Window and clock, Musée d'Orsay 10 April 2013

“Trovare il tempo”. Chi non è ossessionato da queste parole? Quante volte vi è capitato di voler fare qualcosa e di pensare di non averne il tempo?

Tra le altre cose non vi andrebbe di studiare giapponese? Se siete qui, sono sicuro di sì…. E però, però… non ne avete il tempo! Dico bene?

Perché?

Immaginate di avere uno scaffale pieno di libri alla rinfusa. A prima vista non potrete appoggiarvi più nemmeno un libro. Se però riordinate, ecco che “per magia”.. .Ecco, al momento la vostra situazione è simile. Lo scaffale è pieno di spazi vuoti, oggetti inutili, libri che potreste dar via, inutili fermacarte ecc.

Come mettere ordine?

1. Scoprite come state occupando il vostro tempo

Ci sono una serie di app per il time management (la gestione del vostro tempo), ma non dovete arrivare a tanto, non è necessario se non siete cronicamente ammalati di procrastinazione.

Vi basta un foglio, una penna e un orologio. Per un giorno soltanto, prima di fare un’attività, qualunque attività, scrivetene sul vostro foglio l’ora d’inizio e poi l’ora in cui avete finito. Se lavorate o studiate alla vostra scrivania, segnate con una X a margine quante volte vi alzate.

Questo “esercizio” vi sarà utile per due motivi.

Da un lato saprete come spendete il vostro tempo, che è il vostro bene più prezioso, sotto molti punti di vista. Così potrete eliminare tutto ciò che non è necessario. Vi serve davvero controllare email e facebook tutte quelle volte? Valeva la pena bighellonare in rete e da un social network all’altro per 2-3 ore in un giorno? E quanto tempo è durata quella partitina a Calls of Duty che doveva durare “solo 5 minuti”…?

Dall’altro lato, se riuscirete a rendere questo esercizio una vera e propria abitudine, farete già un grosso passo avanti per risolvere il vostro problema di mancanza di tempo. È provato infatti che chi non riesce a stare a dieta si controlla molto meglio se crea un diario di ciò che mangia. Il meccanismo è lo stesso: si è costretti a vedere il proprio stile di vita per quello che è e nel farlo ci si controlla molto meglio.

2. Stabilire le vostre priorità

Avete un piano di come spendete ora il vostro tempo. Bene, cosa potete eliminare, se potete, per far spazio a una nuova attività? Per rispondere a questa domanda, dovete stabilire le vostre priorità. Facebook è più importante di una nuova lingua da imparare? Forse sì, dovete deciderlo voi e ora che sapete come spendete il vostro tempo in una vostra giornata tipo, potete farlo.

3. Riorganizzatevi

Una volta deciso che volete inserire un corso di giapponese nel nostro tempo libero (o appositamente liberato), dobbiamo capire come fare.

Eliminate le cose meno importanti. Cancellate facebook dai preferiti in modo da doverlo digitare ogni volta (così sarete più consapevoli di ciò che state facendo). Silenziate e/o appoggiate qualcosa sul vostro cellulare, non prendetelo su ad ogni notifica (30 secondi ogni volta per 30 notifiche al giorno sono 15 minuti!). Per il resto vedete voi: usate simili accorgimenti per impedirvi di perdere tempo (sempre che non abbiate una ferrea forza di volontà a salvarvi).

Dovete poi trovare quei tempi morti che non sapevate di avere.

C’è un esempio classico a tal proposito: il viaggio da casa a lavoro/scuola e viceversa. Se è in macchina, è una buona occasione per fare esercizi di ascolto (o magari vedere un anime/drama, eventualmente già visto, senza sottotitoli); se invece è in autobus o treno è anche un’occasione per leggere …o ripassare kanji.

