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Che pronuncia scegliere per leggere i numeri 4 e 7? Se avete studiato le pronunce dei numeri ve lo sarete chiesto, perché vicino a queste cifre (e al 9, ma poi ci torniamo) sono presenti sempre due pronunce (almeno!).

Questi due numeri usano molto spesso, molto liberamente, anche la pronuncia kun’yomi (pronuncia di origine giapponese)¹, rispettivamente yon e nana, a differenza di quanto succede agli altri numeri che di norma usano solo la pronuncia on’yomi (pronuncia di origine cinese)².

In una domanda, fatta di recente da Maurizio, mi è anche stato chiesto cosa succede con i numeri grandi che coinvolgono il 4 e il 7, come 40, 70, 77 …dubbio non solo legittimo, ma decisamente intelligente, che prima o poi tutti gli studenti si trovano ad affrontare, quindi, mi sono detto, è proprio il caso di trattare questo tema.

¹˜² Per un approfondimento su pronunce di origine giapponese e cinese controllate le FAQ o saltate all’articolo La differenza tra pronunce ON e kun.

Di numeri a dire il vero ho già parlato, per provare a chiarire, tra le altre cose, perché il 4 è letto così spesso yon e non shi; forse vorrete dare un’occhiata a questi due articoli, davvero bellini a mio modesto parere:

…sono sicuro che non ve ne pentirete, perché i riferimenti al Giappone passato e moderno, alle usanze dei giapponesi, ai proverbi, ecc. si sprecano! Fidatevi, dategli davvero un’occhiata e poi mi saprete dire 😉

Quello che però ancora manca è un discorso più dettagliato proprio sui numeri e sulle pronunce, come regolarsi insomma… e manca perché è un discorso per nulla semplice. Ma d’altra parte se fosse stato semplice, non sareste qui a cercare una risposta, no? 🙂

Le letture più comuni per 4 e 7 sono certamente yon e nana (e quindi yonjuu e nanajuu …e tutti quelli a seguire, 41, 42, 43… vanno di conseguenza). Queste però vale “di norma”. La “normalità” sicuramente ci interessa e ci torna utile, ma la “realtà”, l’amara realtà, è molto più complessa.

Distinguiamo innanzitutto tra i due modi di contare esistenti. In giapponese infatti possiamo contare numeri astratti, come quando contavamo a nascondino, ma possiamo contare delle cose, concrete o astratte. In questo secondo caso il numero di per sé non basta: in giapponese si aggiunge un “classificatore” (o “contatore”), una “parola” o un kanji che si rifà, in un certo senso, alla natura della cosa che viene contata. Ad esempio se voglio riferirmi a due oggetti piatti, che siano CD o fogli di carta, devo aggiungere -mai subito dopo la cifra “2”.

Perché vi dico tutto ciò? Perché avere o non avere il classificatore influenza la scelta della pronuncia di 4, 7 (e a dirla tutta anche di 9). Ma ci torniamo tra un secondo. Iniziamo a vedere alcuni punti legati al contare in astratto, come nel caso del nascondino; stiamo cioè parlando di “contare senza l’uso dei classificatori”.

1. L’uso delle on’yomi (shi e shichi) è sempre considerato più preciso (e quindi è più usato nel linguaggio formale). Questo perché se si conta nel modo oggigiorno più normale, iniziando per ichi, ni, san, bisogna poi proseguire con la stessa “serie” e non mischiare pronunce che non sono d’origine cinese, come yon e nana. Questo è anche il metodo che si impara a scuola, per capirci. A questo discorso poi possiamo aggiungere una parentesi sul 9, che ha due on’yomi: kyuu, più usata, e ku, più formale.

2. Tutto ciò non significa che non si useranno mai le pronunce d’origine giapponese per contare. Si usano eccome, ma nella relativa serie d’origine giapponese. Non so se l’avete mai sentita: hi, fu, mi, yo, itsu (al più i), mu, nana (al più na), ya, ko (koko o kono o kokono), to (o too). E per andare oltre il 10? too amari hitotsu, too amari futatsu… (cioè, più o meno, “uno oltre il dieci”, “due oltre il dieci” ecc.).

