を (wo)
*pronuncia della particella を : “o”

☑ 意味:

  1. indica il complemento oggetto (o “complemento diretto” se preferite)
  2. indica il complemento di moto per luogo (esempio 3)

Per fortuna questa è una lezione breve da fare… sono un po’ con l’acqua alla gola al momento, scusate anche se riceverete risposte più lentamente del solito (i.e. il giorno dopo invece che in giornata).
Spero torni tutto alla normalità nel giro di alcuni giorni… Vi terrò aggiornati
.

☑ 例文:

  1. (watashi wa) sushi wo tabemasu
    Mangio del sushi
  2. (watashi wa) terebi wo mimasu
    Guardo la TV
  3. maiasa maiyo, kono kouen wo arukimasu
    Tutte le mattine e tutte le sere cammino per questo parco

☑ 注意:

  • Il complemento oggetto è ciò che subisce l’azione svolta dal soggetto. Se “io mangio una mela” ciò che subisce l’azione, ciò che viene mangiato è la mela e quindi la mela sarà il mio complemento oggetto. Si riconosce abbastanza facilmente, specie se si considera che in italiano non è introdotto da nessuna preposizione.
    A dispetto del nome non deve trattarsi per forza di un oggetto, non fraintendete il senso del termine “oggetto”! Ad esempio “io accompagno Marco” ha “Marco” come oggetto dell’azione “accompagnare”.
  • Il complemento oggetto può diventare tema, se la frase e il contesto lo richiedono. In tal caso però la particella を wo viene sostituita da は wa, come accade per が ga. È importante ricordarsi che non accade come per tutte le altre particelle che vengono seguite da particelle come wa o mo (e poche altre).
  • Il complemento di moto per luogo è quel complemento che uso quando voglio dire che passo, cammino, ecc. attraverso o lungo qualcosa (attenzione però! Se qualcosa “si trova” o “è disposto” lungo una strada, ecc. il discorso cambia e in giapponese ho altre espressioni da utilizzare per dire “lungo xxx”).
  • Esistono altri casi in cui uso questa particella in giapponese, ma oltre ad essere di livello più avanzato sono comunque riconducibili all’idea di complemento oggetto (li vedremo ovviamente a tempo debito).

Una nota finale. Come detto la particella を si pronuncia solo “o” …e alcuni la trascrivono proprio così. A me però non piace farlo, si rischia di generare confusione quando il roomaji è inserito nel testo italiano, quindi mi vedrete scrivere sempre “wo” (salvo distrazioni).

Torna all’indice

16 thoughts on “N5 in sintesi – La particella wo

  1. Ciao! Una domanda sul sulle particella che sembrano semplici inserite nelle preposizioni, ma mi incasino quando vengono inserite nelle frasi.
    Da “Hikaru Nara” dei Goose House: 悲しみを笑顔に もう隠さないで
    Che mi traduce come: Don’t hide your sadness behind a luaghing face anymore.
    Non mi torna l’utilizzo delle particelle wo, ni e de. Scervellandomi sono arrivato a questo, ma dubito sia corretto e forse è sbagliato anche l’approccio:
    もう= ora/adesso
    隠さない= non nascondere
    を= che cosa?
    悲しみ= la tristezza
    …..???
    笑顔= sorriso
    Non capisco che funzione abbia (tra le sue tante) に in questo contesto, il で alla fine cosa indichi (non mi pare uno stato in luogo) e se tristezza è effettivamente il complemento oggetto.

    1. “mou” di solito è “ormai” o “già” (pai wa mou tabeta = la crostata, l’ho già mangiata), con un verbo al negativo però possiamo tradurlo “più” (es. non nascondere più).

      Non è kakusanai ma “kakusanaide”, che traduciamo come una forma imperativa negativa. Quindi non c’è una particella “de” da spiegare

      La particella “wo” indica il complemento oggetto, quindi sì, risponde alla domanda “che cosa?” o meglio indica “ciò che subisce l’azione”.
      P.e. io leggo il giornale = watashi wa shinbun wo yomu
      “io” svolge l’azione “leggere”
      “giornale” subisce l’azione “leggere” (infatti il giornale viene letto da me)

      La particella “ni” ha vari ruoli, ma qui indica un moto a luogo (in un sorriso = dentro un sorriso).

      Traduzione: “Non nascondere più la tristezza in un sorriso”
      Insomma, questa persona nasconde la sua tristezza agli altri sorridendo sempre… e chi canta gli dice di non farlo più.

