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N5 in sintesi – Le forme in -te iru e i verbi istantanei

-te iru - azione risultante

Le forme in -te iru

Ho parlato al plurale di forme in -te iru perché questa forma può avere tre diversi significati! Prima però recuperiamo un punto importante affrontato pochi articoli fa.

In Giapponese i verbi si possono dividere essenzialmente in verbi durativi e verbi istantanei (si possono dividere in altri modi, p.e. d’azione e di stato*, ma per ora non ci interessa). Abbiamo già parlato dei verbi durativi in giapponese, oggi ci occuperemo di quelli istantanei, quelli cioè, la cui azione avviene in un istante solo, quelli che sono quindi “privi di una durata”.

意味1: V-て + いる・います indica in questo primo caso un’azione abituale o ripetuta. Sia i verbi durativi che quelli istantanei si possono usare in questa forma.

例文:

  1. 毎晩早く寝ています。(qui neru è v. istantaneo)
    maiban hayaku nete imasu.
    Vado a letto presto ogni sera.
  2. 大学で日本語を勉強しています。(benkyou suru è v. durativo)
    daigaku de nihongo wo benkyou shite imasu.
    Studio giapponese all’università.
  3. イタリアでは交通事故で毎日たくさんの人が死んでいます。(shinu è v. istantaneo)
    itaria de wa koutsuujiko de mainichi takusan no hito ga shinde imasu.
    In Italia muiono un sacco di persone ogni giorno per via degli incidenti stradali.
  4. 彼女は週末ごとに大阪へ行っている。(iku è v. istantaneo/di moto)
    kanojo wa shuumatsugoto ni oosaka he itte iru.
    Lei va ad Osaka ogni fine settimana.
  5. 私は若い頃、よくあの喫茶店で友達と話していた。(hanasu è durativo)
    watashi wa wakai koro, yoku ano kissaten de tomodachi to hanashite ita.
    Io da giovane parlavo spesso in quel caffé con i miei amici.
  6. 昔はよく薬を飲んでいましたが、最近はあまり飲みません。(nomu è v. durativo)
    mukashi wa yoku kusuru wo nonde imashita ga, saikin wa amari nomimasen.
    In passato prendevo spesso medicine, ma di recente non ne prendo quasi mai.
  7. 最近は全然勉強していない。どうしよう~
    saikin wa zenzen benkyou shite inai. dou shiyou…
    Ultimamente non sto studiando per niente… come posso fare (per l’esame)?

注意:

  • Molto spesso questa forma è accompagnata da avverbi di tempo che indicano una frequenza (nelle frasi sopra ritroviamo i seguenti: ogni giorno, spesso, ultimamente, ogni fine settimana, ecc.), ma ciò non è d’obbligo. Ad esempio nella frase due abbiamo tradotto “studio giapponese all’università”. Questa frase e questa traduzione vanno benissimo così… se il contesto è chiaro; se ad esempio ci hanno chiesto “Cosa fai nella vita?” e rispondiamo usando la frase 2, questa va tradotta così come abbiamo detto (studio giapponese all’università”).
    Se però ci avessero chiesto al telefono “Cosa stai facendo in questo momento?” in giapponese avremmo avuto la stessa risposta, ma la traduzione italiana sarebbe stata sto studiando giapponese in università”, perché in questo contesto la forma -te iru avrebbe chiaramente indicato un’azione in corso e non un’azione abituale. Su questo punto torneremo dopo, vedendo il prossimo significato (意味2).
  • Sia il presente che la forma in -te iru possono indicare un’azione abituale o ripetuta (意味1). Non viene citato spesso, ma una differenza tra l’uso di una o dell’altra forma si può trovare. L’uso della forma in -te iru conferisce all’azione un carattere più temporaneo. Dunque se una certa cosa non va avanti da un po’ e non assumo che continuerà anche nel prossimo futuro, allora non uso il semplice presente per indicare un’azione abituale, ciclica o ripetuta come quella del caso 意味1. Ad esempio:
    この1週間ほど、毎朝6時に {起きています/起きます}。
    kono isshukan hodo, maiasa rokuji ni okiteimasu/okimasu.
    In quest’ultima settimana circa mi alzo ogni mattina alle sei.
    私の朝はいつも早いですよ。毎朝6時に {起きています/起きます}。
    watashi no asa wa itsumo hayai desu yo. maiasa rokuji ni okiteimasu/okimasu.
    Io sono mattiniero. Mi alzo alle sei ogni mattina.
  • Il verbo neru può significare “andare a letto” e quindi, in quanto verbo di moto, in giapponese è ritenuto un verbo istantaneo. Oppure può significare “dormire” e con questo significato è considerato un verbo durativo (vd. 意味2, 例文2, la frase n°1). Anche come verbo durativo avremmo potuto usarlo con il significato in questione (意味1), ad esempio: 毎日8時間寝ています mainichi hachijikan nete imasu, “(Io) dormo (per) otto ore ogni giorno” (qui “neru” è certamente un verbo durativo: l’azione “dormire” dura ben otto ore… cosa che io, da insonne, invidio molto).
  • Notare l’uso del negativo nelle ultime due frasi. Perché semplice presente in un caso e non nell’altro? Il punto di questo 意味1 è se un’azione è o no un’abitudine o un’azione ripetuta. Non fare qualcosa non lo è, significa solo “non fare qualcosa”, appunto. Tuttavia avere l’abitudine di non fare o evitare ripetutamente di fare qualcosa… è un’altra storia e può essere intesa come 意味1 e resa con presente o -te+iru (inutile dire che di norma la scelta sicura è il semplice presente).

