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JLPT livello N5 – Grammatica – Verbi ichidan

35 V+ない 父はテレビを見ない(chichi wa terebi wo minai)
31 V+ません 父はテレビを見ません(chichi wa terebi wo mimasen)

Bene, spero sia tutto chiaro per quel che riguarda i godan, perché ora ci tocca vedere gli ichidan, come il banalissimo “taberu” (mangiare) o anche “miru” (guardare), che trovate negli esempi 35 e 31 (trad.: “Papà non guarda la televisione“).
Attenzione che questi sono gli esempi “originali” della tabella riassuntiva del JLPT N5, in precedenza avevo sostituito “miru” (minai, mimasen) con un godan, kiku, per concentrare il discorso sui verbi godan.

Basi Nome italiano Basi di miru Esempi per “miru” (guardare)
mizenkei negativa mi- 見ない minai (non guardo)
ren’youkei in -masu mi 見ます mimasu (guardo)
(shuushikei*)
rentaikei
conclusiva
del dizionario
mi-ru
mi-ru
見る miru (guardo)
見る miru (guardo)
kateikei ipotetica mi-re- 見れば mireba (se guardo)
meireikei
ishikei
imperativa
volitiva
mi-ro/mi-yo
mi-you
見ろ/見よ miro/miyo (guarda!)
見よう miyou (guardiamo)

Come vedete nella tabella, per richiamo alla precedente, ho mantenuto l’indicazione delle (dan), sbarrandole però, perché… be’, guardate le basi. Dov’è andata a finire l’assoluta regolarità dei godan? Un verbo godan in -ku (che spesso indicherò come v5k), per esempio “kaku”, avrà le basi kaka-, kaki, kaku, kake- e kake, [kakou], giusto? Quindi, in pratica… ka ki ku ke ko!!! Ma un verbo ichidan si comporta diversamente.
Ad esempio “taberu” fa tabe-, tabe, tabe-ru… Alla kateikei fa tabe-re ma la meireikei è tabe-ro (o, in stile più letterario “tabe-yo“), nonostante prima kateikei e meireikei fossero identiche (per questo ho spostato la meireikei nella riga sotto). Infine abbiamo la ishikei (che, ricordiamolo, non è una vera base, ma per i godan fa da “quinta dan”) è tabe-you.
Insomma, non ho più alcuna regolarità. Quali sono invece i “punti comuni”? La radice. Nei casi visti “mi-” per “miru” e “tabe-” per “taberu”. Per questo motivo consideriamo questi verbi come ichi-dan, cioè con una sola dan, quel che eventualmente viene dopo “mi-” o “tabe-” (es. tabenai, tabere(ba), tabero…) sono desinenze caratteristiche della data base, ma ho solo una “dan”, cioè una sola “riga”, quella della radice (es. “mi-” o “tabe-“), mentre prima erano ben 5, una riga per ogni suono vocalico, con ciascuna base caratterizzata da una diversa vocale (salvo i piccoli dettagli visti con kateikei/meireikei e la falsa base ishikei).

In pratica, posto che con “taberu” voglio dire “(io) mangio”, per dire “(io) NON mangio” mi affiderò ancora alla base negativa (mizenkei) come nel caso dei godan, ma questa base non risulta distinguibile, rispetto ad esempio alla ren’youkei. 食べる tabe-ru diventa così tabe-nai 食べない e non ho alcuna variazione nell’okurigana (il primo kana dopo il kanji cambiava suono con i verbi godan (書ない kaka-nai, 書ます kaki-masu, 書 kaku), ma ciò non succede con gli ichidan).

Dunque vediamo ora, come abbiamo fatto per i godan, le nostre forme, piana e cortese, in “versione” affermativa e negativa per 受ける (ukeru), “ricevere”.

Forma Piana (f.p.)
(f.p. AFF.) 受け → 受け → 受け + ない → 受けない (f.p. NEG.)
Forma Cortese (f.c.)
(f.p. AFF.) 受け → 受け → 受け + ます → 受けます (f.c. AFF.)
(f.c. AFF.) 受けます → 受けます → 受け + ません → 受けません (f.c. NEG.)

Fermatevi a ragionare un momento. Perché per scrivere “ukemasen” non sono partito da ukenai (né da ukeru), ma da ukemasu? Cosa sarebbe cambiato? A livello pratico, con gli ichidan, non cambia nulla, ma quando prendo ukenai e tolgo -nai resto con una base che è la mizenkei non la ren’youkei… e la forma cortese si costruisce a partire dalla ren’youkei (mi basta ricordare come fanno i godan: kakimasu – kakimasen). Quindi, sì, non sarebbe cambiato nulla, perché mizenkei e ren’youkei sono uguali per gli ichidan, ma volevo mantenere un certo “ordine”.

Anche per oggi è tutto (-_^)

p.s. se aveste dei dubbi date un’occhiata ai commenti (^_^)

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