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Domande (3) – La forma in “no desu”

Su richiesta di Lucka e Tenshi

La forma in のです “no desu” spesso contratta in “n-desu” è una forma abbastanza complessa, nel senso che è difficile da capire perché non ha un vero corrispettivo italiano e spesso non viene tradotta. Come prima cosa, però, specifichiamo che del のです esiste anche la forma piana, esistono cioè anche le rispettive forme colloquiali “no da” e “n-da”.

Vedremo innanzitutto come si usa nella frase, cioè come si lega a ciò che la precede e a ciò che, eventualmente, la segue (e dico “eventualmente” perché in genere è a fine frase). Proseguendo il discorso vedremo a cosa serve e come si usa.

  1. Come si costruisce una frase in “no desu”?
  2. Abbreviazioni di のです …non c’è solo んです!
  3. Cosa significa “aggiungere のです” a una frase? – Significati e usi di のです
    1. Fornire una spiegazione
    2. Cercare una spiegazione
    3. Trarre una conclusione o accorgersi di qualcosa
    4. Dare un ordine
  4. Coniugare のです …cosa vuol dire e perché farlo

Come si costruisce una frase in のです/んです?

Innanzitutto bisogna ricordare che prima di nodesu si trova il verbo alla forma piana (es. taberu e MAI tabemasu …a meno che parliate in un registro formale ed estremamente cortese che, probabilmente, voi non userete mai).
Dunque se di norma usate tutti i verbi in -masu, bene, continuate così, ma quando una singola frase del vostro discorso finisce in のです, allora subito prima di nodesu usate un verbo (o un aggettivo) messo alla forma piana …non scrivete “tabemasu-no-desu” o “oshii desu-no-desu” …sennò vengo personalmente a casa vostra a picchiarvi, ok? ( ゚皿゚)キーッ!!
Scherzi a parte, il fatto è che “forma cortese+nodesu” fa parte d’un diverso registro linguistico e usarla non renderebbe il vostro discorso più cortese, solo molto strano.

Dunque subito prima di のです/んです (o le rispettive forme piane のだ/んだ) trovate verbi (alla forma piana, presente o passata, affermativa o negativa e alle forme derivate che finiscono in -ru, es. passivo, potenziale, causativo… Se trovate un verbo alla forma in -te immediatamente prima di んです, significa che il verbo iru è sottinteso, es.:
何言ってんですか。 nani itte-n-desu ka = nani wo itte iru no desu ka
…si tratta però di linguaggio colloquiale. Lo incontrerete spesso, ma nella maggior parte dei contesti non è il caso di usarlo perché non è grammaticalmente corretto.
Ma non è tutto qui!
Si usa anche con aggettivi in -i, aggettivi in -na e sostantivi… Come vedrete sotto, con gli aggettivi in -na e i sostantivi non basta aggiungere のです/んです serve la particella な che segue l’aggettivo o il sostantivo e lo correla a のです/んです.

Esempi del suo utilizzo

Di seguito vi propongo alcuni esempi (solo indicativi) per chiarire come si usa:
La traduzione, tenete presente, al momento non ci interessa!D

読むんです yomu-n-desu (i.e. con verbo al presente, forma piana… MAI forma cortese)
帰らないんです kaeranai-n-desu (con verbo al presente negativo piano)
呼んだんです yonda-n-desu (con verbo al passato affermativo piano)
買わなかったんです kawanakatta-n-desu (con verbo al passato negativo piano)
変えられるんです kaerareru-n-desu (con verbo alla forma potenziale o passiva)
可愛いんです kawaii-n-desu (con aggettivo in -i, presente, affermativo, piano)
可愛くないんです kawaikunai-n-desu (con aggettivo in -i, presente, negativo, piano)
恋しかったんです koishikatta-n-desu (con aggettivo in -i, passato, affermativo, piano)
静かなんです shizuka na-n-desu (con aggettivo in -na, presente, affermativo, piano)
静かじゃないんです shizuka janai-n-desu (con aggettivo in -na, presente, negativo, piano)
綺麗だったんです kirei datta-n-desu (con aggettivo in -na, passato, affermativo, piano)
先生なんです sensei na-n-desu (con sostantivo si deve aggiungere な)
何なんですか nan na-n-desu ka (con pronome interrogativo seguito da な)
何言ってんですか nani itte-n-desu ka (con la forma in -te solo nel linguaggio colloquiale)
あたしなの atashi na no (“desu” è sottinteso, uso “no” senza abbreviarlo)
何を言ってるの nani wo itte’ru no (come sopra, ma in una frase interrogativa)

