Alzi la mano chi non conosce il MONTE FUJI…!!!
Di solito ci si riferisce a questo monte con il nome FUJIYAMA (che tra l’altro è un nome molto usato in Italia da -falsi- ristoranti giapponesi) …peccato sia SBAGLIATO!
Potreste chiamarlo “Monte Fuji” e togliervi dall’impiccio, ma già che siamo qui, vediamo perché “Fujiyama” è sbagliato.
In giapponese il nome di questo monte si scrive (富士山), cioè con i kanji di “ricchezza”, “uomo di valore” e “montagna”; la sua pronuncia corretta è FUJISAN.
Sebbene montagna si dica generalmente YAMA, bisogna ricordare che spesso nei composti il kanji può assumere una diversa pronuncia. Difatti “san” è la on’yomi di 山 (il termine “on’yomi” indica la pronuncia di origine cinese che i giapponesi attribuiscono ad un kanji; per saperne di più) …e ovviamente questo “san” non ha niente a che vedere con il suffisso cortese per dire Signore/a (ebbene sì, c’è chi crede che Fuji-san voglia dire Signor Fuji e che i giapponesi chiamino così il loro monte preferito^^).
Tenete presente poi che in Giappone esistono dei (plurale!) monti detti “Fuji-yama”, ma non hanno nulla a che vedere con il nostro maestoso Monte Fuji.
I kanji che ne compongono il nome, come spesso accade per noi occidentali che ci avviciniamo a questa lingua, hanno dei significati molto evocativi. Tuttavia in questo caso uso i kanji citati perché Fuji è un “ateji“. Ciò significa che si tratta di caratteri scelti in base alla loro pronuncia, in modo da rispecchiare il nome originale “Fuji”, preesistente (ovviamente! Il monte era lì da ben prima!^^), all’introduzione dei kanji in Giappone…
Ah, tra parentesi, l’origine del nome Fuji non è affatto chiara. Alcune delle teorie esistenti possono essere così sintetizzate:
- secondo un’etimologia popolare fuji verrebbe da 不二 (“no” + “due”), nel senso di “senza eguali” o “incomparabile”;
- per altri deriverebbe da 不尽 (fujin, “no” + “fine”) nel senso di “senza fine”;
- Un racconto popolare del X secolo “Taketori Monogatari” assegna a Fuji sia l’etimologia di “immortale” (da 不死 fushi, “no” + “morte”) sia quella di “montagna ricca di guerrieri (nb. che ascendono le pendici del monte)”, in quest’ultimo caso spiegando proprio i kanji 富士山;
- Un erudito giapponese del periodo Edo (1603-1868), Atsutane Hirata, sosteneva che il nome derivasse dalla omonima parola avente il significato di “montagna dalla forma di una spiga di riso”;
- Un missionario inglese, John Batchelor (1854-1944), riteneva invece che il nome provenisse dalla parola Ainu (aborigeni di Hokkaido) fuchi o huchi (fuoco, vita eterna) o dal nome della Dea Buddista del Fuoco huchi kamui, tesi contestata però dal linguista giapponese Kyousuke Kindaichi (1882-1971) sotto il profilo dell’evoluzione fonetica. L’esito di alcune ricerche sulla localizzazione dei toponimi contenenti la parola fuji suggerisce, d’altra parte, che essa appartenga alla lingua Yamato piuttosto che a quella Ainu;
- Un toponomastico giapponese, Kanji Kagami, ha osservato, infine, che il nome ha la stessa radice delle parole huji (“glicine”) e niji (“arcobaleno”), poi variate in fuji, il cui significato richiamerebbe la tipica forma curvilinea delle pendici del monte.
Altri nomi giapponesi del Monte Fuji, ormai obsoleti o aulici, si possono talvolta trovare in poesia e sono Fuji-no-yama (ふじの山, “la montagna del Fuji”), Fuji-no-takane (ふじの高嶺, “l’alta vetta del Fuji”), Fuyō-hō (芙蓉峰, “la cima del loto”) e Fu-gaku (富岳 dove gaku 岳 è “monte”).
Alta 3.776m e di origine vulcanica è la montagna più alta del Giappone (il 35esimo di tutto il mondo) nonché uno dei suoi simboli più importanti e amati. Oggigiorno rappresente di certo l’elemento paesaggistico più iconico del Giappone… che è un modo complesso di dire che “vedi una foto del Fuji… e sai subito che si parlerà di Giappone” ^___^
La sua forma è conica e mano a mano che aumenta l’altitudine, aumenta anche la ripidità.