Ma ci sono esempi meno spesso citati. È vero che dovete capire quali sono i vostri tempi morti, ma personalmente vi suggerisco di pensare al bagno: nell’arco di una giornata non è poco il tempo che vi passiamo. Una “lunga pausa WC” può essere un’occasione per un esercizio di scrittura di kanji, addirittura (e quei 15 minuti al giorno sono la differenza tra fermarvi a 80 e arrivare a 2000). Una bella doccia invece può trasformarsi in un esercizio di conversazione ad alta voce. Lasciatemi dire che davvero non avete idea di quanto gli scarsi progressi nel parlare siano dovuti a non usare fisicamente la vostra voce: non basta pensare la frase da dire!

Senza però arrivare a questi dettagli, siamo sicuri che dopo cena, tra le 8 e mezza e mezzanotte, non ci sia un’oretta o anche solo mezz’oretta che potete trovare? E quel programma in tv è davvero così interessante? Avete mai pensato quanto sarebbe più figo dire “sto imparando il giapponese” invece di “ho visto i pacchi su Raiuno” o “ho visto Uomini e Donne” o ancora “ero su facebook a scorrere le notizie del mio news-feed”?

4. Fate una scaletta di obiettivi e scadenze

Volete imparare il giapponese, ok, ma messa così si tratta di un’impresa enorme, giusto? O no? La risposta è no, ma non importa che sappiate la risposta se continuate a percepire l’enormità di quest’impresa.

La verità è che anche solo imparare l’hiragana è di solito impossibile (o richiede molto tempo) per i più. Perché? Perché siamo scoraggiati, molto banalmente. Vediamo solo quanto è lontana la cima della montagna, ma il fatto è che non dobbiamo saltare fino a lì! Quello che bisogna fare è solo un primo passo, poi il secondo, il terzo… e sono passi tutti della stessa lunghezza.

Chi ricorda il proverbio Senri no michi mo ippo kara? È anche stato il titolo del primo articolo di questo sito, nonché la fonte d’ispirazione del sito stesso… tenetelo a mente!

A seconda della persona e del suo modo di fare il primo passo può essere grande o piccolo, può essere un particolare libro da leggere, ma, molto meglio, anche una sola unità… io consiglio di andare anche più in piccolo, stabilire piccoli obiettivi dentro obiettivi più grandi. Prendiamo ad esempio l’hiragana.

Non proponetevi di imparare l’hiragana, decidete di imparare i primi 5 simboli. Poi datevi il vostro nuovo obiettivo, i prossimi 5 simboli e così via. Decidete voi quanto tempo dedicarvi, ma rispettate la scadenza.

State facendo un contratto con voi stessi e se si infrange un contratto c’è sempre una “penale” da pagare, giusto? Ma se preferite possiamo parlare di una “scommessa” e dell’eventuale “penitenza”! Ad ogni modo, se non rispettate la scadenza, dovrete… ad esempio dare 10 euro a vostro fratello o sorella. Vedete voi, ma non venite meno alla parola data a voi stessi, nemmeno una volta, o sarà la fine dei vostri progressi (perché ricordate sempre che è un pendio scivoloso quello del procrastinare).

5. Non dovete fare una vita da schiavi!

Quando do lezioni via Skype cerco sempre di partire dagli interessi dello studente. Se vi piacciono anime, drama, letteratura, musica… cercate di sfruttare queste passioni!

Io stesso non ho mai seguito un corso per intero. Dopo 5-6 unità del corso hoepli ho iniziato a tradurre canzoni usando la grammatica. All’inizio è stato un disastro, poi sono migliorato, ma è stato sempre molto divertente …molto più di qualsiasi corso con i soliti esempi e i soliti odiosi dialoghetti a inizio unità, i soldi, le ore, i giorni, la letterina al penfriend, l’introduzione dello studente straniero e… ommioddio fermatemi o mi sparo!

