Ho alcune esaltanti notizie da darvi! Premessa: tempo fa Anna Maria Caresta, giornalista Rai, mi ha intervistato per Radio Rai 1 sul fenomeno hikikomori (autoreclusione)… l’intervista, che era linkata nella pagina di info sull’autore, ormai purtroppo è stata rimossa dal sito della Rai (sono passati 2 anni). Ora però, ecco la prima notizia, è uscito anche un libro! Generazione Hikikomori, edito da Castelvecchi. Vista la passata collaborazione Anna Maria mi ha chiesto un’altra intervista, molto più approfondita (tanto che copre ben due capitoli del libro).

Non è però per la mia partecipazione che ve lo suggerisco: il libro è davvero ottimo, vero giornalismo di inchiesta, con dietro un gran lavoro di ricerca a cavallo tra Italia e Giappone. Così, se voleste riprendervi dal falso giornalismo sul Giappone stile Le Iene (ricordo pezzi agghiaccianti) e nel contempo documentarvi su un fenomeno sempre più importante anche in Italia… sapete cosa leggere 😉

A proposito di giornalismo vero e falso, ho appena visto che Studiare (da) Giapponese è stato citato su bufale.net, il principale sito italiano dedito a smascherare bufale e fake-news. Hanno citato me …e Marco Togni. Quindi è ufficiale, abbiamo raggiunto il sito di Marco Togni! (XDDD). Scherzi a parte fa piacere vedere che il mio tentativo di smascherare certi MITI sul Giappone è stato finalmente notato… certo il tema erano i treni, non la lingua giapponese, ma non possiamo pretendere interessi a tutti il vero significato di espressioni come nankurunaisa, yuugen o mono no aware… voi però non potete perdervi questi articoli, non ci sono scuse!

Leggendo l’articolo di bufale.net mi è venuta invece voglia di precisare che non è “dengen ressha (bullet train) della linea shinkansen” ma “dengen ressha (treno elettrico) della linea shinkansen (quella dei treni ad alta velocità)” …e siccome non riesco a fare a meno di farmi nemici, correggo anche Marco Togni: i certificati di ritardo non vengono dati solo “per ritardi importanti”, ma per qualunque ritardo, di solito da tre minuti in su …ma considerate che, tanto per scherzare poi con la mia prof a scuola, sono andato a chiedere un certificato di ritardo per 1 minuto e me l’han dato (quasi) senza fiatare.

Ok, ora che mi sono fatto odiare un po’ a destra e a manca, un ultimo annuncio. Di recente sono MOLTO preso dalla stesura del libro di kanji, per cui sono poco presente online. L’idea che ho avuto è quella di proporvi dei “mini-post”: articoli più brevi, più spesso. Ma non preoccupatevi e non stupitevi! La lunghezza diminuisce, ma la qualità è la stessa. Sarà anche un’occasione per proporvi contenuti che altrimenti non potrebbero mai occupare un normale post …e poi ogni tanto vedrete anche il solito articolone. Troverete tutti questi post con la tag mini-post.

3 thoughts on “Hikikomori, RAI, treni e bufale.net (e i Mini-Post!)

  1. Grazie, Kazeatari. Generazione Hikikomori è stata un’ottima lettura. Scritto in modo avvincente (spesso vengono presentati singoli casi specifici) riesce, però, ad analizzare con una certa profondità tutte le tematiche coinvolte in questa complessa questione. Ho particolarmente apprezzato i due capitoli che ti riguardano: nel capitolo 14 hai fatto un ottimo riassunto del contesto sociale giapponese in cui nascono le difficoltà degli autoreclusi e nel capitolo 4 hai affrontato un argomento secondo me molto importante, cioè l’immagine (distorta) che i media hanno creato degli Hikikomori. La parte del libro che a priori mi lasciava più perplesso era quella sugli autoreclusi italiani. Temevo che il paralellismo tra due realtà così distanti fosse un po’ forzato. Invece, è stata una parte affrontata con molta saggezza ed ha aiutato, contestualizzandola, a capire ancora meglio la situazione giapponese. È un libro che non può mancare nella biblioteca degli appassionati del Giappone!

Fatti sentire!

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