sente solo un banale “akai”). Viceversa in italiano, chi ascolta è privilegiato, rispetto a chi legge, sentendo un endecasillabo, se BEN recitato.
      Come le cucine, sono due lingue splendide, ma lo sono in modo troppo diverso per esser paragonate.

      1. Grazie per seguirmi!! ^__^
        Mi spiace che blogspot si comporti così… e dire che ho anche eliminato tutti gli ostacoli perchè anche gli utenti privi di blog potessero commentare 🙁
        Anche secondo me ha sparato un sacco di balle quel tizio. E poi, se anche fosse vero che è docente, io non vorrei mai un professore che dimostra tale pochezza intellettiva!! E comunque sono d’accordo con le tue considerazioni!

        Intanto studio e ti ho inserito tra i following di twitter 🙂

        Tantissimi auguri di buona fine d’anno e di buon inizio!!

        Nega

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