Ho linkato spesso siti vari, giochi e app per imparare il giapponese in modo più divertente. Ci sono poi programmi che trasformano i sottotitoli degli anime in carte flash per ripassare con Anki… e ovviamente potete tradurre come facevo io o direttamente favole, manga o libri …o magari stamparvi un testo e fare del karaoke o fare dello shadowing con un video di youtube o un CD (si tratta di ripetere quello che viene detto, nel modo più simile possibile, mentre viene detto). I modi sono tanti. Se vi interessa il cosplay sono certo che potrete imparare il katakana partente dalla parola cosplay, passando a gothic loli e così via, no? O se siete già più avanti, potreste cercare blog online e provare a tradurre qualche frase, magari aiutandovi con una addon di firefox come rikaichan (o rikaisama) o un programma come tagaini jisho …o magari userete un app, come Jade Reader, per aiutarvi nella lettura.

6. Createvi delle sane abitudini

Ora che avete stabilito le vostre priorità, grandi e piccole, decidete quanto tempo potete e/o dovete dedicare alla vostra nuova “piccola impresa” …e rispettatelo. Il miglior modo di procedere è sfruttare delle abitudini. Specie se non riuscite a trovare un lato divertente in quel che volete/dovete fare, prendervi un’abitudine sarà un’ottima cosa. Ad esempio studiate alla stessa ora (puntate la sveglia), qualunque cosa stiate facendo in quel momento, smettete. Oppure studiate ogni volta che siete da soli sull’autobus.

Un’abitudine è difficile da prendere, ma una volta che il vostro cervello la registrerà come “abitudine” diverrà improvvisamente un compito molto, molto più leggero. D’altronde nessuno si lagna all’idea di dover perdere un’oretta tra colazione, doccia e bagno prima di andare a scuola… lo fa e basta. Però se quell’ora fosse di trigonometria potreste perdere una prima ora a piangervi addosso all’idea di dover cominciare, no?

Se anche la vostra abitudine sarà quella di studiare solo 15 minuti la mattina, 15 minuti sulla tazza del WC e mezzora prima di dormire, vedrete che sarà abbastanza. Sì, perché il bello è che NON VI SERVE TANTO TEMPO, né al giorno, né nel complesso. Un’ora al giorno per un mese vi permetterà passi da gigante di cui voi stessi vi stupirete.

La curva dell’apprendimento decreta che è davvero difficile diventare veri esperti in qualcosa, ma anche che i progressi iniziali sono molto rapidi e che solo quando si è progredito già molto, progredire ancora diventa sempre più difficile e lento.

Insomma, se vi applicate con costanza per poco tempo ogni giorno, farete progressi incredibili con poche ore di lavoro.

Ci sono vari poliglotti su internet che postano propri video di sé mentre parlano varie lingue. Se li avete visti, sicuramente avrete pensato che siano dei geni e che non arriverete mai al loro livello. Io non posso garantire per tutte le lingue del video, ma posso parlarvi di italiano, inglese, giapponese e, grazie a mia moglie, cinese: in generale nessuno di loro parla davvero bene nessuna di queste lingue o perlomeno non é privo di un pesante accento!

Però ciascuno di loro parla davvero quelle lingue! Non suona come un madrelingua, ma riesce a comunicare. E questo non perché è un genio, solo perché le ha studiate, con costanza, con un metodo naturalmente affinato linguaggio dopo linguaggio, ponendo lo studio di una data lingua in cima alle proprie priorità.

Lo studio appena alzati e prima di dormire ha di per sé un grande valore ai fini della memorizzazione. Per di più se lo si trasforma in un abitudine, diviene meno faticoso, perfino naturale.

Pensate al controllare il vostro cellulare. È un abitudine. Lo fate che ci siano o no notifiche, se ne arriva una reagite velocemente, se non ne arrivano… vi mancano! Volete che succeda qualcosa, magari vi ritrovate a scrivere uno status su facebook sperando di suscitare risposte. Siete passati da abitudine a dipendenza!

