Non sono pochi a chiedermi “Da dove inizio per imparare il giapponese se voglio studiare da solo/a?”. Questo sito è un’ottima risorsa, ma non è un libro (non ancora), per cui non basta certamente (e di certo non basta un’app! Non ho mai incontrato qualcuno che avesse imparato il giapponese e dicesse di aver usato solo un’app… Le app sono una risorsa in più, non sostituiscono lo studio).

Il primo dei problemi che gli studenti hanno di solito è il libro. Ma quale libro prendere? Un corso, una grammatica? Serve un dizionario? ecc. In questo post risponderò alle classiche domande su come fare e quali libri usare per studiare giapponese da autodidatta.

Partiamo dai tipi di libri …esatto, ce ne sono di tipi diversi e vanno conosciuti per non prendere qualcosa che non ci serve. In neretto metto quel che serve agli inizi!

  • Libri introduttivi (introduzione alla lingua, ai caratteri…)
  • Corsi (in più volumi!) (con o senza eserciziari)
  • Libri di grammatica
  • Corsi di kanji
  • Dizionari di kanji e dizionari di vocaboli
  • Libri di preparazione per il JLPT (gen. per chi ha già fatto un corso)
  • Handbooks di vario tipo (certi libri sono interamente sui verbi, altri solo sugli aggettivi, ecc.)

1. Il punto di partenza

Praticamente ogni libro che ti propone un vero e proprio corso di giapponese (in gen. in 2 o 3 volumi) non si dà la pena di insegnarti bene i kana, ovvero “l’alfabeto giapponese” (notare le virgolette). Il primo libro che ti suggerisco, dunque, è un libro di kana… il mio, che ho scritto proprio perché gli altri libri ignoravano tutto ciò

KANA, caratteri e suoni della lingua giapponese (qui trovi delle immagini e un pdf d’anteprima)

Sì, certo, sono l’autore e non mi puoi credere, ti capisco, per questo ti suggerisco di dare un’occhiata alla recensioni su Amazon per toglierti ogni dubbio sulla sua utilità. Perfino se già conosci i kana o hai già studiato giapponese per un po’, questo libro torna molto utile (solo metà del libro è sui kana!), proprio come molti dicono nelle loro recensioni. Non a caso ha un voto così alto e un gran numero di recensioni su Amazon (non credo altri libri di giapponese abbiano 5 stelle con oltre 400 recensioni!)

2. Che libro usare come corso di giapponese?

Dopo il libro introduttivo ti serve un corso. Fino a qualche tempo fa mi ritrovavo a consigliare dei testi in inglese, perché i libri in italiano lasciavano molto a desiderare. Questo post, prima delle modifiche che sto scrivendo, descriveva pro e contro di serie come il giapponese a fumetti, da un lato, e le due serie Hoepli dall’altro, per poi passare a suggerire dei testi in inglese, che sono in linea di massima fatti meglio, ma anche per quelli bisogna fare attenzione a cosa si sceglie. Specie perché i consigli che si trovano in rete (tipo Minna no Nihongo) sono spesso dati troppo alla leggera senza considerare la situazione di chi chiede (se studia da solo, se parte da zero, ecc.) e finiscono per far spendere soldi inutilmente, se non addirittura spingere uno studente ad abbandonare sentendosi inadeguato (quando invece è il testo ad essere inadeguato).

La situazione però è cambiata, perché conscio dei vari lati negativi (e positivi) dei corsi in circolazione, ho realizzato io il corso che avrei sempre voluto consigliare a chi mi chiedeva che libro usare. Anzi, per la precisione ho realizzato DUE SERIE, diverse nella grafica, ma uguali nei contenuti.

La serie più kawaii è imparare il giapponese DAVVERO, quella ispirata al Giappone tradizionale è Nihongo …e, a costo di ripetermi: dal punto di vista dei contenuti sono identiche! Ne ho realizzate due solo per permetterti di scegliere lo stile che preferisci!

I link qui sotto ti porteranno alla pagina di presentazione di ciascun corso…

Nihongo 1

IMPARARE IL GIAPPONESE DAVVERO 1

2.A. Come possono aiutarti le nostre serie e perché non scegliere un altro libro

Il pregio di libri come “il Giapponese a fumetti” (che ho spesso consigliato in passato) è quello di cercare di evitare al lettore di annoiarsi …e se studiare con i fumetti può evitartelo, ben venga! Per questo, la nostra prima proposta Imparare il giapponese DAVVERO, contiene circa un centinaio di fumetti/illustrazioni kawaii!

I fumetti danno a molti un’idea di scarsa serietà, ma il giapponese a fumetti era un libro con i suoi pregi: era pensato per autodidatti, quindi spiegava in modo discorsivo i concetti, cosa che quasi nessun libro fa!  Non ho voluto rinunciare a quest’approccio, presente in TUTTI I MIEI TESTI, ma ho realizzato anche una serie, Nihongo, per chi preferisce uno stile più sobrio, come quello delle famose serie dell’Hoepli.

Il giapponese a fumetti però “andava troppo lento” su certi argomenti e troppo veloce su altri, così nelle mie serie ho cercato di dare il giusto peso a ciascun argomento. In più ho diviso il libro in unità che fossero svolgibili nell’arco di un giorno, così che lo studente sapesse sempre quanto studiare ogni giorno!

I difetti comuni a quasi tutti i libri (italiani e non) sono due e “opposti” tra loro.

