Come detto nello scorso post qui potete iniziare il vostro studio dell’hiragana, cioè il principale “alfabeto” fonetico (in effetti è più un sillabario) del giapponese. Nel link trovate molto materiale utile per impararlo (dalle classiche tabelle, a quelle più originali, ai video, passando per i programmi per il cellulare – gratuiti, è ovvio – fino ad arrivare al buon vecchio metodo: gli esercizi, fatti con un nuovo metodo per la verità, ma lasciamo stare^^). Se invece non sapete di che parlo, forse è il caso diate un’occhiata al post intitolato Introduzione alla scrittura giapponese.

Ad ogni modo, niente paura: userò sempre anche il roomaji. – Cos’è? – La parola viene da “Roma” (sì, proprio la città) e “ji” (字), il kanji di “carattere”… insomma è un termine che si spiega da sé, ma diamo la definizione: il roomaji è (nel linguaggio comune) la traslitterazione del giapponese con i nostri caratteri occidentali, mentre se dico “i roomaji”, indicherò, più propriamente, i singoli caratteri del nostro alfabeto. Piccola nota: spesso si scrive solo romaji, così come Tokyo non si scrive Toukyou, perché le forme più corrette non sono pratiche, né “storicamente” diffuse.

…ma torniamo all’hiragana!

Posso fare a meno dell’hiragana e imparare lo stesso il giapponese? Sì, ma non ve lo consiglio. Saper parlare senza saper scrivere vuol dire essere analfabeti. Inoltre non vi spingerete mai oltre un livello molto basilare.

Prendete l’hiragana come un “banco di prova”: impararlo non è difficile, richiede solo un po’ di memoria, pazienza e qualche ora nell’arco di alcuni giorni.

…alcuni giorni dopo…

Siete riusciti nell’impresa? Bene! Tutti promossi al livello successivo: ora sapete con certezza anche voi che, per citare un vecchio libercolo che ho avuto per le mani tempo addietro… “Japanese is possible!”. Per cui non resta che cominciare subito, senza perdersi nei noiosi, lunghi discorsi iniziali che precedono sempre un corso: li vedremo, ma in pillole, mentre guardiamo le nostre prime frasi.

Col prossimo post si comincia davvero ^__^

5 thoughts on “Introduzione: hiragana e roomaji

  1. Ciao io avrei bisogno di un’informazione… anzi, un consiglio. Sono sempre stata un’appassionata delle lingue ( appunto per questo ho deciso di studiare lingue all’università; il dramma per me, è che per il mio corso di laurea non è previsto il giapponese ) e vorrei chiederti se puoi dirmi da dove iniziare. Ho letto l’articolo che hai scritto ma sono comunque confusa. Se hai anche dei libri da consigliarmi sarò più che felice di acquistarli (:

    1. Si può cominciare un corso anche senza sapere i kana, di solito (dipende anche dal libro), ma vanno imparati al più presto …d’altronde la scrittura va imparata o si resta analfabeti!
      Ah, i kana sono due e rappresentano “l’alfabeto giapponese”.
      Ma come?! – dirai tu – i giapponesi hanno due alfabeti?!
      Anche noi!
      I kana (hiragana e katakana) sono un po’ come i nostri caratteri in corsivo e stampatello o come maiuscolo e minuscolo per ciascuno suono hai due caratteri diversi all’aspetto (per es. cfr. i “simboli” G e g …si leggono allo stesso modo ma sono “disegnati” in modo molto diverso).

      A breve (fine settembre/inizio ottobre) uscirà un mio libro per imparare i kana, se volessi affidarti a quello mi farebbe piacere 😉
      Nel frattempo puoi usare il sito, andando alla pagina “Da dove inizio?” o direttamente alla pagina “Giapponese” che trovi nella barra in alto.

      p.s. sì, la scrittura giapponese coinvolge anche i famosi kanji, ma per quelli c’è tempo e si imparano poco alla volta durante un qualsiasi corso. A tal proposito se volessi già prendere il libro di un corso ci sono le recensioni a cui puoi accedere dalla pagina
      https://studiaregiapponese.com/giapponese/materiali-e-metodo-di-studio/
      …o anche qui puoi aspettare il mio prossimo libro, ma per questo ci vorrà più tempo (per ora la scadenza che mi sono dato è il primo trimestre del 2017)

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