        1. Se nascondi A in B vuol dire che metti A dentro B, in questo senso è un moto a luogo… per mancanza di una dicitura migliore, perché non si può stare a creare un complemento per qualsiasi cosa.
          In giapponese c’è anche un’espressione che riguardare il “rendere”/trasformare qualcosa in qualcos’altro, es.:
          musuko wo isha ni suru
          fare del proprio figlio un medico

          nascondere la tristezza in un sorriso potrebbe avere un po’ anche di questa sfumatura, in giapponese, ma non è importante: una volta che uno sa che la traduzione è quella che ho detto, il nome che si dà al complemento lascia il tempo che trova, io non me ne preoccuperei fossi in te, il senso è quello ed è chiarissimo.

  2. Salve, su lang-8 mi hanno corretto questa frase: “月曜日から金曜日まで水曜日をのぞいて二時半から六時半まで授業があります。” aggiungendo la particella を in “水曜日をのぞいて” che dovrebbe essere “tranne mercoledì”, quindi considerando che “のぞいて” non è un verbo perchè va messa la particella を?
    E visto che ci sono, mi sono arrivate due correzioni per la parte finale: “授業があります” e “授業を受けます” (avevo scritto “クラスをします”) quale delle due è più adatta per dire che in quei giorni e a quelle ore “ho lezione a scuola”? (come alternativa a “学校に行きます”)

    PS: riguardo il sito, ho notato che a volte invio un commento ma non viene inviato, e se provo a rinviarlo dice commento duplicato, quindi devo aspettare del tempo e poi riprovare.

    1. Per quanto riguarda la prima parte della domanda il discorso è molto semplice: nozoite è un verbo, il verbo 除く nozoku; quindi “X wo nozoite” sarà come dire “escludendo X”.
      Per la seconda parte vanno bene le due frasi che ti hanno dato, kurasu wo shimasu non esiste, gakkou ni ikimasu andrebbe bene se fosse solo un’azione che ripeti in giorni diversi, ma aggiungendo che lo fai dall’ora X all’ora Y dai una durata all’azione e “iku”, andare, è un verbo istantaneo (lo so, è strano, ma è così).
      Se vuoi usare la parola gakkou con “dall’ora x all’ora y” allora dì “gakkou ni imasu”.

      EDIT: qui sotto sono partito dall’idea che mercoledì non avessi proprio scuola, se invece l’avevi, ma con orari diversi, vedi il nota bene a fine commento. Per il resto, a parte il grassetto, questa parte ti serve poco (ma ormai l’ho scritta ed è un peccato cancellarla)

      Tra parentesi “da giorno a giorno + の + da ora a ora” è una tipica formula quindi puoi scrivere
      – 水曜日をのぞいて月曜日から金曜日までの2時半から6時半まで授業があります/6時半まで授業です。
      – 水曜日をのぞいて月曜日から金曜日までの2時半から6時半まで授業があります
      – 水曜日をのぞいて月曜日から金曜日までは2時半から6時半まで授業があります。水曜日(の場合)は…
      – 月曜日から金曜日まで(水曜日はのぞく)の2時半から6時半まで授業があります
      Tanti modi, come vedi.

      In realtà, poi, un giapponese semplificherebbe scrivendo
      – 月~金(水曜日以外)は授業です。
      – 月・火・木・金の2時半から6時半まで授業です。
      – 月火木金の授業は2時半から6時半までです。
      – 授業の時間は月火木金の2時半から6時半までです。
      – 水曜日を除く月曜日から金曜日:2時半から6時半まで
      …ed espressioni del genere a seconda di cosa vuoi dire di preciso e come vuoi dirlo, se hai già parlato del fatto che vai a scuola… e via così.

      Attenzione, “x kara y made w kara z made” non è bellissimo/correttissimo, ecco perché salta fuori il “no” anche se spesso lo si ignora per semplicità.

