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Tornato dal mio primo viaggio in Giappone una sola delusione mi pesava profondamente sul cuore: non aver parole per trasmettere agli altri il verde intenso dei campi di té, spettacolare in un giorno d’estate, o anche la luce che faceva risplendere, in modo stupefacente, le barche di pescatori sul fiume Katsura, ad Arashiyama, o ancora la quiete dei monti di Nikko e la mondana sacralità dei vicoli di Gion a Kyoto… e il contrasto di questi con la spropositata altezza dei grattacieli di Tokyo e la loro vista, quella notturna, dalla Tokyo Tower.

Potrei andare avanti, parlarvi di Miyajima, con il suo torii che sorge dall’acqua, leggero come una venere del Botticelli, nonostante la sua mole difficile da immaginare… o magari di Nagasaki, con la sua insospettavile multiculturalità multicolore che si assapora nella antichissima chinatown e si respira passeggiando nel Glover Garden o nel quartiere olandese. O ancora potrei parlarvi della bellezza che vi entra dentro nel giardino Kenroku di Kanazawa, dove si cammina come in un museo, lentamente, per esser sicuri di non perdersi nessuna opera… Uno stridente contrasto, se si pensa al caos giocoso di Nanba ad Osaka, dove si può sfilare sul fiume Doutonbori, sotto neon colossali con giganti di 20 metri degni di un liveaction di Attack on Titan, mentre da sopra i nomi dei ristoranti incombono sulle nostre teste nigirizushi sproporzionati, enormi polpi e granchi robotici.

Osaka_Dotonbori_Ebisu_BridgePotrei provare a parlarvi di questo e tanto altro, ma mi capireste? Mi credereste? Non so… a conti fatti sarebbero solo parole e qualche foto, apprezzare appieno tutto ciò è un’altra storia.

Bisogna viverlo, il Giappone. Viverlo da vicino, capire cosa significa trovarsi lì dopo averlo sognato tanto a lungo, trovarsi presi tra i suoi pro e i contro, stupirsi dei suoi contrasti stridenti e goderseli, così come apprezzeremmo un contrasto tra giallo e viola. Partire però non è qualcosa che possa fare chiunque. Spesso per un motivo o per un altro non si può, qualcuno magari è spaventato dalle differenze linguistiche o dal salto di fede che si è costretti a fare al buio, quando si decide di partire e fare tutto da soli per evitare le solite gite organizzate tipo “Tokyo Kyoto Osaka Nara”… o più semplicemente è spaventato dal prezzo (a ragione, delle volte).

japan-gardenPer chi si trova in questa situazione, ho delle buone notizie… Provate a godervi dei video in 4K (alcuni pixel più realistici della realtà) di alcuni tra i luoghi più affascinanti del Giappone. Non si avvicina all’idea di respirare davvero il Giappone, ma per un istante è come trovarsi lì.

Dunque ecco a voi una carrellata di video: sono tanti per cui scorreteli un attimo per trovare il vostro “tema” preferito. Noterete che non sono i classici video, con musica di sottofondo. La cosa ad alcuni dispiacerà, ma io li trovo perfetti: l’idea è quella di provare a capire cosa significa trovarsi lì e di solito nella vita reale non c’è BGM!

Ah! Ricordate di mettere a tutto schermo e di usare la ruota dentata delle opzioni per impostare la massima risoluzione possibile… altrimenti, vi assicuro, non è lo stesso! ^^;;

Mie – Chabatake (campi di tè)

Yamanashi – Fuji e Shibazakura matsuri

Tokyo – Shibuya, processione con mikoshi …perché Shibuya non è solo un mare di gente e locali alla moda.

Tokyo – Shibuya, il famoso incrocio dove passa un milione di persone al giorno… perché Shibuya è anche un mare di gente e locali alla moda.

LA pagoda, quella famosissima che avrete già visto tutti…

Il torii di Miyajima (considerate che una persona arriverebbe con la testa più o meno alla prima traversa di legno in basso)

Mie – Meoto Iwa (le rocce sposate)

Tokyo – Zojouji e Tokyo Tower

L’arte del sushi

Yozakura (ciliegi in fiore di notte) a Nakameguro (Tokyo)

Akihabara anche nota come denkigai, la città elettrica (perché nasce come quartiere dove si vendevano prodotti elettronici, non (solo) per l’elettricità che un appassionato percepisce nell’aria, appena messo piede giù dal treno…

Proseguiamo con una Shinjuku “by night”, perché non tutti, purtroppo, sono otaku…

E ora riposiamoci con i colori dell’autunno nei pressi di Nikko

E ancora andiamo a goderci l’atmosfera di un paesino tipico, Narai, nella prefettura di Nagano…

Il Kongoushouji a Mie è un tempio immerso nella natura

E ora Kyoto, perché è Kyoto e non può mancare. Questo è il tempio buddista di Otagi Nenbutsuji

Ma torniamo a Tokyo, perché anche a Tokyo c’è natura… godiamoci i momiji, lo spettacolo di una città che arrossisce in autunno

…per poi vedere quando invece si tinge di giallo

Per finire restiamo a Tokyo, per goderci una delle cose che riescono meglio ai giapponesi… spettacolari illuminazioni notturne

Allora, piaciuti? (⌒▽⌒)

5 thoughts on “Video – Respirare Giappone

  1. Cielo che bello! provate a vederli al buio, dove ciò che vi circonda per un’attimo sparisce, niente mobili di casa, niente che vi possa creare ontrasto con ciò che state guardando, chiaramente consiglio l’ascolto in cuffia, soprattutto per i filmati girati nella natura, dove i rumori sono attutiti dalla distanza e dal fatto che chi li produce non è l’uomo ma insetti, vento ecc. Buon divertimento e grazie ancora Kaze Sensei, continuo a seguirti e non mi stuferò mai di farlo.

  2. Questo post con tanti video sui colori del Giappone è veramente subarashii! Per un momento ci si sente immersi in quell’atmosfera per noi surreale.Grazie per tutti i post sempre interressanti.

Fatti sentire!

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