Da un lato mettono troppe cose in ogni unità. Per esempio un’unità a volte (p.e. nel contemporary japanese) comprende una lista di 10, 20, 30(!) vocaboli (sempre che la lista esista!) e introduce, sempre che li spieghi tutti, troppi argomenti… Spesso un’unità verte su alcuni importanti argomenti grammaticali, ma gli esempi utilizzano costruzioni grammaticali mai viste fino a quel punto (ho fatto un video per dimostrare questo difetto in una delle serie più famose, il Minna no nihongo). Una lamentela molto comune tra gli studenti è che molti libri aggrediscono il lettore fin dagli inizi con valanghe di kana e kanji, e alcuni libri sono anche pieni di “tecnicismi” inutili, p.e. nel parlare di pronuncia e grammatica.

Dall’altro lato le spiegazioni sono quasi sempre troppo brevi, semplicistiche e piene di buchi… Danno l’idea al lettore che l’argomento sia semplice e così lo fanno contento e gli lasciano credere di aver imparato e di avere per le mani un buon libro, ma la verità è che avrà solo una vaga idea dell’argomento e quando lo studente proverà a parlare il suo giapponese suonerà a dir poco strampalato. Inoltre i testi realizzati per un pubblico inglese, che siano testi in inglese o tradotti in italiano (come il corso hoepli arancione), non sapranno mai spiegarvi argomenti come wa e ga per via dell’attaccamento ossessivo dell’inglese nei confronti del soggetto della frase.

Imparare il giapponese DAVVERO e Nihongo sono fatti in modo da evitare tutti questi difetti:

  • Kana e kanji sono introdotti gradualmente e solo i kanji di Capire i kanji 1 (circa 140, poco oltre il livello N5) vengono usati in esempi ed esercizi.
  • Lo studente può scegliere la velocità con cui procedere, scegliendo tra vari piani di studio (di norma si consiglia una unità al giorno)
  • Ogni unità contiene un solo argomento grammaticale e non più di 8 nuovi vocaboli da imparare.
  • Esempi ed esercizi di ogni unità contengono solo vocaboli già studiati nelle unità precedenti …più i nuovi vocaboli di quell’unità.
  • Il lettore ogni giorno troverà un’ampia spiegazione con esempi sul libro di grammatica ed una più concisa nel libro di corso per aiutarlo a inquadrare gli aspetti principali dell’argomento; poi a fine settimana troverà sul libro di grammatica tutti i punti essenziali visti quella settimana riassunti in una paginetta per poter ripassare i punti essenziali.

3. “Mi serve una grammatica?”

Molti confondono “libro di grammatica” e “corso”, per cui parto da qui. Una grammatica normalmente si consulta, non è un libro di testo che si possa fare dalla prima all’ultima pagina in ordine. Una grammatica diventa presto necessaria perché spesso, come detto, i corsi sono troppo sbrigativi nello spiegare certi punti e vi lasciano dei dubbi del tipo “Ok, ma come sarà in quest’altro caso?” ecc. in questi casi la grammatica torna molto utile, ma appunto, va consultata, non studiata. E spesso consultarla non è facile perché è divisa per argomenti… Immagina di aprire la grammatica al capitolo sugli aggettivi: troverai tutto ciò che c’è da sapere sugli aggettivi, compresi discorsi complessi che magari dovresti affrontare fra uno o due anni. Inoltre fin dai primi esempi troverai frasi che contengono costruzioni grammaticali che non hai mai visto, solo perché sono considerate “semplici” …ma che magari in un corso vedresti dopo 6 mesi di studio o più.

Con Imparare il giapponese DAVVERO e Nihongo però il problema non si pone: il libro di grammatica è infatti una grammatica graduale. Va studiata “andando in ordine”, da pagina 1 alla fine, non va consultata! Viene affrontata insieme al corso (i due libri hanno gli stessi capitoli!), quindi uno non avrà mai il problema di dove trovare le informazioni che cerca nel libro di grammatica e non dovrà arrangiarsi a decifrare esempi troppo difficili per il proprio livello.

Consiglio una grammatica come quella Hoepli solo agli appassionati di lingua e grammatica. Mentre per gli altri… come detto per ora non serve se si usa una nostra seria, ma più avanti uno potrebbe trovare utile un dizionario grammaticale (come quello di Makino e Tsutsui, in inglese e in 3 volumi, o, molto più parziale, ma contenente l’essenziale per studenti intermedi e avanzati, l’handbook of Japanese grammar patterns).

4. “…E il dizionario?”

Anche questo sì, ti servirà, ma puoi iniziare a studiare senza averne uno! Addirittura si potrebbe discutere se non sia DANNOSO avere accesso ad un dizionario per i primi tempi! Molti studenti tendono infatti a cercare di esprimersi fin da subito, inventando frasi e traducendole in giapponese. SEMBRA una scorciatoia, ma non lo è: fa solo male se fatto nel modo sbagliato… e cercare vocaboli sul dizionario ita-jpn per costruire le proprie frasi è il modo sbagliato. Non posso dilungarmi qui a spiegare il perché, ma credetemi, il giapponese non è l’inglese e non si presta a questo metodo di studio.

Certo, però, uno può volere un dizionario jpn-ita. Allora, il primo punto è tener presente che esistono dizionari di vocaboli e dizionari di kanji …e sono due cose molto diverse!

