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Stranezze giapponesi (5) – Soineya

Il 添い寝屋 Soineya è un locale nato a Tokyo, nel quartiere di Akihabara, un quartiere un tempo noto come “la città elettrica” (o meglio “la città dell’elettricità”) ed ora famoso come tempio della cultura legata ad anime e manga.

Come suggerisce il nome si tratta di un locale dove “dormire insieme” …attenzione però perché il termine lascia intendere un modo del tutto casto di “dormire insieme”, eh! Non si tratta infatti di un bordello, una soapland, né nulla del genere. Qui i clienti pagano per sdraiarsi vicino a una bella ragazza e vivere piccole scene di vita quotidiana che di norma possono solo sognare… a prezzi non esattamente onesti.

La notizia ha già attirato una certa attenzione ed è stata riportata dal Times, ad esempio, sul sito del corriere della sera, sull’huffington post, ecc.

Quel che ho “adorato” però, sono i commenti visti sul corriere… che immagino simili a quelli di ogni altro giornale…

Avrei sperato, vi dirò la verità, nella condanna di chi lucra su un bisogno primario, ma sapevo anche che era pretendere troppo, per cui mi sono dovuto accontentare di qualche commento più ragionevole (che parte dal corretto punto di vista, ovvero: “non è la mia società, quindi non posso capire”).
Poi sono arrivati i commenti “più ovvi” purtroppo. Quelli visti sul corriere sono di questo (triste) tipo…

Poveri nell’anima e nell’umanità, non sanno creare rapporti personali se pagano per parlare. Chi ha vere amicizie riceve abbracci e dialoghi ogni giorno.

Suppongo il soggetto siano i giapponesi… Tipico “fare di tutta l’erba un fascio” e giudicare 128 milioni di persone in base a pochi casi isolati. Ma poniamo non sia così, poniamo si riferisca solo ai clienti. Questa frase denota una certa ignoranza. I giapponesi, per cultura e quindi la stragrande maggioranza, non si abbracciano. Se si incontra i propri genitori che non si vedono da 6 mesi o un anno… NON ci si abbraccia.
Per favore – e parlo a chiunque mi stia leggendo – impara che sei cresciuto in una certa società e GLI ALTRI ti hanno insegnato cosa è normale e cosa è giusto. In Italia tirare su col naso è maleducazione, soffiarsi il naso va bene… in Giappone è l’esatto opposto.
Il solo fatto che ti sia sempre stato detto “è giusto così” non rende nulla “giusto di per sé”. L’idea stessa di normalità è relativa.
24°C è una temperatura normale in Italia… nel Sahara 50°C è normale. Qui se dico che “c’è bel tempo” significa che “c’è il sole”, nel Sahara il “bel tempo” è associato alla pioggia.

Solo i bimbetti tuttomanaga e gli antinuclearisti pensano che il Giappone sia il paradiso. In realtà è pieno di schifezze anche peggio di questa.

“managa” …?!? (°_°) Sorvoliamo. Leggo manga da 15 anni e non ho mai detto che il Giappone sia un paradiso. In compenso l’Italia è una paese che tutto dovrebbe vergognarsi per ben più di una schifezza… Per i rappresentanti che elegge, perché metà delle regioni italiane (10 su 20, non è un’esagerazione) sono implicate in scandali giudiziari, tanto per dirne solo una… Perché la gente commette, subisce e accetta ogni giorno una quantità incredibile di piccoli e grandi soprusi, indegni di una paese civile… dalla mafia, al razzismo, ai giovani che non trovano lavoro, ai laureati costretti a emigrare, ai ritardi assurdi dei treni, agli impiegati sgarbati… il nostro è una pese che ha perso il suo cuore.
E se tratta male i suoi abitanti, è inutile parlare di come tratta il suo territorio, da un lato, e i suoi beni culturali e artistici: lasciar cadere a pezzi Pompei, il Colosseo e la cupola del Brunelleschi è un torto che facciamo a tutti gli abitanti del mondo.

Lasciamo perdere poi “gli antinuclearisti credono che il Giappone sia un paradiso”… è una frase troppo stupida. Tanto per cominciare non dice il perché. Ritengono meraviglioso il fatto che ci sia stato un incidente?! O non vorrà dire che sono contenti perché il Giappone rinuncerà al nucleare… perché – ultime notizie – il Giappone non ha rinunciato al nucleare.

Ho trovato singolare, infine, l’ultima frase… “schifezze anche peggio di questa”. Si tratta di un locale, uno solo… Forse chi scrive saprà che qui esiste la prostituzione… pare poi che la metà dei clienti, a Milano perlomeno, vada a trans… Suppongo sia peggio del Soineya, eppure non vedo nessuno protestare a gran voce. Allora non sarà che il Soineya e le altre “schifezze” del Giappone… sono solo “schifezze” a cui il commentatore non è abituato come lo è alle schifezze nostrane?

Tutto ciò non è un buon motivo per chiudere occhi e orecchi se si parla di un paese, il Giappone, che come ogni paese ovviamente ha dei difetti. Ma è anche vero che qualunque argomento non è un buon motivo per chiudere gli occhi di fronte ai pregi del Giappone e ai difetti dell’Italia… né tanto meno si può prendere a scusa l’apertura di un locale per sparlare dei “bimbetti tuttomanaga”… Perché se fosse giusto farlo ed io, vedendo un nuovo “finto centro massaggi”, scrivessi un articolo su “certi commentatori che credono che l’Italia sia un paradiso”, nessuno potrebbe ribattermi alcunché.