La progressione di un’azione: stare facendo…

意味2: V-て + いる・います indica il progredire di un’azione; si può tradurre con stare facendo l’azione V”, es.: io sto mangiando. Questo secondo caso riguarda solo i verbi durativi: a differenza di quanto succede in italiano un verbo istantaneo non può avere questa forma. Ad esempio in italiano possiamo dire “sta morendo”, in giapponese non possiamo prendere il verbo “shinu”, morire, e scrivere “shinde iru” pensando significhi “sta morendo” (difatti, vedremo in 意味3 che significa invece “è morto”).

L’idea alla base di tutto ciò è che un verbo giudicato “istantaneo” non può mai indicare un’azione “in corso”, perché non ha una durata, avviene in un istante. Quindi un’azione indicata da un verbo istantaneo o non è ancora avvenuta o è già avvenuta: non posso mai¹ dire “sta avvenendo”.

  1. 静かに!チエちゃん寝ているよ。(qui neru è v. durativo)
    shizuka ni! chiechan nete iru yo.
    Silenzio! (Guarda che) Chiechan sta dormendo.
  2. 今は図書館で日本語を勉強している。
    ima wa toshokan de nihongo wo benkyou shite iru.
    In questo momento sto studiando giapponese in biblioteca.
  3. 昨日の3時には都市高速道路を走っていました。
    kinou no san-ji ni wa toshi-kousokudouro wo hashitte imashita.
    Alle tre di ieri stavo andando in tangenziale (percorrendo la tangenziale).

Può tornare comodo tener presente che questo caso corrisponde al present continuous dell’inglese …se lo ricordate dai tempi della scuola, altrimenti scordatevi che lo abbia citato 😛

Se non è specificato un momento questa forma si riferisce sempre a quel che si sta facendo adesso. Ragion per cui la prima immagine del punto precedente significa “(di solito) elimini i peli del naso?” (azione abituale) e non “ti stai liberando dei peli del naso (in questo momento)?” …che sarebbe molto strano come sondaggio!

¹Quel che non posso fare è usare con i verbi istantanei questa forma in -te+iru per intendere “stare… (facendo l’azione istantanea X)”, tuttavia in determinati casi, con determinati verbi istantanei, posso ancora esprimere questa idea, ma dovrò farlo con altre forme (che però studieremo molto più avanti).

L’azione dei verbi istantanei e lo stato risultante

In Giapponese, dicevamo, i verbi istantanei sono quelli la cui azione avviene in un istante solo, quelli, cioè, che sono privi di una durata… ma questo secondo i canoni giapponesi!

Sì perché purtroppo non basta la nostra sensibilità per decidere se un verbo è o no istantaneo: i verbi di moto, come andare, venire ecc., e quelli di cambiamento, come diventare, cambiare, sciogliersi, ecc. (a volte considerabili come un gruppo a parte) si comportano da verbi istantanei secondo i giapponesi, anche se per noi indicano azioni che hanno una durata non trascurabile.

意味3: La costruzione V-て + いる・います (con V = verbo istantaneo) indica lo stato in cui qualcosa si trova come risultato dell’azione V.

Quando ad esempio dico 結婚している kekkon shite iru, sto usando una forma diversa da 結婚する kekkon suru. Quest’ultimo significa “sposarsi” (mi sposo/mi sposerò), mentre 結婚している kekkon shite iru significa “sono sposato” e indica quello che è il mio “stato” (“coniugato” è il mio stato civile, no?), la mia situazione.

