Hai già fatto l’hiragana? Tra hiragana e katakana è meglio partire dall’hiragana!

Cosa ripassare prima di procedere?Dopo l’hiragana, prima del katakana

nusutto-dansu
Se non sai leggere la scritta arancione in quest’immagine… sei nel post giusto (-_^)

Non esiste UN metodo per imparare katakana (o hiragana), perché siamo tutti diversi e impariamo in modo diverso. Non fidatevi dunque di chi vi dice che l’unica è scrivere e riscrivere, né di chi dice “O flashcards o morte!”. Ci sono mille metodi possibili, sicuramente uno è più adatto a voi rispetto agli altri, tutto sta a trovare quale e impegnarsi davvero!

In tutta sincerità il mezzo migliore che posso proporvi è il mio libro, Kana, caratteri e suoni della lingua giapponese, proprio perché comprende tanti approcci diversi (immagini, scrittura, lettura, storie “tipo Heisig”, vocaboli…), il tutto organizzato in base all’esperienza maturata qui sul sito, ottenuta ascoltando le vostre domande e i vostri dubbi, per fornirvi davvero lo strumento migliore possibile per studiare hiragana e katakana. Per chi si volesse accontentare però, qui sotto c’è molto materiale raccolto nel corso degli anni, che penso potrà esservi utile in particolare dopo aver imparato i katakana per “consolidare” i vostri risultati.

 

Esercizi per lo studio del katakana:

  1. ア行 (A-gyou) – Le vocali: a i u e o
  2. カ行 (KA-gyou) – La serie della K: ka ki ku ke ko
  3. サ行 (SA-gyou) – La serie della S: sa shi su se so
  4. タ行 (TA-gyou) – La serie della T: ta chi tsu te to
  5. Il nigori (ガ・ザ・ダ行) – Le “serie nigorizzate” (G, Z e D)
  6. ナ行 (NA-gyou) – La serie della N: na ni nu ne no
  7. ハ行 (HA-gyou) e il maru – La serie della H, nigorizzata (B) e maruizzata (P)
  8. マ行 (MA-gyou) – La serie della M: ma mi mu me mo
  9. ヤ行 (YA-gyou) – La serie della Y: ya yu yo e i suoni complessi (o contratti)
  10. ラ行 (RA-gyou) – La serie della R: ra ri ru re ro
  11. ワ行 (WA-gyou) – La serie della W: wa wo …e la ン (N consonantica)
  12. Tabella dell’katakana con ordine dei tratti per ogni segno (più esercizio)
  13. Esercizi finali
  14. Katakana “strani” o “stranieri”?

→ Ti manca ancora l’hiragana? Vai all’indice corrispondente per l’hiragana

Hai fatto tutto? Tutto perfetto? Ti meriti un melon-pan! (SE sai leggere che c’è scritto qui!)

28 thoughts on “Imparare il katakana

  1. Questo è il mio primo commento. Innanzitutto grazie mille per il blog, ho appena finito l’hiragana e grazie all’immensa quantità di risorse e la disponibilità nel rispondere alle domande, è stato più facile di quanto immaginassi.
    Vorrei cercare di contribuire, per aiutare anche gli altri utenti. Ho notato che dopo la HA-gyou, la MA-gyou, la YA-gyou e la RA-gyou sono tutte chiamate NA-gyou.

  2. è da un po’ che leggo e seguo il tuo sito, SEI GRANDE, ma devo dire che ti ho maledetto 10 minuti perché leggendo il titolo in arancione dell’immagine si legge “nusutto dansu”, però dall’immagine si capiva che era sket dance (suketto dansu), e non capivo perché leggevo nusutto!!!!…… invece di suketto, allora ho pensato che fosse un errore mio, ma poi passando con il mouse sopra all’immagine leggo in ita nusutto ed allora ho capito che la frase è scritta così apposta…. 😉 😉 😉

    1. nusutto è un modo per dire ladro, ecco perché si lega all’immagine… e ho messo apposta questa e non un’altra immagine proprio perché la scritta sket dance o suketto dansu sarebbe stata troppo ovvia.
      Tra parentesi il titolo è un gioco di parole… sket dance diventa suketto dansu che si può leggere suketto (aiutante) dan (squadra, gruppo) -su, parte finale di desu… a intendere “siamo una squadra di aiutanti” detto con pronuncia un po’ maschile che elimina il “de” da “desu” (il verbo essere).
      nusutto dansu sarà ovviamente una squadra di ladri!

