kanojo ga hoshii n desu ga

“Entro Natale vorrei una ragazza…” – un tipico esempio in cui “ga” non significa “ma”. La presenza del punto di domanda ci dice che c’è sottintesa una richiesta, non una frase tipo “ma non riesco a trovarla”

Un altro mito che si incontra parlando con tanti studenti di giapponesi è l’idea che il “ga” usato come congiunzione (non intendo ovviamente quello che indica il soggetto) equivalga alla congiunzione avversativa “ma”. Sì, spesso “ga” = “ma”, però le cose non stanno sempre così…

  1. Non tutti i “ma” dell’italiano si possono tradurre con “ga” in giapponese
  2. Non sempre il “ga” che unisce due frasi si può tradurre con “ma” in italiano
  3. Ci sono altre espressioni che significano “ma”!

L’argomento è ampio e non si esaurirà oggi. A dire il vero potremmo essere un po’ più sintetici, ma si tratta di un tema che deve necessariamente presentare vari esempi per cercare di darvi un’idea precisa di questo argomento …di solito colpevolmente tralasciato nei libri di testi che non dicono nulla di chiaro e definitivo in proposito. Andiamo dunque con ordine.

1. Il “ma” italiano non equivale sempre a “ga” in giapponese

Cominciamo con il chiarire che il nostro ga crea spesso, è vero, frasi avversative (cioè frasi con “ma”), però si tratta di avversative deboli (o “parziali”). Ciò significa che non tutti i “ma” italiani si possono tradurre con “ga”.

Questo accade perché un’avversativa forte (o “totale”) non può essere legata alla frase successiva con “ga”.

1. 定休日は日曜日じゃない。月曜日だ。
teikyuubi wa nichiyoubi janai. getsuyoubi da.
Il giorno di riposo non è domenica. È lunedì.

Se decido di unire le due frasi, posso farlo in questo modo (non uso una congiunzione)

1b. 定休日は日曜日じゃなくて、月曜日だ。
teikyuubi wa nichiyoubi janakute, getsuyoubi da.
Il giorno di riposo non è domenica, ma lunedì (/bensì lunedì).

ma-ga janakuteisekai janakute… – “Se diventassi il Signor del Male, non in un altro mondo, ma in questo?”

Inoltre, attenzione, né la forma in -te né la contrazione in ja (né il “wa” di “dewa”, se è per questo) sono veramente “obbligatori”… Negli opportuni contesti (gen. linguaggio scritto) posso trovare quindi frasi come la seguente:

2. 嫉妬は愛ではなく自愛だ。
shitto wa ai dewanaku jiai da.
La gelosia non è amore è amore verso sé stessi (i.e. egoismo).

ma-ga denakuokane denaku… – “Vivi alla grande, non grazie ai soldi, ma grazie ai legami tra le persone!”

Le frasi vengono in genere “girate” per ricalcare, in giapponese, la struttura “non X ma Y”, in italiano tuttavia in genere suona meglio se scritta in modo un po’ diverso. Vediamo giusto un esempio:

3. きのう来たのは佐々木さんじゃなくて、鈴木さんです。
kinou kita no wa sasaki-san janakute, suzuki-san desu.
(lett.) Quello che è venuto ieri non è Sasaki, ma Suzuki.
(lib. e “non-girata”) Ieri non è venuto Sasaki, ma Suzuki.

Questi esempi ci permettono anche di capire meglio la differenza tra avversative parziali e totali. Nel caso dell’ultima frase ad esempio abbiamo che “non è venuto Sasaki, invece, al suo posto, è venuto Suzuki”. Ciò significa che una tra la persona che parla e quella che ascolta si aspettava che venisse Sasaki. Questa aspettativa è stata però tradita e chi parla ci comunica che non è venuto Sasaki ma è venuto Suzuki.

A confronto con questa frase, una frase con ga, come sarebbe stata?

4. きのう、佐々木は来ませんでしたが、鈴木さんは来ました。
kinou, sasaki-san wa kimasen deshita ga, suzuki-san wa kimashita.
Ieri Sasaki non è venuto, ma/mentre Suzuki è venuto.

In base al contesto ciò significa che Sasaki e Suzuki potevano/dovevano venire tutti e due ..oppure potevo aspettarmi che venisse perlomeno uno dei due, ma alla fine il risultato è stato che che Suzuki è venuto e Sasaki no.

Spero che ciò aiuti a capire come sono sostanzialmente diversi questi due modi di creare frasi avversative. Con il prossimo articolo vedremo il nostro secondo punto.

2 thoughts on “Miti – Davvero “ga” e “ma” sono la stessa cosa? (1)

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