~て形 (o テ形) te-kei o “forma in -te”

La te-kei, て形 (o テ形), o “forma in -te” è detta così perché appunto finisce in -te. Come detto è molto simile al passato (che difatti si indica spesso come ta-kei, た形 o タ形), anzi è identica ma finisce in E invece che in A.

La te-kei è una forma semplice e comoda (ne parleremo vedendo le sue caratteristiche), però è una forma “problematica” per gli studenti, dato che ha davvero molti usi e questi usi sono anche molto “lontani” tra loro.

Certi testi la riportano come forma conjunctive (congiuntiva, ma nel senso che congiunge) e altri testi, italiani, la citano come “gerundio”. DIMENTICATE queste definizioni infelici, se le avete già viste, chiamatela con il suo nome perché vedrete che i suoi usi sono molti e queste definizioni sono molto limitanti (un po’ come quando chiamano “base negativa” la mizenkei …che però si usa anche per fare il passivo e il potenziale affermativi).

Come dicevo, i suoi usi li vedremo un’altra volta… oggi vediamo in breve come si forma.

Non mi dilungo più di tanto perché, vedrete, la sostanza è la stessa già vista per la forma passata piana (se volete rivederla andate a questo post).

Come si forma la te-kei?

Distinguiamo anche stavolta, per praticità, tra verbo “essere” e tutti gli altri. Le “regole generali” sono le seguenti:

Verbi diversi dal verbo essere: 連用形 + ~て (ren’youkei + te)

Nel caso dei verbi ichidan aggiungo -te alla radice del verbo (si tratta della ren’youkei, ma come sapete le basi degli ichidan sono tutte uguali), ragion per cui se avevo un verbo come 食べる tabe-ru avrò 食べて tabe-te.

Con i verbi godan però la cosa si fa più complessa! La radice della forma in -te è sempre la ren’youkei: si vede ancora bene per i verbi in -su, come 話す hanasu (il n°4 nell’elenco sotto), che si comportano in modo regolare. Le ren’youkei di tutti gli altri verbi godan invece (quelli che non finiscono in -su), nel legarsi a -te subiscono delle modifiche fonetiche… Le stesse viste per il passato.

Vediamo un verbo d’esempio per ciascun “tipo” di verbo godan e la relativa te-kei:

  1. 買う kau → 買って katte
  2. 聞く kiku → 聞いて kiite
  3. 泳ぐ oyogu → 泳いで oyoide
  4. 話す hanasu → 話して hanashite
  5. 持つ motsu → 持って motte
  6. 死ぬ shinu → 死んで shinde
  7. 転ぶ korobu → 転んで koronde
  8. 休む yasumu → 休んで yasunde
  9. 帰る kaeru → 帰って kaette

Come potete vedere (grazie ai colori), ci sono dei punti in comune facili da individuare e utili per ricordare queste forme. Li (ri)scrivo:

  • Il verbi godan che finiscono in ~う~つ~る (v5u, v5t e v5r) perdono l’ultimo kana e aggiungono ~って (-tte).
  • I godan che terminano in ~く (v5k) perdono -ku e finiscono in ~いて (-ite)
    i verbi la cui terminazione è sonorizzata in ~ぐ , anche alla te-kei terminano con un kana sonorizzato: ~いで (-ide, e non -ite).
  • I godan in ~ぬ~ぶ~む (v5n, v5b, v5m) finiscono in ~んで (-nde).
    Ricordate che esistono due verbi in -nu. Uno è shinu, morire, l’altro è un verbo dialettale e/o arcaico (a seconda del senso), raro: 往ぬ, inu.
  • Infine i verbi in ~す -su (v5s) sono “regolari”, fanno la ren’youkei e aggiungono -te, come nel caso di hanasu, che fa hanashi+te (nb pronuncia hanàsh-té).

Verbo essere: “de”

Si usa sempre “de”, ma non è una vera te-kei. In realtà è la ren’youkei del verbo “da”. Tuttavia se parlo di “te-kei del verbo essere” in genere mi riferisco proprio a “de”.

Le vere te-kei del verbo essere sono due, una per “da”, cioè “datte” (che viene da “de+atte”, dove “atte” è la te-kei del verbo “aru”), l’altra per “desu”, cioè “deshite”. Le due forme rispettano la regola di essere identiche al passato eccetto la vocale finale, ma non si usano quasi mai (deshite solo nel linguaggio molto cortese, datte invece si sente spesso, ma è quasi sempre un altro vocabolo che non c’entra).

Altre eccezioni!

Le eccezioni sono le stesse viste per il passato!