3. Va fatta un’altra distinzione: si usano di norma shi e shichi (per 4 e 7) quando si conta a salire, ma si usano yon (4) e nana (7) nei countdown. Per nessun motivo logico, bisogna essere sinceri. L’unica cosa che mi sento di dire è che i contesti in cui si conta a salire e a scendere sono di solito contesti molto diversi. Si impara a contare a scuola, dove si segue la regola precisamente, usando shi e shichi perché sono le on’yomi e ci si adegua al resto della serie (a conti fatti anche usare yon e nana non è sbagliato). Quando si fa un countdown però è importante che non ci sia confusione, così hachi (otto) e shichi vicino “non piaccono”; inoltre, aggiungerei, il giapponese, con le sue “i” smorzate, non aiuta e shichi, letto quasi “shich-” è confondibile con “shi” oltre che con “ichi” (uno)… Forse per motivi del genere quindi yon e nana sono considerati praticamente d’obbligo.

4. Andando verso numeri più grandi (14, 17, 24, 27…), la situazione si complica se guardiamo al giapponese “comune”. P.e. si dice sempre il 4 con “yon”, è raro sentire “shi”, mentre in 17, 27, ecc. si preferisce leggere il 7 come shichi (spesso ai bambini viene insegnato che “dopo juu si dice shichi e non nana”), ma per la verità anche juunana, nijuunana ecc. vanno benissimo e si sentono spesso (la vera differenza, a mio parere, si ha quando a questi numeri seguono dei classificatori con pronuncia di origine cinese, ma tanti non ci riflettono, ripensano alla regola scolastica e la ripetono… come quando noi diciamo non si mette mai la virgola vicino alla congiunzione “e” …e dall’altro lato, come nel caso dell’italiano, tanti avranno dimenticato la regola scolastica e non pensano proprio a queste cose; è così che evolve una lingua! XD).

5. Con numeri ancora più grandi le cose si complicano ancora: 400, 700 e 4000, 7000 proprio non vogliono le pronunce shi e shichi. Non solo, anche “ichi” fa i capricci, comparendo e scomparendo! Dico hyaku e sen per 100 e 1000 (issen in effetti si può anche sentire usare), ma dico ichi-man per 10 mila. Dico hyaku-man per un milione, ma issenman per 10 milioni (e non senman come mi aspetterei di sentir dire).

Veniamo ora ad alcune osservazioni legate al numerare qualcosa di specifico e non semplicemente contare (es. due polli, tre polli, ecc.). Stiamo parlando cioè di “contare usando anche i classificatori”.

1. Come dicevamo, il classificatore a seguire può influenzare la pronuncia drasticamente. Per tre motivi:

  • perché il classificatore può avere pronuncia on’yomi o kun’yomi e a quella si tende ad adeguarsi, si tende cioè a scegliere di usare i numeri letti con pronuncia on’yomi o con pronuncia kun’yomi a seconda del tipo di pronuncia del classificatore (p.e. dico ichi-mai, per “un oggetto piatto”, ma hito-ri per dire “una persona”). Manco a dirlo però 4 e 7 fanno di testa loro (troviamo sempre yon e nana per i numeri 4 e 7, ma il discorso cambia per 14, 17, 24, ecc.).
  • perché modifica la pronuncia del kanji precedente in base al suono con cui comincia. P.e. si dice ichi-mai, ma non ichi-hon: la pronuncia corretta è ippon (e nonostante questo per 7 non avrò mai shichi+hon = shippon, bensì nanahon). Questo discorso vale per 1, 3, 4, 6, 8 e 10. In particolare poi il 10 è “strano”, perché sarebbe juu ma di fronte a consonante raddoppiabile diviene ji+ o ju+. Ad esempio non si dice juufun per dire “dieci minuti”, bensì jippun (lettura ufficiale ma ormai meno diffusa della successiva) oppure juppun (meno corretto, ma ormai più diffuso del precedente).
  • perché anche quando per 4/7/9 sono possibili due pronunce, in certi casi una è preferita, anche in base al classificatore. P.e. contando si sente spesso juunana, ma con il classificatore dei giorni si preferisce juushichinichi. Lo stesso classificatore è anche più severo con il numero nove: si dice juukyuu, per 19, ma juuku-nichi per “il giorno 19” (il 19 del mese) …senza altre alternative (non si dice juukyuu-nichi).

