kitsune-s

Questa celeberrima favola per bambini è stata pubblicata per la prima volta nel 1932 ed è la più grande opera di Niimi Nankichi (1913–1943).
In questa storia potete cercare di esercitarvi a leggere il “vero” giapponese (con i kanji) e vi metto la pronuncia (in hiragana, come se fosse il furigana!) nella seconda riga e la traduzione (con qualche eventuale commento) nella terza riga. Se non avete fatto l’hiragana ovviamente non è un esercizio per voi.

ごんぎつね。
Gongitsune

新美 南吉 作
にいみ なんきち さく
Autore Niimi Nankichi

これは、わたしが小さいときに、村の茂平(*)というおじいさんから聞いたお話です。
これは、わたしがちいさいときに、むらのもへいというおじいさんからきいたおはなしです。

→ Questa è una storia che ho sentito quando ero bambino da Mohei*, un vecchietto del (mio) villaggio.

昔は、わたしたちの村の近くの中山(*)という所に、小さなおしろがあって、中山様というおとの様がおられたそうです。
むかしは、わたしたちのむらのちかくのなかやまというところに、ちいさなおしろがあって、なかやまさまというおとのさまがおられたそうです。

→ Stando a quanto si dice, c’era un tempo a Nakayama*, un luogo vicino al nostro villaggio, un piccolo castello abitato da Sua Eccellenza Nakayama.
nb.お殿(との)様 (お+ signore feudale + 様)
nb.そうです lett. “si dice che”, “pare che”, l’ho reso con “stando a quanto si dice”

その中山から少しはなれた山の中に、「ごんぎつね」というきつねがいました。
そのなかやまからすこしはなれたやまのなかに、「ごんぎつね」というきつねが
いました。

→ Poco distante dal castello di Nakayama, su tra le montagne, c’era una volpe di nome “Gon-Gitsune”
nb il nome fonde “gon”, che deriva dall’onomatopea kon-kon (il verso delle volpi), con il termine kitsune (volpe) sonorizzato in gitsune (come kon è sonorizzato in gon). Un po’ come se fosse chiamata “Gon la Volpe” (pensate a “Johnny lo smilzo” e “Freddy tre dita”, Nota di Kazecheridecomeuncretino).

ごんは、ひとりぼっちの小ぎつねで、しだのいっぱいしげった森の中に、あなをほって
住んでいました。
ごんは、ひとりぼっちのこぎつねで、しだのいっぱいしげったもりのなかに、あなをほってすんでいました。

→  Gon era un volpacchiotto che solo soletto e abitava nella tana che si era scavato nel fitto di un bosco ricco di felci.

そして、夜でも昼でも、辺りの村へ出てきて、いたずらばかりしました。
そして、よるでもひるでも、あたりのむらへでてきて、いたずらばかりしました。

→ Giorno e notte, andava ai nei villaggi vicini e faceva sempre qualche scherzo o qualche dispetto a qualcuno.
nb. 出てくる dete kuru = uscire (la forma in -te kuru in questo caso rende il moto verso il parlante), いたずら = marachella (scherzo e/o dispetto), ばかり = solo; limita il tutto a quanto lo precede (l’ho reso con “faceva sempre…”, ma si poteva dire “Non faceva altro che…”).

畑へ入っていもをほり散らしたり、菜種がらのほしてあるのへ火をつけたり、百姓家の
裏手につるしてあるとんがらしをむしり取っていったり、いろんなことをしました。
はたけへはいっていもをほりちらしたり、なたねがらのほしてあるのへひをつけたり、ひゃくしょうやのうらてにつるしてあるとんがらしをむしりとっていったり、いろんなことをしました。

→ Andava nei campi, dissotterrava a sparpagliava le patate, dava fuoco ai covi di paglia secchi, strappava i peperoncini appesi sul retro delle case dei contadini e faceva varie altre cose del genere
nb. -tari, -tari (suru) = fare cose come… e…
nb. covi di paglia, in realtà si parla di gusci di semi di rapa o al più di semi di colza (in passato penso servisse per accendere il fuoco). Volendo riportare il tutto a qualcosa di più familiare ho optato per una traduzione più consona al nostro ambiente rurale.

じゃまたね!
Alla prossima

Testo e traduzioni: Tenshi
Elaborazione immagini: Micia

2 thoughts on “Favola – Gongitsune (prima parte)

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