Con le ultime due pillole abbiamo visto come dire “ci sono”, “ci sei”, “c’è”, ecc. quando il soggetto è inanimato e quando il soggetto è animato. Con frasi di questo genere, a ben pensarci, potrebbe venirci voglia (prima o poi?) di inserire una quantità… tanto, poco, molti, tre, due, uno, nessuno e centomila.

È proprio questo argomento che vediamo con la pillola di oggi. È davvero facile da mandar giù, per cui forza, niente scuse e cominciamo! (⌒▽⌒)

In sostanza abbiamo giusto da imparare alcuni vocaboli che indicano delle quantità; per il resto, il punto-chiave è capire dove questi vanno messi nella frase. Riprendiamo una frase già vista nella scorsa lezione

キッチン パンダ います。
kicchin ni panda ga imasu.
C’è un panda in cucina.

Per aggiungere una quantità non dobbiamo fare altro che inserirla tra il verbo e ciò di cui esprimo la quantità (in questo caso “panda”), senza dimenticare la particella (in questo caso  ga).

1. たくさん takusan (e いっぱい ippai)

Proviamo quindi a inserire nella frase sopra l’avverbio たくさん takusan, molti, un sacco di (o anche la sua “versione più colloquiale” cioè いっぱい ippai):

キッチン パンダ たくさん います。
kicchin ni panda ga takusan imasu.
Ci sono un sacco di panda in cucina. (più lett.: Ci sono panda in gran numero)

È bastato inserire l’avverbio takusan e la frase italiana è diventata plurale! Come sappiamo il giapponese non si pone molto il problema del plurale, tanto si capisce dal contesto, come in questo caso.

Non so se ve lo ricordate dai tempi della scuola, ma in inglese c’è il problema di nomi numerabili e non numerabili. Con i primi si usa “many”, con i secondi si usa “much”. Con takusan e ippai non abbiamo questo problema per fortuna! Quindi “ci sono molti panda” o “c’è molto lavoro” è lo stesso (es.: shigoto ga takusan arimasu).

2. 少し sukoshi (e ちょっと chotto)

Invece di たくさん takusan (un sacco di) possiamo voler dire “un poco di”. Per farlo ci basta sostituire takusan con 少し sukoshi oppure con la sua versione più colloquiale, ちょっと chotto. Questo però solo nel caso di oggetti¹ non numerabili (l’acqua, il pane, il denaro, il tempo, ecc.); dire “ci sono alcuni…” è un discorso un po’ complesso, che affronteremo nelle prossime lezioni… nel modo più semplice possibile, non preoccupatevi! 😉

Bene, direi che è tutto! Spero sia tutto chiaro, nel caso fatemi sapere nei commenti! ヾ(。>﹏<。)ノ゙

¹In realtà anche per le persone (non per gli animali però) si trovano usati sukoshi e chotto, ma a ben vedere si tratta di casi in cui non mi riferisco tanto a un certo numero di persone, ma più a una parte di un gruppo (quindi non “alcune/poche persone” ma “poca gente”. Così se il termine non indica un gruppo di per sé (es.: “c’erano un po’ di/poche persone” = c’era un po’ di gente), allora insieme al nome che indica le persone in questione trovo sempre un qualcosa che le identifica come un gruppo (es. “ci sono un po’ di bambini che non mangiano la verdura”). Noi comunque eviteremo frasi così particolari, quindi non preoccupatevi, era solo per non mentirvi.

Gli articoli di questa rubrica sono raccolti nella pagina Pillole di Giapponese.

6 thoughts on “Pillole di Giapponese 17 – Quantità e verbo “esserci” (1)

  1. Ciao, 2 domandine al volo:
    1. hai usato i kanji per sukoshi, e il resto in kana. E’ una regola o si fa un po’ come viene?
    2. differenze fra sukoshi e sukunai?

    ogni tanto trovo sul dizionario una parola segnata “uk” (usually kana), questo vuol dire che di solito si scive in kana ma è meglio conoscere anche il kanji perché su qualche giornale/cartello/testo di esame si trova il kanji? Oppure basta in kana tanto in kanji non lo scrivono nemmeno nelle comunicaioni ufficiali dell’imperatore?

    Grazie

    1. Sul dilemma kanji o kana
      In realtà dipende dallo stile, dalla possibilità di confusione, dalla frase (si evitano lunghe stringhe di kanji consecutivi, ma anche lunghe stringhe di kana consecutivi), insomma, è in gran parte scelta dell’autore.

      Ci sono delle indicazioni ufficiali, ma nella pratica sono solo delle linee guida. Figurati che si trovano in kanji perfino “made”, “nagara” …e addirittura “no” (in particolare “no” è sempre in kanji sulle tombe: 石田家之墓 ishida-ke no haka, tomba della famiglia Ishida).

