Da una domanda di Acciughina969

Ciao, sei sempre molto chiaro nelle tue spiegazioni e mi sono innamorata di questo sito! Volevo chiederti però un’ulteriore spiegazione… Non riesco a capire bene la differenza tra soggetto e tema nella frase giapponese…. Avevo preso dei libri in biblioteca, ma mi hanno confuso e basta >_< Grazie mille!

Quando la gente pensa che il difficile del giapponese sia dato dai kanji, si sbaglia. Studiare i kanji è un processo lungo (e noioso, per molti), ma non è difficile in sé. L’argomento a cui hai appena accennato, invece, è difficile. Molto difficile.

Viene spesso identificato come la differenza d’uso di due particelle, la particella WA che indica il tema, e la particella GA, che indica il soggetto.

Ci sono perfino interi libri sull’argomento. Avevo una sensei in Giappone che ha ammesso di non sapere perché in una frase si usava una particella (ga) invece dell’altra (wa)… mentre io lo sapevo perché era uno dei casi più banali (per un giapponese è questione di “ciò che suona più naturale”, c’è quasi da aspettarselo che non conosca le varie regole).
Tutto ciò per dirti, quanto è difficile. Capirai così perché non possiamo condensare ed esaurire qui il discorso (considera che sto scrivendo un libro sull’argomento!)

La differenza sostanziale tra le due cose, tra il WA che indica il tema, e il GA, che indica il soggetto, può però essere spiegata con pochi esempi… o almeno ci proverò, tieni presente che non possiamo fare miracoli.

Come detto nella lezione, xxxx wa, significa “Per quel che riguarda xxxx”. Quando dico:

1) watashi wa sensei desu

non sto dicendo a tutti gli effetti che “io sono un insegnante”, sto dicendo (e scusa se suona strana o macchinosa): “Per quel che riguarda me, sono un insegnante”.

Il tema crea una sorta di “ambiente. A proposito di quel tema ci sono tante cose che puoi dire, dei commenti (tra queste la frase che segue), il che è come se in quell’ambiente tu richiudessi tutti i possibili commenti (descrizioni, azioni… ne parleremo in un’altra occasione).

Dunque diciamo che il vero soggetto della frase (1) è “io” (watashi GA), ma non è espresso. D’altronde anche in italiano, se ti chiedono “che fai nella vita?” potresti dire solo “sono una studentessa”, senza scrivere all’inizio “io” prima di “sono”, no? Vorrei quindi che pensassi a questo tipo di frasi come se fossero scritte così (e subito dopo vedremo perché):

1B) watashi wa, (watashi ga) sensei desu
Per quel che riguarda me, (io) sono un insegnante.

Esistono varie frasi che possono presentare al tempo stesso tema e soggetto, senza che questi si possano confondere nella nostra traduzione (come invece è il caso della nostra frase (1) “watashi wa sensei desu”). Ad esempio possiamo dire:

2) watashi WA atama GA itai = Per quel che riguarda me, la testa è dolorante
(ovvero sia “mi fa male la testa”)

…dove watashi è tema (seguito da WA) e atama, testa, è soggetto (perché seguito da GA).
Si possono perfino fare frasi così:

3) Takeshi wa ojiisan ga byouki = Per quel che riguarda Takeshi, il nonno è malato (=Takeshi ha il nonno malato)

Semplifichiamoci le cose, dunque, e pensa alle frasi con tema e basta (watashi wa sensei desu) come se fossero in effetti scritte come detto più su:

1B) watashi wa, (watashi ga) sensei desu
Per quel che riguarda me, (io) sono un insegnante

A conti fatti il senso vero e proprio è “io sono un’insegnante”, in italiano, ma non possiamo farci nulla: se in giapponese usassimo la particella del soggetto per “watashi” (cioè se scrivessimo solo: “watashi GA sensei desu”), per via del contesto, della situazione, per via del tipo di frase e della natura del soggetto, ci ritroveremmo con una frase dal significato diverso! Difatti, dire la stessa frase con GA al posto di WA assume un diverso valore per i giapponesi:

4) watashi GA sensei desu
Sono io l’insegnante
ovvero
Sono (proprio) io (non un’altra persona) l’insegnante (in questione)

La frase in questione dunque non significa “io sono un insegnante” (come watashi WA sensei desu), significa ben altra cosa. Ma non è su questo che vorrei concentrarmi (come detto non potremmo mai esaurire qui il discorso). Se non avessimo avuto “watashi” come soggetto, se avessimo avuto un altro contesto, ecc. una frase con “ga” avrebbe dato una traduzione naturale, priva di particolari sfumature; invece nella frase appena vista la sfumatura c’è eccome: se guardi nella traduzione soggetto (io) e verbo (sono), ti accorgi che sono invertiti (qui hai “sono io” e non “io sono”), quindi DEVE esserci una particolare sfumatura. Ma lasciamo stare… è una storia troppo lunga.

Torniamo invece al suggerimento che ti ho dato, quello di vedere le frasi con WA, come frasi in cui è presente sia il tema che il soggetto. Ovvero di pensare a

1) watashi wa sensei desu
come fosse
1B) watashi wa, (watashi ga) sensei desu

D’altronde posso prendere frasi come quelle viste sopra (2 e 3), del tutto legittime, e sottintendere il soggetto, anche se un po’ a forza:

5) watashi wa inu ga kowai = per quanto riguarda me i cani fanno paura (cioè “io ho paura dei cani”)

può essere privata del soggetto e dare una frase altrettanto legittima

6) watashi wa kowai = per quanto riguarda me, sono spaventato (cioè “io ho paura”)

Dunque quando abbiamo frasi del genere, in cui hai il tema, ma non un soggetto espresso (es. watashi wa kowai, o watashi wa sensei), possiamo evitare di tradurre in modo macchinoso come sopra (es. per quanto riguarda me, sono spaventato) e invece tradurre “watashi” come fosse il soggetto e non il tema della frase… d’altronde lo è da un punto di vista logico, per noi, c’è poco da dire… solo che non lo è in giapponese!