  1. Come si costruisce una frase in “no desu”?
  2. Abbreviazioni di のです …non c’è solo んです!
  3. Cosa significa “aggiungere のです” a una frase? – Significati e usi di のです
    1. Fornire una spiegazione
    2. Cercare una spiegazione
    3. Trarre una conclusione o accorgersi di qualcosa
    4. Dare un ordine
  4. Coniugare のです …cosa vuol dire e perché farlo

Abbreviare のです in んです …o solo in の ?!?

Mi raccomando, tenete presente che l’abbreviazione んです è più comune di のです, mentre んだ lo è rispetto a のだ. Inoltre va ricordato che sottintendere です e usare solo の, come negli ultimi due casi, è (era) considerato più tipicamente femminile… tuttavia siccome il sottintendere la copula “da” sta gradatamente perdendo la connotazione di genere che un tempo aveva, non è insolito sentire anche un ragazzo usare, per esempio, “nano”, ad esempio “boku nano” (invece del “atashi nano” del penultimo esempio), per dire “sono io”. Allo stesso modo, poiché l’uso di “da” (cioè evitare di sottintenderlo) non è più una prerogativa maschile, capita spesso di sentire ragazze che usano la forma “no da/nda”.

L’uso di “no” come particella interrogativa al posto di ka è possibile proprio perché è sempre il “no” del “nodesu”… o meglio, del “no desu ka”… quindi darà la stessa sfumatura di “no desu” che vedremo al punto 2.
E il ka dove sparisce? Cioè se parto da no desu ka e sottintendo desu, non resta “no ka”?
Sì, è vero, ma in realtà le due scelte sono entrambe possibili:
– uso solo un “no” interrogativo (come visto sopra per la forma non interrogativa)
– oppure uso “no ka”… ma questa espressione è tipicamente maschile.
L’uso di “no” dopo una forma cortese (es. “…-masu no?” o “…desu no?”) è possibile e lo sentirete – perlomeno negli anime – ma fa parte d’un diverso registro linguistico e non lo consiglio finché non sarete “sicuri di quello che state dicendo” ^__^

Quando il の (particella finale) non c’entra con のです

L’uso di un semplice の (senza desu o da) come particella finale equivalente a yo è ancora considerato “tipicamente femminile” e quindi va evitato …dai ragazzi, mentre è consigliato alle ragazze (nel linguaggio colloquiale).
Il suo significato è proprio quello di “yo” (cioè dare alla frase un tono tipo “Guarda che…” o “Sappi che…”, più o meno marcato) quindi non è il caso di porlo sullo stesso piano del “no” derivante dalla forma “no desu”.
Esistono varie particelle che possono assumere la funzione di “yo”, utilizzabili da sole o, spesso, in combinazione con “yo”. Dalla più cortese alla più brusca e diretta abbiamo:

わ / わよ / の / のよ / よ / ぞ / ぜ
wa ・ wayo ・ no ・ noyo ・ yo ・ zo ・ ze

Da “no” verso destra sono tutte proprie del linguaggio un po’ più colloquiale. In particolare zo e ze sono parte del linguaggio maschile, mentre quelle da wa a noyo sono solo femminili e “no” al pari di “wa” viene considerato un “softener”, cioè un qualcosa che “ammorbidisce” il tono della frase (per forza quindi “no” risulta più garbato e cortese rispetto a “no yo”).
Per completezza di informazione poi specifico che “no” (=yo) può essere seguito da “ne” (come wa e yo) e da “na” (come yo).

