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N5 in sintesi – Le particelle ni e he del moto a luogo

に/へ (ni/he)
*pronuncia della particella へ : “e”

☑ 意味: indicano il complemento di moto a luogo, l’obiettivo di un movimento. Se c’è moto verso qualcosa, si usa una di queste due particelle (se, in questo caso, una differenza va trovata per forza, si può dire che に enfatizza il luogo, へ enfatizza il moto. A tal proposito si vedano le note).

☑ 例文:

  1. watashi wa Nihon ni/he ikimasu
    Vado in Giappone
  2. kuruma ga denchuu ni butsukatta
    Una macchina ha sbattuto contro un palo
  3. basu ni noru
    Salire sull’autobus
  4. ie he no kaerimichi
    La strada verso casa

☑ 注意:

  • Come detto ni ed he sono quasi intercambiabili, tuttavia se il moto ha come obiettivo finale un oggetto, più che un vero luogo, si usa quasi sempre “ni”. È il caso degli esempi numero 2 e 3 …in genere per verbi del genere posso dire che reggere quella determinata particella è una proprietà del verbo, oppure, appunto posso parlare di complemento di “moto a luogo” (è innegabile che “contro un palo” sia uno strano complemento di moto, ma lo è, anche in italiano, per un semplice motivo… non può essere nient’altro, quindi rientra nella definizione di moto a luogo).
  • Kuru (e kaeru) tendono a preferire “ni” con una certa frequenza.
  • Poiché, come detto, c’è una differenza d’enfasi tra le due particelle, possiamo intendere “ie he kaeru” come “tornare verso casa” e “ie ni kaeru” come “tornare a casa” (è un discorso che vale in generale per queste particelle, ma è una sfumatura, non pensate che si applichi alla lettera). Forse è anche per questo che l’uso di “ni” è molto più diffuso (specie con verbi come kuru e kaeru). D’altronde ha senso che si cerchi di indicare un luogo (quando si fa un complemento), perché si vuol dare quell’informazione e stop. Risulta invece più una sfumatura di significato, l’idea di enfatizzare il moto… è meno funzionale.
  • Va ricordato (esempio 4) che la particella “ni” non si usa in combinazione con “no”. Quando un complemento è, per così dire, attributo di un sostantivo (es.: boku he no tegami desu = è una lettera per me), il complemento implica una caratteristica, una qualità (ad esempio un attributo della lettera… Quale attributo? Quello di essere una lettera indirizzata a me). Poiché il complemento è usato come attributo (“aggettivo”, se preferite questo termine) viene legato al sostantivo con la particella の.
    A volte è molto utile! In italiano se dico “una sua lettera” o “una lettera di lei” non risulta chiaro se lei l’abbia scritta o ricevuta! In giapponese invece avrò “kanojo he no tegami” se la lettera è per lei, “kanojo kara no tegami” se la lettera arriva da lei.
    Tornando a noi, il problema è che in casi del genere, prima di の non posso avere la particella に. Nel caso specifico del moto a luogo potrò avere へ (quindi se X e Y sono due sostantivi avrò XへのY, ma non XにのY).
    Piccola nota: sebbene “…ni no…” non vada bene, il contrario “noni” esiste. Non è composta, si tratta di una particella a parte che vedrete fra un bel po’ (significa, in genere, “nonostante”).

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