nanjiPer dire “Che ora è?” si dice 何時ですか, che va letto letto “nanji des(u) ka” (la “u” non si sente affatto, inoltre il tono è ovviamente quello di una domanda). L’immagine sopra aggiunge un 今 ima (adesso, ora) all’inizio, dandoci così: “Che ore sono adesso?”. Non bellissimo, ma si sente abbastanza spesso… o si sentiva, ormai oggigiorno tutti girano con il cellulare e quindi non chiedono l’ora, giusto?

La risposta – tenetevi forte – varia a seconda dell’ora. Siete sconvolti, dite la verità… Ok, forse non proprio, ma aspettate perché la roba forte deve ancora arrivare.

Per esprimere l’ora dovremo semplicemente mettere insieme le informazioni viste finora, dicendo ore e minuti, di seguito, senza particolari congiunzioni. Noi diremmo “le dieci e quindici”, ma in giapponese non serve la “e” in mezzo; è il caso però di indicare am o pm. Dunque ad esempio diremo 午前10時15分 gozen juuji juugofun, per le 10:15 a.m., o useremo 午後 gogo al posto di gozen per indicare le 22:15 (10:15 p.m.).

Quando si esprime l’ora però si possono usare anche altre espressioni interessanti. Abbiamo mezzogiorno, mezzanotte, la mezza, ed espressioni del genere anche in italiano, no? Per lo più le abbiamo viste nel precedente articolo Ore Giapponesi. Ce ne sono però altre, come “le dieci e mezza”, molto più naturale di “le dieci e trenta minuti”.

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Le mezzore e i quarti d’ora


Mezz’ora di tempo si dice 半時間 hanjikan (半 han significa “metà”). Quando vogliamo aggiungere trenta minuti a un preciso orario, invece, diremo ad esempio 10時半 juuji-han.

La particella per indicare il tempo è に “ni”, quindi così come dico 10時に juuji ni per dire “alle dieci”, dirò anche 10時半に juuji-han ni per dire “alle dieci e mezza”.

Non c’è un modo particolare per esprimere i quarti d’ora (es. “le dieci e un quarto”), dovrò dire espressamente i minuti, quindi 10時15分に juuji juugofun ni significherà “alle dieci e quindici minuti”, in effetti, ma tradurremo come suona meglio, ovviamente.

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Poco prima delle…


C’è un modo valido e interessante per rendere espressioni come “le dieci meno venti”, “le undici meno dieci” o ancora “cinque minuti alle undici” …e così via. Fa uso di “mae (ni)”, messo subito dopo il numero di minuti che mancano a un determinato orario (il “ni” si aggiunge se voglio dire “alle dieci meno venti” e non solo “le dieci meno venti”).

Ad esempio 10時15分前(に) juuji juugofun mae (ni) significa “(al)le dieci meno un quarto”, mentre 11時20分前(に) juuichiji nijuppun mae (ni) significa “(al)le undici meno venti”, o ancora (午後)1時5分前(に) (gogo) ichiji gofun mae (ni) è “(al)l’una meno cinque (del pomeriggio)”… e così via.

Attenzione! C’è una cosa molto importante che vorrei farvi notare.

Si tratta del fatto che la semplice introduzione di の “no” prima di 前 “mae”, cambia completamente il senso di quel che stiamo dicendo.

Quindi 10時15分の前に juuji juugofun no mae ni* significa “prima delle dieci e un quarto”! Ci sarà quindi mezz’ora di differenza, che non è poco, specie per i giapponesi, che sono parecchio pignoli sulla puntualità (se arrivi puntuale hai già dieci minuti di ritardo è la loro filosofia)!

* Si noti che “ni” sarà in genere presente

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Poco dopo le…


L’opposto del primo “mae ni” visto sopra è 過ぎに sugi ni. Il suo uso è praticamente superfluo in giapponese, ma resiste; corrisponde al past che si trova in inglese (britannico, perché gli americani usano after).

In italiano possiamo dire per esempio “5 minuti dopo le 10” (eng.: at five (minutes) past/after ten), i giapponesi diranno 10時5分過ぎに juuji gofun sugi ni… ma è esattamente come dire 10時5分に juuji gofun ni, senza “sugi”. Torna utile però per non ripetere l’ora, proprio come facciamo noi quando l’ora è chiara ma i minuti non lo sono (es. “sono le e venti”). Pensate a un dialogo così…

  • 「今、7時40分?」 ima, shichiji yonjuppun? (Sono le 7 e 40?)
  • 「いや, 20分過ぎだ」 iya, nijuuppun sugi da (No, sono le e venti passate)

Un’espressione interessante che usa “sugi” è quella per dire “tot minuti dopo le ore xxx”. Ad esempio possiamo trovare 10時何分か過ぎの電車 juuji nanpunka sugi no densha, il treno delle 10 e tot minuti (più letteralmente “le 10 e non so quanti minuti”).

Qualcosa di “inaspettato” (in realtà banale) accade se “sugi” segue le ore e non i minuti. In effetti torna semplicemente al significato originale “dopo”, quindi abbiamo che 5時過ぎに goji sugi ni, significherà “poco dopo le 5”. Il “ni” non è strettamente necessario. Per esempio potrò dire 12時過ぎまで起きている juuniji sugi made okiteiru, sono sveglio fino a dopo mezzanotte (grazie al contesto non serve dire gozen/gogo… ah, per contro “dopo mezzogiorno” o “nel primo pomeriggio” di solito si dice 昼過ぎ hiru sugi).

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Le … in punto


L’espressione “in punto” si può rendere in giapponese con ちょうど choudo (in kanji sarebbe 丁度, ma di norma si scrive in kana). Se voglio dire “alle 5 in punto” mi basterà premettere choudo all’orario: ちょうど5時に choudo goji ni (nulla vieta la presenza anche dei minuti, es.: ちょうど5時5分に choudo goji gofun ni, alle 5 e 5 in punto).

Un’altra espressione comune è きっかり kikkari, questa si usa invece dopo l’ora: 6時きっかりに rokuji kikkari ni, alle sei in punto.

Un altro modo ancora di esprimere la stessa cosa è 正 shou (si mette proprio al posto di choudo). Ad es. 正5 時に shou go-ji ni vuol dire sempre “le cinque in punto”.

Per contro se si vuole essere approssimativi, basta usare ごろ goro (in kanji 頃), cioè “circa”. Per es.:

10時ごろに来ます。juuji-goro ni kimasu, Arriverà alle 10 circa.

11ごろだ。juuichiji-goro da, Sono le 11 circa.

5 thoughts on “Chiedere e dire l’ora

  1. Ciao! Scusa, volevo chiedere una cosa..
    Quando fai l’esempio: ”
    「今、7時40分か」 ima, shichiji yonjuppun ka (Sono le 7 e 40?)
    「いや, 20分過ぎだ」 iya, nijuugofun sugi da (No, sono le e venti)

    perché nella risposta scrivi 過ぎだ? Il “da” per cosa sta?
    (e nel roomaji non dovrebbe essere nijuppun?)

    Grazie mille! 🙂

    1. Allora, poi sistemo, comunque elimina quel ka (non è sbagliato ma è un po’ duro) o immagina ci sia desu ka.
      Poi sì, sarebbe nijuppun.
      Infine sugi da è dato dalla base in masu di sugiru (passare) usata come fosse un sostantivo (pensa a kaerimasu = io ritorno a casa e kaeri = il ritorno) seguita dal “da” del verbo essere. Quindi nel complesso, forse si intuisce, significherà “le e 20 passate”.

Fatti sentire!

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