Una delle prime domande che molti tra quelli che si avvicinano al Giapponese pongono o si pongono è:

Come scrivo il mio nome in Giapponese?!?

I nomi propri “stranieri” (e quindi anche quelli italiani), in Giapponese vengono resi utilizzando i simboli del “katakana”. I kanji, come vedremo dopo, si possono usare, ma si tratta d’un discorso un po’ a parte.

Anche usare il katakana però non è male, certo, bisogna conoscere i dovuti accorgimenti nel rendere la pronuncia del proprio nome sfruttando i simboli del katakana. Per esempio, sapete che si dice spesso “in Giapponese non esiste la L”. E’ certamente vero, ma è anche vero che non esiste la R… non come noi la intendiamo.  Esiste la cosiddetta “R monovibrante” che si trova a metà tra i due suoni (la lingua deve andare sul palato come per dire la R, ma “vibrare” un’unica volta). Dunque se nel vostro nome c’è una L, dovete andare a guardare la serie dei kana in R. Per cui se vi chiamate “Luca” userete i kana necessari per scrivere “Ruka”: ルカ o anche ルーカ .
Se incontrate dei gruppi consonantici (alcune consonanti di seguito; non contano le doppie e la N) allora dovete considerare che non esistono consonanti singole in giapponese (a parte la N, appunto), quindi dovrete usare i kana della colonna della U. Se per esempio il nome è Fabrizio, notate subito la presenza di B e R consecutive. Dovrete usare il kana per BU. Il discorso non vale con la T e la D che sfruttano i kana di TO e DO. Quindi Patrizio diventerebbe PaTOrizio (anche “zi”è un problema, ma dimentichiamolo per ora).
Come dicevo la N fa eccezione, esistendo come consonante a sé, quindi “Antonello”, non ci crea alcun problema per quel che riguarda la prima R, ma ce ne crea invece “in coda”. “LO” diviene “RO”. Inoltre, almeno in teoria la R non andrebbe raddoppiata (per stare a vecchie regole), quindi si scriverà: アントネロ (A-N-TO-NE-RO).
Il modo convenzionale di raddoppiare le consonanti consiste nel mettere un piccolo “tsu”, ッ , prima del kana del quale si vuole raddoppiare la consonante. P.e. Riccardo sarà Rikkarudo, scritto: リッカルド (o anche senza la doppia k… non ci sono regole scritte nella pietra, poiché tutto dipende da come suona a un giapponese e da come entra nell’uso -più o meno- “quotidiano”).
Tuttavia i suoni N e M raddoppiano ponendo una N prima del kana di cui volete raddoppiare la consonante. Anna è アンナ
Non c’è altro da dire, direi, trovate i vari kana nella tabella che vi ho linkata… comunque potete sempre domandare nel topic delle domande.Proseguiamo… Secondo le regole dette, “Paolo Grosso” diventa “Paoro Gurosso” e sarà trascritto: パオロ グロッソ .
Tuttavia, se il nostro nome ha anche un significato… Se, per esempio, è “Margherita Castelli”, entrambi, tanto il nome quanto il cognome, sono parole con un preciso significato.
Dunque potremo tradurlo con i kanji corrispondenti al significato.
Nel caso di Margherita Castelli scrivendo Hinagiku Shiro (margherita e castello/i, rispettivamente): 雛菊 城
Qualche nota:
– ricordatevi che non dovete fare distinzione tra singolare e plurale (si può, ma qui è superfluo)
– ricordatevi che per dirlo “alla Giapponese dovete prima porre il cognome e poi il nome
– se andate in Giappone e dovete dare il vostro nome e cognome, (anche nel caso in cui possiate) non potete certo permettervi di tradurlo, sarebbe assurdo! E’ solo un gioco o un’informazione carina che potreste dare ad un amico, nulla più…
– …il vostro nome andrà scritto in katakana, nell’ordine cognome-nome, separati da un puntino a mezza altezza nella riga. Dunque il “Paolo Grosso” dell’esempio precedente sarà in effetti: グロッソ ・パオロ

Ma tornando al nostro gioco dei significati, anche Paolo Grosso potrebbe diventare Paoro Ookii, scritto パオロ 大きい dove, ovviamente, ookii significa “grosso”… ma scherzo, un aggettivo in -i inserito in un nome è impensabile…^^
Però si può usare il kanji di “grosso” come cognome (leggendolo “dai”) e usare dei kanji che si leggano “pa”, “o” e “ro” per il nome… P.e. potremmo avere: 大羽尾路 (più o meno via delle code d’uccelli… che pretendevate? Sto improvvisando!)
O più banalmente conservare il katakana per il nome… 大パオロ


Vivendo in Giappone per un tempo ragionevolmente lungo diventa necessario avere un timbro personale o 判子 hanko* con cui “firmare” i documenti… sopra vengono incisi dei kanji in riferimento al vostro nome (grosso modo come appena fatto per paolo grosso, scegliete e si mettono quelli). E’ un timbro che hanno tutti, non è certo solo per stranieri… ne vedete uno nella foto a inizio articolo (sia l’oggetto, un cilindretto di qualche centimetro, sia il timbro che lascia).

