L’elenco qui riportato è una lista di vocaboli in cui uno o più kanji compaiono con pronuncia irregolare (o “speciale”). È preso dall’elenco dei jouyou kanji stilato dal ministero giapponese dell’educazione e va saputo da chi affronta il JLPT.

Vi consiglio di leggere le note a seguire, perché sono molto importanti! Inoltre tenete presente che, in caso ci fossero problemi con google docs, metto a disposizione dei files scaricabili in vari formati, a fine pagina.


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Note

I vocaboli sono nell’ordine alfabetico giapponese (AIUEO, KAGAKIGIKUGU… ecc.). Come vedete ho aggiunto i significati all’elenco ufficiale, poi, ovviamente, delle note personali e la colonna del livello: B/I/A.
B = Base, I = Intermedio e A = Avanzato sono i livelli di difficoltà per quel vocabolo. Fra un attimo spiegherò le altre indicazioni, ma diciamo subito che i vocaboli indicati con B, B* e B/I comprendono kanji usati per il JLPT N5 e N4. Se trovate solo la lettera “I”, da sola, significa che si tratta di vocaboli previsti per i livelli N3 e N2 del JLPT (anche se alcuni kanji sono del livello N1). Non dimenticate però che dovrete sapere anche tutti quelli previsti per i livelli precedenti.
Per finire I/A e A indicano vocaboli previsti per il JLPT N1 (ma I/A indica vocaboli più comuni e/o importanti). Anche in questo caso, mi pare ovvio, non potete trascurare quelli dei livelli precedenti!
Spieghiamo ora perché tanti “simboli”. Come forse sapete, con la riforma del 2010 sono stati aboliti gli elenchi ufficiali per il JLPT. Dunque devo basarmi sui vecchi elenchi (e sull’esperienza personale) per consigliarvi cosa studiare. La divisione per livelli vista sopra si basa sui vecchi elenchi ufficiali, ma la classificazione più “fine” è dettata dalla mia esperienza (nell’incontrare quel dato vocabolo e considerando a quale livello appartengono i kanji che lo compongono). In breve:
B indica i vocaboli che dovreste trovare nel livello N5
B* indica i vocaboli che dovreste trovare nel livello N4
B/I indica i vocaboli scritti con kanji dei livelli N5 e N4 che forse troverete solo nel livello N3
I indica i vocaboli che dovete sapere per affrontare i livelli N3 (forse) e N2 (sicuramente)
I/A indica i vocaboli che apparterrebbero al livello N1, ma io vi consiglio di studiarli per l’N2
A indica i vocaboli che dovreste trovare solo nel livello N1

NB! Queste indicazioni si riferiscono al saper leggere e scrivere in kanji quel vocabolo!

Non sono poi molti, quindi personalmente vi consiglio di avvantaggiarvi di un livello:
Se dovete sostenere l’esame per il livello N5 studiate i vocaboli indicati con B e cercate di saper riconoscere i vocaboli con B* (non dovete saperli scrivere, ma se ne vedete i kanji dovreste ricordare significato e pronuncia).
Se dovete sostenere l’esame per il livello N4 studiate i vocaboli indicati con B, B* e B/I
Se dovete sostenere l’esame per il livello N3 studiate i vocaboli indicati con B, B*, B/I e I
Se dovete sostenere l’esame per il livello N2 studiate anche quelli indicati con la I/A
Se dovete sostenere l’esame per il livello N1 studiateli tutti e, se ne incontrate, anche di più

Un’ultima nota: (N) indica vocaboli spesso usati anche come nomi o cognomi, ma il riferimento è al “suono”, non ai kanji! Es. Azuki è un nome proprio abbastanza comune, ma di norma si scrive con kanji diversi o in kana. Sono curiosità, non servono per il JLPT!

Link per scaricare il file sopra riportato, in vari formati:

12 thoughts on “Vocaboli con pronunce irregolari dei kanji

  1. Innanzitutto complimenti per il sito ; )
    Volevo chiedere perché alcuni kanji hanno una pronuncia ”irregolare”?
    Nel senso, se è così, allora normalmente i kanji hanno una pronuncia regolare, giusto? P. e. una caratteristica comune a un gruppo di kanji, come un radicale o altro …
    Altrimenti in che senso irregolare?
    Grazie

    1. Spero di aver capito il punto della tua domanda… Comunque sì, normalmente i kanji hanno una pronuncia regolare, quelle reputate comuni dal ministero dell’istruzione giapponese.
      Possiamo avere vari casi di pronunce irregolari, ma a tal proposito farò un post.
      La parte del p.e., ti dirò, non l’ho capita, temo.