Dunque la sfida è quella di trasformare in abitudine il vostro studio… e possibilmente far sì che se andate a letto senza ripassare, vi sentiate a disagio, perché “manca qualcosa”, come se il vostro corpo avvertisse che “c’è qualcosa “fuori posto”, che proprio non va”.

All’inizio potete aiutarvi con sveglie, bigliettini, penitenze prestabilite se non rispettate qualcosa (accordatevi con qualcuno per non imbrogliare voi stessi dicendovi cose tipo “domani studio il doppio del tempo”). Se usate un app mettetela nella prima pagina del cellulare, se usate le flash card appoggiatele sul comodino, lasciate in bagno il quaderno con i kanji da ripassare la mattina dopo, se fumate sigarette, masticate gomme o mangiate caramelline ditevi che non potrete averne una se prima non studiate 15 minuti… e così via, le possibilità sono infinite e quando l’abitudine sarà davvero un’abitudine non avrete più bisogno di espedienti così.

7. Non staccate nemmeno un giorno!

Poco ma tutti i giorni è un elemento chiave. Interrompere significa rallentare l’acquisizione dell’abitudine, perfino riportare a zero i progressi in questo senso. Ma non solo.

Se la vostra abitudine inizia a prendere piede, giorno dopo giorno state inanellando vittorie con voi stessi! Chi non si sente bene quando vince qualcosa?

Più vincete, più vi darà fastidio l’idea di perdere e fermare la serie positiva. Più rispettate i vostri piani, meno vi verrà voglia di infrangere le regole, controllare facebook “un attimino” o “giocare solo altri 5 minuti con la Play” e così via.

8. Non pensate, agite!

Le abitudini sono basate su una memoria muscolare. Il vostro corpo ricorda come fare varie cose e le fa mentre pensate ad altro. Per questo ci capita di non ricordare se abbiamo chiuso la macchina o cose del genere.

Ma non è solo per questo che vi dico di evitare di pensare. Capiamoci, non prendetemi alla lettera. Non vi dico “staccate il cervello e rilassatevi imparerete tutto senza accorgervene”. È ovvio che non è così.

Quel che vi voglio dire è che non dovete fermarvi a pensare a quanto sia difficile, quanto voi non siate all’altezza, quanto sia tutto così lungo e faticoso… Per due motivi. Il primo è che pensare queste cose è già una perdita di tempo. Il secondo è che vi state spaventando da soli e la paura ci blocca (buona cosa in altri contesti), non ci fa solo esitare, ci pietrifica… ci lascia come conigli davanti ai fari di un auto, incapaci di andare in una direzione qualsiasi, anche se ne va della nostra vita.

9. Fate un “bilancio” ogni settimana

Guardatevi indietro ogni settimana. Programmate un ripasso settimanale, sì, ma prendetevi anche un momento per riflettere su cosa vi eravate prefissati e su cosa avete davvero fatto quella settimana. Siete stati bravi o no? Siete stati cattivi? Ok, allora dovete altri 20 euro a vostra sorella/fratello …o sbaglio? ( 一.一)

Non deve essere solo un modo per ripassare, ma anche per rendervi conto che siete siete cresciuti e siete migliorati molto. Non pensate a quello che manca, pensate a quanto avete fatto… sempre che l’abbiate fatto, sennò scucite quei 20 euro!

20 thoughts on “9 passi per trovare il tempo

  1. Articolo davvero bello. Da qualche mese (da ottobre 2014) ho iniziato a frequentare questo sito, e adesso riesco a leggere in katakana e hiragana. La mia decisione di inoltrarmi in questa lingua è stata per motivi “universitari”:sono uno studente di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, seguo da anni anime sottotitolati, ma non mi è mai venuto in mente di addentrarmi nella lingua giapponese…… Poi ad Ottobre 2014 studiando l’esame di tecniche e legislazione farmaceutica ed avendo bisogno di una farmacopea dove studiare mi scarico quella giapponese dal sito ufficiale(quella italiana come quella europea sono a pagamento ……) .
    La farmacopea è scritta in inglese ma ad ogni molecola o medicamento vi è anche la traduzione in katakana e così da una semplice curiosità di come si leggessero ho iniziato lo studio del giapponese, tra un farmaco e l’altro.

