Prima di procedere concentriamoci sugli allungamenti vocalici (come quello EI -> EE) visto nel post precedente. Non è solo il suono E che può essere allungato, vale per tutte le vocali, ma in modo diverso. Gli allungamenti sono “particolari” per E e O e banali per le altre vocali. Vediamoli:
- il suono A si allunga aggiungendo una A: おかあさん okaasan (madre/mamma)
- il suono I si allunga aggiungendo una I: おにいさん oniisan (fratello maggiore)
- il suono U si allunga aggiungendo una U: しゅうまつ shuumatsu (weekend)
- il suono E si allunga aggiungendo una I: めいれい meirei (ordine)
- il suono O si allunga aggiungendo una U: じょうほう jouhou (informazione)
Dunque è essenziale ricordare che meirei si leggerà meeree, e similmente jouhou si leggerà joohoo.
Gli allungamenti di E e O hanno ancora qualche particolarità da ricordare:
- Non è che la I e la U non si sentano affatto; si dovrebbe cercare di pronunciare un suono lungo, corrispondente alla vocale allungata E o O e “chiuderlo” con un brevissimo suono, a seconda, I o U. Come se, per renderlo “graficamente” pronunciaste EEi o OOu… o, se ne volete un’idea matematica, pronunciaste un 75% di EE e un 25% di I (idem con O e U). Purtroppo è qualcosa che si sente solo tendendo l’orecchio. Provateci ^__^ (purtroppo non posso upparvi un audio file)
- Se la vocale che ci sembra creare un allungamento cade in realtà in un altro kanji (p.e. keito, filo di lana, si scrive 毛糸 , il primo kanji si legge KE, il secondo ITO), non ho allungamento
- Se la vocale dell’allungamento è in kana (思う , omou, pensare), però, ho comunque allungamento, anche se non molto marcato (60% a 40%, diciamo?^^)… mah, per certe cose è bene andare ad orecchio^^
- Ci sono delle eccezioni, in numero molto limitato, per cui la E raddoppia con un’altra E, e la O con una O. Sono così poche che si possono elencare, però, non temete^^
Eccezioni
Elenchiamo dunque queste eccezioni. Non vanno imparate per forza, ma è bene aver presente di che stiamo parlando… e eventualmente poter tornare qui a controllare ^_-
Allungamenti EE
お姉さん (おねえさん), o-nee-san (sorella maggiore); ねえ , nee (ehi! , serve ad attirare l’attenzione di qualcuno). Altri allungamenti-EE nascono per “questioni fonetiche” nello slang, nel linguaggio colloquiale… cioè un po’ come quando a noi capita di scrivere “mooolto bravo” o “Eeeeh?!”: in giapponese può capitare che parole che terminano in un dato modo (p.e. in -oi o -ai) nel parlato molto colloquiale vengano modificate, terminandole in -ee (p.e. sugoi diviene sugee, pron. sughee)… così come a volte capita di trovare doppie dove non dovrebbero stare (sugoi -> suggoi -> suggee). Potrà sembrare assurdo, ma anche a noi capita di scrivere ommioddio e certe parole ricavate proprio così sono ormai parte della lingua: vaffanculo è va’ a a fare in culo, no? …e perdonatemi il francesismo XD
Allungamenti OO
Qui il discorso si complica un po’, perché ne troviamo un numero decisamente maggiore.
大きい/な (ookii/ooki na), grande; 大いに (ooini), molto, grandemente; 大- (oo-, prefisso accrescitivo, “grande…”); 狼 (ookami), lupo; 多い (ooi), molti, numerosi; 十 (too), dieci; 遠い (tooi), distante; 頬/頰 (hoo), guancia/e; 炎 (honoo), fiamme; 通す (toosu), far passare, fare strada, promuovere passare (qc.sa a qc.uno); 通る (tooru), passare (lungo/attraverso/oltre), superare; 氷 (koori), ghiaccio, ghiaccio tritato (per le granite giapponesi); 氷る/凍る (kooru), essere ghiacciato, congelarsi; こおろぎ (蟋蟀), grillo; 公 (ooyake), pubblico, ufficiale; 催す (moyoosu), tenere (un evento, un incontro…), mostrar segni di, sentire; 憤る (ikidooru), indignarsi; 滞る (todokooru), ristagnare, venir ritardato; 装う (yosoou), fingere; 覆う (oou) coprire, nascondere. Da qui cominciano quelli più rari da incontrare: 透る (tooru), esser trasparente; 仰せ (oose), affermazione, comando; 果せる (ooseru), riuscire a (fare qualcosa) da cui deriva しおおせる/為果せる (shiooseru) compiere; 大らか (ooraka), placido composto, sereno; 大っぴら (ooppira), apertamente, alla luce del sole, in pubblico; 回る/廻る (motooru), vagare in giro; 愛おしい (itooshii), caro, amato (più comunemente: itoshii); 朴 (hoo), magnolia giapponese.
Ho “abbondato” con il kanji 大 perché è molto importante, ma per tutti gli altri, ho ignorato possibili desinenze e parole composte (p.e. 遠ざかる , toozakaru, o 通り道 , toorimichi). Inoltre tenete ben presente che è al giapponese, non al roomaji che bisogna guardare, quindi parole come 雄雄しい ooshii (coraggioso, virile), sono state ignorate perché non ho un kanji che in kana è “oo”, ma due kanji ciascuno dei quali va letto “o”.
Per concludere facciamo un riferimento agli allungamenti in katakana… Non si aggiunge un kana, si usa un “trattino lungo”, p.e. ローマ字 (roomaji). Come vedete per convenzione si considera corrispondente alla vocale che allunga, quindi ロー “roo…” (in katakana), si trova sul vocabolario dopo ろう “rou…” (in hiragana), anche se il suono è lo stesso.
Ok, per gli allungamenti è tutto, la prossima volta si torna alla grammatica!(ゞ‿ ⁀)
(⌒‿ ゝ⁀)