Esiste infine un altro “no” usato come particella finale che equivale a “ne” o “na”. Lo si incontra, a volte, allungato in のう ed è una particella usata in particolare dagli anziani. Inutile dire che anche questa non va confusa con il nostro “no” che troviamo da solo se desu o da vengono sottintesi.

  1. Come si costruisce una frase in “no desu”?
  2. Abbreviazioni di のです …non c’è solo んです!
  3. Cosa significa “aggiungere のです” a una frase? – Significati e usi di のです
    1. Fornire una spiegazione
    2. Cercare una spiegazione
    3. Trarre una conclusione o accorgersi di qualcosa
    4. Dare un ordine
  4. Coniugare のです …cosa vuol dire e perché farlo

Cosa significa “aggiungere のです” a una frase?

1. のです è usato come forma esplicativa
Lo scopo principale di のです (di solito contratto in んです, in forma piana diviene のだ/んだ) è quello di creare una forma “esplicativa”… cioè l’uso di のです fa suonare la frase come se stessi dando una spiegazione.

Domanda: kono keeki wa, doushite koko ni arimasu ka?
このケーキはどうしてここにありますか。 = Perché questa torta è qui?
Risposta: kimatte’ru janai ka. Tabetai-n-desu yo
決まってるじゃないか。食べたいんですよ。 = E’ ovvio no? La voglio mangiare!

Se una traduzione va forzatamente data, la traduzione più adatta è qualcosa tipo È che… o Il fatto è che… o al più anche È perché… anche se quest’ultima espressione a rigor di logica è più affine a “…kara desu”.

Come si deduce anche dalle traduzioni date, spesso si usa quando si vuole aggiungere una spiegazione a quanto già detto.

今日は仕事に行きません。病気なんです。kyou wa shigoto ni ikimasen. byouki na-n-desu.
Oggi non vado a lavoro. È che sono malato.
N.B. Come vedete, se non traduco んです va benissimo lo stesso (anzi, suona meglio!^^)

È spesso usata all’interno della frase, o alla fine di una frase lasciata in sospeso. Dà sempre un tono di “spiegazione” a quanto state dicendo, ma aggiunge una certa cortesia. Equivale più o meno al nostro uso del condizionale con una frase lasciata in sospeso:

あのう、すみません、上野駅に行きたいんです anou, sumimasen, ueno-eki ni ikitai-n-desu ga
Ehm, mi scusi… vorrei andare alla stazione di Ueno…

Come vedete dall’esempio, diventa una classica forma per chiedere informazioni o aiuto. Ad esempio ad un insegnante potreste dire…

すみません、よくわからないところあるんです sumimasen, yoku wakaranai tokoro aru-n-desu ga
Mi scusi… ci sarebbero dei punti che non capisco… (n.b. tokoro [ga] aru, ho sottinteso ga)

  1. Come si costruisce una frase in “no desu”?
  2. Abbreviazioni di のです …non c’è solo んです!
  3. Cosa significa “aggiungere のです” a una frase? – Significati e usi di のです
    1. Fornire una spiegazione
    2. Cercare una spiegazione
    3. Trarre una conclusione o accorgersi di qualcosa
    4. Dare un ordine
  4. Coniugare のです …cosa vuol dire e perché farlo

2. La forma “esplicativa” nelle domande diventa “inquisitiva”
La stessa forma, se utilizzata nelle domande, invece di dare una spiegazione serve a chiedere una spiegazione.

koko ni atta keeki wo tabeta-n-desu ka?
ここにあったケーキを食べたんですか。 = Hai mangiato la torta che era qui?