In effetti, poi, se si arriva (miracolo!) a prendere la cittadinanza giapponese (se non erro ci vogliono più di dieci anni vissuti in Giappone per poterla chiedere), si riceve un nome giapponese assegnato dall’anagrafe (credo possa anche essere scelto), che sicuramente non avrà a che fare con il nostro nome originale, ma sarà decisamente molto più “giapponese”.
Ad esempio un personaggio occidentale molto amato dai Giapponesi è stato Lafcadio Hearn. E’ conosciuto anche come Koizumi Yakumo ( 小泉八雲 ), proprio perché ottenne la cittadinanza giapponese. Era uno scrittore statunitense (naturalizzato giapponese, appunto), famoso per i suoi scritti sul Giappone, insegnò all’Università Imperiale di Tokyo e fu così stimato che oggi a Matsue c’è un Museo a lui dedicato, una sua statua e perfino la sua casa è stata trasformata in monumento nazionale.

Perché vi ho detto ciò?
Perché voglio un nome giapponese anch’io… ダメ?

p.s. se volete divertirvi a creare il vostro hanko personale (solo un’immagine per la verità e con fonts non proprio appropriati, ma è tanto per farvi un’idea della cosa… in modo simpatico^^), potete andare a questo sito! Copincollate i kanji/kana che volete, ma solo fino a 4, e premete il pulsante nero… Gli altri pulsanti variano la forma ed il font. Infine col pulsante destro (o premendo a lungo sulllo smartphone) potete salvare l’immagine.

p.p.s. se volete il vostro nome o cognome e nome trascritto in katakana, scrivetelo nei commenti e io ve lo trascrivo. Se volete restare anonimi, ditemelo ed io subito dopo cancellerò il vostro commento -_^

694 thoughts on “Come scrivo il mio nome in giapponese?

    1. ファビオ・コッツォリーノ
      fa bi o – kot tso riino

      La doppia “i”, resa con il tratto lungo (ー) non è strettamente obbligatoria. Aiuta un giapponese a individuare l’accento sulla “i”, perché le nostre sillabe accentate suonano di solito naturalmente allungate.
      NB se si pronuncia Cozzòlino, ovviamente il discorso viene meno.

  1. Ciao:) ero in cerca del mio nome in giapponese e ho letto tutta la pagina molto interessante mi potresti tradurre il mio nome Valentina….mi serviva anche Luca ma ho gia letto sopra:) grazie in anticipo 🙂

  2. Ho letto e trovo la questione della traslitterazione in base a come lo sentono i giapponesi è molto interessante e mi sembra anche giusta. Ora vengo al piacere che le chiedo. Io e mio figlio siamo due maestri di Aikido e vorremmo fornirci di due timbri personale o 判子 hanko* i nostri nomi sono
    MATTEO SALIS
    PATRIZIO SALIS
    Lei può gentilmente traslitterare i nomi ed eventualmente anche fornire un indirizzo per poter fare questi timbri?
    Grazie e a presto
    P.S. noi siamo di Bergamo quindi se è possibile un indirizzo lombardo per comodità o addirittura giapponese se si può ordinare in rete.
    G

    1. I nomi sono
      サーリス・マッテオ
      saarisu matteo

      サーリス・パトリツィオ
      saarisu patoritsio

      Non ho idea se in tutta Italia esista gente che fabbrica hanko, mi spiace. Vi consiglio una ricerca via internet del tipo
      timbri personalizzati hanko
      …forse qualcuno che li fa su ordinazione e li spedisce lo trovate.

  3. ciao, complimenti per il sito. sono un tatuatore e mi è capitato un ragazzo con una strana scritta sulla schiena, secondo chi l’ha eseguita significherebbe “vittoria”, il nome richiesto sarebbe victoria ma al ragazzo è stato detto che in giapponese non esite la “c” (!?)
    allora chiedo a voi, come si scrive VICTORIA?
    ビクトリア
    ビットリャ
    ヴイクトリア
    ?

