2. Codificazione della scrittura sotto la dinastia Qin

La dinastia Qin è un grande spartiacque nella storia della scrittura cinese. I due o tre secoli che precedono l’unificazione dell’intero paese sotto Qín Shĭ Huángdì videro un rapido sviluppo della scrittura praticamente in tutte le aree del paese. Non solo la scrittura si sviluppò costantemente verso una forma più semplice e meno pittografica, ma assunse forme marcatamente differenti nei diversi principati indipendenti del periodo degli Stati Combattenti. Il nuovo impero Qin, all’interno della politica di standardizzazione di cose quali pesi e misure, valuta e statuti legali, si impegnò anche in una politica di riforma della scrittura. In termini pratici, questo significò l’obbligo dell’uso della scrittura Qin in tutto l’impero, e come risultato di ciò le varie scritture locali che erano state in uso fino a quel tempo caddero in disuso. È la scrittura Qin, quindi, che è l’antenata di tutte le successive forme di scrittura cinese.

Come sottolineato nella sezione precedente, il sistema di scrittura del vecchio (pre-imperiale) stato di Qin tendeva ad essere considerevolmente più conservatore degli stati della Cina orientale; ciò significa che adottando definitivamente le forme della scrittura Qin la Cina preservò al massimo grado la continuità con il passato.
La scrittura che fu adottata sotto la dinastia Qin esistette in due forme differenti, una forma standard più complessa e una forma demotica (che chiameremo popolare) semplificata. La prima scrittura è conosciuta come zhuànshū o “scrittura del sigillo”, dal suo diffuso uso sui sigilli. Lo stile del sigillo Qin è disceso direttamente dalla scrittura su bronzo della tarda dinastia Zhou Occidentale (vedi sopra). Nel corso del suo sviluppo lo stile del sigillo aveva assunto un aspetto più regolare e bilanciato senza, tuttavia, cambiare fino al punto che le sue origini pittografiche venissero totalmente oscurate. Tradizionalmente l’invenzione dello stile del sigillo era stata attribuito al Primo Ministro Qin Lĭ Sī (208 a.C.), ma la ricerca moderna ha mostrato che lo stile del sigillo Qin nei suoi dettagli essenziali esisteva già prima della dinastia Qin; è ovviamente possibile che Lĭ Sī abbia giocato un qualche ruolo nella standardizzazione della forma ufficiale di questa scrittura.
Più importante della scrittura del sigillo nella storia seguente della scrittura cinese fu la seconda varietà di scrittura di cui si è accennato prima. Questa forma di scrittura “popolare” venne ad essere conosciuta come lìshū “scrittura degli scribi” dalla sua associazione con i vari tipi di impiegati del governo. In origine non fu niente di più che una continuazione organica della vecchia scrittura popolare dello stato di Qin. Lo stile impiegatizio nella sua forma grafica era altamente evoluto e rappresentò una versione molto semplificata dello stile del sigillo standard.

3. Le varietà della scrittura antica e la sua nomenclatura

Le forme di scrittura cinese usate fino alla fine della dinastia Qin sono conosciute come “scrittura antica”. Poiché la scrittura fino a quel momento era andata incontro a molte trasformazioni è utile a questo punto elencare e spiegare quali furono i principali tipi di scrittura antica.

1. Scrittura della dinastia Shang. Il tipo di scrittura rappresentativo di questo periodo è la jiăgŭwén “scrittura su ossa oracolari”. Questo è il primo tipo di scrittura conosciuto a noi in termini puramente cronologici. Appare iscritta (od occasionalmente scritta con un pennello) su ossa e gusci di tartaruga. I testi sono quasi sempre di natura divinatoria oppure oracolare. Sebbene la maggior parte di questi esempi risalgano alla dinastia Shang, recentemente sono stati scoperti alcune jiăgŭwén della dinastia Zhou. Risalenti all’ultimo periodo della dinastia Shang sono state trovate anche iscrizioni su recipienti di bronzo, conosciute in cinese come jīnwén. Le iscrizioni su bronzo della dinastia Shang sono generalmente molto corte, consistenti di pochi caratteri. Gli studiosi cinesi credono che il pennello (máobĭ) in questo periodo venisse già usato; sfortunatamente, i materiali sui quali veniva impiegato il pennello erano per la maggior parte deperibili e così a noi sono giunti solo pochissimi esempi di reale scrittura col pennello. La scrittura di iscrizione su bronzo, tuttavia, conserva uno stile modellato intimamente sulle tecniche di scrittura col pennello. La jiăgŭwén, d’altra parte, essendo incisa su vari materiali duri con un qualche tipo di attrezzo appuntito, presenta uno stile di scrittura più angolato e lineare.