  • Le più “famose” sono quelle dei verbi する suru, fare, e 来る kuru, venire. Questi fanno して shite e 来て kite. Cioè le radici sono shi- e ki-, così come nelle forme in -masu (shi-masu e ki-masu)… in questo senso si comportano in modo “banale”, anche se la radice cambia il proprio suono (es. da SUru a SHIte)
  • Il verbo 行く iku è l’unico verbo v5k che al passato prende la desinenza ~って e dunque fa 行って itte, invece di 行いて iite.
  • Altre eccezioni meno note ma identiche a quelle del passato si hanno con i verbi 問う tou e 請う kou che fanno 問うて toute e 請うて koute (quest’ultimo ha due “varianti”, 乞う e 訪う; lette sempre kou, si comportano allo stesso modo).
    Tutti i verbi citati hanno sfumature diverse ma si possono tradurre “domandare”, “chiedere” (ma 問う si usa se si chiede qualcosa perché la si vuole sapere, mentre gli altri si usano se si vuole avere la cosa che si chiede).
    Lo stesso discorso vale per 恋う kou (amare) e 厭う itou (1.disedegnare, 2.prendersi cura di), ma sono rari (letterari, se non addirittura arcaici).
    Piccola curiosità: per i verbi v5u, cioè quelli in ~う, in Kansai-ben vale lo stesso.

Gli aggettivi in -i e in -na

Anche gli aggettivi hanno la loro te-kei! Non segue però la regola “uguale al passato ma tolgo la A e metto la E”.

  • Gli aggetti in -i perdono la -i e terminano in -kute (cioè rispettano la regola “ren’youkei+te”, poiché se ho un aggettivo in -i come takai, la forma takaku è la sua ren’youkei… vi ho sconvolto, vero?^^). Quindi, ad esempio, l’aggettivo takai farà takaku+te, takakute.
  • Gli aggettivi in -na non usano né “na” né “da”, usano “de”, cioè sfruttano la “te-kei” del verbo essere (sì, sì, vi ho detto che è la ren’youkei del verbo essere, ma per praticità chiameremo sempre così “de” perché si usa come fosse la te-kei!
    Per fare un esempio, l’aggettivo shizuka na, farà shizuka de.

La prossima volta ci occuperemo della forma negativa, del passato e della forma cortese… aspettatevi delle sorprese^^

8 thoughts on “N5 in sintesi – La forma in -te: come si costruisce

  1. Dato che mi hai autorizzato a segnalarti i piccoli errori di distrazione ^^” quando spieghi come si forma la te-key con i godan che finiscono in u, tsu, ru, nella parentesi del ~って hai scritto -ttA ^^
    In effetti sì, temevo di risultare antipatica ^^”

    1. Grazie mille della segnalazione ^___^ Purtroppo ho creato la lezione partendo da quella sulla forma passata e temevo proprio fosse rimasto indietro qualche “ta” qua e là XD
      Ora è tutto a posto ^__^

  2. Forse può mettere un pò di confusione, però forse può essere utile per altri >< magari in momenti di vuoti di memoria. Avevo trovato una canzonica sulla te-kei, ce ne sono diverse ma quella che uso io è la più semplice secondo me. Adoro trovare canzoni che aiutano a ricordare le cose, il testo è quello qui sotto, se posso metto anche il link al video casomai ^-^
    い / ち / り → って
    に / び / み → んで
    き → いて
    ぎ → いで
    し → して
    くる → きて
    する → して
    例外 → 行って
    Se ritieni che non è utile, lascio stare ~ 😉

  3. Puoi metterla qui e/o sul sito della community (devi “iscriverti” per postare però).
    Non la inserisco nel testo dell’articolo però perché parte della “base in -masu”, cioè quella in “i” e io sono sempre partito dalla forma base.

    Per postare il video qui ti basta incollarlo in un nuovo commento e apparirà il video direttamente.

    P.s. questo lo dico per te, perché vedo dai tuoi like che sei una studentessa seria e appassionata.
    Attenzione che partire dalla forma base aumenta i punti di possibile confusione. Ogni discorso del genere riguarda i godan e non gli ichidan. Se uno ha chiaro questo, no problem, ma se lo dimentica…
    Partendo dalla forma base l’unico punto di confusione è la desinenza -ru, che vale anche per gli ichidan, mentre così quasi tutti sono confondibili con degli ichidan. Es.:
    おきます → おき → おいて? Sì, se è il verbo oku, ma non se è il verbo okiru.
    Questa confusione non si crea se parti dalla forma base:
    oku → oite
    okiru → okitte? No, okite
    Aggiungendo il kanji in questo caso si può risolvere il dubbio,
    置く è sicuramente un godan
    起きる è sicuramente un ichidan
    Nel caso precedente, anche partendo da 置き e 起き , anche vedendo il verbo con il kanji, il dubbio non si risolve.

    1. Dicevo confusione appunto perchè non si parte con la forma base! ^-^
      Per il fatto degli ichidan io li penso a parte dato che sono più semplici da ricordare, prendo quella canzoncina per i godan, する, 来る e 行く 🙂 comunque grazie!
      // sto approfittando di queste settimane che sono a casa per ripassare giapponese, le tue lezioni sono leggere e non riesco a smettere di leggere >3<

      [youtube https://www.youtube.com/watch?v=ZPjl-_gvKPc&w=560&h=315%5D

Fatti sentire!

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