    1. ヴィクトリア è il modo più fedele. Si trascrive vikutoria ma la u non si sente.
      Non esiste la c come nessun’altra consonante… cioè le consonanti non esistono come singoli simboli (a parte la N), ma esiste il suono C.

  4. Ciao.Potrei avere pure io la traslitterazione del mio nome e cognome e la scritta in kanjii?
    Diletta Caccìa
    Caccìa ha l’accento sulla “i” quindi non si pronuncia caccia inteso come andare a caccia.Ho il dubbio sulle ultime sillabe.Dopo il piccolo “tsu” non devo mettere la sillaba “cha” ma “ci” e “a”?
    Grazie 🙂

    1. Kaze ha specificato più volte che non si occupa di tatuaggi.

      Ad ogni modo, è ラウラ che si legge “Raura” (‘La’ non c’è in giapponese). Oppure ローラ, letto “Roora”, con la pronuncia inglese (“Laura” inglesizzato si dice Loora).

      Se qualcosa dovesse andare storto, non mi assumo nessuna responsabilità, e ciò vale anche per il proprietario del sito che, se volesse, ha tutti i diritti di eliminare questo messaggio.

  5. Buongiorno Kazeatari, ho appena acquistato la splendida agenda Suzume (che consiglio vivamente a tutti!) e al momento di scrivere il mio nome in Katakana mi è venuto un dubbio: ho già un nome cinese al quale sono molto legato, ha senso usarlo anche come nome giapponese (naturalmente usando i corrispondenti caratteri non semplificati)? Se si, quale sarebbe la pronuncia in Giapponese? È un nome un po’ arrogante (mi è stato dato e così come per quello datomi dai miei genitori ho deciso di non contestarlo!), ciò può essere mal visto in Giappone? Il mio nome cinese è 王子昂. Un ultima domanda:che tu sappia i cinesi in Giappone mantengo il loro nome cinese? Grazie e tantissimi complimenti per la bellissima agenda!

    1. I cinesi in Giappone mantengono il loro nome cinese, i.e. in kanji, ma lo pronunciano alla giapponese (e in genere lo scrivono in modo non semplificato). Quindi il signor Wang diventa Ou-san.
      Nel tuo caso il tuo nome sarebbe Ouji Kou (o con una pronuncia anche più giapponese, Ouji Subaru). Tuttavia non essendo tu cinese in Giappone a sentirti presentare in quel modo penserebbero a un caso di chuunibyou https://it.wikipedia.org/wiki/Ch%C5%ABniby%C5%8D perché ti presenteresti come il principe Subaru, per esempio. Anche se non ci fosse questa coincidenza comunque non avendo un nome originale in kanji sarebbe strano presentarsi con un nome che li ha, cinese o giapponese poco importa. Non che i cinesi non facciano lo stesso, a differenza dei giapponesi che in genere non “cambiano nome”. Alcuni lo fanno per atteggiarsi prendendo perfino parole in prestito, invece di nomi… come una ragazza che si faceva chiamare Juicy (°__°), altri lo fanno sostanzialmente per venirci in contro, come il negoziante di PC che stava sotto casa mia che si fa chiamare Matteo (perché il suo nome sarebbe impronunciabile per i più, pure storpiandolo).

      1. Direi che corro subito a vedere la tabella dei Katakana! È vero, quasi ogni cinese che conosco in Italia ha un nome italiano (anche mia moglie, che si fa chiamare Sara!). Il mio nome cinese mi fu dato, quando andai a Pechino a studiare, da un gruppo di liceali che avevano come compito estivo di parlare con uno straniero per esercitarsi in inglese (dovetti anche firmare un foglio che confermava l’avvenuta conversazione!). Ho sempre avuto la sensazione che l’avere un nome cinese sia gradito ai cinesi. Ora, grazie alla tua esauriente spiegazione, so che in Giappone è meglio avere una trascrizione del proprio nome! Grazie mille!

        1. Più che “meglio” è “normale”, e a seconda della situazione è “d’obbligo” (documenti, conto in banca, contratto telefono, ecc.), ma nella vita di tutti i giorni quel che ho visto è che uno straniero si presenta col suo nome… ma poi gli danno un soprannome, di solito un’abbreviazione (se dovessero pronunciare il mio o il tuo nome fullname molti giapponesi si sparerebbero).
          Avendo conosciuto mia moglie in Giappone la mia situazione è simile… ma lei si fa chiamare Aki perché il primo kanji del suo nome è 秋 …e siccome Aki è pronunciabile facilmente dagli italiani (o perlomeno è molto più facile di Qiumiao) lo ha tenuto.

