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Vocaboli – Finché c’è vita…

Finché c’è vita, c’è speranza? Ok, ma quale “vita”? Se c’è una parola che ha talmente tante sfumature da farci sudare sette camicie quando cerchiamo di tradurla in giapponese, questa parola è “vita”. Oggi proveremo proprio a capire tutte le sue sfumature e traduzioni. Su una nota più mondana… vi stavate chiedendo dove fossi finito in questi ultimi mesi? È la vita che si è messa di mezzo, sempre lei. Nonostante due traslochi (due!), beghe d’ogni sorta e altri disastri, procede bene la stesura dei miei prossimi tre libri (Tre! Corso, eserciziario e kanji!). Ma non sto a raccontarvi tutto, per ora è il caso di dedicarci ad un argomento meno vasto: la vita, appunto.

Uno dei primi termini che si incontra e che significa “vita” è 命 inochi. Questo termine indica la vita come “soffio vitale” …termine che uso non a caso, dato che più d’una teoria sull’origine della parola “inochi” coinvolge il kanji 息 iki, respiro, soffio.

Dunque, in quanto “soffio vitale”, 命 è insomma la vita come qualcosa che c’è o non c’è, che si può perdere o donare, salvare o rischiare, ma, fatto molto importante, non è intesa nella sua durata… Non che non si possa dire, ad esempio, 命短し inochi mijikashi, la vita è breve.

Ma l’idea qui è che “La vita svanisce in fretta (innamorati, ragazza!)”, non è la vita con le sue vicissitudini, da zero a novant’anni, un certo stile o routine, è una vita che “passa”, si spegne, ha una durata, sì, ma, di nuovo, l’idea è che c’è o non c’è, punto. Ad ogni modo, su questa differenza ritorneremo tra poco.

Un altro termine, palesemente legato a inochi, è 生命 seimei; non a caso è formato dal kanji di 生きる ikiru, vivere, e dallo stesso kanji di 命 inochi.

Seimei indica la vita nella sua essenza, per così dire, l’idea più basilare di vita, ciò che accomuna gli esseri viventi. Spesso, inoltre, risulta un po’ più “tecnico” e meno colloquiale di inochi. Per esempio si trova in termini come “assicurazione sulla vita” (生命保険 seimei hoken), tanto che è la parola chiave nei nomi di varie assicurazioni, come nel logo della compagnia Zurich, ben nota anche a noi (qui a destra), nonché nel nome della compagnia Kanpo-seimei, nota solo in Giappone, ma con pubblicità molto più… carine.

Il termine seimei però, come dicevamo, spesso è “tecnico” e non a caso è molto usato parlando di vita in biologia. Per esempio si parla di 生命の力 seimei no chikara, la forza della vita, o meglio ancora di 生命力 seimei-ryoku (che come si nota dai kanji ha lo stesso significato)… Temo sia un concetto un po’ astratto, ma dato che un’immagine vale mille parole, eccovi 4 mila parole per capire l’idea che vi sta dietro…

Immagino così sia chiarissimo, no?

Veniamo ora ad un altro classico termine per dire “vita”, 人生 jinsei. Innanzitutto è necessario guardarne bene i kanji: dato che 人生 contiene il kanji 人 di hito, persona, non può certo essere usato per indicare la vita di un animale. Inoltre a differenza di inochi e seimei, questo “jinsei” è sempre legato a una durata: è la vita di una persona dalla nascita alla morte (o al momento attuale). Anche qui vediamo cosa ci offre Google images (per le traduzioni controlla le didascalie).

Se si vuole parlare a chiare lettere di durata della vita, anche non umana, di solito si usa invece il termine 寿命 jumyou, che indica l’arco vitale. È comunque ben diverso da jinsei perché jinsei può essere interessante, piena di avvenimenti, dura… mentre jumyou è sempre qualcosa di breve o lungo. Inoltre lo si usa per dire che “era il suo momento” quando qualcuno muore di morte naturale (mou jumyou datta kamoshirenai, “Forse ormai era giunta la sua ora”).

Concetti vagamente simili sono 一生 isshou, una vita, e 生涯 shougai, (nell’)arco della (propria) vita. Si usano in espressioni tipo 一生のお願い isshou no onegai, il favore di una vita (nel senso che “poi non te ne chiedo altri”), 一生の恥 isshou no haji, la vergogna di una vita (una vergogna così forte da durare a vita). Shougai è simile a jinsei in quanto può essere felice, piena di avvenimenti, ecc. ma pone più l’accento sull’arco di tempo dalla nascita alla morte (non a caso 涯 gai indica un limite); mi sembra ottima la traduzione inglese lifetime, che immagino sia chiara a tutti.