Come al punto precedente vedevamo che era possibile usare のです per aggiungere spiegazioni, qui è possibile usare questa forma per chiedere ulteriori spiegazioni. Questo “ulteriori”, poi, si può intendere in senso lato. Può trattarsi di un’ulteriore spiegazione …oltre a quella che mi sono immaginato. Dunque, per esempio, vedendo qualcuno che entra con l’impermeabile un po’ bagnato potrei chiedere…

雨が降っているんですか。Ame ga futte iru-n-desu ka
Sta piovendo? (Come se volessi dire Il fatto è che sei bagnato perché sta piovendo?)

Cioè lo visto con l’impermeabile bagnato, ho immaginato che abbia iniziato a piovere e ho chiesto questa “ulteriore” spiegazione.

È bene non abusare di questa forma o si finisce per avere un tono troppo inquisitorio, cioè fate sembrare a chi ascolta che lo state “interrogando” come se avesse fatto qualcosa di sbagliato… potete immaginare che non risulta affatto piacevole^^

3. Tirare le conclusioni e/o accorgersi di qualcosa
Altro caso in cui si usa のです si ha se si vuole presentare una propria conclusione o se ci si è appena accorti di qualcosa (vale nelle affermazioni e nelle domande).

きっと結婚しているんだ。kitto kekkon shite iru-n-da
Di sicuro è sposato! (potrebbe anche essere Di sicuro [il fatto è che] è sposato!)

Se come nella frase precedente esprimo una mia conclusione, posso farlo tra me e me, e allora uso sempre のだ/んだ (i giapponesi pensano in forma piana, se ve lo foste chiesti), oppure posso farlo ad alta voce. In tal caso posso scegliere di attenuare la mia conclusione e/o di essere cortese. Quindi oltre a のです/んです ho le forme dubitative, cioè のでしょう/んでしょう e, in forma piana, のだろう/んだろう (nel linguaggio colloquiale possono perdere l’allungamento: でしょ, だろ). Un’altra forma simile è のかもしれない (shirenai viene dal verbo 知る), con rispettiva forma cortese のかもしれません.

I prossimi due esempi, invece, riguardano l’improvviso rendersi conto di qualcosa. Come preannunciato, ciò può capitare anche all’interno di una domanda… si veda il 2° esempio.

あーっ!冷蔵庫にケーキがあったんだ!もらい~ Aa! reizouko ni keeki ga atta-n-da! Moraì!
Ah! ma c’era una torta nel frigo! …Mia! (nb moraì con l’accento sulla i, è da “moraimasu”)

田中さん!いたんですか。Tanaka-san! Ita-n-desu ka?
Tanaka! Eri qui?! (nel senso di Sei sempre stato qui… e non me ne ero accorto?!)

4. L’imperativo (i più non lo sanno ma è così! Serve anche a questo! ^__^)
Specie la forma piana, のだ (ma non solo, anche のです, sebbene altre forme le siano preferite di norma), può essere usata per formare un imperativo. Con il “no” non contratto, al solito, suona un po’ “antiquato” o formale, diciamo.
Ma siamo rapidi… iku no daiku-n-da = Vai! (o Andate! a seconda del contesto)

みんな!ここは俺に任せて早く行くんだ!minna! koko wa ore ni makasete hayaku iku-n-da!
Ragazzi, qui lasciate fare a me e andate, presto!

  1. Come si costruisce una frase in “no desu”?
  2. Abbreviazioni di のです …non c’è solo んです!
  3. Cosa significa “aggiungere のです” a una frase? – Significati e usi di のです
    1. Fornire una spiegazione
    2. Cercare una spiegazione
    3. Trarre una conclusione o accorgersi di qualcosa
    4. Dare un ordine
  4. Coniugare のです …cosa vuol dire e perché farlo

Coniugare “no desu” e “no da”: come e perché
In conclusione è bene ricordare che la forma “no desu/no da” può trovarsi “coniugata”, cioè con il “desu” (o “da”) che appare coniugato. Es.: al passato “no datta” significherà “il fatto era che…” e prima del “no” potrò avere un presente o un passato.
Il discorso però vale per i vari usi… Nel caso dell’imperativo naku-n-janai = nakanai-n-da.