          Per la cronaca in katakana il tuo nome è アンドレアス・ヴァリトゥッティ (andoreasu varitutti)

  6. Buongiorno!
    Avrei tradotto il mio nome in katakana, ma non saprei se aggiungere “prolungamenti di vocali”, e in caso dove. Mi chiedevo se ti andasse di aiutarmi!
    Avrei tradotto coì per adesso:

    Gaia
    がイア (in caso volessi allungare una vocale per farla leggere accentata, non saprei se metterla sia sulla a che sulla i)

    Locchi
    口ツキ (anche qua in realtà non so se non sia necessario raddoppiare il “ki”, facendolo diventare 口キ, perché non ho ben capito quando non si raddoppia)

    In ogni caso grazie in anticipo per il tuo tempo!

    1. Ah! Mi sono scordata di chiederti anche riguardo un’altra cosa: ho cercato il significato del mio nome tra i kanji ma, significando “allegra/vivace”, ne ho trovati più d’uno e non saprei proprio quale tra quelli si avvicina di più al significato che cerco.
      Altrimenti “Gaia” si può ricondurre al nome della dea greca Gea, che personifica la Terra, ma per quello proprio non ho trovato nulla, solo 土, ma che da quanto ho capito non indica la Terra come pianeta.
      Insomma, se riuscissi putacaso (e se ti andasse ovviamente) ad aiutarmi anche in questo, te ne sarei grata ^.^
      Di nuovo grazie!

      1. 幸 Sachi e 幸子 Sachiko sono nomi molto comuni che comprendono il kanji di shiawase, felice, e che (in un certo senso) significa anche fortuna (NB 子 significa bambino/a ma nei nomi è usato solo per le bambine).
        Ma questi sono molto comuni, così comuni che i giapponesi cercano altro ultimamente… P.e. qualcuno su internet suggeriva ad una coppia il kanji jou di 吉祥寺 kichijou-ji, un luogo famoso a Tokyo, perché contiene 祥 (che può essere letto Shou o, nel tuo caso meglio Sachi) …e ovviamente intende la stessa cosa, felicità, sostanzialmente.

        Tuttavia vari altri kanji si possono usare in varie combinazioni…
        吉、嬉、喜、悦、倖、祥、福、欣…

        …e poi tutti questi kanji, ciascuno o insieme, possono prendere una serie di letture.
        Per cui potrei suggerirti Kiki, scritto 嬉々 con il kanji di ureshii, felice, ripetuto due volte (il simbolo 々 è un simbolo di ripetizione), oppure sempre Kiki ma scritto con il kanji di yorokobi, gioia: 喜々
        Oppure solo 嬉 ma letto “Ui” che però non è un nome altrettanto comune… anche se è comune la pronuncia…
        Oppure potrei suggerirti 悦子 Etsuko, che è un nome sentito di recente in un drama, il cui kanji significa sempre gioia
        Oppure Kouki, scritto magari 幸姫 con i kanji di felicità e principessa oppure scritto 幸喜 felicità e gioia o 幸輝 felicità e brillare, splendere
        …e così via. Praticamente all’infinito.

        Ma ripeto, non sono tutti ugualmente comuni, alcuni sono ovvi, altri potrebbero far pensare ad un nome scritto con altri kanji, altri lascerebbero il dubbio, ecc. Comunque tanto è solo un gioco, vedi tu se c’è qualcosa che ti ispira nel gruppo che ti ho scritto

        1. Uuu grazie mille, davvero, è fantastico! Adesso so che per formare nomi puoi mischiare tra di loro i kanji anche tu, inventandoli sul momento, non ne avevo davvero idea.
          Veramente, grazie ancora una volta e complimentoni per il bellissimo sito e soprattutto per le chiarissime lezioni di giapponese che sto seguendo da un po’.

  7. Buongiorno
    ho letto con vivo interesse gli articoli e con un pizzico di invidia per chi conosce bene gli usi e costumi del Sol Levante,
    Ho da poco iniziato a fare Aikido e sono rimasto affascinato dalla pratica e da tutto quello che ci stà dietro.
    Mi diletto con qualche disegno e mi piacerebbe creare un hanko con il mio nome e magari un’immagine di un airone.
    Può gentilmente tradurmi Lorenzo Trazzi ?
    Grazie mille e complimenti ancora.
    Saluti

Rispondi a RubenAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.