Come primo dizionario di vocaboli in italiano puoi cominciare con questo linkato: è gratis e online. È una traduzione del database Jedict di Jim Breen, qundi avrà, temo, i suoi limiti, ma… è gratis. Corrispettivi utili in inglese sono tangorin.com o jisho.org …tuttavia consiglio di abbandonare quanto prima questo tipo di dizionari: appena ti inizieranno a servire esempi per capire davvero un vocabolo, vorrai qualcosa di più affidabile, cartaceo o no.

Se il dizionario in inglese ti va bene, puoi usare quello che consiglio qui: I migliori dizionari online di giapponese (gratis ovviamente), altrimenti vai a quest’altro link dove recensisco i dizionari di giapponese in italiano.

Di nuovo, però, chi usa Imparare il giapponese DAVVERO e Nihongo però non ha questo problema! Ho creato infatti un dizionarietto JP-ITA e ITA-JP dei vocaboli presenti nel testo (che sono anche quelli necessari per superare il livello N5 del test JLPT) e chi studia dovrebbe attenersi a questo dizionario, perché non avrà bisogno di nessun altro vocabolo. Poi, ovviamente più avanti potrebbe volere un dizionario e allora… (vd. quanto detto sopra).

5. “E il dizionario di kanji?” Meglio un corso!

Il dizionario di kanji può servire, ma mi sento di consigliare l’acquisto solo del Kanji Learners dictionary. E comunque sarebbe più utile spendere dei soldi per un corso di kanji che non per un dizionario. Un corso infatti ti dà quel che un dizionario non ti darà mai: un metodo di studio. Con i dizionari (e i corsi che ficcano 2000 kanji in un volume solo) uno è praticamente lasciato a sé stesso per quel che riguarda lo studio, con un corso, come Capire i kanji, la loro origine e il loro uso, si ottiene un metodo di studio, si fa esercizio per evitare di scordare i kanji imparati… e nel caso del mio libro, si arriva a capire i kanji, non solo a ricordarli, che è qualcosa di molto più utile alla lunga (vd. link). Non solo, cosa non da poco, lo si fa senza annoiarsi, poiché ho dedicato moltissime energie a far sì che fosse più di un corso: ho cercato di creare un libro che fosse anche interessante da leggere, spaziando da antiche tradizioni e manufatti cinesi, fino a proverbi, drama, anime, curiosità, vita quotidiana ecc. ecc.

Tra l’altro, piccola anteprima, sta per uscire il volume 2 di Capire i kanji, che conterrà tutti i kanji del livello N4 (e oltre); i due volumi nel complesso coprono poco più di 400 kanji.

Per chi vuole tutto e subito, cioè 2200 kanji in un solo libro, un corso ben pensato (ma in inglese) è il Kodansha Kanji Learner’s Course, è completo, ma “povero di approcci alla memorizzazione dei kanji” e soprattutto senza esercizi. Ma, ma… se hai di queste obiezioni perché lo proponi, perché non un altro libro… perché questo libro e non altri ha una caratteristica minima essenziale secondo me, che è quella di presentare esempi che contengono solo kanji già studiati: se tra i primissimi kanji che studiate c’è il kanji di uno, 一, non ha nessun senso che vi propongano l’esempio 一般的 no? Eppure è quel che succede con quasi tutti i corsi di kanji in circolazione. Dato che i vocaboli sono un punto essenziale dello studio dei kanji, non ha senso per me proporre un corso che non si comporti così e… che ci crediate o no solo questo corso e Japanese Kanji & Kana: A Complete Guide to the Japanese Writing System si comportano in questo modo. Quest’ultimo credo abbia una versione italiana ma non ho avuto modo di sfogliarla quindi non mi sento di consigliarla, nel caso non fosse come il libro in inglese. Notizia positiva, il libro inglese costa meno^^

Infine, potrebbe interessarti leggere questi articoli.

Materiale utile per scrivere in giapponese (Ti servono dei genkou youshi?)

Specie quando farai esercizio di kanji e di scrittura ti tornerà utile quel che consiglio nel link qui sopra.

Bene, è davvero tutto, come sempre… Buon studio! (*´ω`*)

 

25 thoughts on “Da dove inizio per imparare il Giapponese?

  1. Bell’articolo ma un paio di appunti:

    1) Il Japanese Stage-step course è quello che m’avevi consigliato e mi trovo benissimo però ci sono due workbook non solo uno, il primo si ferma ad un tot del libro quindi volendo sono entrambi essenziali.
    Poi considerate sempre che comprato uno c’è sempre un sacco di materiale, gratis, online da consultare, a partire da questo blog, se uno ha dubbi od altro!

    2) Come dizionari uso entrambi, tra parentesi giorni fa avevano messo up la nuova versione di tangorin ma dato che dopo qualche ora son tornati alla vecchia mi sa che non funzionava bene, ma credo che la più grande lacuna di qualsiasi dizionario verso il giapponese sia la mancanza di adeguati esempi. I giapponesi sono un po’ troppo pigne, onesto parere mio, quando usano 200 parole per indicare la stessa cosa ma in contesti diversi. Tempo fa avevo usato 有用 solo per sentirmi dire che anche se si capiva 役立つ sarebbe stato meglio. Solo che se su tangorin cerchi “useful” il primo risultato è 有用 quindi lo prendi per buono e lo usi.