In particolare vorrei soffermarmi sulla forma volitiva di desu, l’ishikei… Nostante il nome (generico) riservato alla pseudo-base dei verbi, avere “no deshou” / “no darou” servirà a creare una congettura, ad esprimere qualcosa di cui non siete certi in forma dubitativa.

この値段でいいんでしょう kono nedan de ii-n-deshou
A questo prezzo va bene, no?! / Ma sì, andrà bene a questo prezzo…(no?)

Due “nota bene”. In questo senso equivale abbastanza a “n-janai?”, es.: maa, ii-n-janai? cioè “ma sì, che c’è di male?” o “ma sì che va bene, no?”. んじゃない n-janai? però è più autenticamente interrogativo.
Seconda nota. Deshou/darou possono seguire qualunque verbo e aggettivo anche senza no/n se significano “vero?”. Il tono però è più interrogativo che in n-deshou/n-darou (che può essere, a differenza di “deshou?/darou?” anche qualcosa che dico tra me e me).

のでしょう nelle domande, anche retoriche, diverrà のでしょうか e si userà per rendere più morbida e cortese la domanda, evitando di apparire troppo decisi, con un tono che sembra “pretendere una spiegazione”.
Anche nella frase prima il tono aveva un che di interrogativo (“dubitativo”, dicevamo, ma siamo lì), qui però diviene nettamente interrogativo perché aggiungo か.
Pure così però la domanda può avere un che di retorico. Capita anche che sia un modo di obiettare cercando di non essere scortesi, oppure può rappresentare un modo per esprimere la propria opinione. In pratica potete “fingere” di domandare se le cose non stiano in un certo modo (e quel “modo” è la vostra reale opinione).
Possiamo usare un futuro nelle traduzioni, a volte con l’espressione “non sarà che…”, o un condizionale “non potrebbe (essere che)”, come nell’esempio a seguire.

サンタクロースっているんでしょうか? Santakuroosu tte iru-n-deshou ka?
(lett.: “Santa Claus… esisterà?” ma la frase può essere letta in più modi, vd. oltre)
Santa Claus… Non sarà che esiste davvero?/ Non potrebbe esistere davvero?

Certo, se si trattasse di qualcosa che tutti sanno che esiste, la domanda potrebbe assumere una diversa sfumatura e al contrario significare “non è che NON esiste?”
Es.: Obama tte iru no deshou ka?, lett.: Obama… esisterà (davvero)?
Lib.: Non è che non esiste Obama?
…Grandi Cospirazioni oggi su Studiare da Giapponese, eh! (-_^)

Un altro “caso” importante è… la particella ので!
Questa deriva dalla forma in -te del verbo essere che segue il “no” della forma in “no desu”. In pratica l’origine della particella “node” è la forma “no de”. In effetti capita, specie nel linguaggio più formale, di trovare la forma “no desu” in posizione coordinativa e, a volte, anche conclusiva… e la riconoscete senza alcun dubbio perché compare spesso contratta (e anche dopo la forma in -masu, come avevo accennato all’inizio è infatti possibile). Vi metto un’immagine invece di perder tempo con i soliti esempi…

  1. Come si costruisce una frase in “no desu”?
  2. Abbreviazioni di のです …non c’è solo んです!
  3. Cosa significa “aggiungere のです” a una frase? – Significati e usi di のです
    1. Fornire una spiegazione
    2. Cercare una spiegazione
    3. Trarre una conclusione o accorgersi di qualcosa
    4. Dare un ordine
  4. Coniugare のです …cosa vuol dire e perché farlo
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