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N5 in sintesi – La congiunzione “e” per unire due nomi

La congiunzione e le particelle to e ya

La congiunzione “e” come la intendiamo nella maggior parte delle lingue occidentali non esiste in giapponese. Non c’è infatti una “parolina” breve breve come “e”, “and”, “et”, “y”, “und” ecc. che permette di unire parole o frasi allo stesso modo.

Elencare due o più elementi in giapponese richiede innanzitutto di distinguere. Voglio mettere una “e” tra due nomi o tra due frasi? Perché se di nomi si tratta, bene, basta usare “to”, a volte, e a volte “ya” (ora ci arriviamo), ma se si tratta di frasi il discorso cambia del tutto e bisogna dimenticarsi della “e”: serve una forma verbale apposita per creare una frase coordinata, la forma in -te di cui abbiamo già parlato (es. “bevo e mangio”, nomu to taberu, nonde taberu).

Oggi ci occuperemo dunque del caso in cui si vuole unire due nomi, che, come vedremo, non è poi così semplice come dire “io e Maria”, “mare e montagna” o “questo gatto è bianco e nero”.

Vedremo cosa succede se si crea un semplice elenco di due o più nomi (es.: pizza, birra e patatine), oppure si uniscono dei nomi che poi sono anche soggetto, oggetto o complemento della frase (es.: pizza, birra e patatine sono buoni, ma ingrassano). Vedremo la differenza tra le particelle che è possibile usare in questi elenchi e anche i casi particolari del tipo “X è A e B” (es.: mio madre è medico e insegnante).

Siete pronti?

Le particelle と TO e や YA

意味: Le particelle と TO e や YA nelle costruzioni AとB e AやB si traducono con “e”.

1. La particella と to crea elenchi esaustivi/finiti

子猫と子犬と小鳥(と)
koneko to koinu to kotori (to)
Gattini, cagnolini e uccellini

L’elenco è esaustivo, cioè ci dice tutto ciò che è presente, non lascia fuori nulla: è un “elenco finito”. L’ultimo と può essere presente o no (di solito però non compare).

Ma possiamo non avere un semplice elenco! A volte, infatti, i termini dell’elenco saranno usati come parte di una frase, al posto di un soggetto, complemento oggetto o quant’altro.

子猫と子犬(と)がいる。
Koneko to koinu (to) ga iru.
Ci sono un cagnolino e un gattino

Come si vede non cambia nulla in sostanza, salvo il fatto che è ancora più raro trovare l’ultimo “to” espresso (di solito si trova nella saggistica, testi tecnici…).

Ovviamente posso aumentare il numero di elementi…

この街は冗談と気まぐれと偶然で出来ている。
kono machi wa joudan to kimagure to guuzen de dekite iru.
Questa città è fatta di battute, capricci e coincidenze. (cit. da Durarara)

2. La particella や ya crea elenchi non esaustivi/non finiti

L’elenco non esaustivo si fa con や ya, aggiungendo, eventualmente, la particella など nado alla fine (“nado” equivale al nostro “eccetera”, o per esser più chiari e precisi è come aggiungere “e cose del genere” o iniziare l’elenco con “cose come…”). Si tratta quindi, in buona sostanza, di un elenco che risulta lasciato in sospeso, come se avessimo fatto solo alcuni esempi da un elenco che altrimenti sarebbe stato più lungo.

子猫や子犬や小鳥(など)
koneko ya koinu ya kotori (nado)
gattini, cagnolini, uccellini… (ecc.)
(piccoli animali domestici come gattini, cagnolini, uccellini…)

Il classico esempio che propongo sempre è quello di qualcuno che organizza una festa e di un partecipante che gli chiede cosa portare. L’organizzatore gli risponde “Mah, birra, patatine, pizzette…”. È come se dicesse “Porta cose come birra, patatine, pizzette… vedi tu”, quindi, come dicevamo, gli elementi elencati sono solo dei possibili esempi: è chiaro che se il tipo arriva portando birra e salatini, andrà sicuramente bene, no?

