La congiunzione e le particelle to e ya

La congiunzione “e” come la intendiamo nella maggior parte delle lingue occidentali non esiste in giapponese. Non c’è infatti una “parolina” breve breve come “e”, “and”, “et”, “y”, “und” ecc. che permette di unire parole o frasi allo stesso modo.

Elencare due o più elementi in giapponese richiede innanzitutto di distinguere. Voglio mettere una “e” tra due nomi o tra due frasi? Perché se di nomi si tratta, bene, basta usare “to”, a volte, e a volte “ya” (ora ci arriviamo), ma se si tratta di frasi il discorso cambia del tutto e bisogna dimenticarsi della “e”: serve una forma verbale apposita per creare una frase coordinata, la forma in -te di cui abbiamo già parlato (es. “bevo e mangio”, nomu to taberu, nonde taberu).

Oggi ci occuperemo dunque del caso in cui si vuole unire due nomi, che, come vedremo, non è poi così semplice come dire “io e Maria”, “mare e montagna” o “questo gatto è bianco e nero”.

Vedremo cosa succede se si crea un semplice elenco di due o più nomi (es.: pizza, birra e patatine), oppure si uniscono dei nomi che poi sono anche soggetto, oggetto o complemento della frase (es.: pizza, birra e patatine sono buoni, ma ingrassano). Vedremo la differenza tra le particelle che è possibile usare in questi elenchi e anche i casi particolari del tipo “X è A e B” (es.: mio madre è medico e insegnante).

Siete pronti?

Le particelle と TO e や YA

意味: Le particelle と TO e や YA nelle costruzioni AとB e AやB si traducono con “e”.

1. La particella と to crea elenchi esaustivi/finiti

子猫と子犬と小鳥(と)
koneko to koinu to kotori (to)
Gattini, cagnolini e uccellini

L’elenco è esaustivo, cioè ci dice tutto ciò che è presente, non lascia fuori nulla: è un “elenco finito”. L’ultimo と può essere presente o no (di solito però non compare).

Ma possiamo non avere un semplice elenco! A volte, infatti, i termini dell’elenco saranno usati come parte di una frase, al posto di un soggetto, complemento oggetto o quant’altro.

子猫と子犬(と)がいる。
Koneko to koinu (to) ga iru.
Ci sono un cagnolino e un gattino

Come si vede non cambia nulla in sostanza, salvo il fatto che è ancora più raro trovare l’ultimo “to” espresso (di solito si trova nella saggistica, testi tecnici…).

Ovviamente posso aumentare il numero di elementi…

この街は冗談と気まぐれと偶然で出来ている。
kono machi wa joudan to kimagure to guuzen de dekite iru.
Questa città è fatta di battute, capricci e coincidenze. (cit. da Durarara)

2. La particella や ya crea elenchi non esaustivi/non finiti

L’elenco non esaustivo si fa con や ya, aggiungendo, eventualmente, la particella など nado alla fine (“nado” equivale al nostro “eccetera”, o per esser più chiari e precisi è come aggiungere “e cose del genere” o iniziare l’elenco con “cose come…”). Si tratta quindi, in buona sostanza, di un elenco che risulta lasciato in sospeso, come se avessimo fatto solo alcuni esempi da un elenco che altrimenti sarebbe stato più lungo.

子猫や子犬や小鳥(など)
koneko ya koinu ya kotori (nado)
gattini, cagnolini, uccellini… (ecc.)
(piccoli animali domestici come gattini, cagnolini, uccellini…)

Il classico esempio che propongo sempre è quello di qualcuno che organizza una festa e di un partecipante che gli chiede cosa portare. L’organizzatore gli risponde “Mah, birra, patatine, pizzette…”. È come se dicesse “Porta cose come birra, patatine, pizzette… vedi tu”, quindi, come dicevamo, gli elementi elencati sono solo dei possibili esempi: è chiaro che se il tipo arriva portando birra e salatini, andrà sicuramente bene, no?

Questo ya insomma è una cosa un po’ strana (all’apparenza), per certi versi si avvicina a una “o” (anche in italiano, in realtà! Infatti se dicessi “cose come pizza o patatine… vedi tu” funziona allo stesso modo, no?), ma attenzione che si tratta di una “o” non-disgiuntiva, cioè una “o” che non esclude una delle due opzioni (come in “Vieni o lunedì o martedì”). Difatti si ritrova in certe espressioni dove è traducibile soltanto con “o”, come nella frase “tutti si portano appresso un segreto o due (誰でも秘密の1つや2つ抱えているものです daredemo himitsu no hitotsu ya futatsu kakaeteiru mono desu)… ma inutile dire che si tratta di un argomento un po’ avanzato per l’N5.