      Sukoshi e shukunai usano il kanji di norma (nei testi magari non si trova per semplicità, ma si usa), takusan, ippai e chotto hanno dei loro kanji, ma…
      – i kanji di takusan si trovano abbastanza spesso (a scelta dell’autore)
      – i kanji di ippai sono di solito riservati al significato letterale di “un contenitore per riso/liquidi” (una ciotola, un bicchiere, una coppa…)
      – i kanji di chotto sono i più rari da trovare, perché 一寸 si legge anche issun, cioè “un sun”, come in 一寸法師 issunboushi, il pollicino giapponese. Quindi sono riservati al significato letterale (come per ippai) …anche perché se li si usa, la pronuncia cambia! (diversamente da ippai)

      Casi simili si hanno con itsu, ad esempio, che si potrebbe scrivere come nanji, ma non lo si fa per non fare confusione. Viceversa con 何処 doko, dove, o 幾つ ikutsu, non c’è problema, quindi si trovano anche in kanji.

      Per indagare casi del genere puoi cercare le due espressioni, con e senza kanji, virgolettate e vedendo il numero di risultati su internet (ma procedi sempre di qualche pagina, perché a volte dice “1 milione di risultati”, ma se vai a pagina 10 scopri che erano solo 190 e il resto erano dovuti a copie di uno stesso sito).

      Vale la pena impararli? No. Vale la pena studiare le parole come le trovi e man mano che studi i kanji, scoprire che si usano anche in quel caso particolare. Oppure quando incontri una “stranezza” ti informi, volta per volta.

      「少し・少ない」 e 「たくさん・多い」
      In breve 少し sukoshi sta a 少ない sukunai (poco, pochi) come たくさん takusan sta a 多い ooi (molto, numerosi)
      sukunai e ooi sono aggettivi, mentre sukoshi e takusan sono innanzitutto avverbi (che poi possono essere usati prima di un nome, cioè come aggettivi, SE li si lega a quel nome con “no”: 少しの塩 sukoshi no shio, un po’ di sale, たくさんの塩 takusan no shio, un sacco di sale).
      sukoshi no mizu de araimasu = lavo con un po’ d’acqua
      sukunai mizu de araimasu = lavo con poca acqua
      La differenza, minima, è la stessa che percepisci in italiano. Nel primo caso la quantità d’acqua è poca, nel secondo l’acqua in sé è poca (potrebbe/dovrebbe essere di più e invece è poca!). Inutile dire che è difficile “sentire” queste differenze e in molti casi proprio non ci saranno.
      Però a volte sono importanti. Per esempio quando vuoi chiedere che ti si metta un po’ di sale usi sukoshi no shio, mentre se vuoi chiedere di trattenersi e di mettere poco sale userai sukunai shio (o altre espressioni a seconda del contesto e del sostantivo al posto di shio).

      (!) sukunai, a differenza di sukoshi, si usa sia per cose numerabili che per cose non numerabili.

      Particolarità
      Le forme avverbiali degli aggettivi sukunai (sukunaku) e ooi (ooku) possono essere usate al posto di sukoshi e takusan nelle posizioni che abbiamo visto, ma nel caso di sukunaku è abbastanza raro.
      ooi è “irregolare”, quindi come aggettivo, quando compare prima di un nome, si usa nella forma “ooku no” e non “ooi”, salvo eccezioni (cioè che non sia un semplice aggettivo ma crei frasi relative).

  2. Rapidissimo e chiarissimo, un articolo su misura 10 minuti dopo la mia domanda.
    Sei il migliore. 🙂

    Altri siti offrono un servizio del genere solo a pagamento. Vedo che non ci sono pubblicità nel tuo sito, nonostante i milioni di accessi. Immagino che volendo potresti metterle e farci un po’ di soldi (un mio amico l’ha fatto con un sito molto meno frequentato del tuo, e ci arrotonda lo stipendio). Grazie per non averlo fatto, per tenere questo sito pulito, facile da usufruire e gratuito.
    Non ricordo se ti ho mai fatto una donazione, ogni tanto ne faccio ai siti gratuiti che uso di più e per i software migliori. Rimedio subito!
    Leggo in un’altra pagina che userai i soldi delle donazioni, oltre che per pagare WP, anche per acquistare libri per migliorare il sito. Errore. Goditeli, te li meriti!

    1. Innanzitutto attenzione perché mentre stavi leggendo, probabilmente, ho editato l’ultima parte della risposta (sukoshi/sukunai).

      No, non c’è pubblicità. Se c’è è quella messa da wordpress ogni tanto. Purtroppo tempo fa avevo pensato a metterla, ma era un fastidio ingiustificato perché il programma WordAds di wordpress frutta pochissimo rispetto ad altri e quindi non bastava a coprire i costi del sito. In compenso nell’ultimo periodo le donazioni sono aumentate un pochino, c’è chi dona 50€, per dire e questo copre i costi di wordpress premium …e presto spero eventuali altre iniziative, ad esempio sto pensando di comprare un tema che sia davvero valido (ma costa ben 175€!) e/o di passare all’hosting privato, che significherebbe anche un raddoppio dei costi annuali, ma finalmente un controllo reale sul sito.

      p.s. se hai fatto una donazione sei nella hall of fame (vd. in barra sotto info)

      p.p.s. per me “godermeli” nel 90% dei casi significa comprare libri di giapponese ^^;;;;

Fatti sentire!

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