    3) È vero che parli di studiare “da soli”. Ma un punto 6 dove suggerivi social e simili, tipo Lang-8 per capirci, ci sarebbe stato bene a mio parere. Lo so che ne parli già altrove, come altri punti dell’articolo comunque, ma anche in quello prima o poi inizi a cercare di comunicare/leggere o semplicemente avere un riscontro con un madrelingua (che di per sé non vuol dire garanzia, basti pensare ad un giapponese che incontri Aldo Biscardi, ma uno ci spera sempre LOL)! 🙂

    1. Fai appunti molto giusti (e ho detto cosa del genere in altre occasioni a dire il vero), il fatto è che non ho parlato di tutto quel che serve per studiare da soli e basta, ma di iniziare a studiare… Ho pensato il post per i tanti che su Facebook fanno sempre la stessa domanda: da dove inizio? Che libro prendo? Il resto verrà dopo 😃

  2. Bell’articolo, approfitto per un paio di domande.

    Considerando che
    1) sicuramente acquisterò il tuo libro (KANA, caratteri e suoni della lingua giapponese)
    2) al momento, il mio livello è precisamente 0
    3) non ho problemi con l’Inglese
    4) il tempo/denaro da dedicarci non è un problema
    come libro di testo vero e proprio da far seguire al tuo libro introduttivo, se fossi indeciso tra “Japanese Stage-step course” e “Learn Japanese from Zero” avresti un consiglio da darmi?
    Riguardo quest’ultimo hai evidenziato che va a rilento e che lo sconsigli a chi ha delle basi, quindi suppongo che quest’ultimo vada bene (anche) nel caso in cui non prenda il tuo libro; visto che però è mia intenzione farlo è forse più conveniente che vada per lo Stage-step course?

    Seconda domanda: spulciando un po’ per il sito in vari articoli hai citato altri libri che dovresti pubblicare. Se non erro ce n’era uno riguardo il JLPT (non sono sicuro riguardo al livello, forse N5), uno sui Kanji, e forse ne sto dimenticando qualcuno. In ogni caso erano articoli piuttosto vecchi, anche di un paio d’anni fa; sono progetti sospesi oppure prima o poi sono tutte opere che potremo acquistare?
    (Chiedo perché se hai intenzione di scrivere un libro di testo vero e proprio preferirei acquistare il tuo piuttosto che quelli citati sopra, a meno che non si parli di tempi molto lunghi)

    1. Inizio finalmente a farmi un’idea del tempo che mi è necessario per scrivere un testo. Secondo me mi sto velocizzando, perché anche se ho dedicato un anno al libro di kanji che sta per uscire, in effetti in quest’anno sono anche successe molte cose che mi hanno rubato una montagna di tempo. La previsione per il prossimo libro didattico resta di un anno comunque, perché non voglio più fare promesse che non posso mantenere, quindi fine 2019 o inizio 2020 per il libro di corso “da zero a N5”.

      Per l’altra tua domanda… se pensi di essere un bravo studente il japanese stage-step, se vuoi il libro più semplice in circolazione (con l’idea di comprare però anche 5 volumi però) allora il learn japanese from zero

      1. Premetto che sta arrivando un Wall of Text, ma conto sul fatto che i minuti di lettura che ti costerà potranno essere utili ad altri fruitori del sito. (A tale scopo ci ho dedicato un po’ per curarne la forma e la leggibilità).

        1.
        Chiaro.
        Diciamo che (per ora) il mio obiettivo è quello di raggiungere il livello N4 più velocemente possibile
        [piccolo inciso, non ci sono problemi nel pensare di saltare l’N5, no? Anche se l’idea del progresso step-by-step a piccoli passi è interessante, il semplice motivo è il pragmatico salto di un esame e di un viaggio a Roma].

        Chiarimento: quando dico “raggiungere il livello N4” non intendo “superare il relativo esame” ma “avere una comprensione della lingua” che a tutto tondo si aggiri intorno a quel livello, motivo per cui nei libri apprezzo anche spiegazioni più approfondite, curiosità, o quant’altro che non sia prettamente necessario.

        PS Non sono sicuro che sia chiaro cosa intendo, né se sia una preoccupazione sensata in campo linguistico (non ho esperienze in questo settore, nonostante mi affascini).
        Ciò che intendo dire è che, nella mia carriera da studente, tra “passare l’esame di analisi 2” e “capire analisi 2” c’è una bella differenza.

        Morale della favola: da un lato mi farebbe piacere ma preferisco non aspettare l’uscita del tuo libro per semplici questioni di ottimizzazione temporale, a meno di un tuo diverso avviso, ma date queste premesse, non credo.

        2. Alla domanda “pensi di essere un bravo studente?” mi viene sinceramente difficile rispondere. Diciamo che dopo 5 anni di liceo e una triennale in ingegneria, sono “abituato a studiare”, quindi se mi dici che quel libro è una strada efficiente che mi porta all’obiettivo (dando per scontata la mia costanza e il mio impegno), la percorrerò.

