~ます/~ません (-masu/-masen)

☑ 意味: ren’youkei+ます/ません crea la forma cortese affermativa (se uso -masu) o negativa (se uso -masen) del verbo scritto alla base detta “ren’youkei” (che ho spiegato nelle note).

☑ 例文:

  1. koko kara hitori de ikimasu
    Da qui (in poi) vado (avanti) da solo
  2. sakana wa tabemasen
    Non mangio il pesce

☑ 注意:

  • Questa forma cortese è detta spesso “forma in -masu” (e in -masen se consideriamo il negativo) e si ottiene a partire da una particolare base dei verbi, detta “ren’youkei”. Questa “base” è spesso detta (impropriamente) “base in -masu” proprio perché dalla “base in -masu” si ottiene la “forma in -masu”.
  • I verbi hanno queste “cose” che chiamiamo “basi” (anche gli aggettivi in realtà, ma non è molto importante per cui in genere nessuno lo ricorda). Una base in sostanza è simile alla radice di un verbo, cioè è un pezzo del verbo che trovate sul dizionario, senza l’ultimo kana.
  • Ciò è sempre vero nel caso dei verbi che chiamiamo “ichidan” perché hanno una sola base (e “uno” = “ichi”)… o meglio hanno varie basi (5) come tutti gli altri verbi (e aggettivi), ma queste basi sono tutte uguali per cui non importa molto. Con i verbi ichidan le basi sono identiche alla radice del verbo, cioè il verbo che trovo sul dizionario tolto l’ultimo kana… es. tutte le (5) basi di たべる taberu si scrivono たべ
  • Nel caso dei verbi che chiamiamo godan (perché le loro 5 basi sono tutte diverse e “go” = “cinque”) il discorso è un po’ diverso… Quando prendo il verbo del dizionario, non posso solo “togliere l’ultimo kana” per avere la base del verbo… Devo togliere il suono U finale e sostituirlo con quelli delle altre vocali. In altre parole tolgo l’ultimo kana e lo sostituisco con uno dei kana il cui suono inizia con la stessa consonante ma finisce con un’altra vocale (ora vedremo un esempio).
  • Per ora ci interessa una sola base, la ren’youkei appunto, perché ci permette di formare la “forma in -masu” (cortese) che ci interessa. Questa base però si ottiene in modo diverso per i verbi godan e per gli ichidan.
    Nel caso dei verbi ichidan (che abbrevio spesso come “v1”) mi limito a togliere la desinenza -ru, poi metto -masu per la forma affermativa e -masen per la negativa:
    たべる (taberu) → たべ → たべ~ (tabe-) → tabemasu/tabemasen.
    Nel caso dei verbi godan (abbreviati come “v5”) invece cambio il kana finale, terminante con il suono “u”, con un kana corrispondente ma terminante con il suono “i”, e solo allora aggiungo -masu/-masen. Quindi se il verbo alla forma piana, che trovo sul dizionario, finisce in -ku, la ren’youkei finirà in -ki.
    いく (iku) → い → い~ (iki-) → ikimasu/ikimasen.
    Se il verbo alla forma piana finisce in -bu, la ren’youkei finirà in -bi. Se il verbo finisce in -tsu, la ren’youkei sarà in chi… Se il verbo finisce in -ru (e non è un ichidan) allora la ren’youkei finirà in -ri.
    In ogni caso per ottenere le forme in -masu dovrò solo ottenere la base che finisce col suono “i” e aggiungere -masu (o -masen) per il negativo.

Come ultima nota, un po’ a parte….

  • Nella seconda frase si vede bene che il wa del tema non corrisponde sempre al soggetto, in questo caso corrisponde al complemento oggetto (ne avevo accennato, ma riparleremo trattando la particella wa).

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5 thoughts on “N5 in sintesi – Verbi in -masu/-masen

  1. Magari è stupido ma te lo chiedo lo stesso. Nell’ultima nota dici che è chiaro che in “sakana wa tebemasen” sakana è complemento oggetto (non ci ho visto niente di strano, l’avevo tradotta così a pelle). Ma se avessi voluto dire “il pesce non mangia” (vabbè, io ho un pesce che non mangia!) la frase sarebbe stata identica, no? Oppure avrei dovuto trovare un altro modo per dirlo?
    Come sempre… GRAZIE!

      1. Per dare rilievo al fatto che il tema della frase é il pesce, senza dover aggiungere “riguardo a”, posso tradurre “il pesce non lo mangio” per dare rilevanza al pesce stesso?

Fatti sentire!

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