doubutsu ni fuku wo kisete ha ikemasen (yamaarashi wa tondemonai koto ni naru shi)

Le espressioni in ~てはいけません -te wa ikemasen

La te-kei, て形 (o テ形), o “forma in -te”, può unirsi alla particella “wa” (sì, la stessa del tema) ed essere seguita dal verbo ikemasen (lett.: “non può andare”), che possiamo rendere qui con “non va bene”. Se “forma in -te + mo” si traduce con “anche se…”, togliere “mo” significa togliere “anche”, quindi non stupisce troppo se stavolta avremo una traduzione (quasi)letterale(!) tipo “non va bene se…”.

A conti fatti si tratta di un’espressione di divieto (o di obbligo, vedremo il caso a parte) e questo non deve stupirci perché tutte le espressioni del genere si basano su una frase ipotetica (una frase con “se”) che viene in qualche modo negata.

Continuate a leggere per scoprire in dettaglio come funziona questo pattern grammaticale e per vedere una serie di esempi. Per una traduzione dell’immagine sopra vd. le note a fine post.

意味: A-て + は + いけません significa letteralmente “Non va bene se A”.
Al posto di A-て posso avere la forma in -te di qualunque verbo, compresi il verbo aru, il verbo essere, ecc. e tutte le rispettive forme negative (nel caso del verbo essere spesso avremo denakute invece di janakute).

Potremmo trovare pure gli aggettivi in -i e in na espressi alla loro forme in -te, ma andiamo allontanandoci da quello che è il significato “standard” di questa costruzione (divieto/obbligo) e comunque si tratta di qualcosa che non troverete nel JLPT, quindi potete ignorare la cosa (se siete curiosi leggete il secondo gruppo di esempi!).

Restiamo al caso “classico” dei verbi. Abbiamo due possibilità, come accennato.

  1. divieto di compiere l’azione (quella espressa alla forma in -te) se si ha la forma in -te affermativa + wa ikemasen (vd. frasi 1, 3 e 4).
  2. obbligo invece se si ha la forma negativa della forma in -te, cioè -nakute, + wa ikemasen,poiché in giapponese una doppia negazione afferma! (vd. frasi 2, 5 e 6)

Inoltre queste stesse costruzioni possono essere usate nelle domande. Nel qual caso suonano come un modo cortese di chiedere un’autorizzazione a fare qualcosa (7) o a evitare di fare qualcosa (8).

Si vedano gli esempi a seguire e le note per capire meglio tutti i casi possibili e delle buone traduzioni caso per caso.

例文:

  1. 行ってはいけません。
    itte wa ikemasen.
    (lett.) Non va bene se vai → Non devi andare!/Non andare!
  2. 行かなくてはいけません。
    ikanakute wa ikemasen.
    (lett.) Non va bene se non vai → Devi andare!
  3. あぶないですから、ここに入ってはいけません。
    abunai desu kara, koko ni haitte wa ikemasen.
    Non devi entrare qui perché è pericoloso.
  4. はくぶつかんの中では大きな声で話してはいけません。
    hakubutsukan no naka de wa ooki na koe de hanashite wa ikemasen.
    Dentro al museo non si deve parlare ad alta voce.
  5. シートベルトをしなくてはいけませんよ。
    shiitoberuto wo shinakute wa ikemasen yo.
    (Guarda che) devi allacciarti la cintura!
  6. 借りた本はかえさなくてはいけません。
    karita hon wa kaesanakute wa ikemasen.
    I libri presi in prestito vanno restituiti!
  7. えんぴつを使ってはいけませんか。
    enpitsu wo tsukatte wa ikemasen ka.
    (lett.) Non va bene se uso/usiamo la matita?
    (lib.) Posso/Possiamo usare la matita?
  8. ペンを使わなくてはいけませんか。
    pen wo tsukawanakute wa ikemasen ka.
    (lett.) Non va bene se non uso/usiamo la penna?
    (lib.) Devo/Dobbiamo usare (per forza) la penna?

