maketa koto ga aru

~たことがある (-ta koto ga aru)

Il JLPT al livello N5 considera solo quest’espressione, ~たことがある (passato piano + koto ga aru), ma noi vedremo che non è l’unica del genere.

意味: L’espressione ~たことがある (-ta koto ga aru) vuol rendere l’idea “ho fatto/avuto l’esperienza X” o “mi è capitato di…” (uso “ho” e “mi” ma la frase può riferirsi anche ad altre persone, poste a tema). Dunque non si potrà usare in casi in cui non si tratta di un’esperienza vera e propria! P.e. se si tratta di qualcosa di assolutamente comune:
かぜを引いたことがある。kaze wo hiita koto ga aru.
Mi è capitato di prendere un colpo di freddo.Inoltre, in quanto “esperienza”, ciò che va a precedere koto ga aru non può essere un fatto successo di recente. 一年前にアメリカに行ったことがある。 ichinen mae ni amerika ni itta koto ga aru.
先週アメリカに行ったことがある。 senshuu amerika ni… (→ 先週アメリカに行った。)Si può provare a inserire nella frase italiana “mi è successo/capitato di…” o “ho avuto l’esperienza di…” e vedere se funziona ugualmente bene. Se non funziona in italiano, non va bene nemmeno in giapponese: Un anno fa mi è capitato di andare in America
La settimana scorsa mi è capitato di andare in America (stona!)La costruzione di questo “pattern grammaticale” è basata sul pattern ~は~がある. Non sempre però avrò il tema3年前、大雨が降ったことがある。 sannen mae, ooame ga futta koto ga aru.
È successo, tre anni fa, che venisse giù un forte acquazzone. (siamo nel deserto ed è cosa rara)

Quando il soggetto della “esperienza” è un fenomeno (come l’acquazzone) o un avvenimento particolare, questo va indicato con “ga”! Se lo indicassi con wa otterrei qualcosa tipo…

3年前、大雨は降ったことがある。 sannen mae, ame wa futta koto ga aru.
All’acquazzone è successo di venire giù, tre anni fa.

…come dire che l’acquazzone ha avuto l’esperienza di “venir giù” (poco sensato). Vedremo anche tra gli esempi a seguire che ci sono dei casi in cui non possiamo proprio parlare di “esperienza”, perché non è coinvolta una persona, ma possiamo pensare semplicemente a un “evento particolare” e ciò che avviene è soggetto e quindi espresso con “ga” (sì, mi trovo due “ga” consecutivi, ma non sono in conflitto tra loro: sono soggetti di verbi diversi!).

例文:

  1. (私は)アメリカに行ったことがある。
    (watashi wa) amerika ni itta koto ga aru.
    Mi è capitato di andare in America.
  2. 社長はアメリカに行ったことがありません。
    shachou wa amerika ni itta koto ga arimasen.
    Il direttore non è mai andato in America.
  3. (私は)かぜを引いたことがない。
    (watashi wa) kaze wo hiita koto ga nai.
    Io non ho mai preso l’influenza.
  4. 「病気で入院したことがありますか。」「いいえ、ありません。」
    “byouki de nyuuin shita koto ga arimasu ka.” “iie, arimasen.”
    Ti è capitato di essere ricoverato per una malattia?” “No, non mi è mai successo”
  5. 天ぷらは食べたことはありますが、自分で作ったことはありません。
    tenpura wa tabeta koto wa arimasu ga, jibun de tsukutta koto wa arimasen.
    Il tempura, mi è capitato di mangiarlo, ma non mi è mai capitato di prepararlo da solo.
  6. 私はこれまで入社後、5年の間で、いい結果が出たこともありますが、とんでもない失敗をしたこともあります。
    watashi wa kore made nyuusha-go, gonen no aida de, ii kekka ga deta koto mo arimasu ga, tondemonai shippai wo shita koto mo arimasu.
    Io, da quando sono entrato in azienda, nell’arco di 5 anni, ho prodotto sì dei buoni risultati, ma ho anche fatto degli errori colossali.
  7. 学生時代、お金がなくて必要な本が買えなかったことがあります。
    gakusei-jidai, okane ga nakute hitsuyou na hon ga kaenakatta koto ga arimasu.
    Ai tempi della scuola mi è capitato di non aver soldi e di non poter comprare i libri necessari.
  8. ダイエットに成功したことが2回ある。
    daietto ni seikou shita koto ga nikai aru.
    Mi è successo due volte di aver successo in una dieta.
  9. 3年前、一度(だけ)日本へ来たことがあります。
    sannen mae, ichido (dake) nihon he kita koto ga arimasu.
    3 anni fa mi è capitato una volta (sola) di venire in Giappone.
  10. 一度だけこのまちがにぎやかだったことがあります。
    ichidodake kono machi ga nigiyaka datta koto ga arimasu.
    È successo una volta sola che questa città fosse piena di vita.
  11. 私は、20歳になる前に2回アメリカに行ったことがあった。
    watashi wa, hatachi ni naru mae ni nikai amerika ni itta koto ga atta.
    Io, prima di fare 20 anni, ero già stato in America due volte.
    (A me, prima di fare 20 anni, era già capitato due volte di andare in America.)

