557978_517300114974115_213080780_nPiù nuvole che altro da queste parti… anche se non proprio come sul Fujisan, non come le vedete nell’immagine qui sopra perlomeno.
Oggi c’è stato il primo terremoto percettibile da quando sono qui, un terzo grado di magnitudine, durato una decina di secondi. Insomma, bazzecole per gli standard giapponesi: i miei vicini di casa stavano suonando la chitarra e cantando… non si sono nemmeno fermati un attimo a dire “oh, il terremoto”.

11 thoughts on “Nihon no utsukushisa

  1. Stavo parlando oggi con una ragazza di tokyo…mi diceva che alle 5am ora loro c’è stata una scossa ma nulla di grosso…

    ps Sono proxysama ho cambiato nick e avatar per problemi su altri siti…non vi abbandono ^^

    1. Ne ho sentita una ieri alle 10e20 di mattina, commentata in diretta con qualche amico su fb. Era un 3° grado, è durata pochi secondi, una decina… nulla di particolare però.
      Quella di Kobe di qualche giorno fa, qui non si è sentita affatto perché comunque saranno 400-450 Km di distanza (visto che Osaka è a 400 Km e Kobe è poco più in là…).

      p.s. ok, allora da adesso ti chiamiamo Alen-kun ^_^

    1. Finalmente il sole inizia a fare sul serio, ma ormai stanno appassendo anche gli ultimi ciliegi… l’intera stagione degli hanami è andata un po’ sprecata per via della fioritura anticipata di cui ho scritto un articolo poco tempo fa.
      Per il resto, per ora mi dedico allo studio… la mia conversazione lascia mooolto a desiderare perché sapere una cosa, o addirittura pensare un’intera frase e invece dire la stessa frase così, su due piedi, sono cose molto diverse. A parte ciò c’è il jlpt a luglio e quello è un obiettivo primario… già messo “in pericolo” dal tempo che devo dedicare allo studio di scuola, più pratico e diverso da quello necessario per il mio livello del jlpt.
      Insomma, it’s hard, but I’m hanging in there.

    1. Più che altro ho amici cinesi… poi vietnamiti, una francese e una spagnola. Non sono riuscito a incrociare nemmeno un vicino di casa sulle scale^^;;
      Comunque no, non l’ho detto in giro perché tanto è in italiano… la lingua più bella e trascurata al mondo.

      1. Ma con tutti questi amici ci parli in giapponese, giusto?
        Non sono d’accordo sul fatto che l’italiano sia la lingua più bella al mondo. Per me ogni lingua al mondo è meravigliosa, e sono tutte stupende. Questo non vuol dire che mi piacciano tutte, ma di sicuro per altre persone sono meravigliose. Ad esempio, a me francese e tedesco proprio non piacciono, ma questo non toglie che siano bellissime, e che sia normale che molti le adorino.
        E’ forse vero che l’italiano sia alquanto trascurato, ma ci sono lingue che sono messe molto peggio: basti pensare alle (bellissime anche loro, naturalmente) povere lingue africane, destinate a venir estirpate nel giro di qualche decennio dalle lingue “internazionali”. Definisco “internazionali” le lingue che, giustamente, sono usate di più nel mondo, non in virtù della loro immediatezza e semplicità, ma perché i parlanti sono riusciti a uccidere e sottomettere più persone dei parlanti di altre lingue.
        Poi spesso e volentieri siamo noi italiani a rovinare la nostra lingua inserendo anglicismi “fighi” a casaccio, per poi non sapersi esprimere nemmeno in modo corretto usando la lingua inglese.
        Scusami per questa uscita di tema, è solo che è un tema che mi prende molto, MOLTO a cuore. Non saprei spiegare a parole quanto.
        Penso che si debba creare una lingua internazionale, non parlata da nessuno, ma che non sia, come l’esperanto, una lingua facile per gli europei e incomprensibile per i “selvaggi”. Quindi: nuovo alfabeto, nuove radici morfologiche, nuova grammatica, e che ognuno si parli la propria lingua in pace, e impari anche le altre, se vuole.
        Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensi tu di tutto ciò (cioè il mio intero commento a parte la prima frase), perché le tue risposte sono sempre interessanti e mai banali.