例文2:Esempi (non da JLPT) che coinvolgono il verbo essere e gli aggettivi

  1. 面接は、今日じゃなくてはいけない。
    mensetsu wa, kyou janakute wa ikenai.
    (lett.) Il colloquio, se non è oggi, non va bene → Il colloquio deve essere oggi.
  2. 二人っきりじゃなくてはいけないよ。
    futarikkiri janakute wa ikenai yo.
    (Guarda che) se non siete voi/siamo noi due da soli, non va bene.
    (Guarda che) dovete/dobbiamo essere da soli/solo in due.
  3. 学生証ではいけませんか
    gakuseishou de wa ikemasen ka.
    Il tesserino di studente non va bene?
  4. 目が赤くてはいけません。
    me ga akakute wa ikemasen.
    Non va bene che gli occhi siano rossi/Gli occhi non devono essere rossi.
  5. 小さくなくてはいけませんよ。
    chiisakunakute wa ikemasen yo.
    Non va bene se non è piccolo.
  6. 野菜がきらいじゃいけません。
    yasai ga kirai ja ikemasen.
    (lett.) Non va bene se uno odia le verdure. → Non bisogna odiare le verdure
  7. 絵が下手な人間は絵が好きではいけませんか。
    e ga heta na ningen wa e ga suki de wa ikemasen ka.
    Non va bene se una persona incapace di disegnare ama il disegno?

注意:

  • Al posto di ikemasen (che in effetti sarebbe la forma potenziale negativa di 行く, iku, andare) si può trovare la forma piana, ikenai, ma non solo. Ikemasen può essere completamente sostituito da espressioni equivalenti come il negativo del verbo naru: -te wa narimasen/naranai (ma non con verbo essere o aggettivi in -na che usano solo “de wa ikenai”; il negativo, “de(wa)nakute wa naranai”, è possibile).
  • Sempre al posto di ikemasen si possono usare aggettivi, come ダメ/駄目/だめ dame o よくない yokunai (equivalenti sostanzialmente a “non va bene”). In particolare le espressioni con aggettivi e sostantivi seguiti dal verbo essere preferiscono l’uso di “dame” di norma, rispetto a ikemasen/ikenai.
  • Traduzione dell’immagine a inizio post: Non si deve vestire gli animali (col porcospino succede qualcosa di tremendo).

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9 thoughts on “N5 in sintesi – Le espressioni in -te wa ikemasen

    1. WA
      Per la particella wa in roomaji scrivo la pronuncia, in kana, ovviamente, la scrittura corretta.
      こんにちは Konnichiwa
      こんばんは Konbanwa
      ではありません Dewaarimasen
      それでは Soredewa
      Ecc.

  1. Ciao, volevo chiederti una cosa. Qual è la differenza fra la forma “te-kei in -naide + kudasia” e questa in “-te wa ikemasen”. Entrambe mi parte di aver capito che esprimano un divieto, l’unica differenza quindi è una sfumatura?

    Ad esempio la traduzione di queste frasi è giusta?

    – “koko ni tabaco wo sutte wa ikemasen” = “non può fumare qui/qui è vietato fumare”
    – “koko ni tabaco wo suwanaide kudasai” = ” per favore non fumi qui”

    1. Quando usi kudasai dopo un verbo crei un imperativo (fai questo! O Non fare quest’altro)
      La forma in te wa equivale a “se…”, seguita da ikemasen (“non può andare” cioè “non va bene”) diventa, letteralmente, “se fai/faccio/si fa questo, non può andare”, “se fai/faccio/si fa questo, non va bene”.
      Alla fine della fiera traduciamo “non devi/devo fare questo” o “non si deve fare questo”, usando il verbo “dovere” che il giapponese non ha.
      Che differenza c’è?
      Se stai dando un ordine a qualcuno è la stessa differenza che hai in italiano tra “non fare X” (naide kudasai) e “non devi fare X”: tecnicamente il primo è un imperativo e il secondo un divieto… Ricorda però che la forma in te wa ikemasen può essere riferita a sé stessi, come detto, più che altro se hai “-nakute wa ikemasen” oppure può essere usata in generale “(non) si deve fare X”

  2. Avrei una domanda sulla frase 2.4: nella spiegazione hai scritto che la doppia negazione rende la frase affermativa, quindi perché la frase 「目が赤くてはいけません」me ga akakute wa ikemasen non si traduce con l’obbligo, anziché il divieto? -なくて in questo caso non è negativo?

    1. Non c’è scritto nakute. Come tu stessa hai riportato. È akakute ikemasen…
      Comunque non si tratta di frasi di obbligo o divieto perché non c’è un’azione nella frase (c’è l’aggettivo akai), la traduzione letterale rende l’idea… È proprio come dire che “se gli occhi sono rossi (me fa akakute wa), non va bene (ikemasen)”

        1. Capisco, non preoccuparti. La forma negativa di akai è akakunai desu (ma gli aggettivi hanno più d’una forma negativa).

          Da akakunai deriva la forma in -te negativa che andrebbe al limite usata qui per avere due negazioni:
          akakunakute

          Quella che uso qui invece è la forma in -te affermativa, ovvero
          akakute
          (Togli “i” agli aggettivi in -i e metti -kute)

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