Avete mai pensato di fare il bagno nel vino?!?

2010-08-28-19-38-40-9-weird-japanese-pictures-09.thumbnailAnche alcuni centri estetici italiani lo propongono ma non ho mai indagato se sia un “vero” bagno nel vino… (una volta mi è stato proposto un bagno di latte in cui il solito piccolo asterisco spiegava che ci sarebbero stati un paio di litri di latte versati nella vasca da bagno… a sto punto se lo faccio a casa mi costa meno!)

Il sito di FOCUS spiega come i primo centro di vinoterapia sia nato in Francia (nei pressi di Bordeaux, dove viene prodotto uno dei vini più apprezzati del mondo). L’idea l’ha avuta la viticoltrice francese Mathilde Cathiard-Thomas: secondo lei i semi contenuti negli acini dell’uva, contenendo degli antiossidanti naturali, sarebbero capaci di aiutare il corpo a combattere l’invecchiamento e avrebbero anche altre notevoli qualità benefiche…

Be’, che dite? Sembrerebbe proprio da provare ……o no?!

7 thoughts on “Stranezze giapponesi (15)

  1. Io odio solo l’odore del vino, figuriamoci farci un bagno! >_<
    Ma come al solito i giapponesi sono molto più avanti di noi nelle stranezze (e in molto altro :'D)

  2. Oddio ammetto che non mi alletta molto l’idea di immergermi nel vino, ma l’idea è di sicuro originale! Mi domando una cosa però, non è che dal bagno si esce anche ubriachi oltre che “antiossidati”?! 😛

  3. gli antiossidanti della vite rossa agiscono se vengono ingeriti, non credo abbiano un effetto sulla pelle con il solo contatto dato che non sono lipofili (non possono penetrare le membrane delle cellule ) e che quindi come l’acqua non possono entrare a contatto con il sottocute. Un po’ come la leggenda dell’aloe e le sue proprietà emollienti e idratanti quando è il più potente lassativi utilizzato in ambito farmaceutico in dosi piccolissime. un altro metodo più giapponese per avere antiossidanti nel nostro organismo è sicuramente bere tè verde. Il nostro vino rosso per essere un apportatore di antiossidanti deve essere bevuto in quantità massima di un bicchiere al giorno. Vorrei fare una domanda a proposito del vino. Sebbene in Giapponese esista la parola autoctona “葡萄酒” o “ブドウ酒”, perché viene usata più spesso “ワイン”? Il soppiantare le parole giapponesi con quelle straniere fa più figo come il nostro uso di “weekend” al posto di “fine settimana”?

    1. Nel caso di “wine”, banalmente, essendo un prodotto importato è ovvio che la parola straniera abbia preso più piede, nonostante tentativi di giapponesizzazione del nome…
      Lo stesso non si può dire per altri termini, per i quali si è pensato che il termine fosse più “figo” o suonasse meglio ecc.
      Ad esempio “kisu” dall’inglese “kiss”, bacio. In giapponese esistevano due termini, 口付け kuchidzuke (lett.: appiccicare la bocca), effettivamente poco elegante, e 接吻 seppun, termine decisamente antiquato ormai.
      Perché scegliere “kiss”? Potrei rispondere solo “perché abbiamo scelto “sport” invece di “attività fisica”?”. Per certe cose, al di là del “fa figo”, non c’è una precisa risposta… la lingua si evolve un po’ come le pare, inglobando parole straniere, errori grammaticali… e alla lunga diventa lingua ufficiale. C’est la vie (^___^”) Mi spiace non poterti dire di più, alla prossima ^__^

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