Ohayou gozaimasu vuol dire Buongiorno sì, ma è un’espressione dalle origini antiche… roba da samurai!

Ohayou, arigatou, omedetou, youkoso… sono parole che si trovano in certe espressioni, note sicuramente a molti di voi, ma non si trovano in nessun’altra frase… Vi siete mai chiesti perché?

Perché sono forme antiche di parole moderne, anche abbastanza comuni, ma non proprio semplici da intuire.

Arigatou gozaimasu! = Grazie!

Partiamo da quella che è la più facile da intuire (ci aiuterà con tutte le altre).

Sì, sto parlando di arigatou gozaimasu, la cui origine è abbastanza semplice da intuire se sappiamo che esiste l’aggettivo arigatai, cioè l’aggettivo che descrive qualcosa di cui esser grati. Ancora oggi in qualche anime dove parla magari un vecchietto, potreste sentir dire “arigatai, arigatai”, invece di arigatou. Ma come si è arrivati ad arigatou da arigatai?

L’aggettivo arigatai alla forma cortese è arigatai desu. Alla forma negativa, per chi ha studiato, sarà

ありがたくありません arigataku arimasen

Ma arimasen è il negativo di arimasu. Quindi se torno alla forma affermativa dovrei avere…

ありがたくあります arigataku arimasu

Questa tipo di forme non si usano normalmente e non si studiano mai, ma esistono. Certo, troverete spesso ooku arimasu o ookiku arimasu, ma quelle sono cose diverse. Potete però verificare cercando ad esempio ureshiku arimasu.

Se vogliamo essere molto cortesi, arimasen e arimasu vanno sostituiti con gozaimasen e gozaimasu, rispettivamente, perché gozaru (gozaimasu) è il verbo “super-cortese” che equivale ad aru (arimasu). Dunque la forma “super-cortese” sarebbe “arigataku gozaimasu”… ma in passato (e oggigiorno nel linguaggio superformale, perlomeno in teoria) non si usava la forma in -ku, che suona così “dura” con quella K, era un suono più “morbido”. Come? Avete indovinato…

ありがたくございます arigataku gozaimasu → ありがとうございます arigatou gozaimasu

…taku → …tau → tou! E così siamo arrivati ad arigatou gozaimasu!

Per le altre espressioni non è diverso. Siamo partiti da arigatai, ma potevamo partire da medetai (che è fonte di gioia, felice), con la o onorifica sarà “omedetai” che dopo gli stessi passaggi diventerà omedetou gozaimasu, cioè Congratulazioni!

Ohayou gozaimasu! = Buongiorno!

E avete mai visto i kanji di ohayou gozaimasu? C’è il kanji di 早い hayai, mattiniero, in anticipo, presto. Perché salutando qualcuno si diceva “Com’è mattiniero oggi!”, quindi per esempio

(今日は)お早うございます (konnichi wa) o-hayou gozaimasu

…che oggi diremmo più semplicemente

(今日は)お早いですね (kyou wa) o-hayai desu ne

…ma ovviamente l’antica forma è rimasta per dire “Buongiorno!” alla mattina presto e il “Konnichiwa” per dire buongiorno in altri momenti della giornata. A tal proposito potrebbero interessarvi questi due articoli

Youkoso! = Benvenuti!

Per finire ci resta solo youkoso, l’espressione che avrete sentito spesso per dire “benvenuti”. Sì, avrete sentito anche irasshai o irasshaimase, ma quelli in origine significano “Avvicinatevi” e si possono usare solo in pochi casi. Torniamo invece a ようこそ, il più particolare tra quelli visti finora perché non finisce in ou… ma ha il suono ou nel mezzo! Il koso di youkoso in effetti è solo un’aggiunta, una particella enfatica (la stessa di kochira koso che si usa nelle presentazioni).

Ancora oggigiorno si usa l’espressione

よく来てくれた yoku kite kureta
Hai fatto bene a venire! / Sono contento che sei venuto!

A volte sentirete anche よくぞきてくれました yoku ZO kite kuremashita. Quel zo rafforza, tutto lì. Ecco, youkoso deriva da yoku (agg. ii/yoi alla forma in ku) che in forma classica diventa “you” seguito dalla particella koso che si usava come quel zo. Tutt’oggi invece di capita spesso di sentir dire l’espressione intera

ようこそ来てくれました youkoso kite kuremashita
Hai fatto bene a venire! / Sono contento che sei venuto!

…per dire la stessa cosa di よく(ぞ)来てくれた yoku (zo) kite kureta (NB l’uso di zo è antiquato), solo in forma più cortese. E in fondo è un “benvenuto” come un altro dire “Hai fatto bene a venire, son contento”, no? Insomma, ようこそ youkoso è semplicemente un’abbreviazione dell’espressione sopra.

Queste alternative alla forma in -ku si trovano altrove?

Sì, teoricamente per qualunque aggettivo possiamo creare una forma classica! Per esempio una giornalista che ha condotto un programma televisivo fino a tarda età, scomparsa da non molto, era nota per la sua frase ricorrente おいしゅうございます oishuu gozaimasu (invece di oishii desu). Suona molto formale, antiquato rispetto a oishii degozaimasu o al meno cortese, ma più banale e comune, oishii desu (e a naso direi che è anche più femminile che maschile), ma questo vi prova che si sente ancora questo tipo di forme.

Per esempio あぶない(です) abunai (desu), pericoloso, diviene あぶのうございます abunou gozaimasu.

Ma, siamo sinceri, è raro sentire espressioni del genere… tranne nel dialetto del Kansai dove queste forme si ritrovano anche al di fuori del linguaggio formale e quindi senza il gozaimasu finale. Per esempio si avrà mottainou per mottainai (che spreco!), nasakenou per nasakenai (fai pena!) e kawayuu per kawaii (carino/a).

Ok, spero che sia stato un post interessante… ma magari vi aspettavate un post su come si diceva “Buongiorno” tra i samurai?

Fatemelo sapere… o non fatelo, ma allora perlomeno condividete questo articolo o il sito su social, blog, forum, dove volete! L’importante è condividerlo!

じゃあなぁ! \(⌒▽⌒)/

4 thoughts on “Un Buongiorno da Samurai!

  1. ciao. sono seriamente attratta dall’idea di studiare un poco di giapponese visto che questa cultura influenza così tanto il mio modo di dipingere…vorrei anche approfondire lo shinto, cosa ne pensi di “il pensiero giapponese classico” di Massimo Raveri? grazie e buona serata. Margot

  2. Finalmente ora so da dove arriva la forma “Arigatai” la sentivo spesso in determinati anime e non capivo se era una forma antica o un dialetto di qualche zona in particolare. grazie come sempre per ciò che ci “elargisci” è sempre un piacere leggere i tuoi post.

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