        A proposito di efficienza, mi sono fatto qualche ragionamento “a priori” su tutti i libri che hai citato in questo articolo: [correggi pure eventuali imprecisioni]

        a) Minna no Nihongo
        Pessimo rapporto costo/efficienza (bilancio aggravato dalla necessità di ulteriori risorse, essendo privo di rōmaji e spiegazioni).
        Praticamente inutilizzabile da un autodidatta.

        b) Genki: gli ho dato un’occhiata da un amico.
        Struttura: 4 libri (di cui 2 di corso -circa 800 pagine- e 2 eserciziari -circa 300 pagine)
        Prezzo complessivo: circa 150€
        Nel tuo articolo hai scritto “Rispettivamente: no, no, no e no.” inglobandolo, ma a differenza del Minna (rispetto al quale mi sembra nettamente migliore) non hai fornito spiegazioni specifiche.
        Avresti due parole da dirmi per giustificare la tua bocciatura?

        c) Japanese from zero!
        Struttura: 4 libri (in alcune fonti ho trovato scritto 5, ma su Amazon o altrove ne trovo 4)
        Prezzo complessivo: circa 115€
        Pagine: quasi 1500 (!)
        Seppure sia interessante il suo approccio da zero ed estremamente user-friendly, dato il numero di pagine (e quindi il tempo da investirci) e il livello che terminato questo percorso si dovrebbe raggiungere (basso, stando alle recensioni), non me la sento di parlare di “efficienza” per quest’opera.

        d) Japanese Stage-step course
        Struttura: 3 libri (di cui 1 di corso e 2 eserciziari) [A tal proposito non mi è chiaro se vanno comprati separatamente oppure no: nel tuo link c’è scritto “The course includes the core text, The Grammar Textbook, Workbooks 1 and 2, Writing Practice Book”]
        Prezzo: a seconda della risposta alla domanda sopra, 43€ oppure circa 100€. In ogni caso il più economico tra i proposti.
        Pagine: circa 1000. Quello con meno pagine di tutti (la proporzionalità tra numero di pagine e tempo da spenderci non è proprio lineare perché influiscono molti altri fattori, ma è comunque qualcosa da tenere in considerazione).
        Insomma, mi sembra la migliore scelta date le premesse sopra, sbaglio?

        tl;dr:
        1) il Japanese Stage-step course è un buon libro per raggiungere in maniera efficiente e veloce il JLPT N4 presupponendo la giusta costanza e impegno?
        2) Genki: perché no?
        3) Comprate i libri di Riccardo perché sono fighi e (forse?) si è letto un papiro di roba 😀

        1. piccolo inciso, non ci sono problemi nel pensare di saltare l’N5, no?

          No, nessuno. Puoi saltare direttamente anche all’N1. Io ho dato solo N2 e N1

          Chiarimento: quando dico “raggiungere il livello N4” non intendo “superare il relativo esame” ma “avere una comprensione della lingua” che a tutto tondo si aggiri intorno a quel livello, motivo per cui nei libri apprezzo anche spiegazioni più approfondite, curiosità, o quant’altro che non sia prettamente necessario.

          Di solito le persone possono avere bisogno di spiegazioni chiare per capire, oppure preferire un approccio diverso, come imparare tramite esercitazioni.
          Se oltre ad apprezzare le spiegazioni più approfondite sei un tipo che, come me, “se non ho una dettagliata spiegazione, non posso continuare”, allora sicuramente lo stage-step. Dei libri citati è il migliore (e l’unico, con questo tipo di approccio).
          Con il tuo background il learn japanese from zero sarebbe troppo lento e quindi noioso, temo.

          PS Non sono sicuro che sia chiaro cosa intendo…
          …tra “passare l’esame di analisi 2” e “capire analisi 2” c’è una bella differenza.

          Avendo fatto scienza dei materiali e quindi analisi 1 e 2, analisi complessa e analisi funzionale… Assolutamente, è chiaro cosa intendi XD

          b) Genki: gli ho dato un’occhiata da un amico…
          Avresti due parole da dirmi per giustificare la tua bocciatura?

          Sebbene l’ordine con cui presenti gli argomenti non sia altrettanto scriteriato, come il Minna no nihongo, anche il Genki è pensato come se fosse un libro per gli studenti di inglese delle medie italiane.
          Ma il giapponese non è l’inglese. L’idea che ha girato, per anni, e in parte ancora gira, “fai vedere la lingua usata in un contesto e lo studente in qualche modo dedurrà la grammatica dal contesto, apprendendola intuitivamente” forse, e dico forse, sarà valida per due lingue vicine come italiano e inglese, ma non per il giapponese e qualunque lingua occidentale. Corsi del genere funzionano solo se hai un insegnante vicino che rimedia a questa impostazione sbagliata e ti aiuta a capire frase per frase il dialogo tra Chiara e Takeshi… mentre tu sbadigli perché non te ne frega niente del fatto che Chiara deve chiedere l’ora a Takeshi in un mondo in cui chiunque ha sempre lo smartphone con sé.

          d) Japanese Stage-step course
          tl;dr:
          1) il Japanese Stage-step course è un buon libro per raggiungere in maniera efficiente e veloce il JLPT N4 presupponendo la giusta costanza e impegno?

          Io credo di aver ricevuto insieme The Grammar Textbook e il Writing Practice Book, ma potrei sbagliare. Inoltre io l’ho preso quando aveva la copertina nera e blu, dopo pochissimo uscì l’edizione attuale, dalla copertina verde. Prendi il libro principale e vedi cosa arriva.
          L’audio dovrebbe essere a parte. Tuttavia secondo me non serve perché un cd non basterà mai per imparare una lingua, l’abilità nell’ascolto va coltivata ascoltando materiale in originale (es. anime con i sottotitoli) e senza non c’è una vera possibilità di andare da nessuna parte… E qui ci sarà una levata di scudi, ma è esattamente il modo in cui sono andato avanti io (e per anni ho visto la grande differenza tra i miei studenti che ascoltavano anime da prima iniziare lezione e gli studenti che non ne ascoltavano… chi non ne ascolta raggiunge una certa naturalezza nel leggere solo quando arriva a fine N4 o inizio N3, a seconda dello studente… più uno è otaku e più va veloce XD)

          da un lato mi farebbe piacere ma preferisco non aspettare l’uscita del tuo libro per semplici questioni di ottimizzazione temporale, a meno di un tuo diverso avviso, ma date queste premesse, non credo.