  2. Mi manca un po’ l’italiano, quindi scusa, ma sarò logorroico per quanto mi è possibile XD
    Prima cosa da dire: per me ci sono lingue davvero orrende all’orecchio. Parlo di una pura questione di musicalità e tono della frase. Un gran numero i lingue del nord-europa ha suoni orrendi, “che ci stanno come un pugno in un orecchio”, come amo dire e che vanno direttamente a graffiarti i timpani. E questo NON perché io non ci sia abituato, perché ne ho sentito la mia fair share, diciamo così.
    Se poi è vero che ci sono lingue con suoni più accettabili o perfino affascinanti, come il francese, è anche vero che la monotonia è sempre in agguato. Ad esempio il francese è monotono per via degli accenti a fine parola, lo spagnolo è ripetitivo per via delle consonanti finali, specie la S e la R.
    Se ci si allontana parecchio ci sono il cinese e il coreano come buoni esempi… mentre il coreano incorre nella monotonia (la peggiore che abbia mai avuto modo di sentire), il cinese con le sue parole eccessivamente brevi e i cambi nei toni risulta “spezzato”, ha un ritmo sincopato.
    Sebbene poi apprezzi il giapponese, la sua musicalità è vicina alla musica giapponese tradizionale, con improvvise interruzioni, come suoni pizzicati d’un koto… ciò può risultare piacevole ma dipende dai gusti musicali della persona.
    Rischia la monotonia per via di certe costruzioni, per esempio la forma in -te fin troppo comune poiché crea vari tipi di sfumature… e sempre accentata.
    Inoltre anche un giapponese ben scritto ha di solito frasi abbastanza brevi, non disdegna la ripetizione di vocaboli e non permette di creare pensieri lunghi… che è un peccato in particolare con le descrizioni. Inoltre ha un rapporto particolare con i “modi” e i tempi, in parte emotivo, in parte non delineato (a volte serve l’inserimento di locuzioni o l’intuizione per chiarire il senso del verbo… non va trascurata l’utilità di un futuro anteriore, ad esempio).
    Questo, sia ben chiaro, non significa che non trovi gusto nel sentire una frase giapponese ben scritta. Da questo punto di vista, -insospettabilmente- un anime mi ha dato grande soddisfazione, Haruhi Suzumiya …anime che consiglio in primis agli appassionati di giapponese, non per la trama, ma per i monologhi del protagonista-narratore.

    Questo per esprimere un’opinione – soggettiva in quanto tale, ma basata il più possibile su dati oggettivi – sulle lingue più comuni che bene o male conosco… ma solo perché me l’hai chiesto, dato che in effetti la mia uscita non era altro che una battuta. Le lingue africane non le ho studiate né sentite quindi non ne parlo. Ad ogni modo non ne facevo – non l’avrei mai fatto – una questione di retorico nazionalismo… sono ben poco nazionalista, si sa. C’è un’opinione personale dietro, ponderata, anche se qui sopra era solo “buttata lì” tanto per amor di polemica.
    Per contro – permettimi – eviterei anche il retorico “sono tutte belle le lingue del mondo”… poiché quando dici che non ti piacciono francese e tedesco, ti sei già contraddetto. La “bellezza” è sempre soggettiva e dire che comunque c’è sempre (ci sarà pur) qualcuno a cui piacciono francese, tedesco o altro …è un po’ come dire che “ogni scarrafone è bello a mamma sua”: odio gli scarafaggi ben più del tedesco e non li voglio paragonare, voglio solo dire che la frase in sé lascia il tempo che trova.
    Il “trascurata” si riferiva non all’attenzione internazionale, comunque scarsa poiché il nostro governo non ha mai fatto nulla di serio in merito come invece fanno altri paesi per promuovere la conoscenza della propria lingua all’estero (a Milano dove viv(ev)o è pieno di corsi pubblicizzati sui muri della città e promossi direttamente dai rispettivi paesi). No, quel “trascurata” si riferiva più che altro allo scarso uso che gli italiani ne fanno… quando non arrivano addirittura al vilipendio (nei fatti) e all’idea di sostituirla con i dialetti.

