Chiunque bazzichi siti sul Giappone penserà che i giapponesi adorino i gatti… ma è vero?

Sì, i giapponesi di oggi (i più) amano i gatti. Qualcuno i gatti veri, lo abbiamo visto nell’articolo sui Cat Cafè, o neko kissa, qualcuno forse preferisce la loro “immagine” (ad es. provate a scrivere neko con google ime e vedrete quante immagini, come (ΦωΦ), 🐱 e 🐾 salteranno fuori). Però non è stato sempre così ed è evidente se si guarda qualche espressione sui gatti presente in giapponese.

Ad esempio abbiamo già visto Neko ni koban, un po’ come dire “perle ai porci”, ma esistono anche altre espressioni: neko dorobou (equivalente di gazza ladra), neko kaburi (fingersi innocente), neko nadegoe (si riferisce alla voce in particolare, ma noi parleremmo di “fare la gattamorta”), nekobaba (rubare), neko no te mo karitai (lib.: “essere indaffarato”; tuttavia dicendo (lett.) “accetterei una mano da un gatto”, ricorda come i gatti non siano affidabili e siano sostanzialmente inutili) …Non fraintendetemi, amo i gatti, ma dobbiamo anche essere obiettivi. E poi è quel che lasciano a intendere certe espressioni giapponesi, non il mio parere!^^.

Ad ogni modo… Oggi? Oggi è tutto cambiato! Complici, sicuramente, i video su youtube e il fatto che i gatti sono decisamente più silenziosi, tranquilli e puliti dei cani (e quindi più adatti ai piccoli appartamenti giapponesi), in Giappone quella dei gatti, reali e kawaii, è una vera mania.

Chiusa questa bella premessa possiamo arrivare al tema di oggi: mostrare, con tante belle immagini, fino a dove può arrivare l’amore nipponico per i gatti!

Essendoci appena stato il “giorno del gatto”, il 22/2 (vd. nota a fine articolo), si sono moltiplicate in questi giorni le iniziative in tema. Di solito simili iniziative durano un giorno solo, ma per i gatti si può fare un’eccezione. Ad esempio il negozio Lumine (famoso negozio nella stazione di Shinjuku) in collaborazione con un sito “del settore” ospiterà una sorta di “fiera del gatto” fino a luglio(!).

nekozuki nekogirai lumine est

C’è di tutto e di più! Aggiungiamo poi qualche altro prodotto preso qua e là sul web (molti dallo stesso sito già linkato) e… Pronti a restare a bocca aperta?

Cliccate sulle immagini. Se necessaria compare una spiegazione.

…e credete che sia finita? Date un’occhiata a questo video! Hanno inventato le “nekomimi” (orecchie da gatto) + relativa coda, che si muovono con il pensiero! Rilevano lo stato d’animo di chi le usa e si muovono di conseguenza!

Sembra tutto finto? Ecco la dimostrazione ad una conferenza tenutasi al Tokyo Game Show 2012

Ma, attenzione, perché se si tratta di cibo, resterete a bocca aperta anche per un altro motivo!

Golosi, no? (ΦωΦ)フフフ… (*´艸`*)

Pensate sia tutto? Tra i giochi app più scaricati c’è l’ormai famoso neko-atsume, dategli un’occhiata se non avete paura di restare incollati per mesi a coccolare i vostri gattini via smartphone.

neko atsume

…per non parlare della canzoncina di cui sono uscite mille cover: おれ、ねこ ore, neko (io sono un gatto) o, in versione femminile, あたし、ねこ atashi neko (idem, ma col pronome femminile). Volete provare anche voi?

* Il 22/2 è anche il “giorno dei ninja”. Non si tratta di vere feste, sia chiaro, sono più delle occasioni per i negozi di organizzare eventi a tema. Perché proprio il 22 febbraio? È un “gioco di parole con i numeri” (un 語呂合わせ goroawase per la precisione): il 2 è letto ニ “ni” e il gatto fa ニャー nyaa in giapponese, mentre il ninja (soprattutto per ragioni mediatiche) tende a dire ニンニン “nin-nin” quando usa una tecnica (忍法 ninpou). Lo so, lo so, sono tiratissimi come giochi di parole, ma queste associazioni lettera-numero sono così comuni che nessuno ci fa caso. E poi va detto che ce ne sono di migliori. P.e. il 22 novembre, 11/22 in giapponese, è “ii fuufu no hi”, il “giorno delle belle coppie sposate” (scusate la traduzione letterale), perché l’1 si associa a “i” (da “ichi” o “hi”) e il 2 si associa anche a “fu” (un’altra lettura possibile) e quindi ii fuufu dà 11 e 22.

6 thoughts on “Amore e odio(?) dei giapponesi per i gatti

  1. La domanda forse dovrebbe trovarsi in un altra sezione, comunque…
    Il negozio si chiama Lumine, ma nel nome in katakana diventa Rumine. Ok, ma loro come fanno a inventarsi un nome con una lettera che per loro non esiste e che non sanno pronunciare? A meno che il nome Lumine non sia nato fuori dal giappone e solo dopo è stato reso con Rumine….
    Lo stesso mi sono chiesto vedendo un film (La città incantata) dove un personaggio si chiama Lin, ma sul suo armadietto giustamente c’è scritto Rin. Come può una giapponese chiamarsi Lin??

    1. Fai confusione tra i suoni R e L e le lettere R e L.
      In giapponese non esistono i nostri suoni R e L, esiste un suono detto “R monovibrante” che è a metà strada tra R, L e D.
      In giapponese non esistono nemmeno le lettere R e L, perché si usano i kana, ma si è deciso, per convenzione, di trascrivere らりるれろ con la lettera R, rarirurero.
      I giapponesi però conoscono la lettera L, perché chiunque studia inglese.

      La parola in sé probabilmente non è né giapponese né inglese. Ragionevolmente parlando viene sicuramente da illumination イルミネーション irumineeshon, cioè dall’inglese illumination. Quindi hanno preso alcuni kana, ルミネ ma pensando all’inglese li hanno trascritti con una L: lumine.

      Per quanto riguarda Lin le possibilità sono due (quel film non è l’unico caso). Uno, il nome può essere cinese di origine.
      Due, in giapponese scrivono Lin in roomaji, ma リン/りん in katakana o hiragana… perché in fondo la trascrizione da kana a roomaji sta all’iniziativa di chi la fa.
      I giapponesi, sia chiaro, non sanno usare il roomaji correttamente, mischiano i metodi di trascrizione (es. Tuyoshi al posto di tsuyoshi o tuyosi)… ma non è detto che sia questo nel caso specifico il problema.
      A volte provano a vederla dal nostro punto di vista. I giapponesi traslitterano spesso senpai come “sempai”, ad esempio. Allo stesso modo, magari, si sono detti “Agli stranieri suonerà come Lin (ricorda che quella giapponese non è la nostra R), mettiamo Lin (nei sottotitoli?)”, ma dove era in kana è rimasto ovviamente come era.

  2. Ahah grazie a questo tuo articolo sono entrata nel pieno tunnel da ” おれ、ねこ”.. non riesco a smettere di ascoltarla.. ed oramai è diventata la canzoncina della buona notte per il mio di gatto.. con relativo video ଲ(⁃̗̀̂❍⃓ˑ̫❍⃓⁃̠́̂)ଲ

Fatti sentire!

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