ovvero
Anche un viaggio di mille ri comincia con un singolo passo.
E’ una “fin troppo nota citazione” di 老子 (letto “Roushi” in giapponese, ma forse è più facile che lo conosciate come Laozi, Lao Tzu, Lao Tse o… con un’altra decina di varianti). Forse è l’unica cosa sensata da dire a chi pensa di studiare giapponese e si trova a scoraggiarsi dopo poche righe della sua nuovissima “grammatichina” tascabile.
Ed è anche il titolo di questo blog.
Ce la posso fare?
– Sì. Altre domande?Studiare giapponese sarà pure difficile, ma ci sono cose ben peggiori… e che danno molta meno soddisfazione. Dunque dovete solo mettervi alla prova. Perdete un po’ di tempo per cercare il metodo di studio più adatto a voi: spesso non è la materia ad essere difficile o noiosa, ma il metodo (o il libro) che vi rende tutto più complicato del dovuto.
Non ho molto tempo…
Un corso universitario di giapponese prevede per i corsi di lingua 64/80 ore l’anno per 5 o 4 anni (di norma). Sono 320 ore. Studiate un’ora al giorno e impiegherete meno di un anno. Studiate mezz’ora al giorno e impiegherete due anni… 15 minuti? 4 anni… ecc. ecc.
Messa giù così non sembra più una tragedia, no? ( ̄ー ̄)√ ̄
Ma siamo sicuri che ce la posso fare?
– Di nuovo? Diavolo, sì!
Volete fare una prova? Provate a imparare l’hiragana. Guardandolo la prima volta sembra un’impresa impossibile: un “alfabeto” sillabico di circa 50 simboli? Il doppio del nostro? E non è l’unico alfabeto? E ci sono pure i kanji?!? …ed è così che la gente in genere rinuncia (me compreso ai primi tentativi). In realtà non è nulla di impossibile, basta fare il primo passo di quell’enorme distanza che sono i “mille ri” del proverbio cinese.Un passo non è un grande sforzo e non farlo significa essere un passo indietro rispetto a dove potreste essere.
Datevi due settimane di tempo e sfidate l’hiragana. Portatevi in giro un quadernetto dove annoterete e trascriverete più volte 5 nuovi “caratteri” al giorno, esercitandovi a ricordare quelli visti in precedenza (scrivendoli, mi raccomando, scrivere e riscrivere è la strategia chiave nello studio del giapponese). Studiare per “quei 10 minuti” al giorno – quelli che uno inevitabilmente passa in bagno – si rivela spesso una buona strategia.
一か八か (ichikabachika)
Ancora non siete convinti? Allora ricordate l’espressione qui sopra: ichikabachika, cioè letteralmente “O uno o otto”, quindi poco o molto, tutto o niente… O la va o la spacca! ^_^
Non siete tipi da”mosse azzardate”? Allora vi dico semplicemente がんばってください (ganbatte kudasai). Un’espressione – già nota a molti qui, o perlomeno ad alcuni – che è usata spesso al posto di “Buona fortuna!”, ma letteralmente significa “Impegnati per favore”. Un primo, splendido, esempio di come l’intreccio tra lingua e cultura sia qualcosa di inscindibile (e affascinante)… qualcosa che spero vorrete seguire con me, post dopo post, studiando (da) giapponese, per imparare una lingua e cercare di entrare a far parte d’una cultura meravigliosa.
Jaa, ganbatte kudasai ne! (ゞ‿ ⁀)
必●勝
(Vittoria sicura)