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La ~て形 te-kei con もいい mo ii

La te-kei, て形 (o テ形), o “forma in -te”, può unirsi alla particella “mo”, cioè “anche” (abbiamo visto l’altra volta il pattern ~ても -te mo), ed essere seguita dall’aggettivo いい ii, che possiamo rendere qui con “va bene”. Dato che -te mo è tradotto con “anche se…”, stavolta avremo una traduzione letterale tipo “va bene anche se…”. Per una traduzione dell’immagine sopra vd. le note.

意味: V-て + も + いい significa “Va bene anche se V”. Al posto di V-て posso avere la forma in -te di qualunque verbo (compresi il verbo essere, il verbo aru, ecc.), gli aggettivi in -i e in na espressi alla loro forme in -te (i.e. con -kute e -de, es.: oishikute, shizuka de) e tutte le rispettive forme negative. Per una buona traduzione libera vd. gli esempi e le note a seguire.

例文:

  1. 値段は高くてもいいです。
    Nedan wa takakute mo ii desu.
    (lett.) Il prezzo, anche se è caro, va bene.
    Non importa se il prezzo è salato.
  2. レポートは詳しくなくてもいいです。
    repooto wa kuwashikunakute mo ii desu.
    Il report (tesina?), anche se non è dettagliato, va bene.
    Non importa se il report non va fin nei dettagli.
  3. 式は豪華じゃなくてもいいです。
    Shiki wa gouka janakute mo ii desu.
    La cerimonia, anche se non è di lusso, va bene.
  4. レンタルな車でもいいです。
    rentaru na kuruma de mo ii desu.
    Anche (se è) una macchina a noleggio va bene.
  5. 豪華な式じゃなくてもいいです。
    gouka na shiki janakute mo ii desu.
    Anche se non è una cerimonia di lusso, va bene.
  6. えんぴつで書いてもいいです。
    Enpitsu de kaite mo ii desu.
    (lett.) Anche se scrivete in matita va bene.
    (lib.) Potete scrivere in matita.
  7. ペンで書かなくてもいいです。
    Pen de kakanakute mo ii desu.
    (lett.) Anche se non scrivete a penna va bene.
    (lib.) Potete anche non scrivere a penna.
  8. 「えんぴつで書いてもいいですか。」「ええ、かまいませんよ/ええ、どうぞ」
    “Enpitsu de kaite mo ii desu ka.”
    (lett.) Anche se scriviamo in matita va bene?” “Sì, non importa/Sì, prego”
    (lib.) “Possiamo scrivere in matita?” “Sì, non importa/Sì, fate pure”
  9. あした、来なくてもいいです。
    ashita, konakute mo ii desu.
    (lett.) Anche se domani non vieni va bene.
    (lib.) Puoi (anche) non venire domani.
  10. あした、来なくていいです。
    ashita, konakute ii desu.
    (lett.) Se domani non vieni va bene.
    (lib.) Puoi fare/Fai a meno di venire domani. (=Non venire domani!)
  11. 講義を録音しても構いません。
    kougi wo rokuon shite mo kamaimasen.
    (lett.) Non (mi) importa anche se registrate le lezioni.
    (lib.) Potete registrare le lezioni.
  12. 「たばこを吸ってもかまいませんか」「ええ、かまいませんよ/ええ、少しも」
    “tabako wo sutte mo kamaimasen ka” “ee, kamaimasen yo/ee, sukoshimo”
    (lett.) “Anche se fumo non (le) importa?” “sì, non (mi) importa/Sì, non importa neanche un po’”
    (lib.) “Da fastidio se fumo?” “no, non fa niente/nessun problema”
    N.B. Notate l’uso di “sì” e “no” in giapponese e in italiano. Il “sì” giapponese equivale a dire “esatto”, quindi “esatto, non importa (proprio come hai detto tu)”.

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注意:

  • Ovviamente questo pattern si basa molto sull’aggettivo “ii”. Questo sa essere molto ambiguo, ma sappiamo che indica sempre qualcosa di positivo, buono (ii aidea, una buona idea), bello (ii namae, un bel nome), bravo (ii ko, un bravo bambino), ecc. Se legato al verbo essere si creano un paio di casi interessanti. Ad esempio se ad una proposta rispondo con いいですね, ii desu ne, equivale di solito a dire “bella idea” oppure “niente male”. Quando però mi offrono qualcosa, dire いいです, ii desu, equivale piuttosto a dire “Sto bene così/Sto a posto così” (l’inglese “I’m fine” rende bene).
  • Al posto di “ii” nel linguaggio più formale si può avere “yoi”, mentre nel linguaggio colloquiale si può trovare addirittura “OK”, in genere scritto con le nostre lettere, ma anche un curioso OKです, ok desu!
  • Come si deduce dalle frasi precedenti (6-7 e 9-10), se usato con i verbi il pattern -te mo ii (desu) serve a concedere un permesso, i.e. “puoi (fare xxx)” o “fai pure xxx”. La traduzione letterale che vi consiglio di ricordare, però, è quella data in precedenza perché mantiene invariato il significato di V-te mo ( = anche se V).
  • Riguardo l’immagine a inizio post, va detto che di solito un cucciolo abbandonato a bordo strada è messo in una scatola con su scritto 拾ってください hirotte kudasai, cioè “raccoglietemi per favore”. Nell’immagine in questione però, oltre ad avere un panda (cosa “abbastanza” insolita^^), sulla scatola troviamo un orgoglioso 拾わなくてもいいですよ hirowanakute mo ii deu yo, cioè “non fa niente se non mi raccogliete!”.
  • Quando è usato come domanda (8), -te mo ii (desu) ka, -te mo ii no (o simili), serve a chiedere il permesso di fare qualcosa. La traduzione letterale sarà “Va bene anche se (faccio xxx)?”. Vale ancora quanto detto sul sostituire “ii” (i.e.: …te mo yoi/ok desu ka?).
  • Come si vede nelle frasi 8 e 9 l’espressione senza “mo”, che diventa meno cortese, può assumere un significato ben diverso… Nel caso particolare togliendo il “mo” passiamo da “puoi prenderti un giorno di vacanza” a “sei licenziato!”.
  • In modo assolutamente identico (frasi 11 e 12) si può usare il pattern -te mo kamaimasen (ka). Il verbo kamaimasen viene da kamau (possiamo scriverlo con o senza kanji), che in questo caso, al negativo, significa “non importa”.
  • Per negare il permesso ci sono tanti modi, da “iie, dame desu”, cioè “no, non va bene”, a “iya, komaru yo!”, cioè “no, (la cosa) mi crea dei problemi!”, fino al classico “a, sore wa chotto…”, cioè “ah, (no) quello è un po’… (un problema)”, un modo indiretto e cortese di rifiutare un permesso.

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8 thoughts on “N5 in sintesi – La forma in -te + mo + ii

  1. negli esempi ho visto che usi sempre il presente (il non-passato in realtà). una frase di questo tipo:
    Enpitsu de kaite mo ii deshita

    volendo dire “Andava bene anche se scrivevate a matita.”
    è giusta?

    1. Il passato di ii è yokatta (desu)
      Ma a parte questo sì si può dire. La frase in gen. però non finirà con un punto: …yokatta desu.
      Sarà in genere una frase sospensiva con un ma alla fine o un “noni”
      …yokatta kedo…
      … yokatta ndesu ga…
      …yokatta noni…
      …e altre frasi del genere, ma per spiegarle dovevo aprire una parentesi di un kilometro e ho lasciato stare

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