      1. Sì anche io mi sono capito poco devo ammettere
        Ho pensato che forse la pronuncia in comune fosse dettata dal fatto che i kanji abbiano in comune uno stesso radicale. Del tipo tutti quelli che hanno hi 火 come radicale hanno una parte fonetica in comune (all’inizio, o alla fine ecc.)
        Era solo una supposizione senza fondamento comunque
        Intendi, quindi, per pronuncia irregolare un diverso modo di dire un particolare kanji, e che questa pronuncia non si trova normalmente su un dizionario?

  2. Ciao! Innanzitutto complimenti per il sito e soprattutto per aver raggiunto un livello di conoscenza avanzato della lingua giapponese. Scrivo per chiederti un consiglio: le letture dei kanji, come memorizzarle? Io ho già studiato cinese per un bel pò di anni, conosco quindi il significato di molte parole giapponesi scritte in kanji, ma quello che mi sembra impossibile è capire come si leggono :-(. Pensavo ci fossero delle regole per stabile quando utilizzare la lettura on o kun, ma niente; e non ne parliamo proprio quando lo stesso kanji ha 5, 6 o anche più letture. Tu come hai fatto? Io stavo pensando di memorizzare direttamente come si leggono le parole che incontro…del tipo 学生, 学ぶ etc.: insomma apprendere di volta in volta le varie letture man mano che queste spuntano in relazione ai nuovi vocaboli che sto studiando, in fondo che senso ha conoscere fin dall’inizio tutte le letture di un kanji se poi queste cambiano in funzione delle parole e non c’è nessuna regola per stabilire quale lettura utilizzare? Certo mi sono reso conto che a volte se la parola esiste anche in cinese tal quale la lettura è quella on, ma è vero anche che pure questa regola a volte mi sembra sia smentita :-(. E ancora un’altra domanda: se il metodo è quello giusto (cioè imparare le letture man mano che le si incontra), mi vengono i brividi al pensiero che praticamente il grado di prevedibilità della lettura di una parola scritta solo in kanji è bassissimo, si potrà capire il significato, ma la speranza di azzeccare la lettura dei kanji praticamente sta “alla sensibilità” che si è sviluppata, o mi sbaglio? Ah, se non fosse per le passioni che ho per alcune arti giapponesi…ahahah. Grazie ancora! Buona serata

    1. Venendo dal cinese confondi i kanji, cioè caratteri (cinesi) con le parole (giapponesi).
      Be’ lo fa anche chi non viene dal cinese, ma tu sei più giustificato.
      Comunque, con i kanji impara l’arte e mettila da parte. Impara kanji, significati (ma diciamo sfumature per non far confusione), pronunce (tornano utili), ma come leggere una parola è qualcosa che scopri quando studi quella data parola!

      Per studiarla devi cercarla sul dizionario e puoi farlo perché avendo studiato i kanji hai un’idea di come potrebbe essere letta. Ciò significa in gen. con una pronuncia ON se il kanji è parte di una parola, come in 学生, o una kun se il kanji appare da solo (cosa relativamente rara al di fuori dei kanji che si studiano agli inizi) o con dell’okurigana, come in 学ぶ (questa regola non è sempre rispettata, ma è abbastanza affidabile).
      Se poi non trovi la parola, puoi sempre inserire direttamente i kanji in un dizionario elettronico o online o in un’app.