          Il punto forte dei miei libri secondo me è che tirano in ballo quello che gli altri non dicono… ci sarà sempre un motivo per prendere un libro, anche se si è superato quel livello di giapponese… e non lo dico io, ma molte delle recensioni su Amazon per il libro Kana

        2. Perfetto, grazie per la risposta esauriente: Stage-step sia allora 😀
          Riguardo agli anime, mi piacciono non poco e ne guardo una discreta quantità; per esempio, nella Monogatari series mi hanno stuzzicato abbastanza i continui riferimenti ai Kanji contenuti nei nomi, e i simpatici siparietti Hachikuji-Araragi.
          Spero di poterla riguardare una seconda volta quando avrò le competenze per apprezzarli più a pieno; se poi dici che aiutano in ogni caso notevolmente, beh, 一石二鳥 😀

          P.S. La mia recensione di Kana si unirà alle altre una volta terminato il libro.
          Poi seguirà quella su “Kanji”, e quella sul corso completo, il prossimo anno.
          Nel mentre mi diletterò tra stage-step e anime, il daffare di certo non manca 😀

  3. Innanzitutto grazie per l’articolo e, direi, per l’intero sito 🙂
    In questo periodo mi sto documentando su come iniziare a studiare questa bellisima (ma ostica) lingua, e dunque trovo i tuoi consigli decisamente preziosi.
    Ho però un paio di dubbi che mi preme chiarire prima di buttarmi a testa bassa sullo studio, e che spero tu possa aiutarmi a risolvere. Ed eccoli qui:

    1) ho capito che è meglio iniziare dai kana, poi affrontare il corso e….ad un certo punto si comincerà ad avere a che fare con i kanji. Ma, appunto, quando esattamente si comincerà ad averci a che fare (i.e. quand’è che devo cominciare a preoccuparmi di impararli e capirli e, in ultima analisi, di acquistare un testo apposito)?

    2) Su amazon.it ho visto che c’è un testo molto ben recensito per lo studio dei kanji. Il libro è piuttosto economico ed è scritto da un italiano (il titolo è ‘Guida all’apprendimento dei joyo kanji’ di Daniele Minnone). Volevo sapere se hai avuto occasione di darci un’occhiata e quindi di farti un’idea sulla sua validità.

    Spero che tu possa trovare il tempo di rispondere a questo commento.
    In ogni caso grazie per le utilissime risorse che metti a disposizione.

    1. Intanto scusa il ritardo nella risposta: l’app di WordPress ha smesso di funzionare e ho 1 mese di notifiche non lette 😭
      Lo studio dei kanji può proseguire di pari passo con un corso, non vanno studiati prima, a parte. Considera corso di lingua e corso di kanji come cose distinte da portare avanti insieme
      Non ho comprato il libro che citi.
      Da persona che voleva avere un libro per tutti i jouyou, lasciami dire che… Uno pensa “ottimo, è più completo, prendo questo” …eppure ho scritto un corso con i primi 150 kanji, non tutti i jouyou. Perché ho capito che non è la quantità di kanji che importa qui (né se li hai già fatti!), è il metodo che conta. Puoi studiare kanji con un dizionario come il kodansha kanji learner dopo che hai capito su cosa concentrarti e la prospettiva con cui guardare i significati dei kanji

      Di nuovo scusa per il ritardo, sono arrabbiatissimo anch’io per questa maledetta app

      1. Un saluto a tutti del blog,

        sono Daniele Minnone, autore della guida di cui si chiedeva sopra informazioni. Mi aggiungo alla risposta dopo lunghissimo tempo, ma purtroppo mi sono imbattuto per caso nella conversazione solo adesso.

        Il mio obiettivo quando scrissi “Guida all’apprendimento dei Joyo Kanji” fu proprio quello di coniugare i vantaggi di un libro conciso e del tutto completo sui 2.136 Kanji a un metodo che tenesse insieme e coesa quell’enorme mole di informazioni. Il mio impegno in questo derivava dalla convinzione che, con l’aumentare del grado di astrazione, corruzione etimologica e difficoltà dei Kanji, superato soprattutto il primo migliaio, un metodo basato esclusivamente sui Kanji più semplici non sarebbe stato applicabile con la stessa efficacia in seguito.

        Dopo aver sofferto per anni il fallimento di altri libri ambiziosi del genere, cercai io stesso di redarne uno con la mia esperienza, individuando un metodo tutt’ora unico nel suo genere che, senza sacrificare la quantità, descrivesse perfettamente ciò che contava alla memorizzazione, padronanza e comprensione di ogni sfumatura del sistema ideografico, dai radicali di base ai Kanji più distanti e astrusi. E’ stato un lavoro enorme durato anni, ma credo molto, così come mi ha dimostrato chi ha riposto fiducia nella guida, di aver centrato il più possibile l’obiettivo.

        Possiedo anche il manuale del Dott. Gabarrini che, pur affrontando il problema da una prospettiva differente, non posso che lodare per la sua capacità di risultare incredibilmente immediato, piacevole e chiaro nelle sue scelte, nei contenuti come nel bellissimo assetto grafico. Il taglio più breve ha inoltre senz’altro il pregio di riuscire a dare largo spazio a eserciziari e curiosità aggiuntive, un aspetto che risulta incredibilmente utile, soprattutto a chi si accinge per la prima volta alla scrittura giapponese.