Che tenerezza??? Questi sono talmente alla frutta, talmente alienati dalle loro manie di ordine e dal loro essere SEMPRE falsi, in tutti i rapporti, che manco riescono a chiaccherare normalmente con qualcuno o ad avere rapporti sociali normali. Gli tocca pagare per parlare con una ragazza che FINGA di essere interessata… direi semmai “Che immensa tristezza!!!”

A me personalmente fa tristezza leggere “chiaccherare” senza la “i”, ma non te ne faccio una colpa, chiunque tu sia. …Chi scrive invece sembra trovare una colpa in quella che è solo una debolezza (come lo è la sua ortografia… ma non giriamo il coltello nella piaga).

Anche questa frase denota una notevole ignoranza (a prescindere dall’errore). Parla, il pover’uomo, di “rapporti sociali normali”. Ma i rapporti sociali normali sono “normali” solo all’interno di una data società, quindi chi commenta non fa altro che prendere il suo metro di giudizio e applicarlo a una cosa che non capisce.
Per fare una metafora è come se un uomo che ha sempre visto solo orsi bruni andasse da un orso bianco a dirgli che “è sbagliato”… auguri a lui e buon appetito all’orso(´(ェ)`)

Si possono fare però anche altre considerazioni… per esempio si può dire che chi si rivolge a servizi così è spesso disadattato, per così dire… termine orribile PER NOI, perché denota una piccola schiera di persone da evitare come la peste, ma se lo rapportiamo alla realtà giapponese “disadattato” (nel senso letterale della sua definizione, “non adattato alla società in cui vive”) è un termine che si riferisce a una schiera ben più ampia di persone, dal ragazzino con la chuunibyou, all’otaku (degli anime come quello dei treni), all’hikikomori, al NEET, allo yankee (teppista)… alla gothic loli, alla ganguro… e così via. Tutti questi disadattati, tra cui di certo si trovano alcuni clienti del “soineya”, sono persone che RIFIUTANO i rapporti sociali “falsi” di cui parla chi commenta.
Viceversa chi è “falso nei suoi rapporti” – come i giapponesi sarebbero secondo chi commentava – è una persona che riesce a chiacchierare tranquillamente.
Gli individualisti (che di certo piacerebbero a chi commenta, diversamente da quel che dice), invece, sono penalizzati, “spinti in un angolo” dalla società e finiscono per cercare di affermare se stessi in modo estremo (chuunibyou, teppisti, gothic loli, ganguro…) o viceversa per chiudersi nel proprio mondo (chuunibyou – sì, la ripetizione è voluta – hikikomori, otaku, neet…).

Insomma, se tutte le persone pronte a giudicare senza capire fossero nate in Giappone, si troverebbero oggi in una di queste due condizioni possibili…
Si ritroverebbero a giudicare gli occidentali, senza capirli… ritenendoli troppo espansivi, perché mostrano liberamente le proprio emozioni ecc. ecc. come preda d’un istinto animale… In genere sarebbero divertiti o spaventati da “l’occidentale medio”, con il suo gesticolare, parlare a voce troppo alta, il suo agire senza minimamente considerare il fastidio che si può causare a chi ci sta intorno.
Oppure si ritroverebberose sono davvero individualisti nell’animo e non per convenzione come temo – insieme alla schiera di persone che disprezzano. Sullo stesso fronte dei disadattati, insieme ai clienti del Soineya, si vedrebbero poi compatiti o disprezzati da qualche occidentale ignorante che attribuisce loro i difetti (a SUO modo di vedere) della società tutta che è proprio ciò che li ha spinti nella situazione in cui si trovano.

A volte mi chiedo quando smetteremo di parlare in termini di “noi” e “loro”. A volte viene spontaneo anche a me, per quanto vorrei evitarlo… A volte poi è inevitabile, perché è vero, siamo due diverse società… però al tempo stesso, per quanto ragionevole possa sembrare sul momento, è vero che includere in quel “loro” tutti i giapponesi, parlare cioè dicendo “i giapponesi” (o “i cinesi” ecc.) e riunire così in un solo termine MILIONI di persone e per esse indicare un UNICO comportamento come fosse comune A TUTTI… be’, è qualcosa di ridicolo, punto e basta.
Quanto dico. espresso così, a molti sembrerà sensato (spero)… più che sensato. Eppure c’è ancora qualche occidentale che scopre che esiste un locale in cui qualche ragazzo solo va per stare con una bella ragazza e sentirsi meno solo… senza consumare alcun rapporto, quindi senza commettere nulla di male, né contro la legge, né contro la dignità della donna…
E quell’occidentale, scoprendo dell’esistenza di qualche ragazzo così, se ne esce dicendo “i giapponesi sono una società malata” o “il Giappone è pieno di schifezze”.
Tra tante “schifezze” però c’è un proverbio giapponese che andrebbe tenuto a mente: Baka wa shinde mo naoranai, Uno stupido non guarisce nemmeno se muore.

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