      Attenzione, quando studi cinese noti che per ciascun livello dell HSK hai molti hanzi e poche parole, perché gli hanzi sono in gen. anche parole. Con il giapponese è il contrario è per un dato livello del JLPT i vocaboli richiesti possono essere 10 volte il numero di kanji richiesti… capisci che devi guardare a caratteri e parole con un diverso approccio… e questo include non saltare lo studio dei kanji perché aiuta moltissimo nello studio dei vocaboli (anche se questo non significa recitare a memoria ogni pronuncia per quanto poco usata… e qui ti serve un testo che aiuti nel selezionarle perché se guardi ai dizionari online stai fresco).

      p.s. attento a non appoggiarti troppo al cinese! I miei compagni cinesi in Giappone facevano un sacco di errori per questo motivo, così invertivano l’ordine dei kanji in una parola, tracciavano i kanji in modo leggermente diverso (talento è 才, non オ), scrivevano, per esempio, 美国 invece di 米国 per dire America, ecc.

        1. Si, si, ho già cominciato a studiare il giapponese e mi sono accorto che spesso ci sono delle finte somiglianze tra i caratteri giapponesi e quelli cinesi: alcuni si assomigliano ma cambiano per solo qualche tratto, altri vengono utilizzati con un significato diverso o in parole per le quali i cinesi usano un altro carattere etc. etc.. E mi sono accorto anche che le parole giapponesi sono costituite “anche” da kanji, ma non corrispondono ai kanji, o meglio ancora: possono essere scritte utilizzando per alcune loro parti i kanji (e questo le rende esteticamente – intendo la commistione tra kanji e kana – ancora più belle). Peraltro (e fortunatamente altrimenti sarebbe ancora più difficile ascoltare e capire il cinese) anche nel cinese moderno il concetto 1 carattere=1 parola è oramai relativo, valeva per il cinese classico, ma nel mandarino la maggior parte della parole sono “pluri-carattere”, certo spesso si possono abbreviare e invece di dire 汽车 (automobile) si può dire solo 车, ma ciò accade solo con le parole più comuni. Comunque sia, in uno dei link che mi hai indicato ho trovato una rassicurazione per la mia paura: “Se si tratta di una parola a noi nota, nessun problema, l’abbiamo studiata, la sappiamo scrivere, si suppone che sappiamo anche leggerla. Ma se la parola è nuova? Se è nuova, non sappiamo leggerla… non più di quanto uno straniero che vede la parola “regime” sa se deve pronunciare “régime” oppure “regìme”. Insomma, non diamo la colpa al giapponese “troppo difficile” se noi non abbiamo studiato una parola e vogliamo leggerla lo stesso”. Grandeeee!!!!! In effetti se ci penso anche quando iniziai a studiare l’inglese ero spaventato dal fatto che non esistessero delle regole per la pronuncia come avevo imparato col francese, ed in effetti il primo corso che utilizzai diceva proprio: “nemmeno gli inglesi possono essere certi al 100% della pronuncia di una parola se prima non l’hanno ascoltata”. Grazie mille! Insomma, passare dal cinese al giapponese sarà un po’ come passare dal francese all’inglese (almeno per la pronuncia, il resto un Everest da scalare…ahahah): se in cinese conosco il significato di due caratteri, ad esempio nucleo ed energia, riesco a dedurre che si tratta di energia nucleare e al 99% la pronuncia della parola la azzecco perché in cinese i caratteri con diverse letture/toni sono relativamente pochi, in giapponese invece mi dovrò accontentare per la lettura della sensibilità sviluppata nel tempo (un po’ in fondo come faccio ancora con le parole nuove che incontro in inglese). Un’ultima curiosità: ma sono molto utilizzati i 四字熟語 idiomatici in giapponese? In cinese li ho sottovalutati (lì si chiamano chengyu): pensavo fossero un extra come i proverbi in italiano o in inglese, ed invece quando leggo qualche articolo di giornale spuntano in continuazione ed esprimono concetti per i quali sarebbero state necessarie tre righe. In giapponese quanto sono ancora utilizzati? Buon pomeriggio ;-)!

        2. In cinese hai quelli che i giapponesi chiamano 故事成語, koji seigo, ma in giapponese hai più in generale gli 四字熟語 yojijukugo appunto, cioè composti di 4 caratteri e nella definizione rientra di tutto, non solo aneddoti storici, come per 白河夜船, ma anche concetti relativamente banale che non meritano una classificazione a parte, come 問答無用
          Dunque sì sono molto usati… meno persone conoscono le storie dietro i kojiseigo (è storia/letteratura cinese, che gli frega) ma siccome ci sono più yojijukugo che kojiseigo alla fine per forza risultano molto usati

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