La vetta, innevata per 10 mesi all’anno, è piatta, se vista di profilo, e nasconde un cratere profondo 200 m e del diametro di circa mezzo chilometro, coronato da otto piccole creste. Presso la cima sgorgano due sorgenti, la Kinmei-sun e la Ginmei-sun, considerate sacre al pari dell’intero Fujisan.
- La popolazione aborigena Ainu venera da sempre il grande picco.
- Gli Shintoisti lo considerano sacro al punto da ritenere doveroso almeno un pellegrinaggio nella vita sulle sue pendici. Inoltre considerano la montagna sacra alla dea Sengen-Sama, la quale rappresenta la natura e a cui è dedicato uno dei templi sulla vetta;
- La setta dei Fujiko crede che il monte sia un’anima vivente.
- I Buddisti giapponesi credono infine che Fuji-san sia il cancello per accedere a un altro mondo.
Per l’esattezza si trova al confine tra le prefetture di Shizuoka e Yamanashi, vicino alla costa sull’Oceano Pacifico dell’isola di Honshu.
L’area del vulcano è inclusa nel territorio del Parco Nazionale di Fuji-Hakone-Izu. Alle sue pendici sorgono le tre cittadine di Gotemba ad Est, Fujiyoshida a Nord e Fujinomiya a Sud-Est ed è circondato da cinque laghi: il Lago Kawaguchi, il Lago Yamanaka, il Lago Sai, il Lago Motosu ed il Lago Shoji. Dalle loro rive, come da quelle del vicino Lago Ashi, si può godere di splendide viste del monte.
Il periodo più suggestivo in cui visitarlo è sicuramente la primavera, quando la vetta ancora innevata è incorniciata dai ciliegi in fiore, tanto da far meritare al Monte Fuji la definizione di “Konohana-Sakua”, “ciò che provoca la brillante fioritura dei boccioli”.
Curiosamente però un noto detto giapponese suggerisce che chiunque sarebbe uno sciocco a non scalare il monte Fuji, una volta nella vita, ma un pazzo a farlo due volte.
Da sapere infine che questa montagna vulcanica è in realtà formata da tre vulcani diversi, uno sopra l’altro, in quello che i vulcanologi chiamano “stratovulcano”. Dal basso all’alto ci sono: il vulcano Komitake, il Kofuji ed infine il Fuji, il più giovane dei tre. L’attività vulcanica iniziò 600.000 anni fa ed il Fuji è considerato tuttora attivo, anche se a basso rischio di eruzione. Sono storicamente documentate 18 eruzioni a partire dall’anno 800 d.C.mentre l’ultima eruzione documentata risale al 1708, nel periodo Edo, quando l’attuale Tokyo venne ricoperta da uno spesso strato di cenere, e durante la quale si formò un nuovo cratere con un secondo picco, più o meno a metà della sua altezza, chiamato Hoeizan.
Il Fujisan è citatissimo artisticamente (in lettura, pittura, musica…), tra le opere più rinomate ci sono “36 Vedute del Monte Fuji” e successivamente “100 Vedute del Monte Fuji” dell’artista Hokusai Katsushika: una serie di xilografie iniziata nel 1830, tutte raffiguranti il Monte sacro.
Alla base nord-overst della montagna c’è una foresta chiamata Aokigahara. Racconti popolari e leggende raccontano di demoni, fantasmi e folletti infestanti la foresta e nel XIX secolo era uno dei luoghi dove molte famiglie povere abbandonavano i loro componenti troppo giovani o troppo vecchi di cui non potevano più occuparsi. Inoltre Aokigara è il secondo posto al mondo più popolare come luogo in cui suicidarsi (dopo il Golden Gate Bridge di S. Francisco). Dal 1950 più di 500 persone sono morte nella foresta, per lo più suicidi. Tutto ciò insieme alla fitta vegetazione ed alla scarsa accessibilità del luogo crea un aura di sinistro fascino (soprattutto per gli amanti del brivido) che dura da decenni.
E questi ovviamente non sono gli unici fatti riguardanti questo monte, solo i più curiosi…
Qualche altra immagine suggestiva (soprattutto giochi di luce e variazioni di colore)