Questo ya insomma è una cosa un po’ strana (all’apparenza), per certi versi si avvicina a una “o” (anche in italiano, in realtà! Infatti se dicessi “cose come pizza o patatine… vedi tu” funziona allo stesso modo, no?), ma attenzione che si tratta di una “o” non-disgiuntiva, cioè una “o” che non esclude una delle due opzioni (come in “Vieni o lunedì o martedì”). Difatti si ritrova in certe espressioni dove è traducibile soltanto con “o”, come nella frase “tutti si portano appresso un segreto o due (誰でも秘密の1つや2つ抱えているものです daredemo himitsu no hitotsu ya futatsu kakaeteiru mono desu)… ma inutile dire che si tratta di un argomento un po’ avanzato per l’N5.

Come nel caso precedente l’elenco può essere inserito in una frase. La particella che ne indica il ruolo (nella frase precedente era “ga”) andrà messa dopo “nado” (se è presente).

子猫や子犬(など)がいる。
Koneko ya koinu (nado) ga iru.
Ci sono (animali come) un cagnolino, un gattino (ecc.)

Va aggiunto che a differenza del “to” finale che è perlopiù sottinteso, il “nado” si incontra spesso, mentre la particella a seguire tende ad essere omessa (se si tratta di wa, ga o wo). Inoltre va detto che a volte si incontra nado, con lo stesso significato, ma dopo un solo elemento.

バスタオルなどありますか?
basutaoru nado arimasu ka?
Ci sono gli asciugamani ecc.?
(nel senso di “In camera avete asciugamani, prodotti da bagno omaggio, e roba del genere?”)

3. Elenchi a molti elementi (facoltativo per l’N5)

Quando molti elementi si ripetono si hanno varie scelte a disposizione perché continuare a ripetere “to” o “ya” non suona molto bene. Si possono trovare delle semplici virgole, a volte dei puntini. Oppure una costruzione come la nostra (A, B, C e D), ma ufficialmente non è corretta e ricalca la costruzione inglese. Il modo “ufficiale” di creare elenchi dei due tipi con numerosi elementi è mettere la particella dopo il primo e poi solo virgole (e eventualmente il nado per elenchi del secondo tipo).

「東京と埼玉、神奈川、横浜では~」 (“~” = la frase continua)
A Tokyo, Saitama, Kanagawa e Yokohama
「東京や埼玉、神奈川、横浜では~」 o 「東京や神奈川、静岡、山梨などでは~」
A Tokyo, Saitama, Kanagawa, Yokohama ecc.
「東京と埼玉、神奈川、横浜といった地域では~」
Nelle zone di Tokyo, Saitama, Kanagawa e Yokohama
「東京や埼玉、神奈川、横浜といった地域では~」
In zone quali Tokyo, Saitama, Kanagawa, Yokohama

Al posto di “nado” a volte troviamo “to itta xxx” per rendere quel “cose come” o in questo caso “zone quali…”, visto che c’è 地域 chiiki (al posto di xxx viene messo il termine di riferimento: cose, animali, zone ecc.). Come si può vedere più su “to itta xxx” è un’espressione che si trova anche con gli elenchi finiti.

注意:

Quando ho “A to B wa/ga/…” posso spostare “A to” all’interno della frase trasformandolo in un complemento di compagnia (cioè “con A”) perché tanto il verbo in giapponese non varia…

昨日、彼氏と私は映画館に行きました。(AとB, il と to è come la congiunzione “e”)
kinou, kareshi to watashi wa eigakan ni ikimashita
Ieri io e il mio ragazzo siamo andati al cinema.
昨日、私は彼氏と映画館に行きました。(Bと+verbo, il と è come la preposizione “con”)
kinou, watashi wa kareshi to eigakan ni ikimashita
Ieri io sono andata al cinema con il mio ragazzo.

NB in quest’ultima in genere “watashi wa” sarà sottinteso (così come “io” in italiano)… certo, bisogna vedere qual è il predicato perché non è detto si possa fare sempre questa operazione. Ma cosa più importante ancora è che se anche si può fare con “to”, non si può mai fare con “ya”. Il “to” infatti può creare il complemento di compagnia oltre che fare da “e”, ma “ya” non può farlo mai.

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