Site icon Studiare (da) Giapponese

2. Pronunce e “tsu piccolo”

A) Consonanti all’inglese, vocali italiane; la “u” spesso muta, la “i” un po’ meno

Le espressioni viste nel post precedente (わたしです/ぼくです) si pronunciano:

watasci des. / boku des.

Le trascrizioni di certe consonanti come SH, vista qui, o CH sono assai facili da pronunciare se conoscete un minimo d’inglese… Cercando esempi noti a tutti gli italiani, credo, ho pensato di proporvi questi:

Attenzione poi al fatto che il simbolo dell’hiragana ち si trascrive CHI, ma si legge “ci”, mentre ぎ , trascritto GI, si legge “ghi” (per il suono dolce c’è JI, che come potete intuire si legge “gi”). La W (di wa e wo) si legge come in Hawaii, ma non se seguita da “o” (“wo” si legge solo “o”). Per il resto nessuna consonante vi stupirà troppo…

Consonanti lette in modo lievemente diverso sono la F, che va letta senza appoggiare i denti superiori al labbro inferiore e buttando fuori l’aria, come con le H. Poi abbiamo la famosa R giapponese (detta monovibrante) che è una cosa a metà strada tra R e L (e D, dicono alcuni, specie se segue la N). Infine possiamo dire che la S è sempre sorda (come la S di “superiore”, ben diversa da quella di “rasoio”), mentre la Z è sempre sonora (come in “azzurro” o “lazo”, non come in “razzolare” o “fazzoletto”, dove è sorda… se non siete calabresi, credo che in certe zone al sud la pronuncia vari^^).

Le vocali, come detto, sono lette come in italiano. Ma  delle piccole accortezze sono necessarie:

Detto così sembra un delirio!

Vero. Ma se avete studiato l’hiragana noterete che le consonanti sorde citate sono quelle che hanno una possibile “controparte sonora”, ovvero quelle per cui si può scrivere lo stesso kana, ma con i trattini del nigori che ne cambiano la pronuncia. KA か –> が GA …dal che ricordo facilmente che K è sorda e quindi una U compresa tra un K e, p.e., una TS sarà “smorzata”, come avviene in “kutsu”, scarpa/e. Non posso certo leggere “kts”, la U sarà presente, ma sarà “debole”, strozzata. In “shukudai”, compiti a casa, non leggerò granché la prima U (ma leggerò la seconda, perché seguita da una D).

Poi una cosa è la teoria, un’altra la pratica. Si deve ascoltare molto… non è che in hissho (segretaria) non leggo la i (hssho?!): questi “smorzamenti” di I e U sono “agevolazioni” (per un giapponese, ovvio) nella pronuncia delle parole, non devono rendere impossibile leggerla^^ In particolare certe combinazioni sono “favorite”: è assai raro sentire una I se segue SH e dopo ha una consonante sorda. P.e. しつれい, scortesia, si legge sh-tsuree, ma nel suo sinonimo, しっけい , letto sh(i)kkee, la “i” è già più udibile. In “ashita” (domani) la “i” scompare e lo stesso dicasi per “deshita” (è stato). Queste parole, poi, che si leggono àshta e deshtà, mi ricordano di dirvi che gli accenti sono un altro grosso tema che si può affrontare solo grazie a molto ascolto: la teoria è inutilmente complicata e sui vocabolari non trovate segni grafici a indicare gli accenti. Perché わたし watashi, se è da solo, va letto “watashì“, ma se è seguito da qualcosa, p.e. ho “watashi desu”, diventa “watàsh(i) des-“…? Dovrete tenervi il dubbio e colmarlo ascoltando il più possibile (corsi, video su youtube – ma eviterei le canzoni – , programmi tv, anime o drama… quello che volete, ma ascoltate, ascoltate, ascoltate).

B) しれい   vs  しけい

Si nota che il secondo è più piccolo, sì? Ricordate come ho trascritto queste parole? Esatto, shitsurei e shikkei. Uno “tsu piccolo” serve a raddoppiare la consonante che segue! P.e. provate a leggere qui: ちょっとまって , まいった , しっとしちゃった …poi selezionate le lettere bianche qui di seguito: chotto matte , maitta, shitto shichatta …per scoprire se avete letto bene. ^_^

Con la prossima lezione riprendiamo la grammatica “per frasi” e cerchiamo di capire perché shitsurei si legge sh-tsuree.

Come sempre, se ci sono domande, commenti, critiche, deliri da ubriachi… qualsiasi cosa, sarei felice se condivideste tutto qui di seguito, tra i commenti ^_^

Exit mobile version