    1. > sono uno studente di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche

      Devo dire che si intuiva dal nickname! XD
      Non sei solo, come scienziato prestato al giapponese… Per esempio è anche il mio caso, ma capita di trovare perfino autori di testi sul giapponese, che arrivano dal settore scientifico.
      Di certo però il tuo pretesto per iniziarne lo studio è stato molto originale.
      Complimenti e buono studio!

  2. Ottimi consigli. Ne aggiungo uno che mi ha portato grande beneficio:
    BUTTATE VIA LA TELEVISIONE!!!!!
    Io l’ho fatto più di 10 anni fa e le mie giornate si sono allungate di diverse ore. Mi capitava di mettermi sul divano e dopo due ore di zapping alzarmi dicendo “non c’è mai niente di nuovo da vedere”.
    Per le notizie ho internet, e guardo dove dico io e così non ho notizie pilotate o edulcorate (almeno secondo la mia opinione). Per i film ho i cd e li vedo senza pubblicità, e comunque vedrò al massimo un film la settimana. Per i varietà (miss italia, il grande fratello, forum)…… BLEAAA, è stata una grande conquista non vederli più nemmeno per caso. Per i documentari posso trovare materiali su internet, in effetti cose tipo Quark mi piacevano, ma ogni scelta comporta qualche piccola rinuncia. Aggiungete che odio il calcio e (soprattutto) tutto quello che ci gira intorno e capirete perché ora senza tv la mia vita sia migliorata.
    Altro consiglio, conseguenza dell’ultima osservazione: SMETTETE DI COMPRARE/LEGGERE GIORNALI SPORTIVI. Mai visto un tale spreco di energie psichiche, di ore di lettura, di celle di memoria, e tutto questo per dei miliardari ignoranti che hanno addosso il nome della vostra “squadra del cuore” solo per denaro.
    Comunque, come dice il poeta “non voglio menar vanto di me, della mia vita”, i miei sono solo consigli dati in amicizia.
    Per quanto riguarda il giapponese io sono interessato molto più ai kanji che alla lingua parlata, e con mezz’ora al giorno sono già a circa 150 (oltre ai kana). Vi assicuro che dopo i primi 10-20 l’impresa mi sembrava impossibile, eppure sto progredendo e sono soddisfatto. Finirò il secondo anno e se continuo così entro la fine del 2015 finirà anche il terzo!!
    E dei miei progressi devo ovviamente ringraziare Riccardo, che con i suoi post riesce sempre a risvegliare il mio interesse!!!

  3. Grazie, l’articolo è proprio utile e lo condivido in pieno. Mi rimetto a studiare, perché avevo smesso per un po’.
    Ma senti a me che è capitato: da aprile a settembre ho studiato con un insegnante che a ogni parola mi diceva 「難しいですね」e che quando facevo bene un esercizio mi guardava storto per capire come e dove l’avevo fregato (e una volta me l’ha chiesto pure se l’esercizio l’avevo fatto proprio io). Vabbe’ sono stato sfortunato, però mi ha fatto venire un calo di voglia nello studio che non ho aperto libro negli ultimi tre mesi. Ora mi dovrò rimettere a studiare, ma da solo: purtroppo abito a metà strada tra Kofu e Tokyo e non ci sono corsi nelle vicinanze.
    Grazie per avermi fatto tornare la voglia.

