とき toki generalmente è tradotto con “quando”, se è usato per “creare una frase temporale”. Sfortunatamente non c’è nulla di più fuorviante: se diamo retta all’istinto e lo traduciamo sempre con “quando” finiamo per creare alcune frasi davvero senza senso.

Sì, toki si può tradurre “quando”… effettivamente è la traduzione più indicata in certi casi

日本に行くとき、ガイドを買う。 Nihon ni iku toki, gaido wo kau.
Quando andrò in Giappone, comprerò una guida.

日本に行ったとき、ガイドを買った。Nihon ni itta toki, gaido wo katta.
Quando sono andato in Giappone, ho comprato una guida.

…ma per star tranquilli e tradurre nelle situazioni più complesse è il caso di tenere a mente che possiamo tradurlo anche con “al momento di/che…”. Diversamente tradurre le frasi seguenti diventa una vera impresa…

日本に行ったとき、ガイドを買う。 Nihon ni itta toki, gaido wo kau.

日本に行くとき、ガイドを買った。Nihon ni iku toki, gaido wo katta.

Riuscite a tradurle?

Se non vi riesce con facilità… è il caso di continuare a leggere questa lezione.

ATTENZIONE! A toki può seguire la particella “ni” e, in un diverso caso, ni wa o solo wa. Questo crea tutta una serie di altre possibilità e sfumature che è possibile dare alla frase a seconda della situazione, ma la notizia positiva è che comunque vi esprimiate verrete capiti e che i test N5 non valutano cose del genere (a dire il vero nemmeno i livelli successivi). Per saperne di più date un’occhiata a fine articolo.

Per capire l’uso di toki, solo in apparenza semplice, bisogna ricordare due regole fondamentali.

  1. Il verbo della principale ci dice se le azioni della frase avvengono nel passato o nel futuro.
  2. Il verbo prima di toki, invece, se è al passato indica un’azione che avviene prima dell’azione della frase principale; se è alla forma presente/futura indica un’azione che avviene dopo l’azione della principale…

Dunque il tempo del verbo della frase secondaria non indica che l’azione avviene nel passato o nel futuro rispetto al momento in cui parlo: è sempre il verbo della frase principale a decidere se l’azione che avviene nella frase secondaria avviene nel passato o nel futuro rispetto al momento attuale. Il tempo del verbo della frase secondaria indica che l’azione della frase secondaria avviene prima (se è al passato) o dopo (se è al futuro) l’azione della frase principale.

Scusate se mi ripeto, ma sto cercando di essere il più chiaro possibile perché l’argomento non è affatto facile. Distinguiamo ora i quattro possibili casi e cerchiamo di andare sul concreto con degli esempi: vedrete che il discorso diventerà un po’ più chiaro…

A. Verbi della principale e della frase temporale tutti e due al presente/futuro

日本に行くとき、ガイドを買う
Nihon ni iku toki, gaido wo kau.
Quando andrò in Giappone, comprerò una guida.
O meglio…
Al momento di partire per il Giappone (cioè subito prima di partire), comprerò una guida (quindi la comprerò in Italia perché “subito prima di partire” sono ancora in Italia).

Il momento in cui “comprerò la guida”, ovvero il punto sulla linea del tempo a cui si lega il cerchio rosa, è “il momento (prima) di andare in Giappone” (nihon ni iku TOKI, con “toki” = momento), cioè un momento in cui sto per compiere l’azione andare in Giappone, ma non l’ho ancora fatto (e infatti l’azione vera e propria di “andare in Giappone” viene dopo, in azzurro). Ciò significa che comprerò la guida (in Italia) e poi partirò per il Giappone.

Il disegno sotto rappresenta le due azioni ponendole su una linea del tempo.

jikan (1)Come vedete, quanto dicevo più sopra a proposito della “regola principale” viene perfettamente rispettato… Il verbo della principale, “kau”, poiché è al presente/futuro, decide che le azioni di cui voglio parlare avvengono entrambe nel futuro e quindi le trovo tutte e due a destra nella mia linea del tempo, dopo “ORA”.

Il tempo del verbo della frase secondaria invece non indica che l’azione “andare” avviene nel passato o nel futuro rispetto a “ORA”, indica che avviene prima o dopo l’azione della frase principale. Nel nostro caso il verbo “iku”, anch’esso al presente/futuro, ci dice che l’azione “andare” viene compiuta dopo l’azione “comprare”.

Fin qui la prima frase vista, una di quelle che anche a tradurle con “quando” non danno troppi problemi… perché farsi tanti problemi allora? Perché esistono frasi simili a quella seguente, che possono darci parecchi problemi…

B. Verbo della temporale al passato e verbo della principale al presente/futuro

日本に行ったとき、ガイドを買う
Nihon ni itta toki, gaido wo kau.
() Quando sono andato(?) in Giappone, comprerò una guida
() Quando sarò andato in Giappone, comprerò una guida.