Dunque se io annuncio cosa farò oggi, più tardi o fra un anno allora dirò 結婚する kekkon suru (mi sposo/mi sposerò). Una volta passato il mio matrimonio, riferendomi al giorno delle nozze potrò dire 結婚した kekkon shita (o “shimashita” se non siete abituati ai passati in forma piana), ovvero “mi sono sposato”; riferendomi invece al mio stato attuale in un qualsiasi momento dopo le nozze (fino a un eventuale divorzio^^;; ) potrò dire 結婚している kekkon shite iru, cioè “sono sposato” (notare che è sparito il “mi” in italiano).

Quindi poco prima delle nozze dico “fra poco mi sposo/erò” (kyou kekkon suru), il giorno dopo le nozze dirò “mi sono sposato ieri” (kinou kekkon shita) se voglio riferimi al giorno delle nozze… dirò “sono sposato” (kekkon shite iru) se voglio parlare della mia situazione in questo momento.

Insomma, la forma in -te iru di un verbo istantaneo indica lo stato attuale (io sono sposato) risultato di un’azione già compiuta (io mi sono sposato).

例文:

  1. 結婚していません。
    kekkon shite imasen.
    Non sono sposato.
  2. まどが開いています。
    mado ga aite imasu.
    La finestra è aperta. (lib.: C’è la finestra aperta).
  3. 電気が消えているよ。
    denki ga kiete iru.
    La luce è spenta (lib.: C’è la luce spenta!).
  4. テレビはついています。
    terebi wa tsuite imasu.
    La tv è accesa. (più lett.: Per quanto riguarda la tv (/La tv, perlomeno), è accesa)
  5. 社長はアメリカに行っています。
    shachou wa amerika ni itte imasu.
    Il direttore si trova in America (i.e.: è andato in America e si trova ancora lì)
  6. バスが来ているよ! Cfr.: バスが来たよ!
    basu ga kite iru yo! Cfr.: basu ga kita yo!
    L’autobus è qui! (=L’autobus (è venuto e) si trova qui)
    Cfr.: È arrivato l’autobus (detto quando lo vedo arrivare o quando l’autobus si ferma)
  7. お父さんはおふろに入っています。
    otousan wa ofuro ni haitte imasu.
    Papà è nella vasca. (i.e.: Papà è entrato nella vasca e si trova ancora lì)
  8. あ、見て、見て!さいふがおちている。
    a, mite, mite! saifu ga ochite iru.
    Ah, guarda, guarda! C’è un portafogli a terra (i.e.: un portafogli è caduto ed è ancora là)

注意:

  • La frase 2 può essere affrontata come la 1. Il verbo aku è il verbo aprirsi, quindi doa ga akimasu = si apre la porta, doa ga akimashita = si è aperta la porta, mentre doa ga aite imasu = la porta è aperta (cioè la porta si è aperta e come risultato ora è aperta).
  • Purtroppo però non tutti i casi possono essere ridotti alla sparizione del pronome riflessivo nella traduzione italiana (mi sono sposato → sono sposato; la porta si è aperta → la porta è aperta). Per questo le frasi dalla 5 alla 8 non sono di immediata comprensione… va però tenuta presente bene quella che è l’idea di fondo: azione già compiuta → stato risultante.
    Ad esempio l’azione già compiuta dal direttore nella frase 5 è “è andato” (iku = andare), il risultato è che ora è lì, giusto? L’azione compiuta dal portafogli nella frase 8 è “è caduto” (ochiru = cadere), lo stato del portafogli come risultato di questa azione sarà “si trova a terra”… non siete d’accordo? -_^
  • A dire il vero la forma in -te + iru non è “tutta qui”. Ci sarebbero altri casi distinguibili, ad uno di questi accenneremo in seguito, per il resto… che dire? È una forma davvero molto complessa, di cui vale la pena parlare in modo approfondito, ma un post sull’N5 non è certo la sede più adatta.

*Si dice di norma che i verbi di stato (essere, trovarsi in un posto, ecc.) e le forme potenziali dei verbi (poter fare, poter andare, ecc.), insomma, verbi come desu, aru, iru, dekiru, ikeru (f. pot. di iku), ecc. non possono mai essere messi alla forma in -te iru. Questo in effetti non è vero per desu e dekiru, ma si tratta di argomenti abbastanza avanzati, quindi rimandiamo la discussione. Infine, si dice che ci sono verbi utilizzabili esclusivamente alla forma in -te iru (p.e. naru e shiru). Anche questa è un’esagerazione e anche quest’aspetto lo spiegheremo un’altra volta.

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