  4. Non voglio fare il lecchino, ma: GRANDE KAZE! Non sarà l’unico che avrà steso un articolo del genere. Ma di certo è il primo che leggo quest’anno, io. 🙂
    Se mi avessero dato un nichelino per ogni volta che mi hanno detto «Non ho tempo per…» sarei ricco! In casa ho esempi – e anche fuori casa – viventi di quello che sto per dire ed è già stato detto, quindi non mi baso su un ipocrita populismo filosofeggiante. Le persone che ho “citato” non hanno mai tempo perché “eh, come faccio, che lavoro!” (sacrosanto, mica dico di no), però poi si appisolano – e sottolineo APPISOLANO – davanti la televisione per una-due ore. 120 minuti sono tanti in una giornata: equivalgono, trasporto incluso, ad una robusta iscrizione in palestra OGNI GIORNO (e io consiglio solo tre allenamenti a settimana). Per conto mio, spesso e volentieri (mai fare di tutta un’erba un fascio!!!) la scusa «Non ho tempo» è traducibile con «Non ho voglia ma è troppo politically uncorrect dirlo apertamente». Non puoi dire che non hai voglia di leggere nemmeno 10 minuti al giorno: fa capra. Non puoi dire che non hai voglia di fare stretching (10-20 minuti al giorno): fa pigro. Non puoi dire di voler imparare ad usare il computer: fa pigro di nuovo.
    Ma vi rendete conto che un mio famigliare ha SERI dolori di schiena che passerebbero con stretching e per soli dieci stramaledetti minuti al giorno se ne esce con «Non ho tempo»?! Non si può che rispondere «Fai pure, la pellaccia è la tua».

    Il qui presente sapientone (s)parlante oramai si è vergognato da almeno un anno di MENTIRSI. Fermiamoci e chiediamoci: ci manca davvero tempo…o non abbiamo voglia? Tanto sappiamo quando mentiamo e se mentiamo proviamone pure vergogna. 🙂 Se poi riuscite a mentire anche a voi stessi…beh…psicologo a manetta, negli adulti! Fidatevi che si vive leggeri a non mentirsi.

    Chiudo questa (apostolico) lunghissima risposta – e la colpa va a Kaze, che mi ha solletticato positivamente!!! – dicendo che sembrerà una cavolata, ma anche quei cinque minuti al bagno, quei VENTI minuti in autobus, quei dieci minuti di cyclette fanno la differenza. Moltiplicateli per giorni e ne escono delle ore!!! Io quando facevo cyclette minimo mi sparavo 20 minuti di hiragana tre volte la settimana, che non è poco, al posto di guardare lo specchio. Tesi provata, testata e gradita! eheheh

    P.S. Comunque la scusa del “non ho tempo” ricade spesso e volentieri sulla cultura: leggere e studiare. Anche leggere 10 minuti al giorno a letto. Lasciatemi sbottare come un arcigno vecchio brontolone ma io – Sacripante! – me ne esco spesso e volentieri con un «Tutti manager super indaffarati qui!». E scusate! 😀

  5. Grande Riccardo, come stranire i pigri dicendogli che se vogliono hanno il tempo per per fare tutto e poi se ti organizzi meglio la giornata riesci pure ad avere altro tempo per te per poltrire.
    un nostro insegnante di italiano alle superiori ci chiese: volete fare il programma classico o leggere i giornali in classe? tutti risposero la seconda scelta.
    A fine anno avevamo fatto la lettura dei giornali ….attraverso il programma di studio, contenti e mazziati, però ci era piaciuto perciò lo avevamo fatto volentieri.
    Penso che il problema sia tutto qui: trovare il modo di fare qualcosa in modo che non ti pesi, che magari sia pure divertente(anime e drama, testi di canzoni e favole per bambini)questo ce lo avevi già detto in altre occasioni.
    Grazie per l’impegno che ci offri GRATUITAMENTE! ricordiamocelo questo, lo fa per passione e ci aiuta davvero molto in tutti i modi.
    Se tutto va come dovrebbe adesso che l’impegno con mio padre non c’è più, che il lavoro non c’è più….direi che del tempo per studiare nuovamente tutto da capo dovrei sicuramente trovarlo,
    diamoci dentro che più siamo meglio è!