La frase sopra in italiano vuole un futuro anteriore (sarò andato)… ma il Giapponese ufficialmente non ha nemmeno il futuro, figuriamoci il futuro anteriore! Se però guardo ai tempi dei verbi e ragiono come detto, varie cose diventano più chiare.

Scriviamo invece la nostra traduzione in modo più “brutale”, ma più vicino al nostro ragionamento…

Al momento in cui/Appena sono andato in Giappone, comprerò una guida.

…così facendo conservo il passato “itta” (= sono andato) ed evito un “futuro anteriore”, che così poco ha a che fare con il giapponese.

Ad ogni modo, alla fine dei conti comprerò la guida in Giappone, perché l’azione “andare in Giappone” (Nihon ni itta) è al passato, quindi avviene prima della principale e solo quando quest’azione sarà compiuta, comprerò la mia guida.

jikan (2)Come vediamo nel grafico sopra, “kau”, al futuro, stabilisce che entrambe le azioni, comprare e andare, avvengono in futuro (a destra di “ora”), mentre il tempo del verbo “andare”, itta, ovvero il passato di iku, ci dice che l’azione andare avviene prima di “comprare” (e quindi la pongo a sinistra di “kau”).

C. Verbi della principale e della frase temporale tutti e due al passato

日本に行ったとき、ガイドを買った
Nihon ni itta toki, gaido wo katta.
Quando sono andato in Giappone, ho comprato una guida.

Anche questa frase, come quella del caso A, non presenta troppi problemi di traduzione se uso “quando”, ma inseriamola nel nostro ragionamento e rendiamola in modo leggermente diverso (per quanto bruttino)…

Al momento in cui/Appena sono andato in Giappone, ho comprato una guida.

Cioè nel momento in cui ho completato l’azione “andare in Giappone”, ho comprato una guida (e dunque l’ho comprata in Giappone).

jikan (3)In questo caso, poiché abbiamo il verbo kau, comprare, alla forma passata, tutte e due le azioni, comprare e andare, avvengono nel passato (ecco perché sono a sinistra di “ora”).

Inoltre l’azione “andare” è a sinistra di “comprare” perché è al passato. Se fosse al futuro (iku), sarebbe sì a sinistra di “ora” (colpa del verbo “katta”, che è al passato), però sarebbe a destra di “comprare”. È ciò che succede nel quarto e ultimo caso.

D. Verbo della temporale al presente/futuro e verbo della principale al passato

日本に行くとき、ガイドを買いました
Nihon ni iku toki, gaido wo kaimashita.
() Quando andrò(?) in Giappone, ho comprato (!) una guida
() Al momento di andare in Giappone, ho comprato una guida.

O anche, “brutalmente” (inseriamo il futuro nella temporale)…

Al momento/Subito prima che andrò in Giappone, ho comprato una guida.

Cioè ho comprato una guida nel momento in cui stavo per fare l’azione andare in Giappone (azione che quindi ho fatto dopo). Dunque la guida l’ho comprata in Italia.

jikan (4)L’azione comprare la guida è al passato (katta), quindi le azioni della temporale e della principale sono avvenute tutte e due nel passato. L’azione “andare in Giappone” (iku), però, è posta al presente/futuro, quindi avviene dopo l’azione di “comprare”. Significa che ho comprato (katta è passato) la guida in Italia, perché solo dopo sono andato in Giappone.

ARGOMENTO FACOLTATIVO: Le particelle dopo toki

Un’occhiata ad un buon libro di grammatica vi suggerirà che dopo toki non si usa NI se nella principale trovate un’abitudine o un’azione ripetuta (es. kodomo no toki, yoku netsu wo dashita, Da bambino ho avuto spesso la febbre), mentre se trovate un’azione che è un evento avvenuto una singola volta, risulta necessario usare NI (kodomo no toki ni amerika ni ijuu shita, Da bambino mi sono trasferito in America). Tuttavia ho tra le mani un altro libro che riporta, benkyou suru toki ni yoku amai mono wo tabemasu, Quando studio mangio spesso roba dolce …che è un’abitudine ma è scritta con NI. Sullo stesso libro trovo anche hatachi ni natta toki, kekkon shimashita, Quando ho fatto vent’anni mi sono sposato. oltre alla frase kare ni atta toki, suteki na hito da naa to omoimashita, Quando l’ho incontrato ho pensato “Che persona affascinante”. …che non sono abitudini eppure non usano il ni.