 

Un altro importantissimo vocabolo è 生活 seikatsu. Seikatsu è la vita che uno conduce, con i suoi alti e bassi, agiata o difficile, privata o pubblica, domestica, coniugale, universitaria… ecc.

Ad esempio si dice 生活を一からやり直す seikatsu wo ichi kara yarinaosu, nel senso di “cambiare vita”, o meglio “rifarsi una vita da zero”. Non che non si parli di 人生をやり直す jinsei wo yarinaosu, ma questo suona come qualcosa di più radicale di un cambio di lavoro e di routine, suona come divorziare ed andare a vivere dall’altro lato del mondo, per esempio.

Il termine seikatsu spesso si avvicina anche a 生き方 ikikata, modo di vivere; non a caso possiamo anche dire 生き方を変える ikikata wo kaeru, nel senso di “cambiare vita”.  Come ikikata, anche 暮らし kurashi può avvicinarsi molto a seikatsu. Indica un vivere che si avvicina all’idea di abitare. Non a caso si trova in espressioni come 一人/二人暮らし, hitori/futarigurashi (vivere/abitare da solo/in due).

Tuttavia è molto più vicino a seikatsu, praticamente sinonimo, se si guardano espressioni come 大名暮らし daimyoukurashi, vita da daimyou (vita da signore, da re, da nababbo).

Inoltre seikatsu è un concetto che si avvicina anche a quello dei mezzi di sostentamento di una persona (in ing. livelihood), detti peraltro anche 生計 seikei o 活計 kakkei. Ancor più precisamente può indicare le necessarie spese quotidiane, i “soldi che escono ogni mese”, il costo della vita… ma va detto che per rendere quest’idea esiste anche l’espressione, più calzante, 生活費 seikatsuhi.

Considerando il significato più generale di seikatsu si può immaginare però che non sia poi così facile capire la differenza tra 人生 jinsei e 生活 seikatsu. Per farsene un’idea, per fortuna, basta guardare i vocaboli 人生計画 jinseikeikaku e 生活計画 seikatsu keikaku. Sono tutti e due dei “piani” (計画 keikaku), ma nel primo caso si tratta di un piano che decide le grandi tappe della propria vita (quando sposarsi, quando avere un figlio…). Nel secondo caso si tratta di solito di un piano su come gestire la propria giornata (sonno, studio, lavoro…), la propria settimana, su come risparmiare un po’ di soldi…

Per finire guardiamo ad una serie di espressioni un po’ meno importanti… come i casi in cui si parla di “una città piena di vita“: 活気にあふれた町 kakki ni afureta machi o, usando solo un aggettivo, にぎやかな町 nigiyaka na machi. Similmente 元気 genki può descrivere un ragazzo “pieno di vita” o anche l’energia, l’attività che ci rende “pieni di vita” (in espressioni come genki-ippai o …genki wa nai).

Un punto a parte voglio dedicarlo alle espressioni che indicano la nostra “ragione di vita”. Ne Le situazioni di Lui e Lei (Kareshi to kanojo no jijou) il padre della protagonista indossava spesso una maglietta con scritto “musume wa inochi”, che potremmo tradurre come “Le mie figlie sono tutta la mia vita”. Per intendere lo stesso concetto spesso però si usa 生き甲斐/生きがい ikigai, per esempio per dire che “il lavoro è la mia vita” (la mia ragione di vita): 仕事は私の生きがい shigoto wa watashi no ikigai.

Infine veniamo alle cose importanti, importantissime, anzi “questioni di vita o di morte” (死活問題 shikatsu mondai), cioè quelle in cui letteralmente “ne va della vita o della morte” di qualcuno (生死がかかわる seishi ga kakawaru), quelle situazioni in cui ci ritroviamo, come ogni “essere vivente” (生き物 ikimono; NB 生物 seibutsu è termine più scientifico), presi nella “lotta per la vita” (生存競争 seizon kyousou, lotta per la sopravvivenza).

Ok, spero di non avervi annoiati a morte con questo lungo post, se viceversa vi è piaciuto, fatemelo sapere nei commenti 😉

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