Vi siete mai chiesti come si indicano le varie parti del volto in giapponese? La figura qui sotto spiega quali sono i principali vocaboli. Per qualche altro vocabolo e qualche nota, vi rimando all’articolo 😉

ikemen

Vediamo innanzitutto i vocaboli in figura, prima di passare a quel che manca.

  • 頭 atama, testa
  • 髪 kami o 髪の毛 kami no ke, indicano i capelli
  • 眉/まゆ mayu o 眉毛/まゆ毛 mayuge, sopracciglia
  • 目 me, occhio/i (ma anche sguardo, vista)
  • 耳 mimi, orecchio/e
  • 鼻 hana, naso
  • 口 kuchi, bocca
  • 顎/あご ago, mento (上あご uwa-ago e 下あご shita-ago, per mascella superiore e inferiore)
  • 首 kubi, collo

Cosa abbiamo trascurato? Be’, innanzitutto, la parola faccia, volto, viso: 顔 kao. E poi? Anche qui andiamo con ordine…

  • 額 hitai, o おでこ odeko nel linguaggio colloquiale (la “o”, di abbellimento, si può perdere: p.e. una schicchera sulla fronte si dice デコピン dekopin)
  • こめかみ komekami, tempia/e
  • 眉間 miken, lett. lo spazio tra le sopracciglia, sopra il naso
  • 瞼/まぶた mabuta, palpebra/e(si possono distinguere 上瞼 uwambauta e 下瞼 shitamabuta)
  • 睫毛/まつ毛 matsuge, ciglia
  • 瞳 hitomi, pupilla
  • 頬骨 hoobone (o al più 頬桁 hoogeta), zigomo/i
  • 頬 hoo (hoho), o anche ほっぺ o ほっぺた nel linguaggio colloquiale, per la guancia/e
  • 鼻孔 bikou o banalmente 鼻の穴 hana no ana, narice/i(鼻毛 hanage, peli del naso)
  • 唇 kuchibiru, labbro/a(上唇 uwakuchibiru, 下唇 shitakuchibiru per labbro sup./inf.)

A tutti questi possiamo ancora aggiungere tutto quel che uno può avere o non avere, ad esempio:

  • しわ shiwa, ruga
  • そばかす sobakasu, lentiggini
  • えくぼ ekubo, fossette sotto gli zigomi
  • ヒゲ/髭 hige, barba.
  • 口髭 kuchihige, baffi (ちょび髭 chobi-hige sono i baffetti a la Hitler, o a la Chaplin se preferite)
  • 顎鬚/あごひげ agohige, pizzetto
  • 頬髯/ほおひげ hoohige 1. basette, 2. barbetta sulle guance
  • ほくろ hokuro, neo
  • 喉仏 nodobotoke, pomo d’adamo (“gola di Budda” in giapponese)

20 thoughts on “Vocaboli – Ce l’hai scritto in faccia

    1. hatsu è la pronuncia di origine cinese del kanji di kami, capelli.
      Ragion per cui la ritrovi quando non hai “kami” da solo, ma in coppia con qualcosa… P.e. si dice kinpatsu per dire “biondo/a” (letteralm. capelli dorati).

  1. Mentre rinnovo i miei complimenti per tutti i tuoi interessantissimi articoli che ho letto finora, decisamente al di sopra degli altri siti e libri che ho provato, permettimi stavolta una piccola critica: questa è solo una lista di vocaboli, ricavabili da qualunque dizionario. Direi di scarsa utilità se non la arricchisci con le tue utili note.
    Perdonami la tiratina d’orecchie (mimi), resti comunque il migliore 😉

  2. Anche i dizionari sono delle liste se è per questo.

    Il punto del post non è la lista, ma l’immagine (come quelle dei dizionari illustrati, che adoro): le immagini sono utili per memorizzare. Anche la lista (completa e precisa), ha il suo perché. Anzi più d’uno
    Sì, i vocaboli si possono cercare da soli, sì, ma:
    – richiede MOLTO tempo
    – online vanno cercati dall’inglese (nostril, freckles, sideburns, dark mole ecc. non sono facili per tutti)
    – contengono cose che magari non avresti pensato a cercare

    1. Se parli italiano magari lo capiscono anche quelli un po’ più indietro con il giapponese, così tanto per discutere amichevolmente senza nascondersi.
      Apprezzo tantissimo gli sforzi di Riccardo, adoro questo sito e l’alto livello qualitativo a cui ci ha abituati. Corro subito a leggere ogni novità anche se non sempre capisco tutto. Stavolta ho trovato il post di utilità inferiore alla media e ho “osato” dirlo. Penso che anche per Riccardo sia utile avere dei feedback al suo lavoro, e la risposta che mi ha dato mi ha comunque soddisfatto. E’ vero, il sito è gratuito, nessuno ha chiesto la mia opinione e nessuno mi obbliga a seguirlo, se volete potete dirmi tutto questo. Io spero comunque che il diritto di critica esista ancora.
      Se vuoi ti faccio tradure tutto in arabo da mia cugica, tanto per non farsi capire troppo.

      Rinnovo i complimenti a Riccardo e gli porgo le mie scuse, non intendevo offendere nessuno ma solo “incoraggiarlo con una critica costruttiva”.

      1. Scrive in giapponese perché non sa l’italiano. Traduzione: per quanto uno si impegni con il sito, sembra che ci sia sempre qualcuno insoddisfatto.