Dunque? Dunque oltre a quel che i libri riportano bisogna tenere altre cose in considerazione. Per esempio il fatto che il NI rende quel “verbo + toki” come il momento preciso dell’azione della principale. Se il “verbo + toki” non è un momento preciso dunque viene da evitare il ni (Se per esempio l’idea è che mi sono sposato a vent’anni, e non appena ho fatto vent’anni, allora è bene evitare il ni).

Come risultato di tutto ciò nelle frasi d’esempio viste dovremmo avere sempre “toki ni”, ma nella realtà per alcune delle frasi in questione l’uso del solo toki suona più normale perché molto più comune (la gente lo evita per semplicità), per esempio in Nihon ni itta toki (ni), gaido wo katta. In altre frasi in genere verrà da preferire l’uso di ni pensando al contesto in cui le si dirà: per es. se intendo “Non serve la compri ora. Al momento di andare in Giappone, comprerò una guida”, verrà forse da dire Nihon ni itta toki ni gaido wo kau. Perché inserendo il ni sottolineiamo che è quello il momento in cui comprerò la guida.

E toki (ni) wa? È un po’ come dire “Nel caso in cui…”. Cioè ci dice che quando si verifica la condizione prima di toki, allora è vera la seconda parte della frase.

kodomo no toki (ni) wa tomodachi to no kankei ga totemo juyou da
Da bambini/Quando si è bambini, i rapporti con gli amici sono molto importanti.

komatta toki (ni) wa, itsudemo kite kudasai
In caso tu abbia dei problemi vieni (da me) in qualsiasi momento.

Anche qui però sull’altro libro troviamo una frase che smentisce l’uso di “ni wa” o solo “wa”, usando solo “ni”: jikan ga aru toki ni asobi ni kite kudasai, Quando hai tempo vieni a trovarmi (va detto che possiamo immaginare una sfumatura leggermente diversa rispetto a Se hai/Nel caso in cui tu abbia tempo, vieni a trovarmi).

Spaventati? Vi capisco, ma come detto all’inizio, comunque vi esprimiate verrete capiti (anche se rischiate di creare una sfumatura leggermente diversa da quella voluta), per cui non strappatevi i capelli… per la calvizie c’è sempre TEMPO (^.^; )

6 thoughts on “Anomalie temporali

  1. Finalmente grazie a questo tuo articolo sono riuscita finalmente a capire il senso di とき con i vari passato e presente.. Stavo continuando a sbattere la testa nel libro dove sto studiando senza arrivare mai a capirlo veramente, grazie! (ノ*ФωФ)ノ

  2. Il tuo sito è veramente bello, mi piace un sacco! Da amante del Giappone fin da bambina sto cercando di imparare il più possibile della lingua. Non mi è facile, ma mi sto impegnando.
    A tal proposito volevo chiederti una delucidazione sulla traduzione di “tempo”. Secondo te è corretto tradurre “Il tempo della primavera” in “Haru no toki” ? Mi serve per il titolo di una storia che sto scrivendo.
    Grazie in anticipo.

  3. nella frase secondaria nel caso in cui ci sia un verbo, esso si trova alla forma piana
    nel caso invece di aggettivi e nomi cosa andrebbe inserito? per gli aggettivi in -い lascio -い, mentre per quelli in -な lascio -な oppure metto -だ? mentre per i nome metto -の oppure -だ? a logica pensavo di mettere -だ e -だ, ma il mio libro me lo corregge in -な e -の…

    1. Toki è un “nome” (non proprio ufficialmente, ma a conti fatti è un nome, o meglio, un sostantivo). Gli aggettivi prima di un nome vanno messi alla forma piana quindi gli aggettivi in i finiscono con la i, senza desu, gli aggettivi in na finiscono con na. I nomi invece si legano agli altri nomi con no.
      Non puoi mettere da prima di un sostantivo.
      I verbi gli aggettivi e il verbo essere in giapponese hanno delle basi. In origine in particolar modo e in parte ancora oggi si fa una netta distinzione tra un predicato (cioè verbo o aggettivo) che viene messo a fine frase (posizione conclusiva) o uno che viene messo prima di un nome (posizione attributiva). Se la loro posizione è diversa, la base usata per il verbo/aggettivo è diversa!
      Per evitare dubbi come questo nel mio corso io spiego le frasi relative prima di toki, ato, mae… Perché queste cose devono già essere chiare prima di occuparsi di toki ecc in quanto questo tipo di frasi non sono altro che delle particolari frasi relative!
      Ah, tra parentesi se ti interessa il mio corso è qui… La grammatica in particolare penso possa aiutarti a crearti delle basi molto più solide 😉
      Buono studio 😀
      https://studiaregiapponese.com/libri/n5/

Fatti sentire!

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