        Ritengo siano entrambi ottimi metodi di ampio respiro, ma non confrontabili alla fine, poiché si basano su idee e obiettivi ultimi che credo diversi.

  4. Salve! Io ho i seguenti libri:
    1. Dizionario MAXI Giapponese degli Ideogrammi e Kanji Grande dizionario giapponese-italiano dei caratteri
    2. Grammatica d’uso della Lingua giapponese
    3. Dizionario Bilingue HOEPLI per Android (app ufficiale a pagamento)
    4. Il giapponese in parole semplici e complesse
    Avevo provato anche il libro di Matilda Mastrangelo di grammatica con copertina rossa e il 1° volume del corso HOEPLI, ma dato che mi ci sono trovato malissimo come autodidatta, ho pensato di cambiarlo con quest’altro libro. Che ne pensi?

    1. I primi 3 non sarebbero le mie scelte perché sono per libri in inglese, più scelta e generalmente più validi, ma vanno bene come testi in italiano. Non ho però il numero 4 e conosco solo di fama e dall’anteprima il numero 2. Sto preparando una serie di articoli, uno per ogni livello del JLPT, per come proseguire lo studio dopo un corso, stay tuned… Domattina… o domenica, se ora crollo, esce il primo per completare l’N4 e a ruota gli altri.

      Mi pare che il tuo numero 4 sia da livello N3, mentre dicevi che hai abbandonato il 1° volume hoepli, che non completa l’N5 …la parte di mezzo? Un libro di pura grammatica non è sufficiente, anche se necessario. Se ho capito bene a che punto sei ti interesserà l’articolo che sta per uscire. Certo dovrai vedere se saltare il testo di grammatica perché hai già quello al punto 2, ma lo puoi scoprire solo confrontando gli indici… oppure se mi mandi delle foto dell’indice della grammatica d’uso posso dirti io fino a che livello copre! 😉 Io stesso sono molto interessato.
      Se ti va, puoi caricarle su imgur e copiare qui i link oppure puoi postarle su FB, sperando si leggano bene ^^;;

  5. Ciao, negli scorsi giorni mi sono letto un bel po’ di articoli del tuo sito per cercare di capire come muovere i primi passi. Di questi libri che consigli, mi sto muovendo verso il materiale in inglese visto che non ho nessun problema con esso (in particolare la serie “Japanese from Zero”), non sono riuscito ancora a capire se riescono a portarti (integrando anche con altro materiale per quanto riguarda la comprensione orale e scritta ed il parlato) ad un livello base, intermedio o avanzato o magari a cavallo tra due di questi livelli?
    Chiedo questo più che altro in riferimento alla grammatica, visto che per quanto riguarda la comprensione scritta più leggi più avanzi (compreso lo studio dei kanji), per la comprensione orale più ascolti più avanzi e per il parlato è questione di esercitarsi ed ascoltare molto. In generale si dovrebbe avanzare parallelamente su tutti questi aspetti.
    Correggimi pure se manca qualche tassello, questo è l’idea che mi sono riuscito a fare per ora.

    Come ultima cosa mi hanno detto che “Tae Kim’s complete guide to Japanese grammar” per quanto riguarda la consultazione in caso qualcosa non si capisca dal punto di vista grammaticale è uno dei migliori materiali, se puoi darmi un’opinione te ne sarei grato.

    1. Posso dirti che JfZ va molto lento nel primo volume (cosa che ha pro e contro), ma degli altri ho visto solo gli indici.
      A giudicare dai contenuti al 5° volume sono ancora all’N4 …non completo, ma con qualcosina dall’N3. Per confronto l’hoepli impiega 3 volumi con il corso arancione, 2 volumi con il nuovo corso, ma il mio progetto prevede un volume per l’N5 e uno per l’N4 più due eserciziari …quindi a conti fatti 4 volumi, che secondo me è il giusto.
      Insomma, lenti, sì, relativamente. Continuo, sempre a giudicare dagli indici, ad avere un debole per il loro approccio. Non l’ho trovato accettabile nella primissima parte, ma mi piace come affrontano le cose poi, a volte dedicando capitoletti a singoli vocaboli, includendo espressioni da giapponese reale più che da “giapponese del jlpt”.
      Certo però, avanzato, assolutamente no. Con i 5 volumi usciti sarai al livello N4, ma con basi secondo me più solide di chi ha usato l’hoepli.
      Di nuovo però, è l’idea che mi sono fatto dagli indici, disponibili nelle anteprime su amazon.

      Tae Kim va benissimo. Un’altra buona risorsa è nihongoresources che include una grammatica …è un po’ più pragmatica nell’approccio però, i più preferiranno Tae Kim.

  6. Grazie mille per la risposta, mi hai chiarito molti punti oscuri sui livelli. Probabilmente opterò per la serie JfZ, visto che quest’ultima indicativamente ti porta ad un livello N4, successivamente che materiale è di solito utilizzato per continuare ad avanzare verso l’N3 e N2 ?
    Perché da come ho capito la quasi totalità del materiale disponibile è rivolto al massimo ad un N3, da quello che avevo capito il Genki 2 non ti prepara per un N2. Dall’N3 al N2 è tutta questione di esercizio, ampliare il vocabolario e raggiungere i 2134 kanji che i gli studenti giapponese finiscono durante gli anni delle superiori o esistono grammatiche avanzate o cose simili ?

