一期一会
kana: いちごいちえ
Lett.: Un arco di tempo, un incontro.
Lib.: Ogni incontro è un fatto unico nella vita
Alcune note.
- Il senso è che ogni incontro con un’altra persona va affrontato essendo consci del fatto che potremmo anche non rivedere mai più quella persona e quindi bisogna far sì di non avere rimpianti per come ci si è comportati.
- Spesso è visto in senso romantico (la versione “colta” del nostro “ogni lasciata è persa”, diciamo), in realtà nasce nell’ambito dell’arte della cerimonia del tè (in genere si parla di 茶道 sadou e di 茶の湯 cha no yu), con un’idea di fondo che è qualcosa tipo “mi impegnerò al massimo per dimostrarti ospitalità ed eseguire perfettamente questa cerimonia, poiché ogni incontro è unico nella vita, cioè potremmo non rivederci più (e non voglio avere rimpianti per come ho agito in questa occasione)”.
- Sembra che la creazione di questo yojijukugo vada ascritta a Sen no Rikyuu, un maestro della cerimonia del tè, vissuto tra il 1522 e il 1591, che è stato anche una importante figura storica (gli sono stati dedicati anche dei film, uno con Toshiro Mifune, Leone d’argento a Venezia nel 1989). Vi consiglio il link a wikipedia perché, anche se non lo si direbbe mai, la sua vita è stata assai interessante (p.e. morì suicida, costretto a commettere seppuku da Toyotomi Hideyoshi, il successore di Oda Nobunaga, nonché predecessore del famoso Tokugawa Ieyasu… che forse non ricorderete, ma avete sicuramente già sentito nominare in qualche anime^^).
- Non solo la “scuola” (in senso artistico) di Sen no Rikyuu è sopravvissuta, ma anche la sua casa… le sue case, per la verità, note come “ura-senke” e “omote-senke” (“Sen-ke” significa “famiglia Sen”, omote e ura significano di fronte e sul retro, evidentemente la loro posizione rispetto alla strada). Nella foto della copertina che vedete qui sotto, si può leggere 茶の湯 表千家 “cha no yu omote-senke”, il che ci fa capire che ancora oggi, a 500 anni di distanza, la scuola è ancora in attività.
- Immancabile la locandina di un film… il sottotitolo della versione giapponese del famosissimo film “Forrest Gump” era… indovinate un po’…