La forma in -te (o テ形, te-kei) come imperativo

La forma in -te da sola corrisponde, nel linguaggio colloquiale, a un imperativo “ammorbidito” rispetto alla vera e propria forma imperativa.

こっちに来て!
Kocchi ni kite!
Vieni qui

“kocchi” è “da questa parte”, letteralmente, ma può equivalere a koko, “qui”.

ここに来てよ。
koko ni kite yo.
Vieni qui!

Lo “yo” suona da rafforzativo, un modo si rendere insistente la richiesta. Altro esempio, stavolta cambiamo particella.

がんばってね~!
ganbatte ne!
(Lett.) Impegnati/Metticela tutta, ok?

C’è poi il caso in cui usiamo l’ausiliare verbale “kudasai” (non significa davvero “per favore” come vi è stato detto, è un po’ più complesso di così).Nel linguaggio non colloquiale devo (perlomeno) aggiungere kudasai. Suona come un “per favore” (ma in effetti è un ausiliare verbale che vedremo più nel dettaglio in altri articoli).

30ページを開けて下さい。
Sanjuu-peeji wo akete kudasai.
Aprite a pagina 30.

La forma negativa da usare per questo imperativo è quella in -naide

タバコを吸わないで下さい。
Tabako wo suwanaide kudasai.
Per favore non fumi.

Anche se in un contesto di vita reale, sarà preferita un’espressione molto meno diretta come questa:

お客様。すみません、タバコはちょっと…
okyakusama, sumimasen. Tabako wa chotto…
Signor cliente, mi scusi. Il fumo è un po’…

A fine frase si sottintende che “(il fumo è un po’) un problema per lo staff e i clienti”… E in effetti quello che si vuol dire è “Non deve fumare qui!”.Certo che però se il contesto è diverso possiamo ritrovare la forma in -naide…

子供の前ではタバコを吸わないで。
kodomo no mae de wa tabako wo suwanaide.
Non fumare davanti al bambino.

Altro esempio di linguaggio colloquiale invece

お願い、行かないでよ。
Onegai, ikanaide yo!
Per favore, non andare!

imperativo in naide

リンクの氷でかき氷を作らないで。
rinku no koori de kakikoori wo tsukuranaide.
Non realizzate granite con il ghiaccio della pista!

8 thoughts on “N5 in sintesi – La forma in -te come imperativo

  1. Torniamo all’antico, dato che errori non li avevi più fatti ora metto il ditino nella piaghetta.
    Lo so è cretino ma amo le cose perfette, soprattutto le tue.
    “ammorbito” prorio all’inizio dell’articolo.

  2. Visto che in questo post hai parlato di YO e NE, ti vorrei chiedere se hanno particolare rilevanza per l’N5 queste “particelle di sfumatura” e, se sì, se c’é un post dedicato ad esse.
    Grazie in anticipo

    1. No, direi che non c’è niente ancora, ma sono molto semplici…
      Il “ne” chiede accordo o lo offre
      – kono keeki wa oishii desu ne (buona questa torta, eh? )
      – sou desu ne (sì, in effetti è così)

      La particella yo invece equivale quasi sempre a un “guarda che” o a un “!”
      – jaa, nageru yo! (allora, guarda che io lancio!)
      – ii yo! ii yo! (tranquillo, tranquillo **! ** /Ok, ok (fai pure) **! **)

      …oppure può indicare solo un tono di insistenza:
      aa, mou… ikou yo!
      Ah, uffa andiamo!

      Yo e ne insieme rappresentano un’insistente richiesta d’accordo…
      kare ni tsutaeta yo ne
      A lui l’hai fatto sapere, sì, vero?!

  3. Ciao,
    se questa forma in -te, come imperativo “ammorbidito”, viene utilizzata nel linguaggio colloquiale, normalmente (o comunque in un contesto più formale) utilizzerei solo la meireikei?
    Grazie

    1. La meireikei è la forma più brusca di imperativo ed è usata quindi solo in contesti informali (be’ i casi sono un po’ di più, da quando uno si arrabbia ai segnali stradali che avvisano di qualcosa, magari di un pericolo, e non sono certo parte di una conversazione quindi è anche comprensibile).

      Tra i due la forma in -te senza kudasai è più gentile della meireikei, ma comunque colloquiale. Normalmente ci sarà bisogno di kudasai o di espressioni ancora più particolari per dire a un estraneo di fare qualcosa.

Fatti sentire!

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