  6. Ciao, leggo il forum da qualche anno ma sono sempre stato silente.
    Pressappoco ho una conoscenza del giapponese a livello N4 e conosco circa 600 kanji. Questo articolo mi ha ridato una grande carica e ultimamente sto riorganizzando la mia giornata togliendo cose inutili per dedicarle allo studio (è stupefacente scoprire che tra andata e ritorno a lavoro ho circa 2 ore utili che sono sufficienti per studiare almeno in 1 giornata).

    Ho però un problemino che ormai mi perseguita da un po’. Non è tanto imparare forme grammaticali nuove che immagazzino abbastanza facilmente, ma il mio dramma è IMMAGAZZINARE NUOVE PAROLE per aumentare il vocabolario. Mi sento ad un punto dove la mia curva d’apprendimento per questo è diventata praticamente nulla, e continuo a girare tutto sui miei vocaboli che conosco da tempo.

    Quindi chiedo a qualunque anima buona che abbia voglia di darmi un suggerimento di come potrei fare per imparare parole e verbi nuovi…

    1. I consigli che posso darti sono 3, vedi tu cosa funziona meglio per te…

      1. Usare Anki, magari in modi creativi, inserendo frasi oltre a vocaboli e traduzione
      2. Usare un libro del JLPT. Esistono vari libri per la preparazione al JLPT… con un 600 kanji potresti già puntare al livello N3 e prendere un libro apposta per lo studio dei vocaboli, ad esempio quello della serie 総まとめ soumatome (se non riesci a comprarlo su amazon japan con un po’ di fortuna puoi trovarlo online… controlla il sito language.ws)
        EDIT: c’è anche su amazon italia:
        Nihongo Sou Matome Japanese Language Proficiency Test JLPT N3 – Vocabulary

      Puoi comprare libri per migliorare il tuo vocabolario non finalizzati al jlpt, ma temo siano un filo più avanti dell’N4… comunque uno è Pea de oboeru, l’altro è “e de wakaru nihongo – tsukaiwake jiten 1000”. Ottimi testi in giapponese per imparare le parole in un contesto. Il primo si concentra su coppie, in gen, verbo e sostantivo, il secondo si concentra su termini con significato simile ecc.

      1. Un libro in inglese come
        Common Japanese Collocations: A Learner’s Guide to Frequent Word Pairings
        che presenta espressioni chiave della lingua giapponese e questo ti potrebbe aiutare a memorizzare sia parole sia espressioni… in modo più interessante. Ad esempio se studi “mimi ga itai” (per usare vocaboli che immagino tu sappia) impari il significato di mimi, di itai e dell’espressione mimi ga itai (significa che “ti fanno male le orecchie” perché quel che è stato appena detto, in genere un commento che biasima un comportamento, si applica (anche) alla tua situazione e così ti senti “punto sul vivo”).
      1. Ti ringrazio per i suggerimenti. Ho dato un occhio su internet alle varie preview dei libri, credo che partirò con 総まとめ, mi sembra per me il più comprensibile. Anki tempo fa lo avevo utilizzato con un mazzo di 10mila frasi, e ci sono stato dietro per mesi, ma era un esercizio abbastanza noioso e ci ho rinunciato alla fine.

        Per caso sai suggerirmi anche qualche cosa per la lettura? Ho comprato qualche volume di “Japanese Graded Readers”, dove dentro ogni volume ci sono 5 libricini con delle storie e relativo CD con la storia narrata, ma ora cerco qualcosa di un po’ diverso.
        Anche stile esame JLPT per dire va bene, tipo un breve brano da leggere e poi esercizi di comprensione sul testo letto.
        Un’altra cosa che vedo è che magari capisco le singole parole ma messe in determinati contesti più o meno lunghi poi ne interpreto male i significati.