Come nel caso precedente l’elenco può essere inserito in una frase. La particella che ne indica il ruolo (nella frase precedente era “ga”) andrà messa dopo “nado” (se è presente).

子猫や子犬(など)がいる。
Koneko ya koinu (nado) ga iru.
Ci sono (animali come) un cagnolino, un gattino (ecc.)

Va aggiunto che a differenza del “to” finale che è perlopiù sottinteso, il “nado” si incontra spesso, mentre la particella a seguire tende ad essere omessa (se si tratta di wa, ga o wo). Inoltre va detto che a volte si incontra nado, con lo stesso significato, ma dopo un solo elemento.

バスタオルなどありますか?
basutaoru nado arimasu ka?
Ci sono gli asciugamani ecc.?
(nel senso di “In camera avete asciugamani, prodotti da bagno omaggio, e roba del genere?”)

3. Elenchi a molti elementi (facoltativo per l’N5)

Quando molti elementi si ripetono si hanno varie scelte a disposizione perché continuare a ripetere “to” o “ya” non suona molto bene. Si possono trovare delle semplici virgole, a volte dei puntini. Oppure una costruzione come la nostra (A, B, C e D), ma ufficialmente non è corretta e ricalca la costruzione inglese. Il modo “ufficiale” di creare elenchi dei due tipi con numerosi elementi è mettere la particella dopo il primo e poi solo virgole (e eventualmente il nado per elenchi del secondo tipo).

「東京と埼玉、神奈川、横浜では~」 (“~” = la frase continua)
A Tokyo, Saitama, Kanagawa e Yokohama
「東京や埼玉、神奈川、横浜では~」 o 「東京や神奈川、静岡、山梨などでは~」
A Tokyo, Saitama, Kanagawa, Yokohama ecc.
「東京と埼玉、神奈川、横浜といった地域では~」
Nelle zone di Tokyo, Saitama, Kanagawa e Yokohama
「東京や埼玉、神奈川、横浜といった地域では~」
In zone quali Tokyo, Saitama, Kanagawa, Yokohama

Al posto di “nado” a volte troviamo “to itta xxx” per rendere quel “cose come” o in questo caso “zone quali…”, visto che c’è 地域 chiiki (al posto di xxx viene messo il termine di riferimento: cose, animali, zone ecc.). Come si può vedere più su “to itta xxx” è un’espressione che si trova anche con gli elenchi finiti.

注意:

Quando ho “A to B wa/ga/…” posso spostare “A to” all’interno della frase trasformandolo in un complemento di compagnia (cioè “con A”) perché tanto il verbo in giapponese non varia…

昨日、彼氏と私は映画館に行きました。(AとB, il と to è come la congiunzione “e”)
kinou, kareshi to watashi wa eigakan ni ikimashita
Ieri io e il mio ragazzo siamo andati al cinema.
昨日、私は彼氏と映画館に行きました。(Bと+verbo, il と è come la preposizione “con”)
kinou, watashi wa kareshi to eigakan ni ikimashita
Ieri io sono andata al cinema con il mio ragazzo.

NB in quest’ultima in genere “watashi wa” sarà sottinteso (così come “io” in italiano)… certo, bisogna vedere qual è il predicato perché non è detto si possa fare sempre questa operazione. Ma cosa più importante ancora è che se anche si può fare con “to”, non si può mai fare con “ya”. Il “to” infatti può creare il complemento di compagnia oltre che fare da “e”, ma “ya” non può farlo mai.

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13 thoughts on “N5 in sintesi – La congiunzione “e” per unire due nomi

  1. Ok ho una domanda “strana”… che se non devono venire a me! ^_^

    In una frase del genere, 「僕は英語とイタリア語が分かります」, anche se sto studiando giapponese, da quello che scrivi, dovrebbe comunque essere una lista finita perché questo è quello che ora come ora capisco?