注意:

  • Ho cercato di usare sempre “mi è capitato…” o “è successo…”, ma non si è certo obbligati a tradurre sempre così: a volte suona un po’ eccessivo e non è affatto necessario (vd. frase 11).
  • Nel linguaggio colloquiale il “ga” tende a sparire (…koto aru/…koto nai).
  • Se voglio dire che non ho avuto una certa esperienza (frase 2), metto al negativo “aru” (nai/arimasen), non faccio il passato al negativo.
  • Se nella frase 2 avevamo l’idea di non aver fatto un’esperienza significativa, nella frase 3 abbiamo l’idea, evidente, che non aver preso mai un colpo di freddo è di per sé un’esperienza significativa! In questo senso le frasi 2 e 3 sono diverse e ce ne accorgiamo perché la frase 2 può essere messa alla forma affermativa (se il presidente è stato in America), viceversa, la frase 3 no, perché aver preso l’influenza non è un’esperienza degna di nota (come dicevamo poco più su) e quindi “kaze wo hiita koto ga aru” non si può dire, suona strano.
  • Se posta in una domanda la risposta relativa deve rispecchiarla, quindi sarà del tipo “hai/ee, arimasu” (ee è meno formale di hai).
  • Al posto di が ga posso trovare は wa o も mo (vd. frasi 5 e 6)!
  • L’azione al passato negativa seguita da koto ga aru (frase 7) indica che svolgere l’azione in questione è cosa comune e a me è capitato di non svolgerla. La situazione qui è diversa dal caso della frase 3, dove l’esperienza significativa è il fatto che non mi sia capitato MAI di svolgere l’azione in questione (prendere l’influenza). È importante però notare che il verbo al passato negativo di norma è alla forma potenziale negativa (mi è capitato di non poter svolgere l’azione in questione). A seguire si trova spesso “koto mo arimasu”.
  • Se voglio dire che ho avuto l’esperienza di fare qualcosa più d’una volta, devo solo inserire il numero (vd. frase 8) o un’espressione come 何回も, nankaimo, svariate volte o 何回か, nankaika, qualche volta. La posizione dopo koto ga e prima di aru non è d’obbligo, ma è forse la più comune. Un’altra posizione favorita è subito prima del verbo al passato.
  • 一度だけ ichido dake/一回だけ ikkai dake permette di enfatizzare il fatto che l’avvenimento è accaduto una volta sola o solo un certo numero di volte (es. nikai dake). L’espressione si può trovare anche dopo il koto ga e prima di aru.
  • Prima di koto ga aru possiamo trovare anche aggettivi in -i o in na, per quanto non si sentano spesso frasi così.
  • Tutte le espressioni viste possono essere riferite ad un momento passato portando al passato il verbo aru: il tutto suonerà come “(al tempo) mi era capitato di…”.

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12 thoughts on “N5 in sintesi – Le espressioni con koto ga aru

    1. Grazie della segnalazione, ho corretto. Avevo copiato quella sotto per velocità e ho dimenticato di correggere il roomaji. Accidenti a me che corro sempre per pubblicare^^;;;

      La frase significa, in traduzione leggermente libera:
      (poter) dire “in passato abbiamo perso” un giorno diventerà una grossa ricchezza

      In sostanza gli sta dicendo che l’esperienza di aver perso, per loro che non sono abituati, in futuro gli tornerà utile come squadra.

  1. Sì, anche io sono curioso…qualcosa tipo “Ci è capitato di perdere” (perché non è una cosa che succede di frequente)…il seguito non riesco a decifrarlo (to iu introduce il discorso diretto, ma come tradurre il tutto?). La seconda nuvoletta invece potrebbe essere: Sarà un’enorme fortuna (inteso come una cosa da cui trarre esperienza).
    Sicuramente non ne ho azzeccata una, ma ci ho provato. ^__^

      1. Sì tutto chiaro adesso, non avevo legato le due nuvolette provando a tradurle separatamente, per forza non aveva molto senso! E meno male che leggo fumetti e manga…! In particolare era quel “no ga” che non mi era chiaro.
        Arigatou

  2. salve, mi potreste dire il significato della parola gambaru? esiste l’ideogramma kanji, e volendo srivere usando l’hiragana o il katakana??

    1. ganbaru significa “impegnarsi”, “mettercela tutta”… anche se a volte la famosa espressione “ganbatte” finisce per essere tradotto con “buona fortuna”, la traduzione letterale sarebbe “impegnati!”.
      In kanji si scrive 頑張る ma spesso è scritto in hiragana: がんばる
      Non lo trovi mai in katakana però: il katakana è riservato a parole straniere e pochi altri casi ^_^

  3. Chiedo scusa, ma ho notato che nell’esempio 2, vi è discordanza tra negativa nell’originale:
    2.社長はアメリカに行ったことがありません。
    e traslitterazione sotto, invece affermativa:
    shachou wa amerika ni itta koto ga arimasu.
    Al direttore è capitato di andare in America.

    Tutto qui! Grazie per tutto. Sempre interessantissime queste lezioni! (^-^)

    1. “shite oku koto” è troppo poco per capire cosa vuoi dire ed è comunque la somma di due costruzioni, una è -te oku (che ha due possibili significati) e l’altra è quella che inizia con koto.

      La sfumatura data da -te oku è quella di fare qualcosa in anticipo o di lasciare le cose nella situazione in cui sono (resa dal verbo alla forma in -te).

      Il significato di quel koto… ci sono varie possibilità! Ecco alcuni esempi…
      “…shite oku koto wa…” cioè “Il fatto di fare…” (in questo caso koto nominalizza)
      “…shite oku koto wa…” cioè “La cosa/Le cose che faccio/fai…” (in questo caso koto pronominalizza)
      “…shite oku koto ga aru” cioè “Capita che io faccia (la cosa X)”
      “…shite oku koto ga dekiru” cioè “(Per me) è possibile fare (la cosa X)”
      “…shite oku koto ka” cioè “Figurati se… faccio (la cosa X)”
      “…shite oku koto!” è una sorta di “imperativo” o di obbligo

      Senza il verbo iniziale per intero e un minimo di contesto non si può dire quale sia la traduzione

Fatti sentire!

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