manabu

Di recente Matteo mi ha chiesto, in sostanza, perché il kanji di 冬 fuyu, inverno, e il kanji 変 hen, strano, hanno in comune una componente*. A senso, è ovvio, “strano” e “inverno” non hanno proprio nulla in comune… e allora perché nella loro rappresentazione capita lo stesso “simbolo”?

Perché, in breve, i kanji non sono ideogrammi, non sono più, nella maggior parte dei casi, rappresentazioni dirette di ciò che significano.

Cominciamo ragionando sui kanji, prima di passare ai “radicali”.

Tra gli 80 kanji che si studiano al primo anno delle elementari ci sono molti kanji che rappresentano il proprio significato, come accade con un disegno. Questo tipo di kanji sono detti 象形文字 shoukei moji e al primo anno di elementari sono la maggior parte dei kanji.

Già dal secondo anno però, le cose cambiano. Gli shoukei moji sono molti, ma i 形声文字 keisei moji sono altrettanti. Questi kanji sono kanji in cui una parte del kanji indica fornisce un’idea (più o meno vaga) del significato (p.e. in 液 eki, liquido, a sinistra abbiamo il radicale di “acqua”, 氵 sanzui); l’altra parte invece è stata introdotta nel kanji al posto di qualcos’altro (di solito troppo lungo e/o complesso da scrivere), perché aveva lo stesso suono del kanji in questione (p.e. in 液 eki, liquido, a destra troviamo il kanji di 夜 yoru, notte, che ovviamente non c’entra nulla con i liquidi! Semplicemente è lì, perché un tempo, in cinese, il kanji di notte e quello di liquido avevano la stessa pronuncia).

Come si può vedere in questa tabella che divide i kanji delle elementari in base al tipo (shoukei moji, in rosso, sono i primi di ogni gruppo, mentre i keisei moji sono quelli in verde), gli shoukei moji vanno sempre più diminuendo e i keisei moji vanno aumentando… parecchio! Sì, perché il 65% circa dei kanji d’uso comune è dato da keisei moji!

E quindi? – direte voi. Quindi la maggior parte dei kanji non sono ideogrammi. Ciò significa che la loro forma non è un “disegno” direttamente legato al significato del kanji!

Non solo! Anche quando si tratta di shoukei moji (i kanji che sono rappresentazione di qualcosa, quelli che non hanno una componente che ne suggerisce il suono), può darsi che i kanji abbiano subito delle trasformazioni prima di arrivare alla forma odierna. Ad esempio…

Un tempo esistevano due “disegni”. Il primo rappresentava dei “ceppi” (diciamo delle “manette”). Il secondo rappresentava una persona in piedi e una persona a terra, colpita in testa da qualcosa. Ecco, questi due disegni sono stati semplificati e poi “accomunati”, perché diventati molto simili; hanno cioè finito per diventare un solo kanji, il kanji 幸 di “fortuna” e “felicità” (che non c’entra nulla con le due grandissime sfortune nei disegni di cui sopra!).

E ora veniamo ai radicali.

Anche i significati dei radicali, come quelli dei kanji, non sono “affidabili” (è uno dei motivi per cui è inutile imparare il radicale ufficiale per ogni kanji, l’altro importante motivo è che oggi giorno non serve più sapere il radicale per cercare sul dizionario). Quando dico “non affidabili” intendo che il loro significato ufficiale non rispecchia il senso che avevano nel “disegno” che si è evoluto fino a dare il kanji che vediamo oggi.

Ci sono vari kanji che condividono uno stesso radicale, ma quel radicale è il risultato di una semplificazione e di una omogeneizzazione della struttura dei kanji… in origine non è affatto detto che i due kanji avessero qualcosa in comune!

Ad esempio prendiamo 学 (mana.bu, GAKU), educazione, e 桜 (sakura, OU), ciliegio. Questi due kanji hanno in comune tre tratti scritti un po’ come uno tsu del katakana (ツ) ma schiacciato… spero capiate cosa intendo.

Ebbene, le antiche forme dei kanji visti sopra sono

學 櫻

…come vedete non hanno niente a che fare! I tre tratti di cui sopra sono solo una sorta di “abbreviazione”, che ha portato ad avere la forma moderna di questi kanji.

Il caso di 冬 fuyu e 変 HEN non è troppo diverso.

In un caso, il primo, 夂 fuyugashira rappresenta del cibo appeso ad essiccare (i due punti sopra richiamano l’idea di ghiaccio, che ha ovviamente a che fare con l’inverno… così come l’essiccare frutti e vegetali, un’operazione fatta d’inverno, quando questi essiccano senza marcire).

Nel secondo caso, invece, lo stesso 夂 fuyugashira deriva dalla rappresentazione di una mano che stringe qualcosa, una generica rappresentazione dell’agire.

Come vedete, quindi due “disegni” diversi sono diventati uno stesso radicale (così come avevamo visto che poteva succedere con i kanji, come nel caso di 幸 fortuna, felicità).

Una piccola curiosità

Questo tipo di semplificazioni continuano oggigiorno! Anche se viene da pensare che si siano fatte più fantasiose. Ad esempio, per far prima nello scrivere, il kanji 魔 di “spirito maligno” (e “magia”) che si legge “ma” si scrive con al centro il katakana “ma”! Lo stesso vale per il kanji 摩 che indica lo strofinare e il levigare.

Ryakuji

Quindi chissà, se queste “abbreviazioni” (si chiamano proprio ryakuji, da abbreviazione, ryaku, e carattere, ji) prenderanno piede, un giorno potremmo trovarci ad avere un kanji soltanto che avrà però due significati molto diversi tra loro.

*N.B. Parlo di una “componente in comune” e non di radicale perché il radicale ufficiale di 変 hen è 夂 fuyugashira, ma quello di 冬 fuyu – per quanto strano possa sembrare – non è 夂 fuyugashira, bensì 冫 nisui… che però indica il ghiaccio, per cui, dai, ci può anche stare, no? Ad ogni modo, nel resto del testo, come faccio di solito, uso il termine “radicale” in senso lato, per indicare una componente del kanji, e l’espressione “radicale ufficiale” per indicare il radicale di un kanji (grazie al quale il kanji è catalogato secondo l’attuale convenzione).

※ Un’altra breve nota. Dal mio discorso può sembrare esistano solo due tipi di kanji. Non è così, come si vede dalla tabella linkata, ce ne sono altri, ma quelli citati sono i due tipi principali.

2 thoughts on “Domande – I kanji non sono ideogrammi

    1. Grazie dei complimenti e prego… anzi, scusa il ritardo, ma come hai visto altre cose hanno preso la priorità, visto che mi sono trovato ad avere uno spiraglio tra i miei impegni, ne ho approfittato per portare a termine l’update ^_^

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