    P.s.
    Alla fine mi son iscritto su lang-8 e son già caduto nel vortice -.-” mi sa che sto studiando più l’italiano che il giapponese! 🙂

    1. Non confonderti tra la verità e quello che vuoi dire/dici.
      Non importa se è ovvio che parli un po’ di giapponese, quello che importa è quel che vuoi dire. Forse sei un tipo modesto e non vuoi includere il giapponese per ora. Oppure si sta parlando di lingue europee e quindi è ovvio non includere il giapponese ecc.

      Comunque nel caso specifico del saper parlare una lingua o più non si usa il ya perché è indefinito e quindi non è chiaro quante lingue mancano…
      Le principali lingue europee sono inglese, francese, italiano, spagnolo ecc. OK!
      Io parlo italiano, inglese, ecc. STRANA!

      Spero di essere riuscito a chiarire il tuo dubbio…

      1. Sì credo di sì: quindi io potrei, per dire, aver visto un cane, un gatto ed un topo ma a te dire solo dei primi due, alla fine fatti miei quello di cui voglio raccontarti? ^_^
        Sì vero, anche in italiano effettivamente vorrebbe dire poco una lista aperta riguardo le lingue.

        Quindi alla fine, se ho capito correttamente, tutto ricade in: lista chiusa, lista aperta! (escludendo eventuali argomenti più avanzati)

        Il dubbio m’era nato perché tempo fa avevo letto la domanda, di un lettore, dove si usavano due particelle diverse in base al fatto se le città le avesse effettivamente visitate o meno… quindi che credevo che anche le liste si portassero questo significato aggiuntivo! ^o^

        1. Eh mi piacerebbe linkarti il commento, ma tra il fatto che ogni tanto leggo articoli a caso che suscitano il mio interesse (e maledetto pulsante “leggi un post a caso” LOL) ed il fatto che molto spesso noi lettori, mi ci metto anch’io ovviamente, commentiamo in un articolo che non c’entra niente con la domanda… “campa cavallo” se lo trovo!!! ^_^

          Comunque l’importante è che abbia capito, grazie! 😀

        2. Uno dei vari motivi per cui ho aperto Nihongo no kuni… un utente non può nemmeno usare la ricerca per trovare i commenti passati. Anche se come dici tu non la usa nemmeno per cercare i post per cui…
          Comunque, ok, l’ho trovato io il commento in questione.
          La domanda era un po’ confusa quindi copio solo la risposta:
          Non importa cosa elenchi. La scelta tra to e ya è dovuta alla natura dell’elenco.
          Hai elencato tutte le città che hai visitato? Allora usi to.
          Hai fatto solo qualche esempio? Allora usi ya.

        3. Sei un grande!!! ^_^

          Sì hai ragione, ti dirò a me non costa niente andare sull’altro sito, anzi il login lo faccio sempre su wordpress, è che credo che alcune domande inerenti strettamente un dato articolo stiano meglio qua… anche se ovviamente di là potrei pure puntare link qua e puppa!

          Basta darsi una regola: tipo di là tutte le domande e qua solo segnalazioni di vari errori, typo e cose così! 🙂 (se c’è già prono il capo)

        4. No no, se la domanda riguarda un articolo come questa che hai fatto, fai bene a metterla sotto quell’articolo, così le due cose restano insieme.

          L’altro sito serve per le domande senza un riferimento qui. Così poi nel caso sono ricercabili dagli utenti.

          Ps per capire dove postare c’è il link Domande in barra, dove si trova una “scaletta” per capire come procedere quando si vuole domandare, che dovrebbe chiarire ogni dubbio possibile.

  2. Domanda: in 「東京と埼玉、神奈川、横浜といった地域では~」
    Perchè non 「という地域」? c’è una regola per quel passato? se sì, assieme a cos’altro va studiata?

    1. No non è una regola, ma un’espressione idiomatica. Si trova in casi come questi e nell’espressione “xxx to itta tokoro” (che per quanto simile può avere un senso del tutto diverso, una cosa tipo “diciamo più o meno xxx”). Comunque sono espressioni che non si studiano e non incontri se non casualmente e comunque solo quando vedrai testi N2-N1

  3. この街は冗談と気まぐれと偶然で出来ている。
    kono machi wa joudan to kimagure to guuzen de dekite iru.
    Questa città è fatta di battute, capricci e coincidenze. (cit. da Durarara)

    Non capisco a cosa serva, e cosa sia, quel “de” dopo “guuzen”.

Fatti sentire!

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