  3. Ciao Kazeatari! Anche per me questo è il mio primo commento nel blog, che sto seguendo da un mese circa e si sta rivelando un ausilio davvero efficace per il mio corso di giapponese all’università di Bologna! Il mio dubbio riguarda il fatto che mi è parso di vedere che alcune parole straniere sembrino essere trascritte in maniera differente, come ad es. la parola “computer” che diventa “conputera” o “conpiutera” ecc… Queste parole sono riconducibili ad errori di stampa, e se sì,quale sarebbe la versione corretta?

    1. I giapponesi trascrivono la pronuncia, non la parola inglese in sé. Inoltre la trascrivono per come il loro “alfabeto sillabico” (kana) glielo consente… e cioè in modo limitato, approssimando la vera pronuncia con i suoni che sanno pronunciare (non è strano, pensa al TH di “thank you”: in italiano è un suono che non esiste… lo stesso vale per molti suoni inglesi o italiani che in giapponese non esistono… come “si”, “ti”, tu”, la lettera V, ecc. A volte li si rende in qualche modo, a volte li si esclude, come la R dopo una vocale e seguita da una consonante o a fine parola, es.: “car” si trascrive “kaa”).
      Dunque le parole che dici non sono typo, errori di stampa. Computer (pronuncia italiana: compiuter) si trascrive in giapponese per come gli riuesce e cioè konpyutaa.

  4. Salve Kazeatari, allora io ho appena finito di memorizzare tutti gli hiragana e adesso devo iniziare i katakana, la mia domanda è questa: quando comincio a studiarli potrei dimenticare gli hiragana? E’ questa la mia paura, che finito di memorizzare tutti i katakana avrò scordato molti hiragana.

    1. Se ciò fosse vero non potresti studiare i kanji perché dimenticheresti i kana e poi studiando i kanji più difficili dimenticheresti i più facili e così via… Insomma, non preoccuparti. Possiamo tenere a mente molte più cose di così… e considera che un bambino di 6 anni in Giappone conosce tutti i kana E almeno 80 kanji.
      In bocca al lupo e buono studio

  5. Ho attinto a piene mani: schemi, tabelle, filmati, bibliografia. Dopo 4 settimane posso dire di saper più o meno leggere gli hiragana e i katakana. Faccio ancora qualche confusione, soprattutto per le combinazioni o i kana simili (shi-tsu-n-so in katakana). Il punto è che se riesco più o meno a leggere, quando in realtà devo scrivere vado in tilt. Faccio molta, molta confusione ad associare il simbolo alla suono sillabico soprattutto a visualizzare mentalmente i due alfabeti per la stessa sillaba.
    Suggerimenti? Consigli? Pacche sulla spalla? Qualche pozione magica? Oltre (immagino) a ripetere fino a farsi venire le vesciche sulla mani ….

    1. Non è che i tuoi esercizi sono stati principalmente di lettura e non di scrittura. Se fosse così si spiegherebbe perché sei bravo in una e non nell’altra… Sono processi diversi dell’apprendimento. Ah, ovviamente la soluzione ovviamente sarebbe esercitarsi nella scrittura… anche senza farsi venire le vesciche però.

        1. Dipende da quanto tempo gli dedichi al giorno, ma per fare un confronto, tieni presente che gli studenti universitari imparano l’hiragana e il katakana in circa due settimane… Tre o quattro di studio non intensivo non sono male come risultato… Poi comunque sono conoscenze che si consolidano con il tempo mentre ti sforzi di leggere le frasi d’esempio del corso che segui… È normale finire lo studio dei kana senza essere perfetti

  6. Grazie per l’incoraggiamento! Il punto è che rispetto ad altre lingue studiate (europee) non vi sono punti di riferimento (tipo assonanze con la lingua italiana) per cui mi sembra di dover ancora trovare una chiave personale per l’apprendimento. Finora, oltre ad una lezione di 1h30 con insegnante madrelingua su un testo in kana non romanizzato e un’ora scarsa al giorno di studio, per lo più sfruttando i tragitti casa-lavoro con app, flashcards ecc, mi sembra uno sforzo sbilanciato rispetto ai risultati. Ma forse è solo impazienza. Grazie comunque delle informazioni contenute nel tuo sito.

