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JLPT livello N5 – Grammatica – Promemoria verbi (1)

Dunque, mi pare un buon momento per un piccolo promemoria. Lo chiamo così, ma in effetti vedremo cose vecchie e nuove(!), per cui non vi consiglio di saltarlo.
Forse non capirete tutto, ma ripeteremo più avanti questo “esperimento”, facendo altri riassunti simili per chiarire e spiegare sempre più. Per ora leggete e vedete come va.

In giapponese esistono due “katsuyou” (coniugazioni) principali, godan e ichidan (gli ichidan si suddividono in due sottotipi come presto vedremo, ma non è molto importante). Inoltre abbiamo dei verbi irregolari (pochissimi!) che vedremo a parte.

I verbi godan appartengono a diverse “gyou”: per suddividerli, in riferimento all’ “alfabeto” giapponese, si usano le “gyou”, カ行 (ka-gyou), サ行 (sa-gyou), タ行 (ta-gyou), ecc. Ciò significa che poiché i verbi godan finiscono in -ku, -su, tsu, ecc. (cioè finiscono con il suono terminante in -u della gyou indicata), dirò che appartengono alla カ行 o alla サ行 e così via. Gli stranieri spesso usano “codici” tipo v5k, v5s, v5t …eccetera.
Come abbiamo detto posso incontrare verbi godan che terminano con vari kana con il suono U (in “ku” come il verbo “kaku” o in “su” come “hanasu”, ecc.), ma non tutti i kana che terminano con il suono -u possono essere la terminazione di un verbo (infatti non ho nessun verbo che finisca in -zu, -du, -fu, -pu, -yu). Li abbiamo già visti, ma rivediamo i kana con cui finiscono i verbi (in vari ordini, scegliete voi il più comodo):

I verbi ichidan invece, finiscono con i suoni -iru o -eru e quindi appartengono tutti alla ラ行 (cioè finiscono tutti in -ru). La linguistica definisce i godan come verbi consonantici, gli ichidan come verbi vocalici (ne riparlerò), in base alla terminazione della radice dei verbi (per consonante o vocale). La radice verbale (語幹 gokan) è ciò che resta immutato nel verbo quando passo da una “base” all’altra, da una “forma” all’altra. Per es. il verbo “scrivere” in forma affermativa è kaku, in forma negativa è kakanai: è ovvio che la parte invariata è kak- , che termina per consonante …e infatti kaku è un verbo godan. Viceversa il verbo taberu al negativo fa tabenai, ciò che non varia è tabe- che termina per vocale (quindi ho un verbo ichidan).

Da tutto ciò derivano i nomi godan (5 dan) e ichidan (1 dan). Vedremo che le varie basi di un verbo godan hanno in comune la radice (gokan) che finisce per consonante (es. kak-), ma ciascuna base finisce con una diversa vocale. Ad es. ho kaka-nai, kaku, kaki-masu… o meglio, in kana scrivo かない、か、かます ecc.
Ma cosa notiamo? Sì, kaka-, kaku, kaki- hanno il suono “kak-” in comune ma terminano con kana diversi: か く き (e ho altre basi che finiscono in け e こ), quindi le varie basi di un verbo godan usano kana della stessa “gyou”, ma di diverse (5!) “dan” (riprendete una tabella dell’hiragana e verificate che è divisa in 5 colonne (dan), ciascuna delle quali contiene solo suoni terminanti con la stessa vocale, mentre i suoni in riga (gyou) iniziano con la stessa consonante).
Se le basi del mio verbo terminano con i kana della stessa gyou, ma di 5 diverse dan, ho un godan. Se invece le basi terminano tutte con lo stesso kana (stessa gyou, stessa dan), come nel caso di taberu (mangiare), le cui basi hanno tutte in comune “tabe-” (e non taber-), allora ho un ichidan. La dan dei verbi ichidan (cioè la dan cui le loro basi appartengono) dunque è unica. È la e-dan, come per tabe-ru, o la i-dan, come per sugi-ru.

Tranquilli, continueremo a rivedere ogni punto approfondendolo man mano, in modo da capire meglio e nel contempo ripassare ogni cosa già vista. Vedremo le varie basi e molti esempi, così vi renderete conto che è tutto molto intuitivo e semplice.
Se vi sembra invece che ripeto continuamente dei concetti ovvi… be’ considerate che più volte li rileggete e più li ricorderete, senza dover faticare a studiare!

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