Matteo mi ha chiesto la differenza tra 友 tomo e 友だち/友達 tomodachi, due vocaboli che significano entrambi “amico”… Con questo articolo rispondo, ampliando nel contempo il discorso, poiché ci sono altri vocaboli che significano “amico” e sono altrettanto, se non più importanti da vedere.

etimologia tomoCominciamo dal kanji 友 tomo che, etimologicamente è comune a praticamente tutti i vocaboli che vedremo: rappresenta due mani (destre) a indicare l’idea di “collaborare” e di “amicizia” o che addirittura giurano (in alcune scritture è compresa una bocca, con o senza lingua rappresentata, che indica il parlare, ovviamente).

etimologia mataIn effetti il singolo simbolo che, raddoppiato, compone il kanji di “amico” (una sola “mano”), se considerato come kanji, si legge “mata” e significa “ancora”. Tuttavia, quando si ritrova in altri kanji ha vari possibili significati. Innanzitutto “mano”, ovvio, e per estensione “persona”; quindi l’idea di “proteggere”, poiché ogni mano è piegata a circondare qualcosa, come per proteggerla… ma anche “destra”, poiché è una mano destra, o “aiutare/si”, perché, evidentemente, “dare una mano” vuol dire “aiutare” in varie culture^^.

友 tomo significa “amico”, sì, ma…

Bene, abbiamo appurato come e perché il kanji 友 significa “amico”. Ma si usa nel senso di “amico”? No, non da solo almeno. Certo, il vocabolo 友, letto “tomo”, vuol dire “amico”, ma è un termine un po’ antiquato, proprio della lingua classica, e quindi lo ritroviamo perlopiù in film e opere letterarie a carattere storico.

友達 tomodachi, cioè “amici”… anzi no, solo uno… ma anche tanti

Tomodachi nasce proprio come pare dall’unione di 友 tomo e del suffisso del plurale 達 tachi, sonorizzato in -dachi. In origine era infatti un plurale, l’accezione però si è persa e ora indica anche un solo amico (ovviamente, come tutti i sostantivi giapponesi, può indicare anche lo stesso concetto ma al plurale).

Da notare infine che nello slang giovanile fino ad alcuni anni fa “amico” si poteva dire semplicemente ダチ/だち “dachi” (ormai è parecchio fuori moda), termine che deriva ovviamente dal 達 dachi di 友達 tomodachi.

Uno 友人 yuujin va in giro in giacca e cravatta…

Tomodachi è il termine usato sempre da bambini per indicare un amico. Da adulti (spesso già dai tempi della scuola superiore o perfino dalle medie) però le cose cambiano. Si deve spesso parlare in modo più formale e la “controparte” formale di “tomodachi” è appunto il termine “yuujin”. Nel linguaggio colloquiale si continua a usare tomodachi, ma anche yuujin, dato che alcuni credono opportuno distinguere tra un amico vero e proprio, su cui eventualmente poter contare, che si indica con “tomodachi”, e un “amico” nel senso più generico del termine. Si tratta però di una questione di sensibilità del singolo, non di definizione del vocabolario, voglio essere chiaro su questo punto.

親しい友は親友 shitashii tomo wa shin’yuu

Il termine 親友 shin’yuu può essere spiegato semplicemente cambiando la pronuncia dei kanji da “on” a “kun”, dunque 親友 shin’yuu = 親しい友 shitashii tomo, ovvero “un amico con cui si è particolarmente in confidenza”… cioè “amico intimo” o “miglior amico”.

Ok, ho chiuso con un piccolo bonus fuori programma… per me, perché voi non potevate mica sapere il programma iniziale. Spero l’articolo vi sia piaciuto e se avete dubbi simili a quelli di Matteo, fatemelo sapere e vediamo che si può fare! (^_-)-☆

7 thoughts on “Domande – Ci vorrebbe un amico

  1. Bello, grazie, mi è capitato proprio in questi giorni di sentire per la prima volta questo diverso modo di dire amico: yuujin, in un anime della nuova stagione(scuole superiori), mi hai risparmiato la ricerca sul dizionario, perciò grazie due volte!

  2. Bell’articolo! Interessante come si possa differenziare un vero amico da una persona che noi probabilmente chiameremmo “conoscente”, termine che proprio non mi piace… Come al solito il giapponese vocaboli diversi per ogni situazione!

    1. Il solo “conoscente” è ancora più distante… e ovviamente c’è anche quello. Anzi ce ne sono due!^^
      知り合い shiriai
      知人 chijin
      Il primo è più comune e colloquiale, il secondo un po’ più ricercato

  3. Se io volessi scrivere una e-mail partendo con “Mio caro amico xxx-san”, considerando che:
    1 in realtà è un “amico” di mio padre, entrambi radioamatori, conosciutisi in radio, e si scambiano gli auguri per le feste (in pessimo inglese, sigh) tutti gli anni da oltre 15 anni
    2 non si sono mai visti di persona anche se qualche volta si sono sentiti per telefono e talvolta si sono scambiati dei regali
    3 In inglese le lettere partivano sempre con “My dear friend xxx”

    Come mi suggerisci di iniziare la mail?

    Volevo allenarmi un po’ a scrivere in giapponese e così approfitto delle amicizie altrui 🙂

    Ora scappo, se no le MIE amicizie mi mollano a casa da solo per la fine dell’anno.
    どうもありがとう。
    あけましておめでとうございます。

    1. Non potresti iniziare in quel modo in italiano, figuriamoci in giapponese. È un’espressione che funziona in inglese, stop.

      Visto il grado di familiarità, inizierei con
      Nome-san he

      …tutto qui. Che per i giapponesi è già molto amichevole, visto che normalmente sarebbero molto più formali.

      Buon anno ^_^

Fatti sentire!

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