1280px-Coming_of_Age_DayArticolo scritto in collaborazione con Sakura di SakuraMagazine

Il secondo lunedì del mese di gennaio in Giappone viene considerato giorno di festa: si celebra infatti quell’evento conosciuto da tutti i giapponesi come Seijin no Hi (成人の日). Il Seijin no Hi è un giorno importante perché si celebrano e festeggiano tutti i ragazzi e ragazze che dal 2 aprile dell’anno precedente sino al 1 aprile del nuovo anno compiono 20 anni, raggiungendo quindi la maggiore età (in Giappone la maggiore età non è a 18 anni).

Si tratta di un traguardo importante per un giapponese in quanto si acquistano maggiori diritti ma soprattutto doveri e responsabilità. I “nuovi adulti” partecipano a delle cerimonie (dette 成人式 seijin-shiki) tenute dalle autorità locali e prefetturali in cui, di fatto, la comunità si “congratula” con loro per l’ingresso nell’età adulta.

Origine del Seijin no Hi

Il Seijin no Hi ha le sue origini nella cerimonia del 元服 genpuku (per gli uomini) e del 裳着 (per le donne). La prima di queste viene fatta risalire tradizionalmente al 714 d.C., quando un principe, per segnare il cambiamento da giovane adolescente ad adulto cambiò il modo di vestire e la propria acconciatura.

Questa era quasi tutta la sostanza del genpuku (lett.: “vestiti dell’inizio”), ma a differenza della seijin-shiki, questa cerimonia era più religiosa: un ragazzo veniva “presentato” al tempio quando aveva tra gli 11 e i 17 anni: l’idea di base è quella del nostro “antico” battesimo, misticismo cattolico a parte: quella di un’introduzione alla comunità …anche se ufficialmente si veniva presentati all’ 氏神 ujigami, il kami protettore della zona (una sorta di santo patrono).

I ragazzi ricevevano nuove vesti …da cui il nome della cerimonia. Nella parola 元服 genpuku, 服 fuku significa “veste”, mentre 元 “sostituisce” 首 collo, testa: la nuova veste si indossava “calandola dalla testa”, non come una camicia o un kimono.

I ragazzi inoltre passavano ad una nuova, particolare, acconciatura, detta 冠下の髻 kanmuri-shita no motodori.
In pratica i ragazzini tenevano i capelli come in nella foto qui sotto, con due “code” che ricordano le orecchie flosce dei cani^^.

320px-Araiyakushi_Prince_ShotokuQuesta pettinatura con due “code raccolte” (non so davvero come spiegarlo, scusate, Nota di Kaze) era detta 角髪 mizura… un tempo era usata anche dagli adulti, ma se ne abbandonò l’uso quando i nobili adulti iniziarono a usare l’ 烏帽子 eboshi, di cui vedete due varianti nella foto qui sotto (cliccare per ingrandire).

640px-JidaiMatsuri_ShizukagozenCon cappelli simili l’ideale era raccogliere i capelli in una crocchia al centro della testa, proprio al centro del cappello… ed è questo che ha portato al nome dell’acconciatura: “kanmuri” significa “copricapo” e “shita” significa “sotto”.

Perché perdersi tanto… “appresso a un cappello”?
Perché l’eboshi oltre all’acconciatura dà il nome ad un’altra usanza: al giovane uomo (perlomeno nel caso dei nobili) veniva dato un nuovo nome per la sua vita adulta, detto “nome del cappello da uccello”, o, in modo meno ridicolo e più in breve, 烏帽子名 eboshi-na.
Sia chiaro, questo era il termine per indicare “il nuovo nome”, quello dell’età adulta, non era il nome in sé… Se vi siete immaginati una cosa alla Harry Potter con il cappello magico che decide per i nuovi arrivati… avete preso un granchio (e riceverete presto un biglietto omaggio per una vacanza spesata da trascorrere in una camera con le pareti imbottite, Nota di Kaze).

La corrispondente cerimonia “femminile”, il mogi, riguardava le ragazze tra i 12 e i 14 anni. che iniziavano a vestire (着る, kiru, da cui il “gi” di mogi) il 裳 mo, un’antica “gonna”.

Ad ogni modo, il genpuku “prese piede” lentamente. Fino all’epoca Heian riguardava ancora soltanto i nobili. Dall’epoca Muromachi si diffuse anche nelle classi inferiori.

In realtà però, radice antica o meno, il Seijin no Hi divenne festa nazionale ufficiale solo nel 1948, come evento volto a celebrare tutti i nuovi maggiorenni. Fino a poco tempo fa si era soliti festeggiare questo evento il 15 gennaio ma recentemente si è scelto di celebrarlo il secondo lunedì di gennaio.
Per la precisione il cambio è avvenuto nel 2000, quando è stato introdotto l’Happy Monday System, una riforma del calendario lavorativo volta a far cadere le feste nazionali di lunedì in modo da creare dei ponti di tre giorni nell’anno giapponese, “storicamente povero di vacanze”.

Nella prossima pagina vediamo come si svolge una cerimonia di seijin no hi (seijinshiki) e scopriamo l’abbigliamento moderno, tipico di questa occasione… ci sono un sacco di foto di bei kimono, non perdetevele! ( ≧⊿ ≦)y”

10 thoughts on “Seijin no Hi – Festa della Maggiore Età

  1. Ahimè non festeggio… in quanto mi sa che ho “cambiato acconciatura” già da qualche annetto mi sa :D, voglio dire che il giorno della maggiore età è un ricordo per me XD (anche se qualcuno ancora mi prende per quindicenne e quindi potrei “camuffatamente” festeggiare anche io :D)

    Bando alle ciance… auguro a tutti coloro che compiono quest’anno i loro 20 anni, tantissimi auguri 😀

    1. Grande Sakura come sempre ci immergi nel mondo Giapponese, bel articolo e come sempre ben esauriente e con un pizzico di passione che ci fa sognare a tutti, dai io quest’anno festeggio il mio secondo 20ennio, ora ricomincio da capo e tornò bambino così fra vent’anni rifesteggio, sarebbe bello tornare piccoli e spensierati

    1. No, l’usanza è precedente all’introduzione del buddismo in Giappone… e comunque non c’entravano “esteticamente”.
      Però le orecchione delle state di Budda hanno un loro perché “simbolico”, non estetico, abbastanza interessante… si crede che grandi lobi indichino saggezza e intelligenza e per questo certi vecchi saggi negli anime e nei manga sono rappresentati con orecchie con i lobi grandi, allungati verso il basso…

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