Il titolo della canzone di oggi è “La storia di sei mila miliardi di anni e una notte”. una produzione indipendente di tale Kemu su NicoNico, poi ricantata da vari aspiranti cantanti (nella versione sopra è cantata da Kano, ma più giù ne presento altre). Il risultato è ancora una volta stupefacente, devo ammettere.

Ho scelto altre 3 versioni di questa canzone, due maschili (una più melodica, l’altra veloce e con uso dell’elettronica) e una femminile (con musicalità particolari che richiamano certi antichi strumenti musicali giapponesi). Gli arrangiamenti e lo stile sono così diversi che quasi ci si scorda che è la stessa canzone, quindi suggerisco di prestare un attimo orecchio a tutti i video per poi scegliere la canzone più “adatta a voi”! ^__^

Yuuto, versione maschile e melodica

Amatsuki, versione maschile più elettronica

Murasaki Fukami(?), versione femminile, dalla musicalità davvero originale (provate!)

7 thoughts on “JPop ♥ Kemu/Kano ☆ Rocchounen to ichiya monogatari

  1. Grazie, Kaze!
    Questa mattina ci voleva proprio un po’ di musica. La versione di Murasaki Fukami è eccezionale, anche solo per la sua voce!

  2. Sono assolutamente d’accordo, è bellissima.
    La voce di Murasaki fukami è deliziosa, ho provato ad alzare e ad abbassare il volume(sentendola in cuffia) il risultato non cambia è piacevole , ti invita a sognare.
    Mi dispiace per la versione elettronica, non sono riuscito neppure ad ascoltarla fino alla fine, quella maschile melodica non è male ma c’è di meglio.
    grazie Kaze, anche da lontano fai i miracoli!

    1. Nemmeno io sono fan dell’elettronica a dire il vero e se devo dirla tutta… neanch’io l’ho ascoltata fino alla fine. Menzione speciale per il video, però, che ho trovato meritevole, per quel che ho visto almeno^^

  3. Sottoscrivo diegosauro per il gusto musicale: ottima la versione di Fukami.

    PS: ma di cosa parla esattamente il testo? Non chiedo una traduzione, ma perlomeno l’argomento: c’entra per caso una storia d’amore tra i due personaggi che appaiono nei video?

  4. Intanto grazie per i ripetuti “Like”… è un po’ che volevo dirlo e colgo l’occasione.

    Sì, c’è una storia dietro, per quanto stringata, anzi una favola (si sente dire “otogi-banashi” all’inizio, no?)… parla di un ragazzo, mezzo umano e mezzo oni (demone), e dunque un “imi-ko”, bambino-taboo. Questo in quanto “oni no ko”, piccolo demone/figlio d’un demone ha subito “punizioni insopportabili” (mi ni amaru batsu wo uketa).
    Dopo poco e versi che no fanno avanzare la storia (descrivono la terribile condizione di lui) entra in gioco una ragazza, che noncurante del pericolo che corre (se fosse scoperta la ucciderebbero).
    Può lasciare un dubbio chi parli a questo punto …dall’uso di kimi si direbbe sia lui, ma dal contesto si tratta di lei… Dunque la ragazza dice “voglio sapere il tuo nome”.
    Lui non risponde, ma se ne riporta il pensiero “scusa, ma non ho un nome né una lingua per potertelo dire”. Tuttavia, ripeto, dovrebbe essere l’opposto a vedere i pronomi (i.e. Lei è muta).
    Sebbene lui non abbia posto dove possa dirsi a casa lei gli dice “issho ni kaerou” (torniamo insieme (a casa)). Lei lo prende per mano e lo conduce con sé.
    Da qui il resto della storia è lasciato a dettagli e speculazioni. Tramonti e albe si susseguono e poi “dopo che la pioggia smette di cadere gli “imi-ko”, i bambini-taboo, sono due”. Si può intendere quindi che ci sia un pargoletto di mezzo? (O anche lei era un imiko e lo scopriamo ora?)
    Dopodiché si direbbe che vengano raggiunti e l’oni desideri la morte di chiunque altro (che chiunque altro sparisca a parte loro), ma “prima che si possa ribellare” di nuovo una mano lo prende e lo conduce via e “loro, come questa storia, svaniscono dentro un tramonto”.

Fatti sentire!

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