2. Periodi degli Zhou Occidentali e delle Primavere e Autunni. Quest’era vide un grande fiorire della produzione di recipienti di bronzo. Molti di questi recipienti venivano fusi con lunghe iscrizioni, arrivando in qualche caso a centinaia di caratteri. Di conseguenza jīnwén è venuta ad essere considerata la scrittura rappresentativa di questo periodo. La scrittura su bronzo del primo periodo degli Zhou Occidentali è parecchio simile a quella trovata sui recipienti risalenti agli Shang. Di conseguenza essa mostra una tendenza verso una più grande regolarità accanto a un ulteriore sviluppo nella direzione di angoli più acuti e linee più sottili. Accanto alla scrittura su bronzo dovrebbe essere menzionato un altro tipo di scrittura, chiamata zhòuwén “scrittura Zhou” (chiamata qualche volta anche dàzhuàn “grande sigillo”). Secondo il dizionario degli Han Shuōwén jiězì sarebbe stata inventata da uno storiografo ufficiale di nome Zhòu.
Sebbene l’origine di questa scrittura sia ancora soggetta a controversie, il sapere attuale tende a identificarla come fondamentalmente la stessa della scrittura su bronzo degli Zhou Occidentali.

3. Scrittura del periodo dei Sei Regni. Questo termine (liùguó wénzì in cinese) è usato per indicare i tipi di scrittura dei vari principati indipendenti della Cina orientale durante il periodo degli Stati Combattenti. Questa scrittura, che esistette in molte varietà locali, è conosciuta per mezzo di un buon numero di fonti, le più importanti delle quali sono recipienti di bronzo e testi scritti su strisce di bambù e seta. Il Shuōwén jiězì, oltre al zhòuwén conserva un’altra forma di scrittura alla quale ci si riferisce come gŭwén “scrittura antica”. La sua origine diretta fu un corpus di testi pre-Qin scoperti durante la dinastia Han; questi testi furono scritti con un tipo di scrittura che fu chiaramente in uso prima della dinastia Qin. Una comparazione con vari materiali antecedenti la dinastia Qin mostra che hanno stretti legami con la scrittura della Cina orientale nel periodo degli Stati Combattenti.

4. Stile del sigillo, zhuànshū. Questa scrittura viene frequentemente chiamata anche xiăozhuàn “piccolo sigillo” per distinguerla dalla cosiddetta dàzhuàn “grande sigillo”, altra denominazione della zhòuwén nominata prima in collegamento con la scrittura su bronzo degli Zhou Ocidentali. zhuànshū è la varietà ufficiale e più formale di scrittura della dinastia Qin. È la scrittura di base descritta nel dizionario della dinastia Han Shuōwén jiězì. Per dare un’idea dell’evoluzione della scrittura fino all’inizio della dinastia Han, si può vedere lo sviluppo di dodici caratteri nella tabella 3. Un esempio di ogni carattere viene dato nelle forme di: Ossa oracolari Shang, Bronzi Zhou, Stati Combattenti, Sigillo e degli scribi.

da tuttocina.it – Frammenti d’Oriente, dicembre 2004

3 thoughts on “Kanji – Storia della scrittura cinese (parte 2)

  1. ciao!!!! grazie moltissime x quanto fai x noi :)!!!!!!!!!! studiare i kanji anno x anno è sicuram utile xò, l’ordine scelto (dai giapponesi) lo trovo un pò insolito…potrebbero partire dai + imp…

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