        E ora, con tutta la pazienza rimastami: una critica costruttiva è una critica che suggerisce un miglioramento da fare, qualcosa di concreto.
        Sono ben accette e c’è addirittura una pagina apposta.
        Tuttavia “Il tuo post è sotto la media, ma sei comunque bravo”, non è una critica costruttiva… È solo irrispettosa delle ore di lavoro spese da me e mia moglie su questo post (un’ora per me, ma molto di più per lei, ecco perché aveva ben il diritto di replicare).
        Hai tutto il diritto di pensarlo e non ti censuro se lo dici, ma aspettarsi gratitudine… be’, non esageriamo.
        Ora, io vorrei chiudere qui questa discussione poco edificante, se non ti spiace, finché non c’è un particolare rancore da nessuna parte. Spero che converrai sull’opportunità della cosa. Grazie.

        1. Non volevo arrivare a questo, ci sono stati troppi malintesi che sarebbe inutile e noioso spiegare. E non sapevo che Micia fosse tua moglie.
          Amici come prima.

  3. Il disegno è fantastico, sembra quasi un’acquarello! Mi ricorda molto alcuni fumetti cinesi a colori che ho avuto occasione di leggere.
    E’ tanto che non scrivo qui…ho visto che nel frattempo ti sei sposato. Ti faccio i miei (molto tardivi) auguri e ti auguro tanta felicità da poter condividere con la tua compagna . 🙂

    1. Seguendo la regola normale verrebbe dalla prima espressione (scherzavo per fare un parallelo con il pomo d’Adamo, non credevo potesse interessare qualcuno), ma dico “verrebbe”, perché non ha un significato, solo un’etimologia (sfortunatamente lunga da dire), se capisci cosa voglio dire.
      Veniva detto nodobone, osso della gola, poi si è passati a nodobotoke perché assomiglierebbe a un budda… Non così come lo vedi, di profilo in una persona, stiamo parlando del pomo d’Adamo così come lo vedi tra i resti del defunto, una volta che il corpo è stato bruciato. Chi ha un pomo d’Adamo della giusta forma, a buddha diciamo, si dice abbia vissuto una vita giusta… In realtà assumeva abbastanza calcio, tutto qui.

      1. Pensavo che la domanda ti avrebbe messo in difficoltà, ma vedo con piacere che sei ben preparato. : D
        (Sia chiaro, la domanda l’ho posta perché ero curioso davvero, non perché volevo metterti in difficoltà XD )
        Grazie della delucidazione! : )

        1. Prego 🙂 Come detto nell’altro commento, non butto mai niente lì così… d’altronde, come ti dicevo, è il mio lavoro (principale) ormai (faccio anche il traduttore)… Quindi nessuna difficoltà, ma mi ha fatto piacere vedere che altri, come me, si interessino all’etimologia.

  4. Ritorno a questo vecchio post per chiederti una cosa:
    il mio dizionario per “capelli” mi dà 髪 (14 tratti), ma anche 髮 (13 tratti), entrambi con pronuncia hami-KATSU. (ho dovuto prendere la lente per notare la differenza)
    C’è qualche differenza? Quale si usa di più? (immagino il primo visto che l’hai citato)

    1. Si usa più il primo, a 14 tratti, che il secondo (da 15!)
      Li trovi in questo link, sulla destra
      https://en.wiktionary.org/wiki/%E9%AB%AE#Translingual

      Come detto nel link, il secondo (quello da 15) è una forma tradizionale, non quella moderna diciamo. Ci sono vari casi in cui un trattino sulla destra sopra una linea orizzontale è stato eliminato. D’altronde come hai ben detto tu… praticamente non si vede!
      Un altro esempio è 者 cfr con 者
      Tuttavia in questo kanji, cosa davvero rara, lo si trova ancora
      https://en.wiktionary.org/wiki/%E8%B3%AD#Japanese
      …anche se il più delle volte kake o kakeru si scrive in kana, quindi poco importa…

      Il trattino in questione però rimane in quei kanji che hanno per componente 戈・弋 pensa a kanji come 歳, 成, 感, 惑 o 機

  5. Una cosa: me per occhio è una delle prime parole che ho imparato, tuttavia ho notato che per dire occhio si usa molto anche la parola hitomi che dovrebbe significare solo pupilla.

    1. Hitomi significa pupilla, ma in effetti spesso si usa per riferirsi all’iride (pensa a un disegno, l’occhio è dato solo dal bianco e dall’iride, eppure usano hitomi per indicare l’iride).
      Per estensione poi può essere tradotto con occhi/o p.e. in una canzone quando il cantante dice kanojo no hitomi, di certo non si riferisce rigorosamente alle pupille

      1. Io non ho mai conversato con un giapponese quindi non so come vanno le cose nel parlato di ogni giorno, ma nelle canzoni (che sono al 90% la fonte del mio giapponese parlato), almeno quelle che ho ascoltato io, non ho visto usare quasi mai me; mi chiedevo quindi se fosse una cosa normale o se si trattasse di una peculiarità dei testi delle canzoni (ci può stare che un termine come hitomi possa essere visto come una versione più “poetica” di occhio).

        …D’altra parte, se dovessi fidarmi delle canzoni, dovrei dedurre che を si pronuncia il più delle volte wo 🙂

        PS. In effetti ho un motivo personale di affezione verso la parola hitomi 🙂

        1. Sì, me è molto più usato nella realtà, nessuno direbbe “ore no hitomi no mae” mentre con “me” è naturale… Magari nel fare il romantico (che sappiamo non essere esattamente comune)… non mi vengono in mente altre situazioni in cui usarlo nel senso di occhi nella realtà quotidiana

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