Tutto ciò è un trucchetto per poter distinguere tra tema e soggetto, senza impazzire, poi la verità è che in certe frasi per tradurre dall’italiano senza dare una particolare sfumatura alla frase, devo attribuire al soggetto la particella wa (e se usassi ga avrei una diversa sfumatura, come nella frase 4), in altre frasi invece la particella che va a indicare il soggetto in modo più naturale è ga (e l’uso di wa al posto di ga conferirebbe una diversa, particolare sfumatura, che probabilmente non vorremmo dare alla frase).

Mi spiego meglio, riprendendo i vari casi visti dall’inizio. Posso avere frasi della forma

“xxxx wa yyyy ga + aggettivo/verbo…”

…del tutto normali in giapponese (vedi frasi 2, 3 e 5 più su). Inoltre posso avere frasi come

“xxxx wa + aggettivo/verbo…”

…e fingere che siano in realtà “xxxx wa (soggetto ga) + aggettivo/verbo…”. Ma a volte ho dei casi in cui il tema non c’è e ho solo:

“xxxx GA + aggettivo/verbo…”

A volte queste frasi senza tema sono come la 4, cioè dovrebbero avere WA, non GA, ma per conferire alla frase una particolare sfumatura uso GA. Però non è sempre così! A volte, senza una particolare sfumatura come quella di frase 4, posso comunque avere frasi con GA e senza tema (ma anche con il tema, vd. frase 9)!

Allora quando succede che ho una frase senza particolare sfumatura che usa ga e non wa per il soggetto?

Per esempio quando introduco un nuovo soggetto nel mio discorso. In italiano ti accorgi della differenza perché usi l’articolo indeterminativo.

Un giorno un contadino uscì di casa e decise di andare al fiume. Arrivato al fiume il contadino si accorse che…

Dove hai “un” usi “ga”, dove hai “il” usi wa. Ma attenzione, non vale sempre, si tratta di questo tipo di frasi “narrative”, in cui all’inizio presenti qualcuno/qualcosa di nuovo, non presente prima nel tuo discorso.

Un altro caso in cui uso ga e non wa è con le frasi che chiamo “percettive”. In realtà hanno una particolare sfumatura, ma senza sfumatura suonano strane, punto. In Italiano ti rendi conto di quali sono le frasi percettive perché il soggetto viene dopo il verbo:

7) Fuji-san GA mieru!
Si vede il Monte Fuji! (senza sfumatura, “Il Fuji si vede”, è strana, no?^^;; )

8) Otousan ga modotta!
È tornato papà!

9) Heya ni (wa) zou ga iru
C’è un elefante in cucina
In cucina, c’è un elefante ← “heya ni wa” dà una sfumatura leggermente diversa

Il terzo e ultimo caso che ti cito è quello delle frasi secondarie. Ci vuole parecchio studio per arrivare a frasi più complesse, quindi in realtà non ti servirebbe, ma non fa male accennarne un secondo. Se ad esempio esprimi una motivazione, un tempo, ecc. con una frase, il soggetto di quella frase è seguito da ga …salvo dovute eccezioni, che imparerai… se continui a seguirmi, perché i libri di testo spesso sorvolano e si aspettano uno alla fine assorba la conoscenza per osmosi (?!?).

10) Osoku natte sumimasen. Jiko ga atta node…
Scusi se ho fatto tardi. (È che) C’è stato un incidente…

Ok, diciamo che è tutto, spero di non averti confuso troppo le idee, né di averti spaventato. In realtà queste cose si possono imparare poco per volta, man mano che vedi diversi tipi di frase, ti rendi conto della differenza, dell’uso delle due particelle, e prosegui. E poi ripeto, è un argomento obiettivamente difficile, esserne intimiditi o preoccupati è normale, ma poco a poco si acquisisce anche una sensibilità grazie alla quale usiamo le regole imparate senza pensarci troppo, con naturalezza. Ci vuole tempo, ma prima o poi ci si arriva.

6 thoughts on “Domande – La differenza tra tema e soggetto

  1. Waw, grazie mille! Non ho proprio capito tutto tutto, ma ora ho le idee più chiare (finalmente, dopo settimane al buoi!). Ti ringrazio per l’impegno, e certo che continuerò a seguirti! E’ un sito fantastico e utilissimo per dilettanti come me! “(^_^)/”

  2. wow complimenti!! ho trovato questo sito per caso e me ne sono innamorata… spieghi benissimo e gli argomenti scelti sono davvero interessanti!! 😀

    1. Grazi, sono parole davvero lusinghiere ^__^ Mi fa molto piacere e, insegnare è quello che intendo provare a fare trasformando il sito in una scuola di giapponese (mia moglie si sta già occupando della grafica, io dei testi e della risistemazione di molto materiale già scritto). Purtroppo abbiamo pochissimo tempo libero per farlo… nel contempo ho un lavoro, un nuovo lavoro che mi aspetta, una collaborazione con un regista per un soggetto, sto studiando cinese, scrivendo due libri, mi sto iscrivendo alla magistrale di giapponese a Venezia (il mio livello di lingua – ma solo quella – è superiore a quello di una laurea, però vorrei provare la strada del dottorato e quindi mi serve il “pezzo di carta”)… insomma, ho due tre cose tra le mani, e ovviamente non posso trascurare i normali aggiornamenti del sito… però poco a poco ci arrivo, vedrai, a realizzare questo sogno, vedrai.

      Grazie ancora dell’apprezzamento ^___^

Fatti sentire!

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