    Ti chiedo questo perché ho visto che la guida di Tae Kim principalmente copre grammatica intermedia e poca avanzata…

    Comunque ottimo lavoro con questo sito, la migliore fonte di risorse e delucidazioni che abbia mai trovato in italiano!!!

    1. P.S: Ti ho chiesto molto sui livelli del JLPT non tanto perché mi interessino di per se (non ho intenzione di dare esami), ma solamente come indicazione di livello, per quello che avevo capito N3 = intermediate (= B1-B2); N2 = advanced (~ C1); N1 = native language speaker (=C2).

      1. P.P.S: Nelle lingue in cui mi sono cimentato fin’ora, Inglese, Tedesco, ho sempre notato che raggiunto un livello B1-B2 iniziavo ad essere capace di pensare in lingua, non dover tradurre mentalmente e infine riuscivo ad ampliare sia il mio vocabolario passivo che attivo semplicemente ascoltando e leggendo molto, quindi prendendo molto dal contesto.

      2. A proposito di livello di conoscenza… Il JLPT corrisponde male al quadro europeo. La grammatica N1 sì porta vicino a un C2 (anche se puoi trovare argomenti grammaticali, costruzioni che l’n1 non tratta), ma è tutto lì perché per superare il JLPT non devi parlare né scrivere. Ci si prepara per un test interamente teorico quindi dire che passarlo significa avere un C2… E per di più un livello da native speaker… Purtroppo no (e te lo dice uno che ha l’n1)
        Molta grammatica N1 è praticamente inutile, i kanji sono in gran parte essenziali, così come i vocaboli e l’ascolto, un po’ meno le letture. Per questo già prima di iniziare l’n1 uno deve decidere secondo me se non è il caso di indirizzare il suo studio su quello che gli interessa in effetti …p.e. se vuole usare il giapponese per leggere manga dovrà imparare un sacco di cose sul linguaggio colloquiale e quello specifico dei manga che semplicemente non compaiono nel JLPT. Se vuole lavorare in Giappone deve sviluppare ascolto, parlato e soprattutto il keigo …e via così.

    2. La maggior parte dei corsi disponibili non copre nemmeno l’intero N4… E anche se lo copre lo fa dal punto di vista della grammatica e dei kanji ma lo studente è ancora debole su vocaboli, letture e ascolto.
      Per questo dopo un corso consiglio di proseguire con del materiale per il JLPT. Ho fatto degli articoli per capire come scegliere tra le serie disponibili il materiale migliore per ciascun “tema” (grammatica, vocaboli, kanji, letture e ascolto). Te li linko sotto, rispondono anche a come continuare oltre Tae Kim. Un giorno farò anche degli articoli per i livelli N2 e N1.

      Ci sono dei corsi di livello intermedio, ma a questo livelli proseguire lo studio con un volume per arrivare al livello N3 e uno per l’n2… È solo un’illusione, in realtà servono volumi su volumi, tanta lettura, tanto ascolto…
      Anche il genki penso entri nell’n3 senza finirlo …ma non importa. Dicendo così mi riferisco agli argomenti grammaticali trattati, ma mai e poi mai il genki conterrà abbastanza letture, ascolto e esercizi per portarti davvero a quel livello di conoscenza.

      https://studiaregiapponese.com/2020/04/19/cosa-fare-dopo-un-corso-il-giapponese-al-livello-n4/

      https://studiaregiapponese.com/2020/05/27/come-studiare-giapponese-al-livello-n3-del-jlpt/

  7. Ciao Riccardo! Finalmente è arrivato settembre… non vedo l’ora che escano Capire i kanji 2 e Yukkuri Nihongo! 🙂

    Nel frattempo vorrei farti una richiesta di natura bibliografica. Nel corso degli anni in risposta a diversi commenti qui sul sito, sulla community o sul gruppo facebook hai consigliato alcuni testi di grammatica, dizionari grammaticali, handbook di vario genere (su particelle, verbi, espressioni etc.) che possono essere di integrazione e approfondimento rispetto alle succinte spiegazioni che si trovano nei libri di preparazione per il JLPT…

    Dato che le tue indicazioni si trovano sparse qua e là, credo che sarebbe davvero utile se potessi compilare un elenco riassuntivo e nel caso aggiornato di quelli che ritieni i migliori libri di questo tipo, magari con qualche tuo breve commento da usare come piccola guida per orientarsi nell’argomento.

    So che sei sempre super disponibile e ti ringrazio già da ora, ma dato che non è una richiesta urgente rispondi pure con calma!

    1. Scusa il ritardo nella risposta, ero nel mezzo d’un trasloco^^
      Intendo farlo, raggruppando sia indicazioni su come studiare che il materiale che consiglio per studiare, realizzando una sorta di guida allo studio del giapponese. Una volta finito con Capire i kanji, a breve, e poi con yukkuri nihongo, mi metterò a lavorare proprio a quello. Nel frattempo se hai domande specifiche, chiedi pure ^__^

      1. Se non ricordo male, nella prefazione del corso parlavi proprio di un pdf simile da pubblicare qui sul sito… fantastico! Ho già raccolto alcune informazioni leggendo un po’ dei tuoi commenti, ma avere una guida completa sarebbe davvero l’ideale! Grazie ancora e buon lavoro 🙂

Fatti sentire!

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