    1. Non lo so… Per me quello che ho detto non è affatto una contraddizione: con “tutte le lingue del mondo sono belle” non intendo dire che PER ME lo sono, ma di sicuro ci sarà sempre qualcuno che le apprezza.
      Per esempio: il francese e il tedesco non mi piacciono per niente, ma non le reputo brutte, se non per me. Intendevo proprio dire che la bellezza è soggettiva; volendo dirla in un altro modo potrei dirti che NESSUNA lingua è bella.
      Ah, e tu dici che il tedesco e le lingue nordiche non ti piacciono per il loro suono, anche se le hai sentite per molto tempo. Beh, è normale, non è che se odi un certo cibo ma lo mangi tutti i giorni poi ti piace. Però esistono persone a cui la musicalità della lingua tedesca o francese piacciono; preferisco dire “per me francese e tedesco non mi piacciono” piuttosto che “francese e tedesco non sono belle”.
      Penso poi che la propria lingua sia difficile da valutare, dato che ci si vive “dentro”, e che difficilmente la si percepisce come “strana”.
      Comunque non avevo mai pensato che tu avessi un atteggiamento nazionalistico nella frase – neanch’io sono nazionalista, almeno non in questo senso.
      Non sono d’accordo sulla tua opinione negativa sui dialetti, che mi piacerebbe vedere più promossi, e non ridotti a mere scenette comiche. Va ricordato che i dialetti sono LINGUE indipendenti dall’italiano, e non deformazioni di quest’ultimo, e che se fosse stato un dialetto diverso da quello fiorentino a essere imposto come lingua nazionale, anche l’italiano convenzionale ci suonerebbe ridicolo.

      1. Da un lato ho risposto che la contraddizione sta nel dire “non le reputo brutte, se non per me”. Reputare qualcosa brutto o bello… e la bellezza in sé, è qualcosa di soggettivo, quindi o le reputi brutte o no, la frase come l’hai messa non ha molto senso, fidati.
        Dove dici che “comunque a qualcuno piaceranno”, be’, lì va inserito il discorso dello scarrafone e della mamma.
        E poi come dicevo la mia opinione non è di puro gusto personale… la musicalità di una lingua è in certa misura… misurabile. E perdona il gioco di parole.
        Per finire devo contraddirti anche sui dialetti. NON sono ritenuti vere lingue poiché non possiedono un dizionario e una grammatica (a parte il siciliano credo). Senza regole fisse, studiate e dibattute ecc. si sceglie di guardare a queste pseudo-lingue come dialetti, varianti di un’altra lingua (tutti i dialetti italiani hanno comunque un ceppo comune nel latino e in tutti i dialetti c’è un po’ di italiano… seppure cambiano le parole, ad esempio, la costruzione della frase è simile, ecc.)
        Ma va be’, lasciamo stare i tecnicalismi, ho capito che vuoi dire…
        E ora pardon, sono le 9e30 ma filo a letto che ho un mal di testa pazzesco e domani la sveglia è alla 6e30 come sempre… sigh.

        1. Forse mi sono espresso male: non intendevo dire che non REPUTO brutte certe lingue, ma che le lingue di per sé non SONO belle o brutte, proprio perché una cosa è soggettiva.
          E poi penso che ci siano più persone che amino il tedesco rispetto a quante amino gli scarafaggi.
          Parlando da bresciano ti posso assicurare che il dialetto bresciano è una lingua assolutamente indipendente dall’italiano, e buona parte delle parole non sono intellegibili fra le due lingue. Anche il vocabolario è sviluppato, e comprende ogni campo, compreso quello scientifico: esistono manuali di scienze e matematica scritti in dialetto bresciano. L’inquinamento di italiano è nato solo quando questa lingua è stata insegnata, con la nascita delle scuole moderne, ma se sentissi le mie zie parlare sono sicuro che non ci capiresti nulla!
          Accidenti, comunque, il mal di testa è una brutta bestia, davvero… Spero ti passi in fretta!

Fatti sentire!

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