    1. È uno sforzo notevole proprio per la distanza tra la nostra e la loro lingua, come accennavi tu… Questo è innegabile.
      Tutto però dipende dai tuoi obiettivi, dai “risultati” che desideri.
      Nel mio caso avevo delle aspettative per il dopo, volevo diventare bravo, volevo leggere materiale in originale, diventare traduttore… ma mi appassionava anche lo studio stesso, l’interpretazione di questa specie di codice segreto, la possibilità di riuscire a tradurre canzoni, anime, ecc. e vedere quanto da me scritto “pubblicato” in rete.

      Insomma, se il rapporto sforzo/risultati è sbilanciato, siccome lo sforzo non cambia, puoi ingrandire la tua idea di “risultati” per ribilanciare il tutto 😉

      In bocca al lupo per lo studio ^_^

  7. oops, credevo di “padroneggiare” hiragana e katakana e invece…..
    studiando il kanji 所 ho trovato la parola かしょ scritta in 4 modi diversi, e sempre con la stessa pronuncia:
    カ所, か所, ケ所 e ヶ所
    4 modi e 4 domande:
    il primo sembra che contenga un KA, non un RYOKU, giusto? (che comunque non c’entrerebbe niente). Ma allora perché in katakana??
    il secondo mi sta bene, ma mi chiedo se il か usato come prefisso ha un significato particolare (sulla mia grammatica non ho trovato niente)
    il terzo… ケ??? E me lo pronunci KA??? Credevo che ケ avesse una pronuncia sola…
    il quarto… ヶ piccolo??? Questo davvero non l’avevo mai visto. A che serve?? Credevo che la grafia piccola fosse solo per ャ ュ ョ.

    1. -kasho è un modo di contare dei luoghi, come -kagetsu per i mesi, -kakokugo per le lingue e -kakoku per i paesi (di solito da tre in su).

      Quel “ka” è più correttamente scritto ヶ in piccolo, non in grande. Sembra un le del katakana, ma si legge sempre “ka”. È in effetti un simbolo, ormai, ma nasce come semplificazione del kanji 箇, un contatore per cose generiche come “ko” in 一個 ikko. Questo 個 è solo una versione alternativa del kanji che è rimasta più utilizzata e in forma di kanji, mentre 箇 è stato appunto semplificato in ヶ, ma poiché la sua pronuncia è “ka”, è stato poi sostituito da un ka piccolo o grande in katakana o hiragana perché f@#k it così è più facile!
      Oggigiorno quindi trovi tutte le versioni (a parte il kanji stesso che è davvero raro).

      Anche in cinese il kanji in questione è stato semplificato …ed è divenuto il classificatore onnipresente della lingua cinese: 个 (no, non è una freccia verso l’alto, è un kanji e lo puoi scrivere anche in giapponese digitando… ikko!)

  8. Premetto che più che una domanda “tecnica” la mia è una domanda storica sul katakana. Da quando ha assunto la funzione di sillabario per la traslitterazione di parole/nomi stranieri? In origine ho letto fosse stato creato da monaci buddhisti per indicare le letture dei kanji (a mo’ di furigana) nei loro scritti, ma non ho ben chiaro il momento preciso in cui abbia assunto il ruolo attuale. Anche perché – e mi scuserai, ma non riesco proprio a ritrovare la fonte – ho letto che fino a circa fine ‘800 i nomi stranieri li scrivevano con i kanji come fanno i cinesi (mi pare fosse riportato come esempio Shakespeare).

    Ecco, dopo questo mini-romanzo, ti chiedo se tu sapessi qualcosa in più riguardo.

    1. Dopo l’uso stile furigana (di cui ho parlato sul blog con qualche immagine… devo però trovare l’articolo^^ poi te lo linko) ci fu un altro uso… quello che ora è l’uso dell’hiragana, che durò specie nella scrittura maschile/e dei documenti ufficiali fino alla prima metà del novecento (e ancora oggi lo ritrovi in qualche anime che “si atteggia un po’”, come Bakemonogatari). L’uso dei kana fu riformato e “deciso per legge” nel dopoguerra (pensa che prima della guerra あった si scriveva あつた, cioè senza “tsu piccolo”, e uno doveva arrangiarsi a indovinare la giusta pronuncia!).

Fatti sentire!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.