      NB se vai a scuola anche il mercoledì ma con orari diversi allora il discorso cambia e riporti il nozoite dove l’avevi messo; oppure spezzi la frase e da qualche parte devi dire
      水曜日以外の場合は2時半から6時半までです
      lett. Nel caso del mercoledì è dalle 2 e mezza alle 6 e mezza. (Ovviamente prima avrai detto l’orario per gli altri giorni)

      1. Grazie, sei stato molto chiaro! E si intendevo che a scuola di mercoledì non vado proprio, quindi mi è stata utile tutta la risposta!
        Mi è sorta solo una domanda: le prime quattro frasi “semplificate” possono essere usate anche parlando pronunciando solo l’inizio del giorno della settimana (getsu-kin, getsu-ka-moku-kin) o sono forme usate esclusivamente nella scrittura? e in quel caso, parlando come andrebbero utilizzate?

        1. si usano anche nel parlato! P.e. gessuikin (lun, mer, ven), kamoku (mar, giov). Più famoso ancora è un modo di dire weekend che forse hai già sentito… donichi.
          lun e mer si dice gessui, ma altre combinazioni con getsu usano getsu così com’è: 月火 è getsuka, 月金 è getsukin. L’unico accorgimento nel creare queste parole è andare in ordine e non scrivere per esempio 水月金

  3. Ciao Kazeatari, ho appena finito di trascrivere questa lezione su “wo” ma c’è un passaggio delle note che non capisco, la nota è questa: Il complemento oggetto può diventare tema, se la frase e il contesto lo richiedono. In tal caso però la particella を wo viene sostituita da は wa, come accade per が ga. [e fin qui tutto chiaro] mentre questa parte -> “È importante ricordarsi che non accade come per tutte le altre particelle che vengono seguite da particelle come wa o mo (e poche altre)” questa ultima parte proprio non l’ho capita puoi spiegarmela per favore?

    1. Quando si vuole rendere tema una parola seguita da una particella o gli si vuole aggiungere l’idea di “anche” la particella non scompare:
      Watashi ni wa
      Watashi ni mo
      …ma se la particella in questione è wo o ga, allora scompare!

      Buono studio 😀

      1. Credo di capire più o meno, in pratica nel caso di “watashi ni” se voglio renderla tema o aggingerci l’idea di “anche” mi basta aggiungerci wa o mo a seconda del mio obiettivo senza dover togliere il “ni”, ma se la frase è con “wo” o “ga” allora spariscono per essere sostituite “wa”o “mo” o “ni wa” o “ni mo” a seconda della frase/contesto, giusto?

        1. Sì esatto, riassumendo
          watashi wo → “watashi wa” o “watashi mo”
          watashi ga → watashi wa/mo
          Insomma wo e ga spariscono quando aggiungo wa o mo.

          Ma per tutte le altre particelle…
          watashi ni → watashi ni wa/watashi ni mo
          watashi kara → watashi kara wa/watashi kara mo
          …e via così per qualunque altra particella diversa da ga e wo

  4. Ho qualche dubbio su questo punto: “Il complemento oggetto può diventare tema, se la frase e il contesto lo richiedono.”

    È corretta questa interpretazione?
    1) リンゴを食べる。 –> dico che cosa mangio
    2) リンゴは食べる。 –> dico che mangio una mela
    3) リンゴを食べない。–> è grammaticalmente errata, o solo semanticamente dubbia? Per esempio, potrebbe rispondere a una stramba domanda “che cosa non mangi?”, o anche a “che cosa mangi?” – provocando un “sì vabbè, chi se ne frega, dimmi cosa mangi” da parte dell’interlocutore?
    4) リンゴは食べない。 –> dico che non mangio una mela

    1. Mi spiace molto ma anche stavolta scopro ora questo messaggio per puro caso. Niente notifiche, niente mail da WordPress… Non so più che fare.
      Comunque…
      Il tema va a inizio frase, anche in italiano
      La mela, la mangio (o Le mele, le mangio)
      La mela, non la mangio (o Le mele, non le mangio)
      Sono le frasi 2 e 4
      3) può rispondere a “che cosa non mangi?” o comparire in altri contesti, come frasi secondarie (relative, causali…). O essere parte di una informazione in cui il soggetto è tema\contrasto
      Boku wa ringo o tabenai yo (mangiala tu)
      Omae, itsumo ringo wo tabenai ne
      Tu (vocativo) non mangi mai la mela eh..
      In realtà a limitarci è soprattutto la frase (che non si dice mai se non sui libri, come “la penna è sul tavolo”). Non pensare che tu non possa avere una wo con un verbo negativo

      1. Figurati, non ti ho mandato un promemoria da qualche parte ché tra le feste e il libro avevo supposto fossi impegnato.
        Grazie per la risposta comunque 😀

Fatti sentire!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.