2. Tuttavia nel parlato, per quanto formale, se bisogna scongiurare la possibilità di fare confusione, si tende a evitare shichi e shi a prescindere dalle regole viste; come nel caso dei countdown, anche se sono presenti dei classificatori, anche se non si sta facendo un countdown o addirittura non si sta contando… p.e. a lavoro, al telefono, a volte alla TV, ecc.

3. Il sette e il quattro usciranno anche in una serie di espressioni, pronunciati in un modo o nell’altro, ma in una data espressione o nome, saranno pronunciati (ovviamente) solo in un modo.

Ad esempio 七福神 si può leggere solo shichifukujin, mentre il nome di una banca, la banca 77銀行, è shichijuushichi ginkou… il che risponde tra l’altro a quanto chiedeva Maurizio sulla presunta impossibilità di dire shichijuu al posto di nanajuu. Come spesso succede, il video visto da Maurizio ha raccontato una piccola bugia (e non stiamo a indagare sul perché). Anche senza scomodare la banca o nomi specifici, tra l’altro, basta cercare su un buon dizionario online per rendersi conto da soli di questo fatto.

Similmente, certo, si dice yonjuuyon o yonjuunanafun se si leggono i minuti su un orario del treno, ma si dice shijuushichi-shi quando si parla di 赤穂浪士 akouroushi, ovvero dei famosi 47 rounin.

4. Le pronunce “miste” sono ancora più problematiche (dove compaiono queste cifre più d’una volta). Normalmente certe regole (sempre che ne esistano) sono più o meno rigide a seconda della sensibilità delle persone, delle differenze dialettali, ecc. ma in questo caso tutto ciò è ancor più vero.

Ufficialmente non sono ammesse pronunce miste per il numero 44 (cioè yonjuuyon e shijuushi vanno bene, ma non yonjuushi, ad esempio), che nel parlato sarà letto quasi sempre yonjuuyon (come d’altronde si insegna sempre solo juuyon, nijuuyon, ecc.), ma in contesti più formali sarà invece shijuushi (tanto che wikipedia lo riporta come prima pronuncia e la canzone italiana 44 gatti è tradotta come shiijuushi-hiki no neko).

Se entra in ballo il sette il discorso cambia: come detto spesso ai bambini viene insegnato che dopo juu si deve dire shichi e non nana (cosa, a mio parere, più vera con i classificatori che semplicemente contando). Così il numero 47 può essere letto anche yonjuushichi (oltre ai modi più ovvi e ufficiali yonjuunana e shijuushichi).

Per il numero 77 poi normalmente (oltre ai modi ufficiali, nanajuunana e shichijuushichi) anche nanajuushichi va bene (tra l’altro io stesso l’ho sentito all’NHK, che per i giapponesi è come la nostra Accademia della Crusca, per quanto riguarda le questioni di pronuncia) …mentre l’ultima “combinazione possibile”, ovvero shichijuunana, proprio non va! Tanto che non si trova nemmeno su wikipedia alla voce 77.

Spero di aver chiarito i dubbi che potessero mai esservi venuti in mente… se non è così, chiedete nei commenti e proveremo a risolverli ^__^

4 thoughts on “Domande – Come regolarsi con le pronunce di 4 e 7?

  1. Se non l’avesse chiesto maurizio sarebbe stata una delle mie prossime domande. C’è un piccolo errore nel punto dove parli del giorno 19, nella parentesi finale dovrebbe esserci scritto “juuKYUUnichi”.
    Grazie mille del lungo post. ^__^

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