        Questo forse perchè per lo studio minna no nihongo è un buon testo per imparare la grammatica, ma per fare gli esercizi è un po’ troppo a ripetizione meccanica e sono tutti uguali. Capito come applicare la forma non si deve mettere tanto impegno per fare l’esercizio, è più meccanica appunto.

  7. Non vorrei sembrare scortese ma, leggo decine di blog che consigliano come studiare giapponese (e mi sfogo qui perchè spero di trovare un confronto).
    Addirittura ho letto il blog di una persona che da autodidatta afferma di aver preso nel giro di 3 anni un N2, mentre io sono qui che annaspo ancora con semplici frasi dopo più dei suoi 3 anni! Ora ok i conisigli, ma credo sia necessario quantificare un po’ cosa fare in una giornata. Mi spiego.
    Tutti i giorni si deve fare qualcosa e ottimizzare il tempo, ma che cosa si deve/dovrebbe fare per ritenere proficua una giornata?

    • Non c’è un tempo minimo o massimo per dire che si è studiato abbastanza, si deve studiare tutti i giorni. Ok, ma questa è retorica. Se studio 5minuti tutti i giorni mi ci vorranno decenni per imparare. Senza quantificare in ore, cosa dovrei inserire all’interno dello studio giornaliero per ritenerla una giornata sufficinete (grammatica, kanji, lettura e comprensione, traduzione, verbi, vocabolario, conversazione, ascolto)?
    • Che metodo si può usre per aumentare tutti i giorni il proprio vocabolario anche minimamente, ma non solo come mantengo lo studio fatto? Si sa, se ciò che s’impara non si usa, si dimentica, anche perchè non è facile usare tutto ciò che s’impara vivendo lontani “dal giapponese” nel quotidiano.
    • Se non ho mai modo di parlare con nessuno anche se capisco le lezioncine prefatte dei libri, quando parlo con una persona in carne e ossa non capisco nulla, oltre al fatto che non riesco a spiccicare una parola perchè non si è abituati a ragionare in giapponese. Come progredisco nella compresione e nel parlato?

    Credo che questi siano una parte dei temi fondamentali che nessuno si pone mai di spiegare, non mi aspetto di essere un perfetto giapponese dall’oggi col domani ma dopo 3-4-5 anni di studio mi aspetto un po’ di “autonomia”.
    Mentre mi rendo conto come appena accennato che finchè parliamo di libro per lo studio ok, con le sue rispostine a domandine “stupide”, ma se devo comprendere, o parlare con una persona vera non capisco niente, e le poche volte che capisco le risposte sono quelle di un bambino di 2 anni che risponde con 3 parole.
    Ho provato anche ad ascoltare, drama, anime e programmi tv per un periodo, ma è veramente roba incomprensibile (forse i programmi tv più difficili su tutto, almeno sulle altre categorie una frase di 4-5 parole a volte si capisce, nei programmi tv si può capire solo quando ci sono i sottotitoli che amano tanto inserire già di loro).

    Scusate di nuovo il lungo sfogo…

    1. Stavo rispondendo ma la risposta si è rivelata fin troppo lunga e complessa… a ben pensarci, inoltre, potrebbe essere utile anche ad altri, quindi ne faccio un articolo e lo metto in programma per giovedì all’una e mezza.

      1. Grazie veramente, aspetto con impazienza l’articolo.
        Spero di non essere risultato troppo sfacciato in quello che ho scritto prima, ma veramente nessuno parla mai di questi aspetti!

        1. Non farti troppe aspettative, non ci sono miracoli in vista, dirò solo le cose come stanno, cosa si può e cosa non si può fare a seconda di che “metodo” si sceglie

        2. Certo capisco, evidentemente il mio metodo sarà sbagliato… non so proprio che dire. Comunque rimango nella curiosità, e aspetto l’articolo

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